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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 24-05-2009, 19.03.05   #21
Giorgiosan
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Originalmente inviato da Il_Dubbio

Togliamo per un momento davanti le descrizioni che di Dio hanno le chiese; quella cristiana, per esempio, si fonda sulla testimonianza di Gesù, ma le sue descrizioni possono essere giudicate esaustive per comprendere Dio? Non per nulla disse che ci vuole fede per credere (san Tommaso insegna), ovvero che bisogna credere e basta, e non credere soltanto quando la definizione ci soddisfa (nel caso di San Tommaso era l'esperienza diretta che mancava, ma filosoficamente oggi, senza richiamare esperienze dirette, ci si è adattati a cercare una descrizione che sostituisca l'esperienza diretta, che è, in sostanza, esattamente la stessa cosa di cercare l'esperienza diretta... ).

Sono d'accordo che la conoscenza dell'assoluto ( come del resto ogni autentica conoscenza) non può essere descrittiva nè sintetizzata con l'essenza (che è una forma riduzionista della realtà ) ma è acquisibile solo con l'esperienza.
E l'esperienza non è comunicabile.

Siamo allora nel campo della mistica, che descrive "da di fuori" quelle esperienze e la mistica cristiana indica l'amore come unica disposizione che permette di potere accedere a tale esperienza.

Conoscere significa sapere come fare, possesso del know how ; chi conosce l'assoluto diventa un assoluto e l'accesso a tale esperienza non può che essere condizionato dall'amore.

Così, io so che questo è vero ma non ho avuto l'esperienza assoluta che in mistica è chiamata unione trasformante, trasformazione che inizia con l'esperienza del Cristo Risorto che, chi possiede la fede, ha in qualche modo.

L'uomo è la ricapitolazione dell'universo, l'Assoluto è l'uomo, l'uomo è Dio.
Questo è il destino possibile ed assoluto per ogni essere umano.


( Assoluto è anche definito in qualche modo da Dharma il principio che sostiene tutto, ma questa definizione è di sapore metafisico)

Ultima modifica di Giorgiosan : 24-05-2009 alle ore 21.08.41.
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Vecchio 24-05-2009, 22.26.41   #22
Noor
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Originalmente inviato da Giorgiosan
l'esperienza non è comunicabile.

chi conosce l'assoluto diventa un assoluto e l'accesso a tale esperienza non può che essere condizionato dall'amore.

in mistica è chiamata unione trasformante,

L'uomo è la ricapitolazione dell'universo, l'Assoluto è l'uomo, l'uomo è Dio.

Assoluto è anche definito in qualche modo da Dharma
Sì:esperienza,conoscenza,trasf ormazione,amore.. termini che non presuppongono un “pensiero su”..
Anche la conoscenza sarebbe intesa come unione,identità...non è dunque una “riflessione su”..
Tutto porta unicamente all'identità con ciò che si esperisce,null'latro.
L’assoluto è il Brahman comunque,piuttosto che il Dharma.
Si esprime nell’uomo nella semplice,nuda “consapevolezza di essere”:
essendo la radice,l’Essenza di tutto,si può dire che tutto il resto,nell’umano esperibile,è secondario e relativo ad essa.

Ultima modifica di Noor : 25-05-2009 alle ore 09.52.59.
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Vecchio 25-05-2009, 07.56.05   #23
Giorgiosan
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Originalmente inviato da Noor
Sì:esperienza,conoscenza,trasf ormazione,amore.. termini che non presuppongono un “pensiero su”..
Anche la conoscenza sarebbe intesa come unione,identità...non è dunque una “riflessione su”..
L’assoluto è il Brahman comunque,piuttosto che il Dharma.
Si esprime nell’uomo nella semplice,nuda “consapevolezza di essere”:
essendo la radice,l’Essenza di tutto,si può dire che tutto il resto,nell’umano esperibile,è secondario e relativo ad essa.

Quiando ci si avventura nell'universo induistico bisognerebbe sempre avere qualche modestia e molta prudenza.
Ti cito in rete questa testimonianza:

Dharma indica sia l’Assoluto, che l’insegnamento, cioè il divenire dell’Assoluto.
http://www.monasterozen.it/infoglueD...4&contentId=-1

Nel cartaceo puoi consultare il "Glossario Sanscrito" ed. Aram Vidya, Roma1998
E per una informazione "classica": "Le grandi religioni" ed. Rizzoli, Milano 1964 (vol. V)

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La riflessione mistica (teologia mistica) va conosciuta prima di essere giudicata.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 25-05-2009, 17.20.44   #24
Noor
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Originalmente inviato da Giorgiosan

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La riflessione mistica (teologia mistica) va conosciuta prima di essere giudicata.
Esattamente,esattamente..
Di quella conoscenza-testimonianza parlavo..e non l'abbiamo giudicata mi pare..
Per il Dharma..non ne conoscevo questo significato...
certo c'è sempre da imparare,grazie.

Ultima modifica di Noor : 25-05-2009 alle ore 18.47.50.
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Vecchio 25-05-2009, 19.57.28   #25
Giorgiosan
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Alla luce di una visione olistica dell’universo la distinzione, la separazione fra soggetto e oggetto dà luogo ad una indipendenza dei punti focali che non ha senso compiuto.
Se si supera in qualche modo, sempre alla luce della visione olistica, la distinzione soggetto-oggetto allora il relativo non sembra opponibile ad assoluto, vale a dire: ciò che è relativo è al tempo stesso assoluto.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 25-05-2009, 21.09.38   #26
Il_Dubbio
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Originalmente inviato da Giorgiosan
Sono d'accordo che la conoscenza dell'assoluto ( come del resto ogni autentica conoscenza) non può essere descrittiva nè sintetizzata con l'essenza (che è una forma riduzionista della realtà ) ma è acquisibile solo con l'esperienza.
E l'esperienza non è comunicabile.

Siamo allora nel campo della mistica, che descrive "da di fuori" quelle esperienze e la mistica cristiana indica l'amore come unica disposizione che permette di potere accedere a tale esperienza.


Non c'è bisogno di richiamare mistiche realtà; l'esperienza dei colori, dei suoni, dei sapori ecc. è comunicabile in modo descrittivo in modo che possano essere "conosciute" nel senso classico del termine?
Il_Dubbio is offline  
Vecchio 25-05-2009, 21.47.31   #27
Noor
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Originalmente inviato da Giorgiosan
Se si supera in qualche modo, sempre alla luce della visione olistica, la distinzione soggetto-oggetto allora il relativo non sembra opponibile ad assoluto, vale a dire: ciò che è relativo è al tempo stesso assoluto.
Nulla può opporsi all'assoluto,tutto vi si relaziona.
Il relativo non è diviso che virtualmente,illusoriamente dalla mente,
ma è gioco dell'assoluto

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Originalmente inviato da Il_Dubbio
Non c'è bisogno di richiamare mistiche realtà; l'esperienza dei colori, dei suoni, dei sapori ecc. è comunicabile in modo descrittivo in modo che possano essere "conosciute" nel senso classico del termine?
Prova a descrivere i colori a un cieco,i suoni a un sordo..
Vanno destati i sensi innanzitutto..
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Vecchio 25-05-2009, 23.57.45   #28
Il_Dubbio
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Originalmente inviato da Noor
Nulla può opporsi all'assoluto,tutto vi si relaziona.
Il relativo non è diviso che virtualmente,illusoriamente dalla mente,
ma è gioco dell'assoluto


Prova a descrivere i colori a un cieco,i suoni a un sordo..
Vanno destati i sensi innanzitutto..

Scusa Noor, che avrei detto io? Spero di non scrivere inutilmente!!!

Sono io che vi sto chiedendo di descrivere a un cieco i colori e a un sordo i suoni.
Il_Dubbio is offline  
Vecchio 26-05-2009, 08.35.47   #29
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Originalmente inviato da Il_Dubbio

Sono io che vi sto chiedendo di descrivere a un cieco i colori e a un sordo i suoni.
Vedo che non ci si capisce..
Facevo proprio notare, in relazione alla tua richiesta di descrizione, ,e che ponevo come paradosso ,come ciò non sia possibile..
Ho già risposto dunque:è la vista del cieco che va sviluppata perchè possa osservare la descrizione,delle quali ne è pieno il mondo,ma non le vede nessuno.
Noor is offline  
Vecchio 26-05-2009, 09.00.57   #30
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Originalmente inviato da Il_Dubbio
Non c'è bisogno di richiamare mistiche realtà; l'esperienza dei colori, dei suoni, dei sapori ecc. è comunicabile in modo descrittivo in modo che possano essere "conosciute" nel senso classico del termine?

Non è certo comunicabile. Non credo proprio che possiamo comunicare la nostra personale conoscenza di un sapore, di un profumo, di un colore ecc.
Appunto per questo avevo specificato "come del resto ogni autentica conoscenza".

Non possiamo comunicarle. Solo chi può "abitare" negli altri lo può.
Se nella realtà fisica i corpi sono impenetrabili, non così nella realtà spirituale.

Senza la considerazione della realtà spirituale ogni riflessione si ferma alla superficie e ha il suo esito in innumerevoli aporie che nessun contorcimento dialettico riuscirà a superare.

Le testimonianze di esperienze spirituali di tanti esseri umani in tutti i tempi hanno costituito la riflessione mistica e faccio fatica a comprendere perchè questa riflessione voglia spesso essere rimossa.

E' come se riducessimo l'universo fisico da tre a due dimensioni e sulla base di questa riduzione pretendessimo di interpretare la natura fisica.

Così si parla inevitabilmente di noumeno di inconoscibile di trascendenza irraggiungibile sminuendo ragione e intelletto, giudicandoli inadeguati e inventandosi un "assoluto" bizzarro e capriccioso che tiene l'essere umano a una distanza incolmabile, oppure un assoluto che c'è perchè non c'è.
Quando il pensiero filosofico è tanto infantile si fa superare dalla religione che attribuisce ad intelletto e ragione la dignità che gli spetta.

Certo ci sono verità ardue da raggiungere ma nessuna verità è irraggiungibile.
Questo significa credere nella ragione!

Tutto il resto è oscurantismo e superstizione e pensiero angusto e soffocante.


Nota bene: questo post non è indirizzato a te né a nessuno in particolare.

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Originalmente inviato da Noor
Nulla può opporsi all'assoluto,tutto vi si relaziona.
Il relativo non è diviso che virtualmente,illusoriamente dalla mente,
ma è gioco dell'assoluto

Il modello esemplare del fatto che relativo ed assoluto coesistono simultaneamente è Cristo.

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Originalmente inviato da Noor
Vanno destati i sensi innanzitutto..

Più che destati i sensi direi che va prestata grande attenzione a ciò che percepiamo con essi, ed occorre saper rimanere concentrati...le distrazioni ci rendono ciechi e sordi.
Giorgiosan is offline  

 



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