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Vecchio 17-11-2007, 07.27.12   #81
atisha
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Data registrazione: 17-03-2003
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Citazione:
Raphael: A chi è maturo bastano poche indicazioni per rimettere le ali e volare verso la Libertà

e chi non lo è per suo personale percorso è inevitabile abbia molteplici passaggi stretti, che lo faranno "maturare" per distogliersi dall'analisi intellettuale e deduzioni logiche.. e superare l'abisso creando un ponte (mezzo) verso la liberazione..


Citazione:
Che cosa possiamo dare agli altri se la nostra vita è intessuta di emozioni, passioni, egoismi e ignoranza dei vari problemi esistenziali? Spesso neanche un conforto psicologico per sopravvivere.

questo punto è essenziale..
spesso ci si ferma a metà percorso e si pretende di "dare".. ma ciò che si dà è un mezzo conforto.. solo psicologico..

Citazione:
La maturità, a volte conquistata sotto il martello della sofferenza, impone prima o poi di distogliere l'Occhio dell'intelligenza dalle cose che non sono (mondo duale) e a dirigerlo verso lo splendore della propria essenziale natura.

non può che essere così.. tuttavia serve una preparazione che funzioni da utile supporto..

Citazione:
Indubbiamente ciò implica un capovolgimento di valori, una rivoluzione psicologica, un rendersi non più verso la linea orizzontale inefficace, infruttuosa, ma verso quella verticale di risveglio, di svelamento di potenzialità meravigliose che sono prerogative dell'animo umano.



grazie Mirror! quel libro è veramente importante secondo me, oltre che comparativo ed esaustivo..

e grazie Veraluce per la condivisione...
atisha is offline  
Vecchio 17-11-2007, 21.50.10   #82
Flow
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

La sinistra e' la sponda sbagliata,
La morsa dell'autoprotezione e' sul lato sinistro del corpo..
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Vecchio 17-11-2007, 22.31.50   #83
Noor
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Citazione:
Originalmente inviato da Flow
La sinistra e' la sponda sbagliata,
La morsa dell'autoprotezione e' sul lato sinistro del corpo..

Parli da solo Flow o stai dialogando?
Ti esorto ad uscire,una volta per tutte,da quella "sinistra sponda sbagliata"
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Vecchio 18-11-2007, 10.02.58   #84
atisha
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ritornando alle Considerazioni sulla Consapevolezza..

Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Parli da solo Flow o stai dialogando?
Ti esorto ad uscire,una volta per tutte,da quella "sinistra sponda sbagliata"

(Gufo? )

Flow parla da solo... già... nn ama dialogare, ora mi è più chiaro..

La consapevolezza è Una.. ed il raggiungimento è la nostra vera natura..
Il termine consapevolezza non si riferisce al solo Spirito o al solo corpo.. ma neanche alla sola mente, con i suoi contenuti e processi..
Separare queste Forme non ci può essere di alcun aiuto..

é lo "spazio" dove cessa la separazione tra noi e il Tutto..

"non è possibile afferrarlo (questo "spazio") nè con una parola, nè con la mente nè con la vista" (katha upanishad).

atisha is offline  
Vecchio 19-11-2007, 07.48.40   #85
veraluce
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Riferimento: Considerazioni sulla Consapevolezza

Citazione:
Da Atisha:
é lo "spazio" dove cessa la separazione tra noi e il Tutto..


Mi chiedo, quando non c'è separazione, una persona (che ha avuto modo di sperimentarla) sa cosa vuol dire e in quel mentre è ovvio che "scompare" tutta l'oscurità... ma quando questa separazione si ristabilisce nuovamente, perché si può essere ancora travolti dalle vicissitudini egoiche, come si può essere costantemente vigili? Dovrebbe avvenire un ininterrotta analisi di sé stessi per discernere cosa di noi è ego e cosa è Luce? E questo processo analitico nasce certo dalla consapevolezza ma nella realtà quotidiana viene messo in atto dal pensiero, dalla mente? E' un self-control che coinvolge i nostri processi mentali? Io dedurrei questo... cioè, all'inizio può aiutare la mente forse ad avere questa sorta di autocontrollo egoico ma successivamente diventa sempre più spontaneo, giusto?
( E' a questo che conduce la meditazione forse... ? Penso di si, finalmente l'ho capito... almeno in questo caso per me la risposta è già nella domanda )
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Vecchio 19-11-2007, 10.12.20   #86
Noor
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Citazione:
Originalmente inviato da veraluce
come si può essere costantemente vigili? Dovrebbe avvenire un ininterrotta analisi di sé stessi per discernere cosa di noi è ego e cosa è Luce? E questo processo analitico nasce certo dalla consapevolezza ma nella realtà quotidiana viene messo in atto dal pensiero, dalla mente? E' un self-control che coinvolge i nostri processi mentali? Io dedurrei questo... cioè, all'inizio può aiutare la mente forse ad avere questa sorta di autocontrollo egoico ma successivamente diventa sempre più spontaneo, giusto?
( E' a questo che conduce la meditazione forse... ? )
Non è un processo analitico (mente) e non c'è nessuno sforzo che sarebbe sempre un prodotto della stessa,quanto pura osservazione che emerge da sè,nella pura constazione senza giudizio di ciò che è(solo così non intercede la mente analitica) e solo così emerge la Consapevolezza.
In tutto ciò, è chiaro, diventa essenziale l'esperire del meditare.
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Vecchio 19-11-2007, 10.28.18   #87
Mirror
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Originalmente inviato da veraluce
Mi chiedo, quando non c'è separazione, una persona (che ha avuto modo di sperimentarla) sa cosa vuol dire e in quel mentre è ovvio che "scompare" tutta l'oscurità...

Veraluce...
l'equivoco nasce dalla non Comprensione, dalla non esperienza metafisica del senso dell'Essere. Per cui si crede che essere uniti sia incompatibile con l'essere diversi, o anche in conflitto, su un certo piano esteriore.
Diciamo che l'organismo corpo-mente chiamato Mirror sente la separazione: tu sei tu e io sono io. E nel piano fenomenico posso benissimo essere poco o niente unito a te, o ad altri con cui non sono in sintonia, in risonanza, per i più svariati motivi, contingenze. E così dev'essere. Quindi è inevitabile che possiamo fare e pensare cose diverse o addirittura contrapposte. Questo è il gioco della vita.
Ma nonostante ciò, la Consapevolezza mi fa "sentire" e "sapere" che noi siamo forme di espressione di un'Unita fondamentale. Ed è a questo livello profondo che non c'è separazione: non certo sul piano della forma esteriore.
Hai presente, nella Bhagavad Gita, cosa dice Krishna ad Arjiuna sul campo di battaglia quando dovrebbe combattere contro i suoi cari parenti? Mirabili sono quelle parole... e possono far comprendere, a far Luce, cosa s'intende realmente per separazione e Unità, in senso spirituale.

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Vecchio 19-11-2007, 11.31.59   #88
veraluce
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Citazione:
Da Mirror:
Veraluce...
l'equivoco nasce dalla non Comprensione, dalla non esperienza metafisica del senso dell'Essere. Per cui si crede che essere uniti sia incompatibile con l'essere diversi, o anche in conflitto, su un certo piano esteriore.
Diciamo che l'organismo corpo-mente chiamato Mirror sente la separazione: tu sei tu e io sono io. E nel piano fenomenico posso benissimo essere poco o niente unito a te, o ad altri con cui non sono in sintonia, in risonanza, per i più svariati motivi, contingenze. E così dev'essere. Quindi è inevitabile che possiamo fare e pensare cose diverse o addirittura contrapposte. Questo è il gioco della vita.
Ma nonostante ciò, la Consapevolezza mi fa "sentire" e "sapere" che noi siamo forme di espressione di un'Unita fondamentale. Ed è a questo livello profondo che non c'è separazione: non certo sul piano della forma esteriore.


Quindi non sbaglio quando penso anch'io questo...
che l'Unità c'è anche quando apparentemente non "sembra"...
sto cercando di comunicare con voi e di comprendere...
perché nel contesto di vita in cui sono inserita (=piccolo paesino ),
non ho ancora incontrato persone che concepiscano queste "cose"
e con cui poter comunicare...
per ora ho soltanto la possibilità di leggere per Comprendere (magari dopo riuscirò a trovare anche un insegnante di meditazione).

Citazione:
Da Mirror:
Hai presente, nella Bhagavad Gita, cosa dice Krishna ad Arjiuna sul campo di battaglia quando dovrebbe combattere contro i suoi cari parenti? Mirabili sono quelle parole... e possono far comprendere, a far Luce, cosa s'intende realmente per separazione e Unità, in senso spirituale.

La sto leggendo da poco la Bhagavad Gita...

Dio, la Persona Suprema, disse:
Mio caro Arjuna, da dove viene questa mancanza di purezza?
Non è affatto degna di un uomo che conosce il valore della vita.
Non ti porterà ai pianeti superiori ma all'infamia.



E' vero queste parole aiutano a comprendere... comunque il fatto che anche Arjuna, amico di Krishna, abbia avuto dei "tentennamenti" mi trasmette speranza...
veraluce is offline  
Vecchio 19-11-2007, 12.13.30   #89
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Da Noor:
Non è un processo analitico (mente) e non c'è nessuno sforzo che sarebbe sempre un prodotto della stessa,quanto pura osservazione che emerge da sè,nella pura constazione senza giudizio di ciò che è(solo così non intercede la mente analitica) e solo così emerge la Consapevolezza.
In tutto ciò, è chiaro, diventa essenziale l'esperire del meditare

Quindi solo pura "osservazione"... mediterò!
veraluce is offline  
Vecchio 19-11-2007, 15.30.24   #90
atisha
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Citazione:
Originalmente inviato da veraluce
Mi chiedo, quando non c'è separazione, una persona (che ha avuto modo di sperimentarla) sa cosa vuol dire e in quel mentre è ovvio che "scompare" tutta l'oscurità... ma quando questa separazione si ristabilisce nuovamente, perché si può essere ancora travolti dalle vicissitudini egoiche, come si può essere costantemente vigili?

infatti non è possibile essere costantemente vigili.. sono necessarie le altalenanze tra il chiaro e lo scuro..
arrendersi anche a quelle, osservarle e permettere alla nostra bilancia interiore un sempre maggior equilibrio..
cioè riportarla al centro..
nel momento che ci si accorge di essere scivolati nelle vicissitudini dell'ego di sempre, si è nella consapevolezza.. e ciò ci riporta al nostro centro.. all'equilibrio che dovrà in seguito stabilizzarsi..
accettando e riconoscendo le oscillazioni, le stesse si faranno più leggere.. fino a divenire impercettibile movimento...

Citazione:
Dovrebbe avvenire un ininterrotta analisi di sé stessi per discernere cosa di noi è ego e cosa è Luce? E questo processo analitico nasce certo dalla consapevolezza ma nella realtà quotidiana viene messo in atto dal pensiero, dalla mente? E' un self-control che coinvolge i nostri processi mentali? Io dedurrei questo... cioè, all'inizio può aiutare la mente forse ad avere questa sorta di autocontrollo egoico ma successivamente diventa sempre più spontaneo, giusto?
( E' a questo che conduce la meditazione forse... ? Penso di si, finalmente l'ho capito... almeno in questo caso per me la risposta è già nella domanda )

discernimento.. sì.. discernimento costante e giornaliero..
osservazione delle zone pruriginose ed a cosa esse mirano.. da dove parte "il prurito".. o l'attrito.. fino ad arrivare a smascherare l'ospite che comanda (ego)..
chiamalo self-control, senza andare però troppo nel serioso, permettendo sempre una certa critica leggera verso se stessi..
e soprattutto usare il perdono e compassione verso se stessi..
ma mai indulgenza...

la meditazione conduce anche a questo.. a far chiarezza di pensieri.. a dichiararsi sempre il vero.. a non nasconderci più dietro un dito..
atisha is offline  

 



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