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Vecchio 08-04-2005, 12.35.02   #1
SonoGiorgio
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Esperienza ed Interpretazione

E' possibile che, pur sperimentando il medesimo fenomeno, due ricercatori giungano a darsene una spiegazione-interpretazione difforme? Così difforme da porsi in assoluta antitesi?
Me lo chiedo perchè se la risposta è positiva, forse abbiamo trovato le ragioni dei nostri contrasti....mentre se è negativa, qualcuno di noi mente sapendo di mentire.
Giorgio
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Vecchio 08-04-2005, 12.41.56   #2
rodi
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Re: Esperienza ed Interpretazione

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Messaggio originale inviato da SonoGiorgio
E' possibile che, pur sperimentando il medesimo fenomeno, due ricercatori giungano a darsene una spiegazione-interpretazione difforme? Così difforme da porsi in assoluta antitesi?
Me lo chiedo perchè se la risposta è positiva, forse abbiamo trovato le ragioni dei nostri contrasti....mentre se è negativa, qualcuno di noi mente sapendo di mentire.
Giorgio

credo che in alcuni casi sia vera un'ipotesi ed in altri l'altra.
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Vecchio 08-04-2005, 12.54.40   #3
Yam
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Se di fenomenico si tratta la mia risposta e' si.
Se di cio' che sta al di la del fenomenico, la risposta e' no.
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Vecchio 08-04-2005, 12.57.06   #4
SonoGiorgio
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Messaggio originale inviato da Yam
Se di fenomenico si tratta la mia risposta e' si.
Se di cio' che sta al di la del fenomenico, la risposta e' no.

Per un ignorante come me, servirebbe capire cosa significhi "al di là del fenomenico", grazie.
Giorgio
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Vecchio 08-04-2005, 13.11.28   #5
Mistico
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Re: Esperienza ed Interpretazione

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Messaggio originale inviato da SonoGiorgio
E' possibile che, pur sperimentando il medesimo fenomeno, due ricercatori giungano a darsene una spiegazione-interpretazione difforme? Così difforme da porsi in assoluta antitesi?
Me lo chiedo perchè se la risposta è positiva, forse abbiamo trovato le ragioni dei nostri contrasti....mentre se è negativa, qualcuno di noi mente sapendo di mentire.
Giorgio
E' possibile.

Ci sono due modi di interpretare a seconda che si affrontino le cose con Fede oppure con l'obiettiva e critica analisi che mira alla Conoscenza.

Perciò, personalmente, trovo giustificato che ci possano essere contrasti d'opinione.


P.S.
Tempo fa portai più volte il mio contributo economico a favore della costruzione di un certo nuovo monastero. Ogni volta l'Abate commentava "Ringraziamo la Divina Providenza!" ... poi ad un certo punto mi son detto "se questo non la finisce di prendere i miei soldi fingendo di non dovere altra gratitudine che a Dio, non gli darò più neppure un saluto e perciò da Dio otterrà di meno!".

Ed infatti così è stato.

Ultima modifica di Mistico : 08-04-2005 alle ore 13.17.14.
Mistico is offline  
Vecchio 08-04-2005, 13.17.25   #6
Yam
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Messaggio originale inviato da SonoGiorgio
Per un ignorante come me, servirebbe capire cosa significhi "al di là del fenomenico", grazie.
Giorgio

Ma perche' ti devi rivolgere cosi a me?.....comunque mi piace la tua schiettezza, spara pure a zero su di me...mi aiuti a vedere cio' che magari non vedo....
Per fenomenico intendo la manifestazione dell'Energia da quell'Unico Sole (il Noumeno). Energia che e' si unitaria, ma che per quel gioco al quale stiamo giocando ci appare frammentata, fatta di eventi fenomenici particolari. Possiamo parlare di identificazione con la realta' fenomenica in cui la regola appare essere quella di causa ed effetto (da un fenomeno se ne genera un altro). L'uno e' il Noumeno, il fenomenico e' il molteplice. In Realta' Uno e Molteplice non sono separati (vedi le tre ipostasi di Plotino, o l'Unione di chiara luce e vacuita' del buddismo ecc. ecc.).
La separazione, la percezione della Realta come frammentata, e' dovuta all'identificazione con la mente discorsiva. Io soggetto mi percepisco separato da tutto il resto (oggetto), l'intelletto inizia a dare i nomi a tutte le cose. Al contatto con quelli che vengono percepiti come oggetti accade che l'energia si manifesti come; Attrazione-Repulsione-Indifferenza (positivo-negativo-neutro).
Ecco la gabbia esitenziale e' pronta. Conosciamo un mondo fenomenico, fatto di infiniti eventi a volte piacevoli, a volte spiacevoli a volte insignificanti. La pura conoscenza intellettuale e' sempre diretta al fenomenico, perche' l'Io (soggetto) fa della conoscenza un Oggetto. Il pensiero non puo' funzionare se non su questa base dualistica. Per questo il cammino dal Molteplice all'Uno e' un cammino a ritroso, prima che sorga il pensiero...perche' li c'e' l'Uno....non c'e' piu' la dualita'.
Yam is offline  
Vecchio 08-04-2005, 13.19.20   #7
VanLag
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Re: Esperienza ed Interpretazione

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Messaggio originale inviato da SonoGiorgio
E' possibile che, pur sperimentando il medesimo fenomeno, due ricercatori giungano a darsene una spiegazione-interpretazione difforme? Così difforme da porsi in assoluta antitesi?
Me lo chiedo perchè se la risposta è positiva, forse abbiamo trovato le ragioni dei nostri contrasti....mentre se è negativa, qualcuno di noi mente sapendo di mentire.
Giorgio
Secondo me…..

Se parli di esperienza direi che non è solo possibile ma è praticamente inevitabile, perché non esistono due esperienze eguali, non esistono due sperimentatori eguali, e non esistono due interpretazioni uguali.

Ma qui qualcuno parla di “stato naturale”, parla di “realizzazione del se”, di dimorare nella realtà, parla cioè di uno stato che non è assimilabile ad un’esperienza, (se fosse un’esperienza tra le altre che valore avrebbe?).
La domanda quindi diventa….. - Uno stato che è oltre l’esperienza e che ingloba lo stesso sperimentatore può essere diverso in se stesso? -

Io dico di no ergo penso che qualcuno mente. Quello di cui sono meno sicuro è se mentono sapendo di mentire o se mentano anche a se stessi, ma forse questo è un loro problema e non mio.

VanLag is offline  
Vecchio 08-04-2005, 13.23.47   #8
SonoGiorgio
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
Ma perche' ti devi rivolgere cosi a me?.....comunque mi piace la tua schiettezza, spara pure a zero su di me...mi aiuti a vedere cio' che magari non vedo....
Per fenomenico intendo la manifestazione dell'Energia da quell'Unico Sole (il Noumeno). Energia che e' si unitaria, ma che per quel gioco al quale stiamo giocando ci appare frammentata, fatta di eventi fenomenici particolari. Possiamo parlare di identificazione con la realta' fenomenica in cui la regola appare essere quella di causa ed effetto (da un fenomeno se ne genera un altro). L'uno e' il Noumeno, il fenomenico e' il molteplice. In Realta' Uno e Molteplice non sono separati (vedi le tre ipostasi di Plotino, o l'Unione di chiara luce e vacuita' del buddismo ecc. ecc.).
La separazione, la percezione della Realta come frammentata, e' dovuta all'identificazione con la mente discorsiva. Io soggetto mi percepisco separato da tutto il resto (oggetto), l'intelletto inizia a dare i nomi a tutte le cose. Al contatto con quelli che vengono percepiti come oggetti accade che l'energia si manifesti come; Attrazione-Repulsione-Indifferenza (positivo-negativo-neutro).
Ecco la gabbia esitenziale e' pronta. Conosciamo un mondo fenomenico, fatto di infiniti eventi a volte piacevoli, a volte spiacevoli a volte insignificanti. La pura conoscenza intellettuale e' sempre diretta al fenomenico, perche' l'Io (soggetto) fa della conoscenza un Oggetto. Il pensiero non puo' funzionare se non su questa base dualistica. Per questo il cammino dal Molteplice all'Uno e' un cammino a ritroso, prima che sorga il pensiero...perche' li c'e' l'Uno....non c'e' piu' la dualita'.

Perchè? Come mi sto rivolgendo?
Comunque, prima di dire come la penso, mi piacerebbe leggere altri interventi.
Ti ringrazio, comunque, per lo sforzo profuso per rendermi comprensibile la distinzione. Mi chiedo solo come si possa avere la certezza che ciò che definisci "non-fenomenico" non sia, in realtà, l'effetto di altra causa.
Giorgio
SonoGiorgio is offline  
Vecchio 08-04-2005, 13.27.10   #9
Mistico
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Messaggi: 1,879
Re: Re: Esperienza ed Interpretazione

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag
...La domanda quindi diventa….. - Uno stato che è oltre l’esperienza e che ingloba lo stesso sperimentatore può essere diverso in se stesso? -

Io dico di no ergo penso che qualcuno mente. Quello di cui sono meno sicuro è se mentono sapendo di mentire o se mentano anche a se stessi, ma forse questo è un loro problema e non mio.

Van, o non ho capito cosa vuoi dire oppure tu sbagli:

Una pietra non fa l'esperienza della propria forma solida, ma quello stato è differente dalla forma ugualmente solida di un'altra pietra...

Fammi capire meglio se ti va... se no credo che proprio la tua conclusione ti dia torto!
Mistico is offline  
Vecchio 08-04-2005, 13.30.26   #10
kri
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Re: Esperienza ed Interpretazione

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Messaggio originale inviato da SonoGiorgio
E' possibile che, pur sperimentando il medesimo fenomeno, due ricercatori giungano a darsene una spiegazione-interpretazione difforme? Così difforme da porsi in assoluta antitesi?
Me lo chiedo perchè se la risposta è positiva, forse abbiamo trovato le ragioni dei nostri contrasti....mentre se è negativa, qualcuno di noi mente sapendo di mentire.
Giorgio

C'è anche una terza via, che l'esperienza fatta sia sincera, ma inevitabilmente differente per via della sensibilità individuale (e cioè come la si riesce a vivere). Ciò significa affezionarsi ad un idea di vissuto come verità assoluta ed inconfutabile, attribuibile al tutto. Purtroppo è solo ciò che si voleva vedere .. molto spesso ! E quindi si mente non sapendo di mentire! ma ci si identifica anche in quel senso di immenso sperimentato!

Poi c'è un fattore che gioca molto, ed è la differenza di approccio!

Nell'Oriente c'è una epica-poetica che colpisce direttamente il centro animico - nella filosofia/pensiero occidentale c'è un rigidità e sintesi che colpisce il centro intellettuale .

Questa sembra poco ma in effetti è la sostanza a ben pensarci! Così che da esperienze simili si può trovare contrasto per via dell'approccio !

Per il resto la sintesi di entrambi i centri - animico/intellettuale- porterebbe a sintetizzare le esperienze nel riconoscimento dell'Esperienza aldilà dell'uso delle parole e della propria identificazione e rappresentazione di se.






kri is offline  

 



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