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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 12-08-2002, 10.58.17   #21
bataki
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Purtroppo io,caro Visechi,non ho ricevuto la Grazia della Fede (semmai la maledizione del dubbio) e quindi non credo che troverai nelle mie parole il trasporto e la passione che forse ti saresti aspettato.Il mio intervento,del resto, non voleva certo essere un incipit ad una disquisizione di carattere dottrinario,per la quale non ho nè tempo, nè interesse, nè voglia (e ,se proprio vogliamo dirla tutta, mi sembra anche non poco impropria qui),ma un umilissimo spunto per rinfocolare un treath in stallo.
Ad ogni modo la lettura del tuo lungo e forse un pò impaziente intervento mi dà la possibilità di smentire qualche radicatissimo luogo comune sulla raffinatissima teologia cristiana.
Innanzitutto non è affatto vero che la sistematica teologica cristiana contega "dogmi",intesi nell'accezione tecnica del termine, ossia come proposizioni meramente affermate. Esistono piuttosto dei "postulati",dal ben diverso valore logico e comuni anche a discipline presunte Razionali come la Scienza o la Filosofia. Del resto è la stessa sistematicità che implica il superamento della verità mistica dalla verità teologica,che non fa altro che inserire la prima in un sistema di riferimento oggettivizzabile.
Differentemente dalla verità mistica,infatti, quella teologica,costituendo sistema di riferimento, ha la prerogativa di costituire un'Esperienza(in senso etimologico),metodologicamente tendente all'oggettività. Per esemplificare: immagina di aver scoperto che tutti gli oggetti ordinari hanno lunghezze multiple della lunghezza di questo cursore. In tal caso sarebbe del tutto naturale scegliere questo cursore come unità di misura, che è quindi Esperienza. Del resto se scoprissimo che esistono lunghezze non multiple di quel cursore non sacrificheremmo la nostra unità di misura. Capito il senso?
Ora, cosa implica il fatto che la teologia sia razionale (per metodo) sistema di riferimento? Che tutte le sue determinazioni (Cristo,la Madonna,etc.), percepite con umanissima e religiosa fatticità dal popolo, altro non sono che CATEGORIE ASTRATTE, la cui unica funzione è dimostrare la plausibilità del sistema. Cosi' nulla importa se Cristo sia esistito o meno o se FATTUALMENTE puo' essere inverosimile l'Immacolata Concezione, quel che conta è la plausibilità del sistema sviluppata sulla base di certi postulati.
In merito poi alla nostra questione, per la quale,è bene ribadirlo, nulla importa la non plausibilità nel sistema di riferimento tuo,mio,dello scienziato,del filosofo, ma solo la plausibilità in quello della Teologia, non è che,come tu erroneamente dici interpretando malamente il mio intervento, il peccato originale sia prodotto <<dal rapporto carnale necessario per la procreazione>>.Esso,invece, è sancito dalla ribellione di Adamo verso Dio ed è TRASMISSIBILE attraverso la procreazione (dunque,mi spiace ferire la tua inconscia pruderie, NON dall'<<atto carnale>> di per sè considerato). Ora, per salvare la componente umana di Cristo (che costituisce altro caposaldo della religione cristiana: l'unificazione tra immanenza e trascendenza), mondata però dalla colpa originaria,che spinse Sant'Agostino,non certo un parroco di campagna, a definire quella umana una "razza dannata" (senza apostrofo!!), la teologia ha dedotto in questo senso l'Immacolata Concezione,ma nulla osta,beninteso, a che in origine fosse vista semplicemente come un segno divino premonitore dell'avvento del Messia,come la Motiplicazione dei pani o la resurrezione di Lazzaro.Tutto dipende,torno a ripetere dal registro ermeneutico che si adotta, mistico o teologico.
Poi tu,giustamente , citi il Libero Arbitrio, che la teologia interpreta,dandosi però stavolta la zappa sui piedi,come Causa causante, inconciliabile a rigor di logica colla Onniscienza divina che lo renderebbe,a mio parere, mera Causa causata.

Ciao!!
bataki is offline  
Vecchio 12-08-2002, 14.34.17   #22
Giorgio
 
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Tutta la questa discussione e' stata possibile solamente per via di una convinzione idiota dell'uomo moderno -convinzione di cosidetto "progresso".
L'uomo odierno, chissa perche, e' convinto, che la sua generazione e' piu intelligente, che tutti i suoi antenati. E' convinto, che la nostra meschina scienza ci da il piu molto sapere che lo davano tradizioni sacre, usanze secolari, religioni grandissime.
Intanto, tutta la saviezza umana conferma una cosa semplice: niente e' nuovo sulla terra.
Per esempio, nella Cina antica ogni inventore doveva dimostrare, che la sua invenzione AVEVA GIA LUOGO, perche ogni opinione giusta non puo essere "nuova".
Non sono "nuove" anche le cose cative.
I tempi della degenerazione spirituale erano ben noti per ogni grande tradizione.

Nela tradizione cristiana la nostra epoca era profetizzata come il regno d'Anticristo, quando la maggioranza del popolo avrebbe negato il suo passato e si sarebbe lasciato influenzare dalle teorie false.

Nella tradizione islamica quest'epoca era chiamata "La Casa di Dadgiad" (un agnello, rivoltatosi contro Allah).

Gli antichi iraniani profetizzavano la vittoria temporale delle forze oscure, d'Arimano coi suoi demoni.

Nella tradizione induista era menzionata cosidetta epoca di Kali-Juga, i tempi oscuri e terribili.

Abbiamo gia parlato molto della morte della Tradizione, quando tutto l'ordine naturale si distrugge, tutte le cose cominciano a mescolarsi, uomo non vuole essere uomo, donna non vuole essere donna ecc. Non e' necessario ridirlo.

Si puo aggiungere che l'uomo e' diventato altrettanto cretino, che non crede, che Dio (o, se volete, la Natura), avendo creato tutto l'universo, non puo creare UNO UOMO, il suo figlio, per annunziare di se!
 
Vecchio 12-08-2002, 23.56.14   #23
Atha
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X Visechi ma poi anche per ricambiare l'interesse degli altri

Sono partito dall'Immacolata concezione perché, e mi sembra di essere stato forse un po' troppo veloce nel passaggio, ... dicevo perché il Figlio di Dio doveva essere senza la macchia del peccato. Se Maria non fosse stata preservata dal peccato originale, avrebbe concepito un uomo-Dio ma segnato dal peccato di origine (in quanto non è che il peccato stia nell'atto sessuale del matrimonio - ci mancherebbe -, ma in quanto si trasmette nella generazione dei figli, segno del legame che accomuna tutta l'umanità - ma questa è un'altra storia).
Però vorrei chiarire anche atre cose. La prima è che queste sono solo ipotesi, voglio dire, i possibili e più probabili perché dei fatti. I fatti però, in se stessi, non sono soggetti a personali intendimenti.
Voglio dire... che Maria sia chiamata "traboccante di grazia" (rip. cosa impossibile per ogni uomo comune) è un fatto presente nella Scrittura. Che Maria affermi "non conosco uomo", è anche questo un fatto presente nella Scrittura.
Quindi, a rigor di Scrittura, Maria risulta senza peccato e "illibata".
I perché di tali fatti possono riferirsi ad una certa filosofia oppure no, ma in questa sede è solo dei fatti che vorrei parlare, perché bisogna avere chiari prima di tutto quelli.
Ho letto molti "io penso" "deve essere" "non credo" ecc. che impoveriscono molto la questione. La Scrittura è una e il cattolicesimo è da quella che parte. Quando leggo la domanda: cosa ci sarebbe di strano se Gesù fosse nato anche da Giuseppe? Un po' mi intristisco perché vedo come si esca fuori dal tema. Io non discuto sulla originalità o stranezza dei fatti, ma solo sui fatti e quindi su quello che è scritto. Se la Chiesa si fonda sulla Scrittura, e li è scritto in un certo modo, comprenderai come certe domande non si pongono spontaneamente. Sarebbe come discutere sulla simpatia che fanno i pilastri dell'Islam!
Personalmente mi sarebbe piaciuto che Gesù fosse stato solo Dio e che avesse fatto piazza pulita di tutto quello che non andava, ma comprendi come allora io vada ricercando una mia religione, o peggio, una mia Scrittura. La situazione è che la Scrittura dice alcune cose (e non sono queste cmq le più strane) ed io sono libero di acoglierle e prestare la mia attenzione oppure no, ma prendere un testo "Sacro" e valutarlo secondo i miei parametri, credo sia fuori dall'utilità di quelle ricchezze che cmq in ogni testo si possono trovare (compreso il Corano)
Potrei dire che è un po' come la filosofia. Pitagora la pensava in un certo modo, Aristotele forse meglio, ma... come posso dare una mia interpretazione di Aristotele quando la filosofia aristotelica è quella e solo quella può essere perché così voluta dagli scritti a noi pervenuti? A me non piace Aristotele, ma questo non vuol dire che me lo cambio come piace a me, e quindi non vuol dire che non lo conosca!
Spero di essermi spiegato... mi illudo di esserne stato capace.
Per tutte le altre cose, credo ci vorebbero dei post fatti per singolo argomento. Mi scusi se ti dico che riesco a rispondere o a parlare solo di un argomento alla volta? Le tue questioni mi interessano molto, ma sono troppe per parlarne di tutte.
Voglio però ribadire di non essere un prete, anzi sono laicissimo, ma un laico che si è fatto tantissime domande e che ancora sta cercando qualche altra risposta.

Grazie per il tuo intervento... Atha!
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Vecchio 13-08-2002, 00.23.45   #24
Atha
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X batachi

Ganzo!
Ma hai studiato per il baccalaureato? Sai come si dice?: se vuoi diventare ateo fai il medico o studia teologia!

So che ciò che sto per dire non ti suonerà nuovo, ma...
Parlavi del dubbio quale condanna, e mi sa che in cielo non c'è più fantasia se danno a tutti la stessa condanna (mi riferisco a me e a molti amici che frequento). Ma il dubbio in sé non è negativo! (lo so che lo sai, però fammi scrivere)
Chi diceva: "megli zoppicare per le vie di Dio che saltellare per quelle del peccato?"
Personalmente (ma solo dopo una certa serie di irrimediabili errori) ho iniziato a capirci qualcosa quando mi sono messo nei panni di Dio. Se avessi un figlio che non si fida di me perché a casa non mi faccio mai vedere o perché i suoi amici su di me gli raccontano di tutto, o peggio perché ha visto un film dove i papà sono tutti biondi, alti e occhi azzurri... mi arrabbierei? Se dubitasse di me che, per guadagnare il pane sono sempre fuori casa... mi arrabbierei? E se questo figlio, nonostante le sue difficoltà mi facesse un sorriso, forse non me lo stringerei forte al petto sentendomi orgoglioso di lui?
So che l'es. non può vantare molte attinenze, ma se sai sorridere dei tuoi dubbi, saprai anche sorvolare sulla poca ricercatezza scientifica del mio argomento!

Ciao... Atha!
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Vecchio 13-08-2002, 03.12.40   #25
edali
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evoluzione

Georges Bernanos fa una bella descrizione della Madonna nel “Diario di un curato di campagna”. Ci fa pensare all’anima pura di Maria, alla sua innocenza incapace di immaginare il male.
Dall’altra parte, secondo Schuré (pensiero esoterico) nel suo libro “I grandi iniziati” Maria (o Myriam) è una donna iniziata, di nobile stirpe Galilea, affiliata al sodalizio degli esseni : <<L’anima chiamata ad una missione divina proviene da un mondo divino: essa agisce liberamente e coscientemente; ma perché possa entrare in scena nella vita terrestre occorre un vaso prezioso, occorre una madre superiore che per le sue attitudini del suo essere morale, pel desiderio della sua anima e la purità della vita intuisca, attiri, incarni nel suo sangue e nella sua carne l’anima del redentore, destinato ad essere agli occhi degli uomini un figlio di Dio.>>
La verginità ha un altro senso, ma per poter convincere il popolino che poco o niente sapeva dell’evoluzione dello spirito penso che si è usato questo termine. Penso che Atha fa riferimento alla famiglia di Maria, alla sua educazione nel tempio. Per poterti liberare dal peccato originale e tornare dal Padre( tendenza di ciascun spirito) hai bisogno di molte vite, di molte esperienze come una purificazione. Quindi, Gesù in quel momento storico ha trovato Maria spirito evoluto = vergine o senza peccati. Pensando soltanto all’atto di procreare perdiamo di vista il vero significato spirituale.
Ho notato che il fatto di parlare di evoluzione spirituale infastidisce certe persone. Ciò che io ho capito è che prima o poi evolviamo tutti. Siamo come gli alunni: certi fanno la prima, altri la seconda, e così via…Le bocciature si chiamano karma, e quelle volente nolente si devono superare e pian piano arriverà tutta l’umanità a concludere le ruote delle nascite.
edali is offline  
Vecchio 13-08-2002, 07.23.57   #26
alessandro
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E' l'uso fatto dal dogma, non la sua genesi, nella quale comunque vi sarebbe molto da dire. Il postulato difeso come dogma ferisce due volte.
alessandro
alessandro is offline  
Vecchio 13-08-2002, 16.06.35   #27
Giorgio
 
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Caro Atha
Mi piace di vedere che esistono ancora i veri cristiani. E non posso capire l'opinione di alcuni: il creatore d'universo non poteva creare UNO UOMO. Che idiotismo!

Dici: "Sarebbe come discutere sulla simpatia che fanno i pilastri dell'Islam!".

Quando un poeta mediocre Salman Rushdi ha scritto i versi offensivi di Maometto, il presidente d'Iran ha emanato l'ordine di ucciderlo. Oggi tutto il Scotland Yard e' costretto a proteggere questo degenerato.
Cosi si deve reagire agli insulti religiosi.

"Il popolo che non vuole nutrire la propria armata, nutrira l'armata straniera" (Napoleone).

Il popolo che non rispetta la propria tradizione, sara costretto ad accettare la tradizione estranea.
 
Vecchio 13-08-2002, 19.16.16   #28
visechi
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Certo, sei riuscito a spiegarti in maniera perfetta.
Credo di comprendere che stiamo sforzandoci per dar vita e forma ad una chiacchierata che, partendo da due concezioni e presupposti diversi, ben difficilmente potrà approdare ad un momento d’incontro da cui, rigenerata, attingere nuova linfa ed alimento per…
Non penso minimamente sia un problema ascrivibile all’impostazione che tendi a dare alla discussione. Piuttosto, ho la sensazione che, NON essendo io uno studioso di testi biblici (li ho letti, anche con attenzione… solo quello), non potrei sicuramente essere all’altezza per affrontare uno scambio di vedute su certe complesse tematiche e, nella fattispecie, lo specifico dogma o postulato (così siamo un po’ tutti più sereni), con un approccio esegetico dei Testi ‘sacri’, tipico di chi – come te? – li mastica mattina e sera, quasi fossi uno studioso o un sacerdote (cosa, quest’ultima, che tendi ad escludere – complimenti comunque – saresti uno dei pochi sacerdoti rispettosi).
Riconosco che, con estrema semplicità, sei riuscito a render chiaro il perché, dalla lettura delle Scritture, si evincerebbe la verginità di Maria. Conoscevo già l’intero processo logico deduttivo, probabilmente nel leggere il tuo primo intervento, mi son fatto prendere da un’entusiastica pruderie (qualcuno lo ha fatto garbatamente notare) che ha velato ai miei sensi il corretto significato del tuo pensiero; il successivo intervento ha fugato le mie residue perplessità.

Ripeto, confermo e non nego: l’argomento m’appassiona (fra l’altro se incontro una persona da cui potrei trar vantaggio, io so ascoltare, naturalmente ponendo molte domande… ti dirò, senza alcun ritegno, è mia ferma intenzione sfruttare appieno la tua capacità d’analisi e conoscenze dei Testi ‘sacri’, sarò una sanguisuga), ma mi rendo perfettamente contro che probabilmente partiamo da due livelli di conoscenza assolutamente non comparabili (spero comunque compatibili), per cui, credo, di non poter essere molto interessato ad una discussione troppo sbilanciata sull’esegetica dottrinale (causa impossibilità manifesta – sarebbe come parlarmi delle Sephirot e della cabala – qualcuno ci ha provato, ma io, niente).

Vedi, ho la sensazione che il tuo approccio al Libro sia quello tipico di un credente/studioso; io, molto più sommessamente, devo dirti che, mio malgrado, non riesco proprio a credere ad alcuni aspetti che travalicano la ragione e che, assunti come veri dagli studiosi e dai religiosi, tendono a indurre quest’ultimi a respingere (forse sarebbe meglio dire a considerare come poco importante) qualsiasi indagine più razionale e terrena, magari meno dottrinale ed esegetica, però, forse (solo per rispetto alla tua persona), più vicina all’uomo e alle sue capacità di comprensione. Io, non essendo un credente (non riesco proprio ad esserlo… perlomeno non riesco a ritenere vere alcune determinate cose… a volte mi piacerebbe), parto da un presupposto e da un assunto (è giusto scrivere assunto, in questo contesto? Vediamo se qualcuno correggerà) ben diverso dal tuo; non indago, attraverso una lettura ‘macchinosa’ dei Testi e della dottrina (speriamo che dottrina non sia errato), l’autenticità storica della verginità di Maria (non ci credo); mi piace, viceversa, pormi il problema del perché fu così importante, dal punto di vista antropologico (il termine è usato più che altro per incutere rispetto), stabilire e determinare certe questioni (non solo il dogma della verginità… anche altro).
Io parto dal presupposto che certi LIBRI siano frutto dell’amorevole lavoro devozionale (quest’ultimo termine devo averlo inventato… mah!) di alcuni uomini (quanti, non assume rilevanza).
In un’accezione meno negativista, riuscirei a dire, senza operare eccessive forzature rispetto al mio pensiero (immaginalo scritto con caratteri molto piccoli e quasi sbiaditi), che alcune cose scritte nella Bibbia, siano il resoconto di variegate tradizioni religiose stratificatesi l’una sull’altra e sedimentatesi nel corso dei millenni. Anzi, piuttosto che stratificate, sarebbe più corretto immaginarle come progressivamente compenetratesi l’una nell’altra. Tradizioni, per alcuni versi, fruenti di successive manipolazioni, volontarie, storiche, antropologiche o, più semplicisticamente, indotte dalla devozione e/o dalla ‘credulità’ (non vorrei apparirti scortese) dei diversi popoli coinvolti (l’epopea di Gilghames… se non sbaglio, in base ad alcune interpretazioni, parlerebbe anche del diluvio universale – magari ciò attesterebbe solo l’autenticità della tradizione – poi ognuno la spiega come più gli piace). Da questo ‘sincretismo tradizionale’ (Sic! – m’è venuto così), venne a modellarsi un’unica tradizione che, facendo leva sul monoteismo, quindi su un collante più vigoroso, riuscì ad imporsi in una ben determinata area geografica del mondo. Su questa tradizione dominante, s’inserì, con grande accortezza, quella cristiana, la quale piuttosto che esibirsi come un’assoluta novità rispetto alla preesistente, seppe comprenderne i punti di forza (acquisendoli e magari innovandoli e rinforzandoli) e i limiti (magari uno fu quello dell’esiguità della platea cui si rivolgeva: un unico popolo). Compreso questo, riuscì, con estrema intelligenza, a non soccombere trasformandosi da religione di un popolo in religione universale (la prima). Qui, secondo il mio personalissimo parere stette l’ispirazione (perché no, anche divina) del cristianesimo… ebbe il coraggio e l’intelligenza di rivolgersi all’intera platea umana, oltre che racchiudere al proprio interno delle autentiche perle letterarie, spirituali, umanistiche etc...
Ovviamente, su quest’argomento e sugli altri, attendo ed accetterei ben volentieri osservazioni, critiche e reprimende da parte tua. Purtroppo, però, ho la sensazione che tu non sia troppo interessato a questo modo, un po’ stravagante… poco didattico, di portare avanti la chiacchierata (tengo al termine chiacchierata… è più conviviale… meno supponente… più amichevole). Mi sembra d’intuire – me ne dispiacerei – che non abbia molto interesse ad interloquire con chi, come me, tende ad “allungare il brodo” - poco disciplinato – e saltare, sbagliando di sicuro, alcuni passaggi logici che, causa la già più volte denunciata impossibilità culturale, non riesce neanche ad intravedere (si torna alla mia premessa? Impossibilità di far incontrare i due rivoli per farli confluire in un unico bacino???).
In sintesi: perché romperci la testa su una questione che non siamo in condizione di controllare (dal punto di vista fattuale – parlo della supposta verginità di Maria), e non proviamo ad immaginare (purtroppo tornano i termini che non gradisci troppo… ho dei notevoli limiti razionali cui supplisco con l’immaginazione – ovviamente non a briglia sciolta – piuttosto pensala come una personale elaborazione di letture… in poche parole sto cercando un sereno, amichevole, confronto con qualcuno che possa testare le mie elucubrazioni… OK? Spero di essere stato chiaro), i motivi consci o inconsci che spinsero i nostri antenati ad acquisire come verosimile… anzi assolutamente vero… un costrutto teologico (mi è venuto così… correggi, se vuoi) che, me lo concederai, potrebbe anche apparire alquanto improbabile.

Accidenti che fatica… ci sto proprio provando… neanche una parolaccia… alle volte mi scappano… cercherò di evitare… non ti prometto alcunché… porta pazienza.

Anche queste ultime righe servono, almeno nelle intenzioni, a dimezzare le distanze ed abbattere le diffidenze (ho fretta)… OK?


Ti saluto
visechi is offline  
Vecchio 14-08-2002, 00.03.13   #29
Atha
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Innanzitutto...

... un saluto a Giorgio!
Credo che molto di me sia dovuto ai miei errori, sia le cose belle che non ho fatto, sia quelle brutte che ho fatto. Ti ringrazio per la tua affermazione, ma sono convinto di essere solo una persona tranquilla... in quanto al vero cristiano... sono sicuro che avrei da imparare molto da te!

Ma il compito, ahimé, più arduo sarà chiacchierare con Visechi!
Dal punto di vista antropologico, una cultura la si distingue in genere tenendo in considerazione quattro fattori: l'uomo (l'incisivita che la cultura ha sul singolo), il gruppo umano (l'incidenza nei comportamenti del gruppo), l'ambiente (i legami che la cultura mantiene con l'abitat) e il tempo (l'influnza che la cultura ha sull'interpretazione del passare degli eventi).
In questo senso credo che la cultura religiosa più incidente da questo punto di vista sia l'induista (si, si, certo, è opinabile)
Non che sia una cima dal punto di vista storico ma credo di ricordare che ovunque l'induismo sia attecchito, abbia portato sempre con sé la virtù della coerenza (intendo la linea morbida induista). Il cristianesimo, in specie il cattolicesimo, oltre ad aver portato contrasti e guerre, è stato molto repentino in molte sue comparizioni. Come non tener conto che quelle comunità fondate dallo stesso San Paolo, oggi non esistono più?
Sai bene di come una volta San Paolo cercò (ad Atene) di prospettare le idee evangeliche partendo dalla stessa cultura greca, e di come fu deriso. Da un punto di vista antropologico credo che il cattolicesimo abbia mete alte ma stia su sentieri impervi.
Cmq...
Vuoi sapere perchè ho scelto di essere cristiano?
Fu una decisione presa coscientemente a 18 anni. Non furono le mie domande a farla da padrone, ma le mie risposte, o quelle che mi davo quando ancora mi ritenevo un eclettico. Forse devo alla mia ignoranza l'essere cattolico ma ad un certo punto mi ha travolto la seducente stravaganza di questo Dio. Ogni volta le risposte che trovavo nei testi erano "una cima" più belle di quelle che mi ero dato io (e non senza leggere e studiare altro).
Un Dio che si fa uomo! Brrrrr! Mi vengono sempre i brividi ogni volta che ci penso. Alla faccia di tutte quelle idee su un Dio distante e ieratico, questo sembrava sempre più un pazzo d'amore per uno scialbo come me! E pensavo: ma come è possibile che Dio che può fare tutto vuole perdere il suo tempo con me (ma leggi pure noi)? Mi dicevo che forse, essendo Dio, non gli costava poi tanto... ma morire, in quel modo... E poi mi sforzavo di non cadere in quei facili psicologismi dove ti inculcano i sensi di colpa per uno che è morto per te e dove tu non fai nulla per lui!
Ma poi, scendendo ancora più nel profondo, quasi distaccandomi dei miei sentimenti mi sono detto: ma se davvero Dio fosse Amore (la cosa che credo sia la più bella nell'esperienza umana) come potrei giustificare questo passo della Bibbia (un passo vale l'altro)? Ed in fine, guarda caso, ogni passo che leggevo era tanto incredibile come mi sembra ancora impossibile perdonare quello che mi ha rubato la ragazza dopo sette anni di fidanzamento!!! Voglio dire, era tutto così difficile perché mi veniva difficile ammettere di non sapere amare. Ti ricordi quando ho detto che avrei preferito un Gesù che risolve i problemi? In fondo è vero... Se Lui non fosse amore, l'avrebbe fatto. Ma, ahimé, come è difficile comprendere i sacrifici fatti da chi ama (penso ad una donna che nonostante il marito la calpesta come uno zerbino, lei continua a sperare che cambi) così è difficile comprendere quel filo sottile che lega tutte le azioni divine narrate.
E questo mi è piaciuto così tanto che le altre credenze (ops, gli altri credo) mi sono sembrate davvero il frutto di un mero ragionamento umano.
Un ultimo esempio e chiudo: ogni tanto vado a casa di amici fuori. Ma preferisco quando loro vengono a casa mia. Sai perché? Perché casa mia è fatta a mia immagine e somiglianza.
Allo stesso modo, prima di scegliere di essere cristiano, mi sentivo a casa mia e stavo comodo. Mentre dopo, mi sono sentito ospite di un mondo sempre più scomodo, ma più bello e "creativo di me" perchè mi sono accorto che a differenza di dove abitavo io prima, qui non ci sono né pareti né tetti!

Per le altre cose sarei felice di parlarne con te, però per favore, una alla volta.

PS: per le sanguisughe: che non sia niente di più di un salasso.

Alla prossima... Atha
Atha is offline  
Vecchio 14-08-2002, 00.24.12   #30
Atha
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Il perché del dogma (in generale)

In genere l'origine di un dogma sta in un'eresia.
Es. Si diceva che Gesù fosse solo apparentemente uomo... allora si è ribadito che Gesù era veramente uomo.
Dogma, vuol dire in fondo "ultimo parere", ossia visto quello che è scritto sulla Bibbia, se ne deduce questo: ecc.
E' inutile dire cosa accadrebbe se ognuno potesse dire la sua senza capire cosa c'è alla base di un testo. Vi immaginate come si dovrebbe dire?
Es. Tu sei cristiano? Si!
E tu? Pure io!
Bene! Ora mi dici in cosa credi?

Purtroppo il testo della Bibbia è molto antico, allora o ci fidiamo di quello che ci dicono gli studiosi, o ci mettiamo sotto noi e vediamo di capirci qualcosa dal testo originario. Capisco che è difficile, ma si parla di 2000 anni per il NT e di almeno 3500 per l'AT! E poi si tratta di una cultura medio-orientale!!!

Suppongo che quello dei dogmi sia un problema dovuto anche ai generi letterari contenuti nella Bibbia. In essa, infatti, non ci sono mai testi in qui si dice chiaramente come stanno le cose, né ci sono trattati teologici su Gesù, Maria o la Chiesa. La Bibbia è una serie di fatti narrati (come la cultura ebraica del tempo voleva), ma soprattutto, aveva solo il compito di essere una testimonianza per quelli che non erano presenti ai fatti di Gesù.
Tutto quello che la Chiesa afferma, lo afferma come derivazione logica della Scrittura (un po' come dicevo su Maria e la sua verginità). Se è scritto così, o non si da sacralità alla scrittura o è così!

Per le altre religioni, invece, ci sono dei testi che dicono tutto già loro, ed è inutile fare dei dogmi, ossia dire l'ultima parola su una questione messa in dubbio.
Però sarò felice di confrontarmi con chi non conviene su alcune cose del credo cattolico (naturalmente se mi sapra dare anche delle motivazioni che vanno oltre il "perché mi piacerebbe così". In fondo nessuno impedisce a nessuno di farsi un proprio credo (naturalmente chi lo fa, deve anche scrivere un testo che lo spieghi... e voglio vedere come farà senza dire l'ultima su qualche cosa!!! es. Maria non era Vergine: bene! Il primo dogma di questo nuovo credo!)

Saluti
Atha is offline  

 



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