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Vecchio 23-03-2006, 03.23.22   #61
gyta
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Data registrazione: 02-02-2003
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Messaggio originale inviato da sunday01
Quand'anche si annullasse la propria essenza per riempirsi dell'essenza di Dio, forse..
Scusa Sunday01 ma prendo la tua frase per comodità come spunto per chiarire..

Infatti.. Non c'è proprio nulla da "annullare" né da "riempire"!!
C'è solo da <essere> il più.. liberamente possibile!!




Da che? Da ciò che non esiste, da sovrastrutture, condizionamenti, filtri, false divinità (quando ormai più non occorre così concepirle ).. C'è da imparare ad ascoltare quel "suono" sottile che ovunque è..
c'è da drizzare con leggerezza le orecchie di questo "mistero" chiamato uomo..
ed osservare con la più profonda leggera attenzione.. (qualcuno lo chiama 'amore'.. ebbene.. cos'è l'amore se non un "ascolto.. attento" ?! )

La "Realtà" <E'>..
Ma la realtà nostra è fatta di ciò che siamo in grado di ritenere* reale.. Ed è l'unica che veramente importi!
Che ce ne facciamo di una realtà che non possiamo concepire?
Solo ciò che riusciamo ad accogliere in noi avrà allora senso chiamarla realtà.. (questo intimamente, 'spiritualmente' parlando!)
*ma le parole sono trappole: "ritenere" dovrebbe essere un sentire, un contenere, più che un 'freddo' astrarre.. (astrazione)

Buona.. Realtà! (e Buona rinascita di primavera )



Gyta

Ultima modifica di gyta : 23-03-2006 alle ore 03.26.43.
gyta is offline  
Vecchio 23-03-2006, 18.37.57   #62
nonimportachi
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Messaggio originale inviato da gyta
Nonimportachi ha ragione

ah.... come darti torto.....


......desidero solo mettere in luce che ... il significato è qualcosa che risiede solo nel nostro intelletto ... la "Realtà" non è che ... una manifestazione reale di senso: la stessa Espressione (di sé).
Ho detto poco, ho detto nulla...


Hai detto hai detto..... accidenti, hai espresso le cose come stanno, senza ricamini ed abbellimenti inutili ed inevitabilmente dannosi. Sempre che io abbia capito ciò che tu intendessi intendere......

vedere "Il" Senso nella Manifestazione, nella Espressione stessa di questa "rete fitta" che unisce mille risvolti delle prospettive

Ecco, parlami di questo... cosa stai dicendo? di cosa stai parlando?

Ti riferisci al meccanismo che rende la ns realtà, quella Realtà che ci sembra essere (quella dal "senso impettito" di cui mi dicevi)?

Oppure alludi ad altro? a cosa? a qualcosa che sai o che pensi essere?

Bada bada, sei tu che dici: "la realtà nostra è fatta di ciò che siamo in grado di ritenere reale.. Ed è l'unica che veramente importi!"

Vuoi dire che più di tanto non si può?

e allora perchè ti lasci andare a queste affermazioni?
L'intelletto.. che più ci avvicina alla "Sacralità" della Vita (Tutta) è lo stesso che abbisogna di oltrepassare se stesso per cogliersi nella sua vera identità, "vera" intesa come "assoluta".


addirittura? e cos'è questo oltrepassare se stesso? qualcosa che conosci o che ritieni essere?


PS: ....e poi perchè proprio Alice nella firma?








Un.. abbraccio fisico! (non metafisico, né di "forma"



Gyta


wow che bello che emozione Gyta andiamo in gita !
nonimportachi is offline  
Vecchio 24-03-2006, 03.59.56   #63
gyta
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Non so se saprò spiegarmi meglio di quanto ho (/o non ho) già fatto..

La "Realtà dal senso impettito di sé" è quella realtà che incute distanze, distanze irraggiungibili..
Ebbene per me tale realtà distante ed irraggiungibile non esiste; esiste nelle menti stanche, nei cuori stanchi: accade, appare ma non è.

Il senso coincidente con la Realtà non è un opinione mentale, un motivo intellettuale ma è la stessa espressione d'essere: noi [noi e qualunque "cosa", qualunque espressione di "vita" in senso lato (non quindi vita come qualcosa che abbia un materiale cuore o linfa pulsante].

Il senso o Realtà è tutto ciò che accade adesso senza limiti di spazialità-tempo,
senza pensiero (che appartiene al non vero poiché in relazione con un mondo inesistente, il passato od il futuro) e senza soggetto. Il senso-Realtà è la dimensione (unica) privata da dimensioni inesistenti immaginate reali (siano il tempo, il soggetto, il pensiero, le rappresentazioni, la/le mente).
Togliamo ogni giudizio, ogni filtro-soggetto, ogni rappresentazione spazio-temporale, resta l' "azione", l'essere, tutto è agente (che agisce/ espressione di sé, manifestazione di sé) senza soggetto.. Tutto è azione, presenza, essere, manifestazione. [Tutto è; e non è solo più ciò che riusciamo a cogliere col pensiero, con il limite dell'immaginazione, tutto -ogni cosa, senza i filtri della limitata e falsa comprensione del cervello- è se stesso pienamente, non solo apparire materiale o supposizione mentale.]

Allora viene chiaro che lo scopo, gli scopi, il senso, i sensi, non sono che gioco,
come il tempo ed il non tempo, il crederci in vita od il crederci morti, od il crederci non nati!

Stavo per scrivere <forse sto 'uscendo di cervello' > ma si, è proprio questo il punto,
tant'è che usiamo la formula "uscire di cervello" per designare una situazione diversamente non spiegabile, non concepibile, dove non troviamo più un "senso", quel "senso pratico" od intellettivo che sembra rispondere alle grandi domande mentre non fa che trasformare le grandi domande in piccole risposte!

Il linguaggio è un senso come tutti gli altri ma nel momento che crediamo sia il senso onnisciente, perdiamo la dimensione unitaria d'essere, ed invece di giocare al gioco delle parti, linguaggio compreso, confondiamo la "Realtà" col gioco.

Ci sono alcune situazioni che possono portare a realizzare questa dimensione unica (/a saggiarne "i contorni"!):
l'amore fisico-sensuale* (che gioca in relazione agli ormoni, ma non ne è il frutto -badiamo!- ma il seme!) e l'esaltazione mistica-intellettiva in Dio (che -come la creazione artistica- gioca sulla sublimazione dell'amore sessuale); penso che tutte le variazioni appartengano di norma all'una od all'altra categoria ed entrambe hanno il loro centro primario nella mancanza di filtro-soggetto: il soggetto e l'azione diventano cosa unica, nessun filtro d'interpretazione mentale, nessun ieri, nessun domani, una dimensione di "presente continuo" dove i sensi vengono esaltati al loro "massimo" grado ed unificati in un sentire unico, la parte razionale cede il posto ad un intelligenza poliedrica più "ampliata" e non più finalizzata (non più finalizzata al di fuori di sé!).
Questa mia "analisi" potrà far storcere il naso a molti (od apparire 'bestemmia'!), ma non ho altro modo di descrivere la dimensione unica di Realtà se non attraverso l'impostazione mentale sottostante che diviene base stessa del sentire.

Non c'è una Realtà "Fuori" (né "dentro") c'è una connessione unica che viene colta o meno secondo quanto l'elemento soggetto-filtrante s'identifichi o meno con l'immagine di un sé(mentale e/o fisico) separato e agente.

*(le droghe appartengono a questa categoria)




Gyta

p.s: Come.. "perché Alice nella firma?"???
Perché Alice siamo NOI!!!!!!!
"..andiamo in gita"??
Ci siamo.. già (in gita)!!!
gyta is offline  
Vecchio 24-03-2006, 10.13.53   #64
Yam
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Messaggio originale inviato da gyta

La "Realtà dal senso impettito di sé" è quella realtà che incute distanze, distanze irraggiungibili..
Ebbene per me tale realtà distante ed irraggiungibile non esiste; esiste nelle menti stanche, nei cuori stanchi: accade, appare ma non è.

Ok, qui ci siamo, vediamo se riesco a superare le vertigini che mi fai venire (evidentemente la cosa e' reciproca). Tieni anche presente che se usi tutti quei tag non e' facile risponderti con il "quote". Prova ad editare un tuo msg.

Citazione:
Il senso coincidente con la Realtà non è un opinione mentale, un motivo intellettuale ma è la stessa espressione d'essere: noi [noi e qualunque "cosa", qualunque espressione di "vita" in senso lato (non quindi vita come qualcosa che abbia un materiale cuore o linfa pulsante].

Va bene, definirei questa come una dimensione di pura presenza.

Citazione:
Il senso o Realtà è tutto ciò che accade adesso senza limiti di spazialità-tempo,
senza pensiero (che appartiene al non vero poiché in relazione con un mondo inesistente, il passato od il futuro) e senza soggetto. Il senso-Realtà è la dimensione (unica) privata da dimensioni inesistenti immaginate reali (siano il tempo, il soggetto, il pensiero, le rappresentazioni, la/le mente).
Togliamo ogni giudizio, ogni filtro-soggetto, ogni rappresentazione spazio-temporale, resta l' "azione", l'essere, tutto è agente (che agisce/ espressione di sé, manifestazione di sé) senza soggetto.. Tutto è azione, presenza, essere, manifestazione. [Tutto è; e non è solo più ciò che riusciamo a cogliere col pensiero, con il limite dell'immaginazione, tutto -ogni cosa, senza i filtri della limitata e falsa comprensione del cervello- è se stesso pienamente, non solo apparire materiale o supposizione mentale.]

L'Eterno Presente dove scompare la distinzione tra soggetto e oggetto, altrimenti detto "Coscienza Impersonale". Se ne puo' avere una esperienza molto intensa (Samadhi). Cosi procedendo prima o poi ti accadra'.
Purtroppo il Samadhi non e' sempre una esperienza equilibrata e l'Amore assume una forma alquanto "paradossale", in quanto assume un aspetto "Mistico", molto difficile da descrivere....ma molto simile a quello che si puo' provare dopo l'assunzione di determinate droghe. Lo dico perche' ho sperimentato entrambe le situazioni.
Il problema non e' "il pensiero" o "il cervello" o "la mente", anche perche' noi non siamo solo quello. Bisogna capire bene come funzioniamo nella nostra "normale" condizione. C'e' un altro elemento oltre alla mente pensante: l'Anima. Lavorano insieme il Cervello e l'Anima. Alla morte, fisica o mistica l'Anima rilascia allo Spirito il suo contenuto....

Citazione:
Allora viene chiaro che lo scopo, gli scopi, il senso, i sensi, non sono che gioco,
come il tempo ed il non tempo, il crederci in vita od il crederci morti, od il crederci non nati!

Calmati.

Citazione:
Stavo per scrivere <forse sto 'uscendo di cervello' > ma si, è proprio questo il punto,
tant'è che usiamo la formula "uscire di cervello" per designare una situazione diversamente non spiegabile, non concepibile, dove non troviamo più un "senso", quel "senso pratico" od intellettivo che sembra rispondere alle grandi domande mentre non fa che trasformare le grandi domande in piccole risposte!

Si cosi si esce di cervello, letteralmente! Devi uscire di Anima e Cervello, ma questo non si puo' "indurre", non si puo' "forzare" perche' e' molto pericoloso. In certi tipi di Yoga si esercita metodicamente questa forzatura, rinforzando innazitutto il Corpo con tecniche di autodisciplina ferree, con posture fisiche e il Pranayama e cosi facendo, concentrando la mente sul Vuoto si giunge al Nirvikalpa Samadhi, che e' uno stato di cessazione del pensiero, scambiato per l'illuminazione...e' molto simile in effetti.
E' uno stato alterato di Coscienza ed e' impermanente.
Molti Maestri hanno indicato questo errore, il piu' importante per me e' Saraha, alla cui linea di Trasmissione sono collegato.
Dovresti approfondire, anche perche' e' molto di moda una sorta di Jnana Yoga (Advaita New Age lo chiamo io) che nella maggior parte dei casi porta ad acquisire, come frutto, stati paranoici della personalita' o nella migliore delle ipotesi una visione spiritual misticheggiante della realta' dove tutti se la raccontano per il resto della loro vita. Tutto e' Coscienza, tutto e' concetto, tutto e' un film che scorre davanti a noi...passivi spettatori....del sia fatta la Sua Volonta' ecc. ecc.


Citazione:
Il linguaggio è un senso come tutti gli altri ma nel momento che crediamo sia il senso onnisciente, perdiamo la dimensione unitaria d'essere, ed invece di giocare al gioco delle parti, linguaggio compreso, confondiamo la "Realtà" col gioco.

E' anche quello che stai facendo in questo momento.
Il problema non e' il Linguaggio, o il pensiero discorsivo, ma come tu ti "relazioni" ad esso. Tu sei gia' nel tuo stato naturale (Sahaj) ma le tensioni sorgono dall'afferrare l'oggetto. Imparare a rilassarsi significa osservare il "flusso dell'energia" senza afferrare (brama) gli oggetti che la coscienza percepisce come "separati".

Citazione:
Ci sono alcune situazioni che possono portare a realizzare questa dimensione unica (/a saggiarne "i contorni"!):
l'amore fisico-sensuale* (che gioca in relazione agli ormoni, ma non ne è il frutto -badiamo!- ma il seme!)

Mannaggia a chi ha ridotto il Tantra a questa roba.
Il Sukra e' una parola sanscrita che significa un sacco di cose, tra cui le sostanze che il corpo produce quando il soggetto entra in contatto con l'oggetto, non solo nell'amore fisico, ma continuamente. C'e' li una chiave preziosa per comprendere come funzioniamo noi e la Vita intera, ossia l'Energia.
L'Energia e' sostanzialmente "pensiero", ma se noi pensiamo (sic!) che il pensiero siano quelle parole e concatenazioni di parole che sorgono nella nostra mente pensante, siamo fuori strada. Tutto e' "pensiero", tutto e' "mente", tutto e' "energia".
Occorre trovare la Sorgente e la sorgente sono Sol et Luna, dal loro AMORE sorgono gli infiniti mondi, nel nostro piccolo e nell'Universo Intero.

Citazione:
nessun ieri, nessun domani, una dimensione di "presente continuo" dove i sensi vengono esaltati al loro "massimo" grado ed unificati in un sentire unico, la parte razionale cede il posto ad un intelligenza poliedrica più "ampliata" e non più finalizzata (non più finalizzata al di fuori di sé!).

Calma. Certo questa e' la base, il punto di partenza, non pensare che sia altrove da dove gia' sei. Non forzare, si puo' essere svegli...null'altro....ma per essere svegli bisogna stare con i piedi per terra (Corpo-Anima) , oltre che con la mente pacificata e Unificata.



Citazione:
Non c'è una Realtà "Fuori" (né "dentro") c'è una connessione unica che viene colta o meno secondo quanto l'elemento soggetto-filtrante s'identifichi o meno con l'immagine di un sé(mentale e/o fisico) separato e agente.

(le droghe appartengono a questa categoria)

Te lo sposto apposta. Ci si puo' drogare con certe visioni del mondo.

Ultima modifica di Yam : 24-03-2006 alle ore 10.19.57.
Yam is offline  
Vecchio 24-03-2006, 10.30.34   #65
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Perdonami Yam
ma se tu imparassi ad ascoltare senza pre-pensare
forse giungeresti al cuore del messaggio


Libero di continuare così

E' evidente che il tuo bisogno primario
sia quello di misurare la tua realtà
attraverso il riconoscimento o meno dell'altrui..
ma le cose non vanno così:
si è o non si è,
non si "ha"!



Gyta
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Vecchio 24-03-2006, 10.48.08   #66
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Vecchio 24-03-2006, 10.58.45   #67
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Vecchio 24-03-2006, 11.17.27   #68
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Lettura Consigliata Advaita e illuminazione: realtà o moda new age?
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Vecchio 24-03-2006, 11.30.36   #69
turaz
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C'è da imparare ad ascoltare quel "suono" sottile che ovunque è..

...

OHM..........

quando vai a letto hai provato ad ascoltare l'apparente "ronzio" che riempie le orecchie?

...OHM....


ciao
turaz is offline  
Vecchio 24-03-2006, 11.42.18   #70
Yam
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Messaggio originale inviato da turaz
C'è da imparare ad ascoltare quel "suono" sottile che ovunque è..

...

OHM..........

quando vai a letto hai provato ad ascoltare l'apparente "ronzio" che riempie le orecchie?

...OHM....


ciao

Turaz quel ronzio e' il rumore del sangue che scorre.....guarda che ti metto nel calderone new age a bollire per un po'....
Yam is offline  

 



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