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Vecchio 03-10-2006, 15.46.58   #61
vagabondo del dharma
a sud di nessun nord
 
Data registrazione: 28-08-2006
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Riferimento: Il ricordo di sè

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Originalmente inviato da fabri
Ciao a tutti,


Però ora, un paio di dubbi:
  • Mi sembra che a volte, la tensione e lo sforzo per cercare di ricordarmi di me, mi facciano accumulare in un qualche modo un livello di stress che poi, si riversa, al primo momento di distrazione, nelle solite emozioni meccaniche per di più accentuandole. Capita anche a voi? C'è qualche "trucco" per far si che questo non accada?, o ancora solo la continua osservazione alla fine farà cessare questo "fenomeno"?


Anch'io da qualche tempo ho la stessa sensazione, anche se ti devo dire che mi sembra di vivere le emozioni in maniera più piena. La rabbia, ad esempio, non l'ho mai vissuta in maniera così nitida e immediata, come se fossero venuti meno i filtri. La sofferenza non è mai stata così piena, netta e sostanziale. Qualcosa di ben definito, senza sfumature di sorta.

Gurdijeff ammonisce di evitare l'espressione di emozioni negative, ma io credo che (almeno per me) nella fase larvale del lavoro su se stessi ci sia un processo di chiarificazione nel funzionamento della macchina. un processo comunque lungo, ma che aiuta a capire più chiaramente le emozioni meccaniche di cui tu parli.

Io ti dico solo che non ho certezze in merito, mi piace la tecnica del ricordo di sè. Trovo che sia trasversale a molte filosofie. In questi giorni, pensa, sto leggendo Bioenergetica di Alexander Lowen, che partendo dalla psicoanalisi di Reich arriva a conclusioni ben diverse. E nel corso del libro, un valore importante viene attribuito alla consapevolezza di sè per la crescita personale. Osho aveva sottolineato come tutta la psicologia occidentale avesse del tutto mancato il bersaglio proprio perchè aveva ignorato l'importanza dell'auto-osservazione, della consapevolezza. Lowen ne parla, segnalando alcuni esercizi molto interessanti per la crescita dell'energia individuale.

Benvenuto

Enzo
vagabondo del dharma is offline  
Vecchio 03-10-2006, 23.23.51   #62
freedom
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Data registrazione: 16-10-2003
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Riferimento: Il ricordo di sè

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Originalmente inviato da fabri
Però ora, un paio di dubbi:
  • Mi sembra che a volte, la tensione e lo sforzo per cercare di ricordarmi di me, mi facciano accumulare in un qualche modo un livello di stress che poi, si riversa, al primo momento di distrazione, nelle solite emozioni meccaniche per di più accentuandole. Capita anche a voi? C'è qualche "trucco" per far si che questo non accada?, o ancora solo la continua osservazione alla fine farà cessare questo "fenomeno"?
  • Anche a me capitano queste cose. Più che altro, adesso che mi ci fai pensare, mi capitavano quando facevo vero e proprio training mentale. Cioè (senza scendere nel dettaglio delle cose che facevo poichè lo ritengo irrilevante) mi sforzavo troppo!

    Osservarmi mi riesce più facile e naturale. E quando mi "riaddormento" non ne faccio un dramma. Andrà meglio successivamente. L'importante (credo) è che tutti i giorni ci si ricordi di sè. Per quanto tempo non lo so. Io lascio fare.

    Citazione:
    Originalmente inviato da fabri
  • Poi a me sembra che ciò che Gurdjieff intendesse con Ricordo di Sé, non sia proprio uguale al Qui ed Ora che intendono altri percorsi. Se sto dicendo stupidate, non risparmiatemi... ma mi sembra che il Ricordo di Sè implichi anche obiettivi, e infatti mi pare che lo stesso G. lo distinguesse dalla semplice auto-osservazione (che comunque ne era la fase precedente). Risulta anche a voi, o ho fraineteso qualcosa?
Citazione:
Originalmente inviato da fabri

Uguale o diverso al qui e ora di altri percorsi non lo so. Troppo difficile per me.
Mi accontento di guardarmi mentre vivo. Se posso dirti la mia lascerei stare con gli obiettivi. Ne abbiamo già abbastanza.........
freedom is offline  
Vecchio 04-10-2006, 07.51.43   #63
atisha
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Lowen ne parla, segnalando alcuni esercizi molto interessanti per la crescita dell'energia individuale.

far crescere l'energia con vari esercizi è facile..
meno facile è saperla distribuire..regolarizzare... gestire
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Vecchio 04-10-2006, 08.04.58   #64
atisha
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E mi ci vuole un gran sforzo! Sono un paio d'anni che ho compreso l'importanza dell'essere Qui ed Ora, ma ci sono periodi in cui mi sembra quasi impossibile rimanere presente.

la crescita nel ricordo di sè è al di sopra di tutto, ma necessita anche delle forze esterne,
cioè, il sistema stesso ha bisogno di essere raffinato continuamente..
non basta solo il nostro lavoro di attenzione costante in altre parole..
l'ambiente esterno o la scuola di crescita servono a questo "raffinare"..
creare continuamente il giusto attrito per evitare che ci possiamo smarrire nel sistema stesso..
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Vecchio 05-10-2006, 09.35.37   #65
vagabondo del dharma
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Riferimento: Il ricordo di sè

Sappiate che ormai uso questo topic a scopo "lavorativo". Stamattina in metropolitana, mentre mi recavo a lavoro, pensavo a quanto sia difficile essere consapevoli in ogni momento della propria vita.

Quando sono lontano da casa e provo a ricordare se ho chiuso la porta, o almeno se ero consapevle nel momento in cui ho chiuso la porta dando le solite quattro mandate. Niente. Il vuoto. In quel momento stavo quasi sicuramente pensando a qualcos'altro: il tempo come era, se ero in ritardo, come andrà oggi. Immaginazione pura e intanto, automaticamente, chiudo al porta.

Mi viene in mente Gaber, in quella canzone che parla della sua ossessione per il gas aperto. Non riesce a essere consapevole nemmeno volendo esserlo, mentre si è ricordato di chiuderlo, e alla fine si addormenta irrimediabilmente con il gas aperto.

Che dire? Dovrò ricordarmi di me almeno mentre chiudo la porta di casa: è un impegno che prendo con voi...
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Vecchio 05-10-2006, 10.05.11   #66
Yam
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Originalmente inviato da vagabondo del dharma
Sappiate che ormai uso questo topic a scopo "lavorativo". Stamattina in metropolitana, mentre mi recavo a lavoro, pensavo a quanto sia difficile essere consapevoli in ogni momento della propria vita.

Infatti non puoi esserlo. Non sforzarti di essere qualcosa di diverso da quello che sei. Un po di sforzo va bene, ma deve essere chiaro a cosa serve (non certo ad essere presenti 24 ore su 24....perche' quella Vera presenza non ha nulla a che fare con lo sforzo di concentrazione).Non rovinarti la Vita come fanno molti. Piano, piano e' meglio......diceva sempre un mio maestro....

Citazione:
Quando sono lontano da casa e provo a ricordare se ho chiuso la porta, o almeno se ero consapevle nel momento in cui ho chiuso la porta dando le solite quattro mandate. Niente. Il vuoto. In quel momento stavo quasi sicuramente pensando a qualcos'altro: il tempo come era, se ero in ritardo, come andrà oggi. Immaginazione pura e intanto, automaticamente, chiudo al porta.

Ottimo! Complimenti
Se pero' ti fermi a "ricordare" se hai chiuso la porta o meno ti stai perdendo qualcos'altro
Yam is offline  
Vecchio 05-10-2006, 13.26.17   #67
fallible
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Buon giorno!
Il vuoto. In quel momento stavo quasi sicuramente pensando a qualcos'altro: il tempo come era, se ero in ritardo, come andrà oggi. Immaginazione pura e intanto, automaticamente, chiudo al porta.
Il Vuoto che tanto piace presumo sia qualche altra cosa
, nel nostro cervello ci sono delle cellule che contribuiscono al movimento volontario altre per quello involontario e automatico, certi nostri movimenti (il digitare per esempio,non nel mio caso ,avviene per un automatismo che prescinde dalla consapevoleza volontaria..... quello che può essere più intrigante è, come a volte capita, di fare un tragitto in macchina e trovarsi a destinazione senza avere memoria della strada percorsa....forse ,in quel caso, vi è un vivere "il momento" più vicino a quella "concetrazione" tanto agognata claudio
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Vecchio 05-10-2006, 13.26.27   #68
paperapersa
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Sappiate che ormai uso questo topic a scopo "lavorativo". Stamattina in metropolitana, mentre mi recavo a lavoro, pensavo a quanto sia difficile essere consapevoli in ogni momento della propria vita.

Quando sono lontano da casa e provo a ricordare se ho chiuso la porta, o almeno se ero consapevle nel momento in cui ho chiuso la porta dando le solite quattro mandate. Niente. Il vuoto. In quel momento stavo quasi sicuramente pensando a qualcos'altro: il tempo come era, se ero in ritardo, come andrà oggi. Immaginazione pura e intanto, automaticamente, chiudo al porta.

Mi viene in mente Gaber, in quella canzone che parla della sua ossessione per il gas aperto. Non riesce a essere consapevole nemmeno volendo esserlo, mentre si è ricordato di chiuderlo, e alla fine si addormenta irrimediabilmente con il gas aperto.

Che dire? Dovrò ricordarmi di me almeno mentre chiudo la porta di casa: è un impegno che prendo con voi...

Sai, nonostante i corsi, le tecniche che cerco di usare, mi succede talmente spesso di dimenticare i cosiddetti automatismi, ma questi automatismi
proprio perchè tali ci consentono di vivere più leggermente......è chiaro che se posteggio la macchina in un posto diverso, e non mi concentro quando lo faccio, spesso passo alcuni minuti prima di ritrovarla e tuttavia se la cerco senza "ansia" il ricordo riaffiora più facilmente..... alla fine la trovo sempre
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Vecchio 19-10-2006, 17.02.24   #69
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Sai, nonostante i corsi, le tecniche che cerco di usare, mi succede talmente spesso di dimenticare i cosiddetti automatismi, ma questi automatismi
proprio perchè tali ci consentono di vivere più leggermente......è chiaro che se posteggio la macchina in un posto diverso, e non mi concentro quando lo faccio, spesso passo alcuni minuti prima di ritrovarla e tuttavia se la cerco senza "ansia" il ricordo riaffiora più facilmente..... alla fine la trovo sempre

quando si affrontano crisi molto gravi, rimanere testimoni rispetto a quello che sta accadendo risulta tremendamente difficile. Ti "metti fuori", ti metti sulla collina, come diceva Osho, e guardi la confusione laggiù in città. Ma ci sono mani che ti tirano giù, ti invitano a far parte del dramma, a non rimanere spettatore. Riuscire a strane fuori è impossibile. Quando sei nel centro emozionale è difficile uscirne fuori e osservarlo nei suoi meccanismi stritolatori. Massimo puoi osservare la respirazione, come entra l'aria, come esce, e un po' ti plachi ma quella tremenda tristezza di fondo come fai a osservarla senza sentirtene parte integrante?
vagabondo del dharma is offline  
Vecchio 19-10-2006, 18.26.39   #70
fallible
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Buona sera!
un po' ti plachi ma quella tremenda tristezza di fondo come fai a osservarla senza sentirtene parte integrante?con la Compassione claudio
fallible is offline  

 



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