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Vecchio 06-01-2007, 19.51.46   #61
Lucio Musto
Rudello
 
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

Citazione:
Originalmente inviato da Patri15
Deliziosa la storiella delle arance

Sei quindi di Napoli e per questo sei simpatico?

Come ben scritto da Mery, è ovvio, almeno per una donna supporre che l'aborto volontario sia un dramma terribile e stento a credere che qualcuno possa avvicinarsi ad un passo simile senza dei motivi contigenti quantomeno tragici.

Allora: l'eutanasia, l'aborto in se stessi sono omicidi.

Ma non mi sento nè ho la possibilità di giudicare tutti coloro che hanno dovuto compiere determinate scelte; dovrei conoscere il fatto e l'antefatto e anche allora ....

Siamo essere umani! Che ne hai fatto della frase di Luca evangelista che riportavi ieri in un altro 3d?

E il "non scagliate la prima pietra" - "la pagliuzza e la trave"???

Non fanno più parte del catechismo cattolico?

A presto, caro Rudello

° ° ° ° ° ° ° ° °

No, non sono di Napoli, ma di Fabriano (AN), però ho vissuto molti anni in quella splendida città,
e forse li mi hanno “attaccato” la simpatia (Ma quale?), o forse ero simpatico di mio (NO).

Nessun dubbio che l’aborto sia (o possa essere, forse qui davvero dipende dai casi) un dramma terribile, e certamente occorre profondere ogni comprensione!

Ma l’eutanasia, ed ancor più l’aborto, continuano ad essere omicidi.

Il Presidente Napoletano, giusto nei “giorni di Welby” concesse la grazia ad un padre che aveva ucciso il figlio disabile. Io conosco delle persone con figli gravemente inabili, ed aborto a parte nemmeno lì c’è da scherzare!... Ogni comprensione e solidarietà certo, ma l’ammazzarli, quei poveri esseri, sempre omicidio è!

Per cui non condivido con te il discorso dell’antefatto. Il giudicare non è proprio nelle nostre corde, nemmeno per questioni più lievi,… figuriamoci per quelle che implicano la vita!... Nessun giudizio alla persona, mai… Ma il fatto resta. Identicamente.
E se è una cosa cattiva (e l’omicidio lo è), cattiva rimane, per quanta comprensione, affetto, condivisione, pietà si possa sentire per l’omicida.

Se uno prende una decisione grave, si assume tutta la responsabilità morale (e legale) di quello che ha fatto.
E se il Presidente concede la grazia, il che è in suo potere, non cancella affatto il delitto e quel padre, sempre omicida del figlio è.
Esattamente come la madre che abortisce. Se ne assume la responsabilità e ne patisce tutto il dramma, anche se la comunità le offre fiori e cioccolatini per consolarla.

Quindi vedi, dolcissima amica (sono vecchio, posso permettermi?) che Luca ed il catechismo cattolico ci vanno proprio a fagiolo. «Nessuno ti ha condannata? [Gv 8, 10]… nemmeno io ti condannerò. Vai, e non peccare più». Nemmeno Gesù ha detto «quello che hai fatto non è più peccato».

E non ritiriamo fuori la vecchia storia! Il confessore “non” ti cancella i peccati. Prende atto del tuo pentimento e, nel nome di Dio ti perdona. Ma questo solo per i cattolici.

Perché il giudizio non è degli uomini, come giustamente ricordi anche tu.

Sono le due di notte ed hai detto che sono simpatico. Grazie.
Ti ho “ammosciato” con le mie chiacchiere, e sento il dovere, in qualche modo, di farmi perdonare.
Ti racconterò allora una storiella. IN TEMA, NO OT!

«Allora, imputato, dite a parole vostre comm’ è iuto o fatto… cosa è successo!...»

«Ecco, siggnoggiù… signor Giudice… quello don Pasquale ed io stavamo giocando a tressette ed èvemo compagni!... ora, state a sentire a me. Io sono di mano e tengo la Napoli quarta a denari, il tre di coppe terzo e il due secondo a spade… a bastoni, o Rre sulo sulo… cioè solo il dieci…»

«E allora?...»

«eccoqquà siggnoggiù,… io metto asso di denari zitto zitto a terra… e me lo pappo!...»

«Perfetto!... e poi?...»

« E poi cerco il colpo grosso, no? – un maestoso cenno di assenso del magistrato spinge l’uomo a proseguire – e quindi sbatto il re di bastoni a terra e dico: Sola carta!... ed il compagno mio Zacchete! e ci mette il tre!».

«Bene!...»

«Mo quello, don Pasquale… teneva pure il ventinove [asso e tre, ndA] terzo a spada, in mano,… teneva… don Pasquale!...»

«E allora?... »

«S’è allisciato otto di bastone!....»

«Ehhhh!!!... Robba da spaccargli il fronte!.... e che miseria!...»

«E io quello ho fatto, siggnoggiù, … gli ho spaccato il fronte!... e chill’ è muorto!...».

………

Bonne nuit à tout le monde!


PS – Faccio presente agli amici allergici alla Bibbia ecc, che le citazioni evangeliche ed i riferimenti religiosi io li ho fatti in “doverosa reciprocità” essendone stato sollecitato esplicitamente da Patri15 e “non” di mia iniziativa!
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Vecchio 06-01-2007, 20.20.26   #62
Mary
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

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Originalmente inviato da Aleksandr
Ciò che più mi irrita della storia montata sul caso pietoso di Welby sono stati gli inganni insopportabili dei radicali e sostenitori che vogliono spacciare la sua richiesta per accanimento terapeutico... Il caso di Welby è eutanasia senza possibilità di dubbio!
......


Sull'eutanasia attiva, che io definisco far morire chi da solo, ovvero in modo naturale, non ci riesce, possiamo discutere quanto vogliamo. I pro e i contro secondo me si eguagliano. Fermo restando sempre il diritto dell'individuo ad avere la libertà di se stesso.
Non dimentichiamo, non perdiamo di vista l'argomento. Un Hitler non chiedeva certo ai condannati a morte se volevano morire o meno!

Per il caso Welby e altri simili domando: se fosse nato in una foresta amazzonica, se fosse l'abitante di uno sperduto villaggio indiano sarebbe sopravvissuto all'incapacità di alimentarsi?
Allora non è accanimento terapeutico?
Chi muore perchè non vuole la trasfusione? chi perchè non si fa amputare una gamba? Per essere coerenti dovremmo incatenarli, drogarli e costringerli a ......vivere, sottoponendoli ad una terapia non voluta.

Vegetare in una prigione-forma chiamata corpo può avere un senso per te ma non per me. Da dove sorge il diritto di Tizio a IMPORRE a Caio la PROPRIA volontà, anche se in nome di etica, religione, morale, ecc.?

La storia umana ha sempre imposto la morte e non la vita. Non credo si possa imporre né l'una né l'altra, se vogliamo evolverci spiritualmente e civilmente.

E poi ritengo, io personalmente, che questo accade solo perchè abbiamo smarrito il senso della nostra spiritualità. Consideriamo più importante l'ivolucro che l'essenza dell'essere.
In realtà questa ossessione della vita a tutti i costi rappresenta benissimo la nostra epoca.
L'apparire conta più della sostanza. L'avere conta più dell'essere.


Mary
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Vecchio 07-01-2007, 00.47.48   #63
Lucio Musto
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

Citazione:
Originalmente inviato da Mary
C'è un piccolo dettaglio ...ecc Mess. N°56 del 4/1/2007Mary



1) Se quell'uomo non nascerà è perchè non intendeva nascere, quando è entrato in quell'embrione lo sapeva già che non sarebbe nato. Ma la donna vive una esperienza dura, durissima che nessuno può e deve giudicare

2) Tra un aborto spontaneo ed un aborto volontario non vedo alcuna differenza spirituale.

3) Le donne non SCELGONO di abortire volontariamente tanto per provare una ebrezza, una esperienza diversa, un capriccio.

4) Una donna che abortisce si porta dietro un trauma incomprensibile per gli uomini.

5) Già è traumatizzante un aborto spontaneo (io l'ho vissuto) non lo augurerei al mio peggior nemico.

6) Non oso pensare ad uno volontario.

7) Ciascun essere umano si porta il proprio dramma, piccolo o grande che sia. Chi siamo noi per giudicare, impedire, controllare, condannare?

8) La vita e la morte non sono di proprietà di nessuno. Se a malapena abbiamo una fuggevole consapevolezza della nostra vita come possiamo arrogarci il diritto di manipolare quella degli altri? E questo vale anche per la morte.

9) Quando si muore si è soli, anche in mezzo alla folla si è sempre soli.

10) Per questo non trovo giusto nè la pena di morte nè il divieto dell'eutanasia attiva o passiva che sia.

11) Occorrono leggi perchè siamo incivili, non evoluti.
Se avessimo attiva e lucida la nostra coscienza e il nostro amore non avremmo bisogno di nessuna legge.
…..

Scusami Mary, ma non avevo controllato che la mia tempestiva risposta non ci fosse.
Forse ho pasticciato nell’inviarla o forse è stata cestinata dai moderatori per qualche giusto motivo.
Non importa, cercherò di esporti organicamente i mio pensiero, e perciò mi sono permesso di contrassegnare i tuoi periodi.

1) Questo concetto mi è incomprensibile; dal punto di vista naturale perché non credo che uno spermatozoo o un ovulo sappiano “da prima” di non voler nascere. Dal punto di vista mistico perché non immagino uno spirito che si incarni già con l’intenzione di morire subito. Sono portato a credere che gli spiriti siano persone serie e non folletti zuzzurelloni e dispettosi.

2) Io invece ci vedo esattamente la stessa differenza che c’è fra una morte naturale ed una provocata da altri.

3) E ci mancherebbe altro!... sarebbero da manicomio criminale.

4) Io chiederei all’abortito che ne dice (maschietto o femminuccia che sia), forse lui comprende!

5) Nessun dubbio che possa essere una cosa terribile, già quello spontaneo, e più lungamente e duramente nel tempo quello provocato. Ogni comprensione, ogni affetto, ogni possibile consolazione deve essere data a quella donna, perché nessun sollievo può essere sufficiente a cancellare in una madre il fallimento della sua funzione più alta!

6) Invece sarebbe il caso di pensarci.

7) Nessuno ha il diritto del giudizio morale. Poiché abbiamo deciso di vivere in comunità invece ci vogliono proprio quelli che prevedono, impediscono, controllano e se occorre condannano!... altrimenti è il caos e l’anarchia più brutale!

8) D’accordo senz’altro.

9) Purtroppo è proprio così, e non prevediamo che possa essere differente in futuro. Molti dicono che questo è uno dei motivi principali per cui sono nate religioni e spiritualità. Dalla consapevolezza dell’isolamento della morte alla speranza di una consolazione ultraterrena.

10) La vita va sempre rispettata.

11) Naturalmente si. Ma è evidente che di leggi, invece, ne abbiamo bisogno e come!


Ogni simpatia e cordialità
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Vecchio 07-01-2007, 02.30.04   #64
Aleksandr
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

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Originalmente inviato da Spaceboy
...definire un embrione, un uomo mi sembra, un pò azzardato....

L'embrione non è una persona umana? E allora cos'è? Un vita felina? Un cavallo? Una zucchina?
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Vecchio 07-01-2007, 11.33.57   #65
Patri15
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

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Originalmente inviato da Aleksandr
L'embrione non è una persona umana? E allora cos'è? Un vita felina? Un cavallo? Una zucchina?

La risposta è SI': l'embrione è un individuo umano, vegetale, animale in fase di sviluppo che non possiede tutti gli organi dell'adulto.

Per quanto riguarda l'abortire un embrione, se guardiamo nella storia, in tante civiltà era un fatto assolutamente non condannabile.

Nelle culture matriarcali, ed in quella celtica, dove la discendenza più importante era quella materna, l'aborto era a discrezione della donna. In genere non veniva praticato poiché considerato un insulto alle divinità femminile della rinascita e della fertilità. Si supponeva che rifiutare una vita donata dalla Dea portasse sfortuna al clan, era invece consentito lasciar morire i propri figli, soprattutto se menomati fisicamente.

I vichinghi gettavano i bambini menomati in una fossa con belve feroci.

Nell'Antica Grecia e nell'Antica Roma si ha una società di tipo patriarcale; l'aborto era comunemente praticato, soprattutto per figli nati da relazioni extra coniugali.
Invece la donna assira che abortiva e veniva scoperta era impalata.

È con la religione monoteista che si dà un aspetto etico all'aborto
. San Tommaso e San'Agostino sostenevano che l'embrione non avesse un'anima finché non assumeva forma umana, anche se la chiesa non ha mai accettato questa definizione.E nel 1863 stabilì che l'aborto è un delitto contro la persona.

Ho tratto questo sunto da Wikipedia, ma di fonti storiche sull'argomento se ne sono conservate parecchie.
Ciao
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Vecchio 07-01-2007, 14.19.18   #66
Lucio Musto
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

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Originalmente inviato da Patri15
La risposta è SI': l'embrione è un individuo umano, vegetale, animale in fase di sviluppo che non possiede tutti gli organi dell'adulto.

Per quanto riguarda l'abortire un embrione, se guardiamo nella storia, in tante civiltà era un fatto assolutamente non condannabile.

.....

È con la religione monoteista che si dà un aspetto etico all'aborto
. ....

Ciao


Ho quotato solo in parte non perché il resto fosse meno interessante, ma per ossequio alla legibilità ed alle raccomandazioni del regolamento.

Sembra che i concetti comincino a chiarirsi (primo periodo), ma naturalmente occorre ricorrere all'abituale escamotage di scaricare la responsabilità su altri (secondo periodo) dicendo "io forse sbaglio, ma visto che anche altri lo fanno e lo facevano prima di me, sono giustificato...", ed infine, perché non profittare per dare uno schiaffo ai soliti antipatici avversari di sempre?... (terzo periodo).

Francamente alla lista manca solo il condominio!

Andiamo per ordine:

Vero. "L'embrione è un individuo che non possiede tutti gli organi dell'adulto". Sufficiente questa affermazione per giustificarne la soppressione, nemmeno adombrando che almeno "in pectore", cioè in previsione di sviluppo quegli organi ce li ha?... Mi sta bene!
... Ed accettando il principio abbiamo risolto anche il problema della sovrappopolazione mondiale!...

Non perché automaticamente chiuderemmo il “piccolo Cottolengo”!... sono solo trecento persone o poco più, ma perché moltissima altri, in tutto il mondo, quel requisito di incompletezza ce l’anno a pieno merito!... Tutti i focomelici, i disabili, i neurolesi, i traumatizzati che hanno perso qualche pezzo, quelli con la dentiera, il mio odioso vicino di casa che non ha più la cistifellea e la moglie senz’utero ed anche il mio caposervizio!... quello per primo, che è senza cuore, ed il cuore si sa, è un organo davvero importante!...
E così, valutando valutando…, scegliendo scegliendo…. ci sarebbero ville al mare libere e disponibili per tutti noi pochi rimasti…

Ho poi segnalato il cappello della dotta (ma incompleta) lista dei popoli e nazioni che ci hanno indicato, assumendosene ovviamente tutta la responsabilità anche per noi!, la civile via della soppressione eugenetica. Si dice fosse stato Platone a teorizzarla per primo, ma probabilmente è più antica ancora… E se lo diceva Platone, e tutti i grandi dopo di lui, fino ai recenti spagnoli in America, gli europei in Africa, gli americani in America, i cinesi in Tibet ed i tedeschi in Europa… chi siamo noi per sottrarci?...

L’ultimo punto che ho quotato è invece ahimè inesatto, checché ne dica Wikipedia. Non sono state le religioni monoteiste a schierarsi contro l’aborto, né l’infanticidio “terapeutico” né la soppressione dei malformati… anzi! Il “figlio del peccato”, il “toccato dal demonio”, l’ “impuro deforme” la “strega” e il “diverso, non hanno avuto certo vita più facile dei rinchiusi nei campi nazisti o nei gulag!... altro che etica!...

E’ solo di oggi, in alcune Chiese come in alcuni popoli che ci si pone il problema eutanasia si/no, accanimento terapeutico che fare, aborto come metterci d’accordo salvando la faccia!

Grazie per avermi letto.

Ultima modifica di Lucio Musto : 07-01-2007 alle ore 15.14.41.
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Vecchio 07-01-2007, 16.40.29   #67
Mary
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

Citazione:
Originalmente inviato da Rudello
....Sembra che i concetti comincino a chiarirsi (primo periodo), ma naturalmente occorre ricorrere all'abituale escamotage di scaricare la responsabilità su altri (secondo periodo) dicendo "io forse sbaglio, ma visto che anche altri lo fanno e lo facevano prima di me, sono giustificato...", ed infine, perché non profittare per dare uno schiaffo ai soliti antipatici avversari di sempre?... (terzo periodo).
....
E’ solo di oggi, in alcune Chiese come in alcuni popoli che ci si pone il problema eutanasia si/no, accanimento terapeutico che fare, aborto come metterci d’accordo salvando la faccia!

Grazie per avermi letto.

Non capisco perchè c'è la tendenza ad allargare il campo della discussione in argomento, in modo che, poi, in fondo.... tutto ci entri.

Mary

Eutanasia ed aborto vengono accumunati, esclusivamente, dallo stabilire se un individuo è libero o non libero, tutto qui.

Se tutti vanno a prostitute non è detto che debba andarci pure io (se fossi maschio). Si tende a far riferimento alle scelte di una maggioranza o minoranza per determinarne se sono buone o cattive. E' alquanto sciocco, scusatemi.

Se qualcosa è buona o cattiva dobbiamo determinarlo noi in base alla nostra coscienza, esperienza, attenzione, intelligenza, capacità, evoluzione o involuzione. Altrimenti qualsiasi discussione è vana.

Non viene in mente a nessuno che le rifelessioni di un singolo possono un domani determinare il cambiamento di una intera società?|
In questo caso la storia insegna.

I pensieri possiedo un'energia, la potenza di questa energia non la conosciamo. Ma sappiamo che esiste, allora perchè non impegnarsi a cercare il meglio del meglio del meglio?
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Vecchio 07-01-2007, 20.29.20   #68
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

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Originalmente inviato da Aleksandr
L'embrione non è una persona umana? E allora cos'è? Un vita felina? Un cavallo? Una zucchina?



Un piccolo contributo di bioetica contemporanea...

Secondo me bisogna definre il concetto di persona...

Ma cosa si intende con il termine "persona"?
Il termine "persona" è un termine che in filosofia o nelle scienze umanistiche non è affatto sinonimo di essere umano, di soggetto umano e di vita umana...

Per "persona", infatti, s'intende un "individuo" umano con capacità razionali.

Ma il concetto di "individuo" presuppone 2 peculiarità: quella della "unicità" e quella della "unitarietà".
La prima si identifica con la unicità genetica, tant'è vero che non esiste al mondo un essere vivente uguale ad un altro e secondo alcuni quest'ultima si acquisisce al momento della fecondazione e dell'unione dei gameti; secondo altri invece si acquisisce al 14° giorno, quand il pre-embrione non può più scindersi o fondersi.

La "unitarietà", cioè la inscindibilità, si identifica con la unitarietà biologica e si acquisisce ugualmente al 14° giorno, quando non si può avere nè la scissione in 2, nè la fusione di 2 embrioni in uno.
Pertanto solo al 14° giorno l'evoluzione porterebbe alla formazione di un "individuo"(unitarietà) e di "quell'individuo" (unicità).

Il secondo requisito della definizione di "persona", è la razionalità; questa non può prescindere dal sistema nervoso in senso lato o da un suo abbozzo (stria primitiva 14° giorno) che rappresenti l'equivalente di un cervello complesso ed adeguatamente organizzato (e/o in evoluzione), tanto da consentire quei processi mentali cui ha senso attribuire la qualifica di "razionale".

Da questi concetti si sviluppano 2 tesi x definire lo status di "persona":

La tesi laica che riserva questo status all'embrione dopo il 14° giorno e pertanto è consentito, pur con riserve, fare studi e ricerche nella fase pre-embrionale, finalizzate al progresso delle conoscenze mediche e biologiche (in Italia, ahimè, vietato)

La tesi cattolica, nettamente opposta, che ritiene si debba dare la qualifica di "persona", fin dal momento della fecondazione, in quanto, con essa, si costituisce un unico genoma, quello dello zigote.


...come si evince, 2 correnti di pensiero opposte e antitetiche....

...la sfida difficile è trovare un punto di incontro tra le diverse interperetazioni...

...ma ciò sarebbe davvero auspicabile...



...comunque la forza delle immagini vale più di tante parole: ecco un feto di 12 settimane, quando è ancora possibile abortire...

...alla coscienza di ognuno le proprie riflessioni...

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Vecchio 07-01-2007, 20.37.31   #69
Lucio Musto
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Originalmente inviato da Mary
Non capisco perchè c'è la tendenza ad allargare il campo della discussione in argomento, in modo che, poi, in fondo.... tutto ci entri.

Mary

...


Non capisco perché quoti me, per condannare la tendenza ad allargare il campo di discussione (il che poi succede sempre,d'altronde)

Tu parli di libertà. OK "nessuno è libero di uccidere un altro". Né nell'aborto,
né nell'eutanasia, né mai.

Più stretto di così, io non saprei essere!

O se vogliamo dire che al contrario uno "è" libero di uccidere, lo deve essere sempre. E io uccido il caposervizio! ... e pure mia moglie!... e il prete!...
Lucio Musto is offline  
Vecchio 07-01-2007, 20.56.04   #70
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

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Originalmente inviato da Rudello
[i][color="Green"]1)
1) Questo concetto mi è incomprensibile; dal punto di vista naturale perché non credo che uno spermatozoo o un ovulo sappiano “da prima” di non voler nascere. Dal punto di vista mistico perché non immagino uno spirito che si incarni già con l’intenzione di morire subito. Sono portato a credere che gli spiriti siano persone serie e non folletti zuzzurelloni e dispettosi.

2) Io invece ci vedo esattamente la stessa differenza che c’è fra una morte naturale ed una provocata da altri.

4) Io chiederei all’abortito che ne dice (maschietto o femminuccia che sia), forse lui comprende!

7) Nessuno ha il diritto del giudizio morale. Poiché abbiamo deciso di vivere in comunità invece ci vogliono proprio quelli che prevedono, impediscono, controllano e se occorre condannano!... altrimenti è il caos e l’anarchia più brutale!

Ogni simpatia e cordialità

Risposta al primo punto: non do assolutamente per scontato che gli altri capiscano quel che scrivo. Sarebbe follia pura, mia ovviamente.
Uno spermatozoo ed un ovulo sono il progetto di una forma. Fanno parte dell'energia che si è appesantita diventando materia. Il mio concetto nasce dal fatto che io so che la reincarnazione non è una credenza (per quel che riguarda me).
Uno spirito può decidere di fare solo una "capatina" un assaggio del mondo materiale. Passare da spirito ed entrare nella materia è roba da eroi!
Che ne so io?! una esperienza fuori dal corpo mi ha fatto comprendere quanto duro e faticoso sia vivere in questo involucro.
Esempio? un tale va da un concessionario ed entra in un'auto. Lo fa solo per provarla non è necessario che la compri subito. Ne proverà altre e forse deciderà di acquistarne una. O forse deciderà di andare da un'altra parte, tipo scegliere un altro Pianeta.

2) Aborto spontaneo o volontario c'è differenza se parli del mondo fisico sicuramente, ma se parliamo del mondo spirituale non credo.
Ribadiscono che sono opinioni personali, sempre.

4) No, non possiamo pensare a cosa pensa un feto se non in modo spirituale. Non ha ancora un cervello per far funzionare la mente, non ha neppure gli occhi nelle prime settimane. Ma i maschi che procreano con molta facilità e troppe volte senza preoccuparsi eccessivamente della loro creatura, non possono in alcun modo comprendere quel che avviene dentro una donna.

7) E' proprio il controllo sull'altro che porta alle guerre, alle ingiustizie, ai grandi disastri umani. Se ciascuno fosse educato alla propria libertà e responsabilità il mondo sarebbe più in pace e camminerebbe verso l'evoluzione. Anarchia è altro, qui parliamo di una libertà personale, di una scelta personale.

Vorrei concludere con un mio pensiero, è la sola cosa che posso fare, non posso parlare in nome di nessuno se non alcune volte con le parole di Gesù che sono entrate a far parte di me. La sola lampada, il solo metro che abbiamo che non è pronto ad ingannarci è l'Amore. Solo chi diviene amore, capace di amore può affrontare la vita con impegno e scegliere. Di vera scelta e non di mera esecuzione di legge.

Gesù disse: "... chi di voi non tira fuori l'asino caduto nel pozzo anche di sabato?...." Gesù stesso ha detto che la legge è fatta per l'uomo e non l'uomo per la legge. Oggi noi sperimentiamo sempre di più un uomo fatto per la legge, sottomesso alla legge. Così come viene sottomesso dalle macchine e dal mostro orrendo che ha creato. Senz'anima, senza spirito.

ciao
Mary
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