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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 26-11-2007, 11.54.11   #91
Celavano Ganneviz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-11-2007
Messaggi: 65
Riferimento: Il Paradiso non c'è Ma siamo destinati alla felicità

Citazione:
Originalmente inviato da spirito!libero
Immaginavo questa risposta, ma mi serviva per capire se avevo inteso correttamente. COntinuando il ragionamento dunque:

apparire è un essente
scomparire è un essente

entrambi in quanto tali sono immutabili e non potranno mai non-essere. Quindi contemporaneamente esistono l'apparire e lo scomparire. E' ovvio che l'apparire è 'a' mentre lo scomparire è 'non-a'. Ma se essi esistono contemporaneamente credo che ci sia un certo principio che viene violato poichè a e non-a esisterebbero nel medesimo rispetto, che ne dite ?

Saluti
Andrea

Concordo, mi sembra una contraddizzione piuttosto forte. Leggento questo 3d (ahimè devo decidermi a studiare qualche libro di quest'autore) ho l'impressione che Severino abbia costruito un'impalcatura d'essere che regga a qualsiasi urto tranne che alla realtà. In parole povere ho l'impressione che "l'essere" sia una retorica infrangibile, ma che in quanto retorica, si smentisce nella realtà.

P.S. Per favore nn commentate dicendomi che la realtà è l'apparire dell'essere e che l'essenza rimane eterna e immutabile, perchè volendo si potrebbe costruire un ragionamento contrario in cui si sostiene che l'apparire è l'essere del divenire e ciò che che sembra essere è l'apparire del divenire.
Celavano Ganneviz is offline  
Vecchio 26-11-2007, 13.36.27   #92
Kosmos
Ospite
 
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 10
Riferimento: Il Paradiso non c'è Ma siamo destinati alla felicità

Citazione:
Originalmente inviato da spirito!libero
Immaginavo questa risposta, ma mi serviva per capire se avevo inteso correttamente. COntinuando il ragionamento dunque:

apparire è un essente
scomparire è un essente

entrambi in quanto tali sono immutabili e non potranno mai non-essere. Quindi contemporaneamente esistono l'apparire e lo scomparire. E' ovvio che l'apparire è 'a' mentre lo scomparire è 'non-a'. Ma se essi esistono contemporaneamente credo che ci sia un certo principio che viene violato poichè a e non-a esisterebbero nel medesimo rispetto, che ne dite ?

Saluti
Andrea

Citazione:
Originariamente inviato da Celavano Ganneviz
Concordo, mi sembra una contraddizzione piuttosto forte. Leggento questo 3d (ahimè devo decidermi a studiare qualche libro di quest'autore) ho l'impressione che Severino abbia costruito un'impalcatura d'essere che regga a qualsiasi urto tranne che alla realtà. In parole povere ho l'impressione che "l'essere" sia una retorica infrangibile, ma che in quanto retorica, si smentisce nella realtà.

Anche qui si perde di vista la fondamentale distinzione tra apparire empirico e trascendentale: l'apparire e lo scomparire trascendantali appartengono alla dimensione dell'essere immutabile e coesistono contemporanenamente dato che come ho già spiegato la totalità dell'essere immutabile raccoglie in se gli opposti ed il superamento di tutte le contraddizioni (sicchè a questo livello il principio di non contraddizione non è violato).
Per quanto rigurda il divenire (per come lo intende Severino) , l' apparire e lo scomparire trascendentali si manifestano in una molteplicità di apparire e scomparire empirici , ed il p.d.n.c non viene nuovamente violato.
Per es. : l'apparire di queste lettere non è l'apparire di questo monitor e ovviamente tale discorso vale anche per lo scomparire. Nella dimensione del "divenire" l'apparire e lo scomparire ( che sono essenti) di un certo essente appaiono sempre in successione e mai contemporaneamente.
Quindi non sussistono contraddizioni.
Kosmos is offline  
Vecchio 26-11-2007, 14.39.43   #93
Dasein
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-11-2007
Messaggi: 192
Riferimento: Il Paradiso non c'è Ma siamo destinati alla felicità

Citazione:
Originalmente inviato da spirito!libero
Immaginavo questa risposta, ma mi serviva per capire se avevo inteso correttamente. COntinuando il ragionamento dunque:

apparire è un essente
scomparire è un essente

entrambi in quanto tali sono immutabili e non potranno mai non-essere. Quindi contemporaneamente esistono l'apparire e lo scomparire. E' ovvio che l'apparire è 'a' mentre lo scomparire è 'non-a'. Ma se essi esistono contemporaneamente credo che ci sia un certo principio che viene violato poichè a e non-a esisterebbero nel medesimo rispetto, che ne dite ?

Saluti
Andrea


Nonostante il pensiero di Severino sia veramente complesso e pieno di possibili obiezioni, io credo che in questo caso bisogna andare più a fondo.
Lo scomparire non è non-a, semplicemente perchè l'immanenza fenomenologica (praticamente l'apparire) non può essere concepita come momento distinto dall'immanenza logica (l'essere formale).
Solo se non li concepisci come cooriginari (ma Severino ti direbbe che in questo caso stai disgiungendo l'essere formale dall'apparire, cosa che cela un errore) puoi dire che a e non-a siano due momenti diversi, in realtà lo scomparire non è un nulla d'apparire inteso come nulla d'altro, ma è una diversa modalità dell'essere. L'essente è sempre essente ma in una diversa modalità, che però non è un nulla.
Non so se mi sono spiegato, spero ci sia qualcuno più chiaro di me.
Dasein is offline  
Vecchio 27-11-2007, 21.37.12   #94
Celavano Ganneviz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-11-2007
Messaggi: 65
Riferimento: Il Paradiso non c'è Ma siamo destinati alla felicità

Citazione:
Originalmente inviato da Kosmos
Anche qui si perde di vista la fondamentale distinzione tra apparire empirico e trascendentale: l'apparire e lo scomparire trascendantali appartengono alla dimensione dell'essere immutabile e coesistono contemporanenamente dato che come ho già spiegato la totalità dell'essere immutabile raccoglie in se gli opposti ed il superamento di tutte le contraddizioni .

A me sembra che l'essere (inteso come spiegazione e non come i caratteri che lo compongono) sia una costruzione artificiosa del pensiero. Un po' cm prendere in considerazione i punti di uno schermo a cristalli liquidi e dire: "questo è uno schermo a cristalli liquidi che in se riassume tutti i caratteri della realtà pixel", ma si potrebbe anche dire: "è vero, ma invece di dire che lo schermo a cristalli liquidi (paragonato all'essere) è l'insieme dei pixel che spiega questi ultimi, possiamo dire che i pixel spiegano l'interezza dello schermo a cristalli liquidi".
Celavano Ganneviz is offline  
Vecchio 28-11-2007, 17.20.20   #95
Παρμενίδης
φιλε&
 
Data registrazione: 08-11-2007
Messaggi: 19
Riferimento: Il Paradiso non c'è Ma siamo destinati alla felicità

Citazione:
Originalmente inviato da Celavano Ganneviz
P.S. Per favore nn commentate dicendomi che la realtà è l'apparire dell'essere e che l'essenza rimane eterna e immutabile, perchè volendo si potrebbe costruire un ragionamento contrario in cui si sostiene che l'apparire è l'essere del divenire e ciò che che sembra essere è l'apparire del divenire.

Invece nn si potrebbe farlo dal momento che il divenire implica la coincidenza contraddittoria di essere e non essere
Παρμενίδης is offline  
Vecchio 28-11-2007, 20.09.45   #96
spirito!libero
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Messaggi: 1,334
Riferimento: Il Paradiso non c'è Ma siamo destinati alla felicità

Citazione:
Originalmente inviato da Παρμενίδης
Invece nn si potrebbe farlo dal momento che il divenire implica la coincidenza contraddittoria di essere e non essere

Non mi sembra, giacchè la contraddizione esiste solo se contemporaneamente, nel medesimo rispetto a & -a . Nel divenire vi è mutamento, cioè a diventa in un momento diverso -a.

Saluti
Andrea
spirito!libero is offline  
Vecchio 28-11-2007, 22.53.10   #97
Celavano Ganneviz
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Messaggi: 65
Riferimento: Il Paradiso non c'è Ma siamo destinati alla felicità

Citazione:
Originalmente inviato da spirito!libero
Non mi sembra, giacchè la contraddizione esiste solo se contemporaneamente, nel medesimo rispetto a & -a . Nel divenire vi è mutamento, cioè a diventa in un momento diverso -a.

Saluti
Andrea


Concordo pienamente
Celavano Ganneviz is offline  
Vecchio 29-11-2007, 09.30.10   #98
spirito!libero
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Riferimento: Il Paradiso non c'è Ma siamo destinati alla felicità

Citazione:
Originalmente inviato da Dasein
Nonostante il pensiero di Severino sia veramente complesso e pieno di possibili obiezioni, io credo che in questo caso bisogna andare più a fondo.
Lo scomparire non è non-a, semplicemente perchè l'immanenza fenomenologica (praticamente l'apparire) non può essere concepita come momento distinto dall'immanenza logica (l'essere formale).
Solo se non li concepisci come cooriginari (ma Severino ti direbbe che in questo caso stai disgiungendo l'essere formale dall'apparire, cosa che cela un errore) puoi dire che a e non-a siano due momenti diversi, in realtà lo scomparire non è un nulla d'apparire inteso come nulla d'altro, ma è una diversa modalità dell'essere. L'essente è sempre essente ma in una diversa modalità, che però non è un nulla.
Non so se mi sono spiegato, spero ci sia qualcuno più chiaro di me.


Ma è Severino, se non mi sbaglio, che ha sostenuto per rispondere a obiezioni tipo quelle che quì ha esposto epicurus, che l'apparire fenomenologico è un essente. Se è un essente quando il fenomeno scomprare l'apparire non è più. L'apparire del sole è, ma quando il sole scompare, l'apparire del sole non è più. Se mi si dirà che l'apparire fenomenologico non è un essente, allora ritornano in forza le obiezioni di epicurus.

Saluti
Andrea
spirito!libero is offline  
Vecchio 29-11-2007, 22.54.06   #99
Dasein
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Riferimento: Il Paradiso non c'è Ma siamo destinati alla felicità

Citazione:
Originalmente inviato da spirito!libero
Ma è Severino, se non mi sbaglio, che ha sostenuto per rispondere a obiezioni tipo quelle che quì ha esposto epicurus, che l'apparire fenomenologico è un essente. Se è un essente quando il fenomeno scomprare l'apparire non è più. L'apparire del sole è, ma quando il sole scompare, l'apparire del sole non è più. Se mi si dirà che l'apparire fenomenologico non è un essente, allora ritornano in forza le obiezioni di epicurus.

Saluti
Andrea


L'apparire fenomenologico è sicuramente un essente. Altrimenti cadrebbe tutta l'impostazione severiniana. Quando il sole scompare siamo noi che non lo vediamo perchè esce dal cerchio dell'apparire, ma il fatto che esca da questo cerchio non vuol dire che sia sconfinato nel nulla.
Probabilmente ciò che tu intendi per non-a severino lo intende come diversa modalità. Nel concreto il concetto è uno: uscire dal cerchio dell'apparire non implica che l'essente sia diventato nulla. L'essente è sempre, solo che tu non lo vedi, ma questo non-vederlo non è un nulla nel senso che se non lo vedi vuol dire che è nullificato, semplicemente deve essere ancora, il problema è il suo scomparire da questo cerchio.
Io più che altro sono un pò titubante sulla questione della coscienza dopo la morte. Nel senso che io teoricamente potrei osservare una cadavere (che rimane nell'apparire) putrefarsi e diventare polvere (teoricamente è possibile), ma della coscienza non so che dire.
Se si ammettesse che la coscienza si genera nella relazione corpo-mondo così come il pensiero, sarebbe impossibile (se non rivendicando uno status particolare tipo anima) rivendicare una eternità cosciente.
Dasein is offline  
Vecchio 30-11-2007, 00.25.28   #100
spirito!libero
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Riferimento: Il Paradiso non c'è Ma siamo destinati alla felicità

Citazione:
“L'apparire fenomenologico è sicuramente un essente”

Bene.

Citazione:
“Quando il sole scompare siamo noi che non lo vediamo perchè esce dal cerchio dell'apparire”

Già il sole c’è ancora ma l’apparire fenomenologico del sole non più ! Dove è finito l’apparire fenomenologico ? a sua volta è scomparso da cerchio del nostro apparire ? e l’apparire fenomenologico dell’apparire fenomenologico ? Continuando si arriva all’assurdo infinito. Il fatto è che l’apparire fenomenologico non esiste più quando il sole scompare, dunque esso, cioè l'apparire fenomenologico, diviene nulla.

Citazione:
“ma il fatto che esca da questo cerchio non vuol dire che sia sconfinato nel nulla”

Il sole certamente ma l’essente apparire fenomenologico sconfina nel nulla visto che il sole non “appare” più.

Citazione:
“non è un nulla nel senso che se non lo vedi vuol dire che è nullificato”

L’essente sole certamente, ma il non vedere stesso è una mancanza dell’apparire fenomenologico che prima era (essendo essente) e poi non è più. Io sto dunque dicendo che è l’apparire fenomenologico che non è più, ed essendo, come dici tu stesso, l’apparire fenomenologico un essente, il fatto che non sia più credo faccia cadere la teoria severiniana.

Saluti
Andrea
spirito!libero is offline  

 



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