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Nuovo forum di Riflessioni.it: LOGOS
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farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
2)La seconda domanda trova le stesse risposte nell'evoluzionismo o nella Fede, o come penso io in entrambi.L'altrimenti è il niente di cui non ha senso parlare se non come variabili infinite. Forse mi sbaglio ma il tutto e il niente occupano lo stesso spazio ideale, uno svuota inevitabilmente l'altro. ![]() |
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Ospite abituale
Data registrazione: 25-03-2008
Messaggi: 146
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Per chiarire meglio il senso delle questioni poste da Leibniz cito per intero il suo pensiero: Citazione:
La domanda di Leibniz è: posto che è il caso 'b' ad essere verificato (lo testimonia ciascuno di noi come soggetto d'esperienza cosciente), perché si verifica appunto 'b' e non 'a'? Perché si verifica la circostanza più complessa e non quella più semplice? Quando avremo risposto a questa prima domanda si potrà passare alla seconda. Quindi, Ornella, venendo alla tua specifica posizione, che è quella della fede in un Ente creatore (correggimi se sbaglio), non vorrei che la tua risposta si limitasse a dire che qualcosa esiste perché Dio lo ha creato, ma vorrei che tu andassi a monte e che ti chiedessi, non perché esistano le creature, ma perché debba (necessariamente?) esistere Dio stesso... |
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#4 | |
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farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Un giorno l'insegnante ci chiese di Dio, dissi con molto distacco"Forse ha dovuto crearci a sua immagine e somiglianza per aver egli stesso la prova di esistere""come se Noi stessi fossimo la prova della sua esistenza"Insomma pensavo che Dio se fosse esistito con qualche cosa doveva pur confrontarsi.Mi disse se non ricordo male che Hegel era di una teoria simile, avevo 16 anni. Poi dopo un anno entrai in una chiesa a Genova la prima verso Via Prè arrivando dalla stazione Principe. Era l'ultimo giorno di scuola, entrai e chiesi di parlare con un prete, sono uscita di lì pensando di non esser certamente Cattolica. Ricordo di avere svuotato tutto, in ogni mia azione quel Dio Cattolico veniva rimosso. Fino a 22 anni dove un innamoramento ricambiato mi ha fatto guardare in alto. Quell'amore ricambiato era materia a me sconosciuta, a me che fino ad un mese prima dicevo che non avrei mai trovato nessuno disposto a sopportare il mio caratteraccio. Poi la vita e gli eventi e quel dubbio riaperto. Quel dubbio che diventa supplica in un momento tragico della mia vita. Che ti devo dire pur non frequentando nessuna Chiesa o maestri di vita, se non i libri di Russell o Fromm ho l'impressione che Dio ci sia, e ci risponde se ascoltiamo. La cosa che più mi stupisce in tutto ciò, e che in realtà è la Ragione la qualità pregiata per dimostrare la Fede, prima ancora forse dell'amore.Ora alla domanda perchè debba esistere Dio, ti posso rispondere chiedilo a Lui, se c'è ti risponde se non c'è non ti risponde. Ora ti sei rivolto a me, perchè ritieni che io esista, hai fede che io esista. E' così nulla di più, a livello filosofico ti potrei dire che esiste Dio perchè ne parliamo, e nessuno può dimostrare che non esiste......................ma non me ne faccio nulla di questi giochini![]() |
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#5 | ||
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Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Mi pare che l'unica possibile risposta a queste domande sia un "non lo sappiamo". Tra l'altro ho il dubbio che tali domanda non abbiano neppure una risposta, perche` spiegare un fatto presuppone un modello piu` generico e generale (rispetto al fatto da spiegare) che possa incorporare il fatto da spiegare. Ma queste domane sono cosi` generali, direi massimamente generali, che non possono avere risposta. Non ci rimane che accettare questo come un fatto bruto e non spiegabile. E in cio` non ci vedo niente di male, dato che nessuno (credo e spero) pensa che si possa spiegare ogni cosa. Citazione:
Prima di tutto il rasoio si applica ad una classe di fenomeni dati, quindi dato il fatto che esiste (questo) universo, non ha senso dire che e` piu` razionale credere che non debba esistere nulla. In secondo luogo, si sarebbero potuti dare infiniti universi diversi, e l'universo vuoto sarebbe stato uno dei tanti tipi di universi diversi, che (dal tuo punto di vista, ma non dal mio) avrebbe avuto bisogno di una spiegazione come gli altri. Ultima cosa: se l'universo fosse senza fine? In questo caso, cio` che ho detto sopra, sarebbe ancora piu` palese: la domanda di Leibniz non puo` aver risposta perche` risposta non c'e`. ![]() |
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#6 |
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Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
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Il nulla nullo.
Caro Loris,
asserisci: "La razionalità esige semplicità: e cosa c'è di più semplice del nulla? Il nulla non richiede alcuna spiegazione, se nulla esiste non c'è nulla di cui rendere conto; (omisssis) perché si verifica la circostanza più complessa e non quella più semplice?" Hai per certo che il nulla non chieda esplicazione alcuna ?: non hai testé domandato perché mai sia qualche cosa e non il nulla ?; ma una tale domanda non porta seco necessariamente esplicare, al meno, che cosa mai Tu definisca o non definisca dicendo "nulla" ?; e, se lo definisci, in qualche modo non ne dai forse un'esplicazione, non ne rendi un qualche conto ?. In più: hai per certo che il nulla sia più semplice, che il qualche cosa, posto che del nulla si possa dire che sia alcunché ?; a me pare assai difficile, se pur si possa, definire il nulla, anzi, solo pensare un nulla perfettamente nullo; dunque, mi pare assai più semplice e quindi razionale, concesso che ciò, ch'è razionale, come affermi, sia sempre semplice, porre il qualche cosa, se non per altro perché ne abbiamo esperienza universale, continua e perpetua, ché, se non ne avessimo, neppure saremmo; chi mai ha, di contro, non dico potuto sentire, ma anche solo potuto pensare il nulla in sé e per sé, non il nulla per similitudini o sottrazioni ?: se è nulla, neppure possiamo pensarlo, mi pare, perché, se lo pensassimo, sarebbe pur qualche cosa, al meno per noi. Anakreon. |
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#7 | |||
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Ospite abituale
Data registrazione: 25-03-2008
Messaggi: 146
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Ti faccio un esempio. Supponiamo di essere creature acquatiche che vivono dentro un universo che è un'enorme scatolone metallico 10x10x10... verniciato blu e pieno d'acqua (fra gli infiniti universi possibili, oltre all'universo vuoto, potrebbe esserci anche questo). Supponiamo di aver scoperto tutte le leggi fisiche del nostro universo e di poterlo descrivere con grande accuratezza: ed ecco, fieramente, possiamo affermare che il nostro universo è un enorme scatolone metallico 10x10x10... verniciato blu e pieno d'acqua. La scienza si ferma qui, non c'è più nient'altro da scoprire. Poi, però, salta su un ingenuo bifolco a chiedere: ma perché l'universo non è 20x20x20..., o sferico piuttosto, e perché metallico, non poteva essere di legno, e perché blu, non andava bene verde, e poi pieno d'acqua, non poteva essere aria? Allora lo scienziato risponde, con un po' di degnazione, che a tali domande non ci sono risposte... Allora il bifolco replica, sconcertato: "Ma che avete tanto lavorato a fare, se poi non riuscite a rispondere alle questioni più importanti? A che scopo inseguire, con tenacia e convinzione incrollabile, le cause di ogni più piccolo fenomeno, se poi vi fermate di fronte alla causa delle cause? Come potete essere soddisfatti di questo?". Domande che giro a te, Epicurus: come puoi essere soddisfatto di sapere che la costante di Planck vale esattamente 'X' e non chiederti perché proprio 'X' e non qualcosa più o qualcosa meno? Per me è stupefacente come una mentalità scientifica che applica quotidianamente il principio di ragion sufficiente, nella ricerca delle cause dei fenomeni, poi ritenga di non doversene più servire quando si tratta di andare oltre il mondo fenomenico. Comunque una risposta alla prima questione di Leibniz si può tentare: "L'essere è e non può non essere". Parmenide, ancora lui, dopo 2500 anni. L'unica soluzione è assumere questo principio come verità assiomatica, ma anche in qualche modo sperimentale perché confortata dall'esperienza dell'io-esisto (mentre non c'è nessuna esperienza che possa confortare il non-esisto). Nell' "essere" è implicito l' "esistere": Parmenide e l'idealismo, che la filosofia moderna ha creduto di poter tagliare fuori. Un recupero dell'idealismo che non può non avere altre conseguenze, che ne pensate? Ultima modifica di Loris Bagnara : 24-02-2009 alle ore 22.23.49. |
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#8 | |||
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Ospite abituale
Data registrazione: 25-03-2008
Messaggi: 146
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Riferimento: Il nulla nullo.
Caro Anakreon,
saluto con piacere il tuo ingresso in questo foro: Citazione:
Citazione:
Citazione:
Loris |
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#9 | |||
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Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Ci siamo fraintesi: non ho problemi ad estendere il principio dell'economicità anche alla metafisica. Dato una classe di fenomeni (fisici o metafisici, o altro, che siano) che ci vengono dati, ci sono infinite teorie per spiegarli. E' qui che subentra il principio dell'economicità (che, tra l'altro, non è l'unico ed il solo desiderata epistemico), che ci invita a scegliere la teoria più semplice. Ritornando a noi, il fatto che esista questo determinato universo rappresenta proprio il fenomeno che ci è dato che vogliamo spiegare. Se vuoi usare correttamente il principio di economicità dovrai cercare una spiegazione semplice del perché esiste proprio questo universo, ma non ti servirà tale principio per arrivare (all'errata deduzione) "è più razionale un universo nullo". Se inizialmente mi bastava la meccanica newtoniana per spiegare una data classe di fenomeni, ma ora non mi basta più, tant'è che sono costretto a complicare le cose per tener conto delle nuove osservazioni, introducendo così la meccanica quantistica, non ha senso dire "per il principio dell'economicità è più razionale la meccanica newtoniana rispetto a quella quantistica". Spero di aver chiarito sufficientemente questo punto. Citazione:
Anche qui ci siamo fraintesi. Non è che io non senta il bisogno di capire perché c'è questo universo (e non un altro, compreso l'"universo nullo"), non è che io fugga da questo per pigrizia, dogmaticità, o paura. La questione, secondo me, è che tale domanda, proprio per com'è posta, non può aver risposta. Quando qui parliamo di "universo" stiamo parlando (per tua stessa ammissione) di "tutto l'esistente", cioè ci stiamo chiedendo perché tutto l'esistente è proprio così e non altrimenti. Ma a me pare ovvio che tale domanda non possa grammaticalmente/concettualmente/logicamente avere una risposta. Una risposta al "perché questo e non quest'altro?" richiama necessariamente un qualcosa di esterno al "questo", ma oltre all'universo (inteso, ancora una volta, come "tutto l'esistente") non c'è nulla... Come ho scritto nel mio primo intervento, una teoria che spiega una classe di fenomeni, deve in qualche modo essere più generica e generale di tali fenomeni, per com-prenderli (in entrambi i sensi della parola). Ma, ancora una volta, come possiamo aspettarci di andare oltre all'universo, se è per ipotesi tutto ciò che esiste? Anche qui spero che ora il mio pensiero sia più chiaro, in particolar modo, spero che sia evidente perché ritengo che a tale domanda non c'è, neppure per principio, una risposta. Citazione:
Penso che sia strano come fossi proprio tu che sentisti odore di sofisma nell'argomento del mentitore divino... ![]() Non facciamoci ingannare dal linguaggio. Se io mi chiedo "perché quel missile ha colpito quel mercato?!", non basta dire che quella situazione fa parte dell'essere e quindi è. Questa, se ci fossero dubbi, NON è una spiegazione. ![]() |
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#10 | |
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farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
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Citazione:
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