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Vecchio 20-02-2003, 10.47.26   #31
carmelo trippa
 
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non parlo come se ti conoscessi. parlo come se ti leggessi
 
Vecchio 20-02-2003, 14.18.48   #32
visir
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Se lo conosco?

Per tornare alla domanda iniziale mi viene in mente il triangolo adesivo su di un'auto in autostrada che diceva:- "non mi seguite anch'io mi sono perso!".
Questo forse può aiutare...

E stato detto anche "se incontri un Buddha tagliagli la testa!"

Certo è stato detto da un monaco che per tutta la vita ha acceso incensi sotto la statua di Buddha, ma il senso era che anche attaccarsi ad un Buddha è, per quanto nobile e perfetto, un attacamento che ci impedisce di essere liberi.
Quindi perchè cerchi qualcuno che conosce? e come essere un uccello che vuole un paio di ali di plastica per volare!
visir is offline  
Vecchio 20-02-2003, 14.26.17   #33
falcorum
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Hai ragione solamente se.....

Citazione:
Messaggio originale inviato da visir
Per tornare alla domanda iniziale mi viene in mente il triangolo adesivo su di un'auto in autostrada che diceva:- "non mi seguite anch'io mi sono perso!".
Questo forse può aiutare...

E stato detto anche "se incontri un Buddha tagliagli la testa!"

Certo è stato detto da un monaco che per tutta la vita ha acceso incensi sotto la statua di Buddha, ma il senso era che anche attaccarsi ad un Buddha è, per quanto nobile e perfetto, un attacamento che ci impedisce di essere liberi.
Quindi perchè cerchi qualcuno che conosce? e come essere un uccello che vuole un paio di ali di plastica per volare!

...adesso ci dici che in vita tua non hai mai avuto bisogno di qualcuno che "conoscesse"....magari solo dove si trovava la "tal via"!
In quanto al monaco.......aveva finalmente capito, ma non quello che intendi tu.
un saluto,
falcorum
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Vecchio 20-02-2003, 23.30.59   #34
Rolando
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Ciao viseche !

A me è piaciuta tanto la tua analisi brillante ed esauriente della carattere di certi “saggi” spirituali.
Ho anche appressato la tua franchezza creativa concernente la scelta vocabolaria, che mi ha fatto imparare delle nuove parole di cui io, siccome io in questa vita non sono italiano, non ancora avevo fatto conoscenza.

Mi dispiace che la gran parte del tuo lunghissimo intervento da qualche ragione è scomparso, o forze censurato?
Secondo me costituisce un documento importante e significante che avrebbe potuto ispirare ed insegnare ai frequetatori del forum di sviluppare l´autocritica e raffinare e sublimare la retorica e la facoltà di dialogare in modo più cortese e scientificamente orientato.

Fortunatamente l´ho stampato per leggerlo più tardi con calma, e perciò posso fare dei piccoli commenti al tuo testo.

Tu dici:

1) “Io cerco sempre di evitare di disporre il mio opinabile pensiero in termini eccessivamente assolutistici; non mistifico o tento di evitare di mistificare la realtà.”

Questo è naturalmente più facile più grande sia la mancanza di conoscenza assoluta.

2) “Presumere di CONOSCERE o anche solo dichiarare di CONOSCERE non concede, di per sé, grandi spazi al pensiero altrui.”

Questa tua affermazione può essere sia giusta che sbagliata. Se uno conosce, e dichiara, che 2 per 2 fa 4, non penso che limita lo spazio del pensiero altrui, al contrario, se si impara a contare il mondo diventa più maneggevole.

3) “Non di raro si assiste ad asserzioni aforistiche ricolme di assiomi sofistici tesi più che altro a mascherare il vuoto di pensiero di cui questi individui sono permeati………..pur di mascherare l´inconsistente costrutto teologico di cui sono portatori……ecc”

Ti do ragione, in un certo grado, però il tema; la spiritualità ed il mondo spirituale, sono finora stato un campo di ricerca scientifico più o meno sconosciuto. E siccome questo campo, al contrario del mondo fisico e la scienza fisica che si può studiare nel mondo esteriore, costituisce un campo di ricerca interiore non è altrettanto facile analizzare i risultati scientifici spirituali. Questo vale soprattutto quando l´individuo che ha sperimentato qualche parte della realtà spirituale, non è capace di comprendere quello che ha provato, e perciò non è neanche capace di spiegarlo intellettualmente cosí che diventa comprensibile per gli altri.
Di solito questi tipi di esperienze rimangono una cosa segreta o privata per lui che l´ha visuto.
Se un individuo parla apertamentedi queste esperienze può dunque forse semprare presuntuoso ed i suoi pensieri “vuoti”.
Questo non significa che la tua analisi è completamente sbagliata, sicuramente ci sono persone che parlano delle cose di cui non sanno niente, anche riguardo alle esperienze spirituali.

Hai ragione quando parli della superbia spirituale che può essere il risultato se un individuo viene in contatto con le energie spirituali più alte, senza essere sufficiente umanamente evoluto o maturo per questo. In tali casi l´individuo non è in grado di interpretare corettamente le sue esperienze ed invece di trovare un equilibrio mentale reale e capire il suo vero ruolo nella totalità, tende a sopravvalutare se stesso con il seguente “ego ipertofico”, di cui hai parlato tu.

Però il fatto che ci sono tali persone, che purtroppo spesso hanno un destino scuro davanti a sé, non significa dunque che non ci sono anche degli individui che hanno veramente sperimentato delle esperienze cosmiche e hanno visto una realtà più grande. Qui si può usare il proverbio: “Non si deve buttar via il bambino con l´acqua del bagno”.

Ma è chiaro, che un individuo che ha veramente subito una esperienza della realtá spirituale, che esiste dietro e permea il mondo fisico, ed anche è in grado di mantenere l´equilibrio mentale, cioè un individuo che è umanamente e moralmente evoluto, che ancora significa che ha subito tante sofferenze nelle vite passate e perciò ha una grande facoltà della compassione e dell´umanità, non vuole “stare nel centro” ma apparisce invece come una persona modesta che vuole aiutare gli altri ecc.

Dunque, se qualcuno afferma bubblicamente che conosce la Verità, deve anche essere capace di provarlo. Altrimento una tale affermazione non significherebbe niente. Per essere utile, una tale conoscenza deve essere presentata in modo logico e dare spiegazione intellettuali o logiche della struttura psichica o spirituale dell´essere vivente e l´iniverso. Senza una tale spiegazione logica, che possono aiutare il cercatore di comprendere la vita, qualunque affermazione riguardo il mondo spirituale è senza significato per altri individui.

Una spiegazione o conoscenza della Verità deve dunque essere possibile di comprender. Una tale spiegazione deve essere logica e razionale, e può essere oggetto a un´analisi altrettanto critica di quella si usa per scrutare la materia fisica.

Secondo me esiste una tale spiegazione della Verità e dell´universo sotto forma della Cosmologia di Martinus. Nella sua opera omnia Livets Bog (Il Libro della Vita) viene descritto l´eterna struttura cosmica dell´universo e dell´essere vivente. Studiando le analisi cosmiche di M. È infatti possibile ottenere una spiegazione intellettuale teoretica della Verità, che però con l´andar dell´evoluzione sará sperimentata personalmente da ogni uomo quando siamo sufficientemente maturi per questo.

Sembra naturalmente incredibile che un individuo può conoscere la Verità, ma questo non è infatti un´affermazione “vuota di pensiero”.
Ognuno può studiare e analizzare criticamente i testi di Martinus e vedere se sono in contatto con la realtà o no.

4) “credo che ciascuno di noi sia sempre e solo il testimone, consapevole o meno, delle proprie personali verità. Ai fini di una pacifica convivenza, sarebbe sufficiente avere COSCIENZA (essere CONSAPEVOLI) che quanto si espone, anche attraverso un forum, è sempre frutto delle proprie opinabili opinioni.”

Questo è naturalmente giusto quando si parala delle esperienze della vita, ottenute attraverso il corpo ed i sensi fisici. Però secondo M: il corpo fisico costituisce soltanto uno strumento temporale che serve per l´individuo, attraverso migliaia di vite, di svilupparsi, e quando abbiamo raggiunto un certo livello evolutivo sperimenteremo quello che lui ha denominato “la grande nascita”, che significa che l´individuo può sperimentare la vita mediante l´intuizione, ed allora vede, con la coscienza diurna completamente sveglia, che ogni essere vivente è eterno e ha una struttura spirituale che porta la sua coscienza fra le varie incarnazioni fisiche, e l´individuo si sente una cosa sola con l´universo o la totalità, cioè Dio.

Questo è dunque lo scopo per ogni individuo senza eccezioni e significa che l´individuo ha raggiunto la coscienza cosmica. L´individuo sperimenta dunque personmalmente la sua propria natura eterna e vede il mondo manifestato, non soltanto dal punto di vista del corpo fisico, che è relativo e temporale, ma da un punto di vista assolutamente fisso o stabile, che in realtà è l´unica “cosa” che veramente esiste, e che noi denominiamo l´”Io”. L´io è dunque qualcosa dentro di noi che è assolutamente fermo, ed in se stesso non è manifestato, ma che ha la facoltà di creare e sperimentare la vita. In realtà esiste soltanto un unico io. È dunque lo stesso io in tutti gli essere vivente, e questo io è eterno ed infinito ed abbraccia e permea dunque tutto che esiste.

Questo spiega perché è possibile sperimentare la Verità o la realtà assoluta. In virtù della coscienza cosmica l´individuo può vedere oltre i limiti individuale, sempre rimanendo individuo.
A me questa spiegazione sembra molto interessante ed è infatti in concordanza con la nostra normale esperienza della vita. Infatti se l´io non fosse un punto assolutamente fisso non esisterebbe nessun vero punto di riferimento con l´aiuto di cui si potrebbe “registrare” o percepire il movimento nel mondo manifestato, sia quello fisico che quello spirituale, che consiste soltanto di movimenti o vibrazioni. Un movimento non può essere misurato senza un punto fisso, e questo vale anche riguardo alla percezione della vita.
Dunque la nostra facoltá percettiva si basa e può esistere soltanto basata su queste condizioni.
Mi fermo qui e spero che la lingua sia sufficientemente comprensibile.

Saluti e Ciao
Rolando

Ultima modifica di Rolando : 20-02-2003 alle ore 23.41.14.
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Vecchio 21-02-2003, 14.07.18   #35
visir
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x falcorum

Credo che qui più di una via si stia parlando della Via, quindi chi mai ti può confermare se non la vita stessa, ma la saggezza è negli occhi di chi guarda!

Per quanto ai "tagliatori di teste" sarei interessato alla tua interpretazione (visto che conosci quella giusta).
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Vecchio 21-02-2003, 14.34.19   #36
falcorum
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tagliatori di teste....

Citazione:
Messaggio originale inviato da visir
Credo che qui più di una via si stia parlando della Via, quindi chi mai ti può confermare se non la vita stessa, ma la saggezza è negli occhi di chi guarda!

Per quanto ai "tagliatori di teste" sarei interessato alla tua interpretazione (visto che conosci quella giusta).

La Via è una, almeno su questo siamo d'accordo, ma.....le traverse sono tante, e spesso sono solo vicoli ciechi. In quanto alle "conferme", penso che una sola vita......mbè, troppo poco tempo non pensi?
Comunque sia, prima di parlarti di quel monaco, e per restare in tema di "tagliatori di testa" vorrei, se mi consenti, raccontarti un fatto realmente accaduto.
Tibet, i cinesi invadono il paese. Nessuna opposizione, nessun ostacolo se non un primo timido accenno di resistenza alla frontiera. Poi via libera, l'esercito cinese entra in una nazione assolutamente indifesa e come se non bastasse il notevole ed indubbiamente schiccciante spiegamento di forze, i militari usano torture sui civili al solo scopo di terrorizzare la popolazione e sottometterla completamente. Si narra di una compagnia cinese comandata da un ufficiale che giunto in un monastero tibetano lo trova (come del resto ben si aspettava) completamente evacuato. Un solo monaco, anziano, attendeva seduto sulle scale. L'ufficiale si avvicinò, sguaino la sua spada e disse: "monaco...tu non fuggi? Non sai che con un solo colpo di questa spada posso decapitarti uccidendoti?". Il monaco alzò la testa, quasi in segno di sfida e guardando l'ufficiale ribattè: "e tu, ufficiale, non sai che con un solo colpo di quella spada puoi decapirami, uccidendomi?"
Sono certo che saprai ricavare da te stesso la morale di questa storia, ripeto, realmente accaduta.
In quanto al nostro monaco.....egli aveva compreso che al di la dei simbili, delle statue, delle "santine", dei riti, e delle cerimonie imposte dalla sua "gerarchia religiosa" (come del resto da tutte le altre), UNO è l''Assoluto, e non ha di certo bisogno di essere adorato in quel modo. Una vita persa dunque? No, perchè non è ciò che facciamo a renderci degni, ma con che animo noi lo facciamo. I numerosi "dei" apparsi ed adorati nella storia dell'umanità sono solo piccoli riflessi, fanno parte dell'aura se vuoi, dell'UNICO Dio. Egli nella Sua magnificenza SA, ed accetta anche coloro che in "buona fede" lo adorano sotto altre "forme". E' sempre e solo LUI alla fine l'oggeto del culto. Ma questo vale per una mente ordinaria, e non per una mente evoluta, che come il nostro monaco, comprende la Verità che si cela dietro l'apparenza.
Con sincera simpatia,
falcorum
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Vecchio 21-02-2003, 16.29.37   #37
Claudio
Ciò che è, è!
 
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Re: sto cercando chi sa.

Citazione:
Messaggio originale inviato da SonoGiorgio
sto cercando qualcuno che Sa.
grazie
giorgio

Incredibile quanti interventi ha suscitato questa semplice affermazione...
una sola curiosità: nessuno si è chiesto davvero cosa intendesse chiedere SonoGiorgio con questa sua stringatissima frase? Ho la netta sensazione che questo nostro amico ne abbia trovata tanta di gente che Sa, ma non so se tutte queste persone sapessero veramente cosa SG vollesse chiedere, ammesso che la sua sia una richiesta rivolta a noi.
Gente che dice: Dio è la Verità; nulla è Vero; meglio non parlare: chi Sa non parla;

Questo è Sapere?

SG, sei stato molto efficace! Con una semplice frase hai fatto emergere tutta la nostra... "Saccenza"! Spero che ti sia utile nel mondo reale. Accade pari pari anche là.
A proposito... come mai in questa lunga serie di interventi tu non ti sei più fatto vivo?

Grazie

Ultima modifica di Claudio : 21-02-2003 alle ore 16.41.57.
Claudio is offline  
Vecchio 01-03-2003, 13.27.54   #38
SonoGiorgio
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Grazie Claudio per esserti ricordato di me.
Sono contento che tu abbia capito.
Ritorno nell'angolo buio dal quale continuo ad osservare chi attraversa l'incrocio che ho creato.
E rimango in attesa di scorgere un messaggio di qualcuno che realmente Sa.
Grazie.
giorgio
SonoGiorgio is offline  
Vecchio 01-03-2003, 15.18.33   #39
Rolando
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Ciao SeiGiorgio ?

Tu dici:

"E rimango in attesa di scorgere un messaggio di qualcuno che realmente Sa."

Come puoi sapere di scegliere il "messagio" giusto ?


Ciao.
Rolando is offline  
Vecchio 03-03-2003, 14.49.17   #40
visir
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Scusami ma...

Condivido con te che la via è unica anche se diversa, sono altresì daccordo che le insidie ci sono, ma se permetti in merito alla tua interpretazione dell'ormai famoso monaco che taglia la testa al Buddha, preferisco la mia!

La tua interpretazione del dio unico è condivisa da miliardi di esseri, ma per me è riduttiva.
La sofferenza è dovuta all'ignoranza (condenso) l'ignoranza è generata dall'attaccamento e anche il tuo dio unico è e resta un attacamento per quanto elevato, cioè non emancipa l'uomo dalla sofferenza quindi non lo rende libero.

Ecco perchè Lui gli taglia la testa cioè taglia alla radice il problema che non è dio ma il pensiero che si incatena al dio.

Per il resto siamo in linea e comunque il tibetano aveva sotto due belle palle!
visir is offline  

 



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