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Vecchio 07-06-2005, 11.23.03   #111
rodi
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Re: L'astensione? No grazie.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mirror
Il referendum è uno strumento importante di democrazia diretta.

Si dovrebbe votare come suggerisce la propria coscienza, responsabilmente, dopo essersi doverosamente informati.
Si può anche lasciare la scheda in bianco se...

Perciò l'idea dell'astensionismo, anche se lecita e legale, la quale cerca di sfruttare il meccanismo del quoziente obbligatorio del 50%... è una posizione che non apprezzo.

E' una ammissione indiretta di paura di un leale confronto, di una conta obbiettiva;
Lo si voglia ammettere o meno.

Detto questo, ognuno si prenda la propria responsabilità...

Il mondo è e non sarà altro che l'insieme delle nostre scelte, più o meno grandi, più o meno volute.


Ecco una sintesi che non gioca con le parole e che definisce la presa di posizione dell'astensionismo per quello che in realtà è.

Sottoscrivo quanto dici in pieno.

rodi is offline  
Vecchio 07-06-2005, 11.25.11   #112
La_viandante
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Re: L'astensione? No grazie.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mirror
Il referendum è uno strumento importante di democrazia diretta.

Si dovrebbe votare come suggerisce la propria coscienza, responsabilmente, dopo essersi doverosamente informati.
Si può anche lasciare la scheda in bianco se...

Perciò l'idea dell'astensionismo, anche se lecita e legale, la quale cerca di sfruttare il meccanismo del quoziente obbligatorio del 50%... è una posizione che non apprezzo.

E' una ammissione indiretta di paura di un leale confronto, di una conta obbiettiva;
Lo si voglia ammettere o meno.

Detto questo, ognuno si prenda la propria responsabilità...

Il mondo è e non sarà altro che l'insieme delle nostre scelte, più o meno grandi, più o meno volute.


l'astensionismo ha un nonsoke' di come dire.. pilatesco??
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Vecchio 07-06-2005, 11.52.02   #113
Naima
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Ci si preoccupa di non discriminare il diritto di un embrione gravemente malato di svilupparsi in feto e poi di nascere, ma non delle discriminazioni nei confronti di chi non riesce ad avere figli in modo naturale.... quelli sono cavolacci loro... si vede che se lo meritavano
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Vecchio 07-06-2005, 14.24.26   #114
Mirror
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Paura del confronto reale

Nell'astensionismo c'è una inconfessata paura di trovarsi minoranza in un conteggio reale di pronunciamenti personali.

Meglio raccontarsi e raccontare che è un diritto non scegliere...alle pecorelle.

La spiritualità per me, se autentica, e non credenza sottomessa, lo ribadisco, come prima cosa dovrebbe richiamare alla libertà e alla responsabilità, mai al nascondimento dal confronto leale.
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Vecchio 07-06-2005, 14.37.42   #115
bluemax
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Nessuno ha notato che, mentre da una parte la vittoria dei SI, comunque, non comporterebbe alcuna modifica di costume, ne tantomeno una qualsiasi tipo di imposizione per i promotori del NO (che in pratica continuerebbero a fare quel che gli pare all'interno della loro filosofia di vita), una vittoria dei NO comporterebbe non solo una IMPOSIZIONE di vedute (facendo si che scelte non attinenti al loro modo di pensare sia considerato FUORILEGGE) ma sopratutto un risolvere il problema in ALTRI MODI (perchè esistono paesi oltr'alpi).

Se vincesse il SI od il NO, da una parte i promotori del NO non avrebbero nulla LESO.
Dall'altra parte i promotori sel SI vedrebbero compromettere le loro LIBERE SCELTE e FILOSOFIA DI VITA.

Non so se si nota la differenza...
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Vecchio 07-06-2005, 15.20.20   #116
La_viandante
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che strana sensazione, a leggervi mi sento calma, tranquilla, rilassata, i nostri diritti mi rendo conto che non sono in pericolo, siamo in tanti e andremo a votare per difendere diritti e liberta'
a leggere voi mi s ache il quorum e' gia' bello e fatto, grazie di esistere
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Vecchio 07-06-2005, 22.37.25   #117
VanLag
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Perché SI

Fino a quando scienziati come Galileo e Copernico hanno cominciato a scoprire (o riscoprire dai Greci antichi) i principi su cui basare una nuova spiegazione del mondo, che fosse verificabile, la visione che l'uomo occidentale aveva di sé era quella di una creatura di origine divina su di una terra piatta al centro dell'universo. La nostra attuale visione di noi stessi è quella che stiamo su di un pianeta insignificante su un braccio di una spirale d'una galassia ugualmente insignificante in un universo apparentemente senza Dio; che abbiamo il 98% del DNA di uno scimpanzé, una impressionante sequela di barbarie alle spalle e nessuna funzione o scopo apparente.

Inoltre la caduta verticale di ogni valore “assoluto” minaccia le stesse fonti delle nostre identità e spaventa chi da sempre esercita il controllo ed il potere sulla mente degli uomini. Da lì gli slanci revanscisti come quelli della lega lombarda, o del clero che cercano, secondo me, inutilmente di tenere in vita un qualche cosa che la storia occidentale ha già sepolto (ovunque, tranne che in Italia).

Questi referendum, sempre secondo me, non hanno valore tanto in se stessi, quanto per il loro simbolismo che decreterà se oggi l’uomo, (l’italiano), vuole continuare a fare un atto di fede verso credi e religioni vecchi di migliaia di anni o se, per sopraggiunta maturità, vorrà cedere definitivamente il timone del cammino umano alla scienza, riprendendo il cammino dell’illuminismo rinascimentale, quando la scienza iniziò ad essere vista come mezzo di razionalizzazione di tutto il comportamento umano.

Le religioni hanno avuto migliaia di anni per dare una risposta al problema umano, ma una risposta ovvia, una volta e per sempre, la domanda, invece quella domanda non solo persiste nelle nostre società e nelle nostre coscienze, ma le ha rese anzi profondamente malate e nevrotiche. Se oggi non vediamo il peso del malessere e della nevrosi è solo perché di quella nevrosi e di quel malessere ne siamo parte. Ma come ci siamo entrati in questo torbido tranello possiamo uscirne e per farlo è sufficiente, al prossimo bivio, scegliere di prendere un’altra strada, una via che ci porti lontano dagli errori del passato. E quel bivio potrebbe essere proprio il referendum di giugno.
Chi non ce la fa può continuare a credere che la terra è piatta e che l’uomo è una creatura di origine divina. (In fondo c’è libertà di pensiero).

VanLag is offline  
Vecchio 08-06-2005, 16.30.44   #118
Mr. Bean
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visto che mi è arrivata fresca di giornata

Roma, (LCL - 259), 3-6-'05

LA FEDERAZIONE DEI LIBERALI DENUNCIA IL PRESIDENTE DEL SENATO MARCELLO PERA E IL PRESIDENTE DELLA CAMERA PIER FERDINANDO CASINI



La Federazione dei Liberali, in persona del Segretario Raffaello Morelli, ha presentato stamani alla Procura di Firenze un esposto denuncia perché l'Autorità giudiziaria accerti se il Presidente del Senato Marcello Pera, istigando i cittadini italiani ad astenersi dal voto nei referendum del 12-13 giugno, abbia violato la legge ( art.98 della 361/1957 ) che stabilisce sanzioni penali per chiunque, investito di pubblico potere o funzione civile, abusi delle proprie attribuzioni per indurre gli elettori all'astensione.



L'esponente liberale, assistito dall'avv. Fabrizio Prosperi del Foro di Firenze, ha rilevato che il Presidente del Senato ha scritto un importante articolo sulla prima pagina del più diffuso quotidiano nazionale, riportato poi anche sul sito ufficiale del Senato della Repubblica. In questo articolo il Presidente del Senato argomenta a lungo e in dettaglio a favore dell'astensione dal voto , asserendo che “astenersi in modo deliberato significa volere che la legge resti così come è . L'astensione non è un sotterfugio. E' invece una pausa di riflessione e un omaggio alla democrazia parlamentare”.



Questo articolo, denuncia Morelli, proprio per l'autorevolezza dell'autore, ha costituito un evento di grande impatto ed è stato al centro di generali commenti. E siccome il Presidente del Senato nel pur lungo testo ha perfino omesso di richiamare che per la Costituzione l'esercizio del voto è un dovere civico, l'articolo costituisce un atto di clamorosa propaganda a favore dell'astensione dal voto, tanto più importante e simbolicamente decisivo perché fa apparire lo Stato stesso incline all'astensione. ” E' particolarmente grave - dicono i liberali - che l'altissima carica istituzionale sia utilizzata al di là della lettera e dell'impianto della Costituzione e che addirittura si giunga a violare le chiare regole del procedimento referendario. Con l'ulteriore aggravante della possibilità di controllare se il singolo cittadino rispetta o meno le indicazioni propagandate, poiché i non votanti risultano nominativamente. Una così alta carica istituzionale non può esprimersi a suo piacimento. Può farlo solo nei limiti di quanto prevede la legge”.



La Federazione dei Liberali, in persona del Segretario Raffaello Morelli, ha presentato un secondo esposto denuncia ( il primo era stato presentato sull’operato del Presidente del Senato) perché l’Autorità giudiziaria accerti se il Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, istigando i cittadini italiani ad astenersi dal voto nei referendum del 12-13 giugno, abbia violato la legge ( art.98 della 361/1957 ) che, nel quadro dell’art.48, comma 2° della Costituzione, stabilisce sanzioni penali per chiunque, investito di pubblico potere o funzione civile, abusi delle proprie attribuzioni per indurre gli elettori all’astensione.

L’esponente liberale, assistito dall’avv. Fabrizio Prosperi del Foro di Firenze, ha rilevato che il Presidente della Camera prima ha scritto sabato 4 giugno un importante articolo sulla prima pagina del più diffuso quotidiano nazionale. In questo articolo il Presidente della Camera argomenta a lungo e in dettaglio a favore dell’astensione dal voto , asserendo, in poca consonanza con l’art. 48, comma 2° della Costituzione, che “le scelte di votare sì, votare no o di non andare a votare, da opzioni pacificamente legittime per la Costituzione e come tali liberamente praticabili, sono diventate lo snodo cruciale della consultazione referendaria. Una veemenza singolare e francamente sopra le righe è stata spesa in particolare da coloro che hanno inteso contestare la scelta di non recarsi alle urne...La condotta di chi sceglie di non andare a votare .. ha la stessa dignità di chi invece a votare si recherà”. Dopodiché, irritato dalle polemiche seguite all’articolo, l’on. Pier Ferdinando Casini - a riprova del fatto di considerare quanto pubblicato un intervento nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali - ha dato incarico al proprio portavoce di Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Rao, di inviare al Direttore del quotidiano una lettera per ribadire in toni ultimativi le convinzioni espresse e confermando di “considerare moralmente e politicamente corretta la campagna per l’astensione e di non considerare gli astensionisti consapevoli dei cittadini di serie B”.



Le due prese di posizione, denuncia Morelli, hanno costituito eventi di grande impatto. E siccome il Presidente della Camera, prima ha omesso, nel pur lungo testo, di mettere in evidenza che costituzionalmente l’esercizio del voto è un dovere civico, perfino equiparando il votare Si, il votare No e il non andare a votare, e dopo ha riaffermato tale equiparazione non rintracciabile nel dettato costituzionale, queste due prese di posizione costituiscono atti di clamorosa propaganda a favore dell’astensione dal voto, tanto più importanti e decisivi perché fanno apparire lo Stato stesso incline all’astensione. ” E’ particolarmente grave - dicono i liberali - che due altissime cariche istituzionali siano utilizzate di concerto al di là della lettera e dell’impianto della Costituzione e che si giunga a violare le chiare regole del procedimento referendario. Con l’ulteriore aggravante della possibilità di controllare se il singolo cittadino rispetta o meno le indicazioni propagandate, poiché i non votanti risultano nominativamente. Un’alta carica istituzionale non può esprimersi a suo piacimento. Può farlo solo nei limiti di quanto prevede la legge. Questa volta si è addirittura arrivati al voler confondere le acque sia definendo “ripartire da zero” l’abrogazione delle sole norme soggette a referendum tra quelle più ampie della legge 40 sia sostenendo la tesi ( in poca consonanza con l’art.48, comma 2°, della Costituzione) dell’equivalenza dell’andare a votare e del non andarci”.
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Vecchio 09-06-2005, 19.56.09   #119
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mi è arrivato anche questo

Grave ingerenza del papa Ratzinger sui referendum sulla fecondazione assistita
Ruini insiste sull'astensionismo per far fallire il voto
Ratzinger ha rotto il silenzio e in piena campagna elettorale è sceso in campo con ripetuti interventi a favore dell'astensionismo ai referendum del 12 e 13 giugno sulla fecondazione assistita.
Ha esordito il 30 maggio all'Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana (CEI) a Roma. Pur non pronunciando mai la parola astensione ha sostenuto in pieno e apertamente la linea astensionista del presidente CEI, cardinal Camillo Ruini: "Siete impegnati a illuminare e motivare le scelte dei cattolici e di tutti i cittadini circa i referendum ormai imminenti in merito alla legge sulla procreazione assistita: proprio nella sua chiarezza e concretezza questo vostro impegno è segno della sollecitudine di voi pastori per ogni essere umano, che non può mai essere ridotto a mezzo, ma è sempre un fine, come insegna Gesù nel suo Vangelo e come ci dice la stessa ragione umana. Qui non lavoriamo per interessi cattolici ma sempre per l'uomo creatura di dio". E ha aggiunto: "In tale impegno vi sono vicino con la parola e la preghiera confidando nella luce e nella grazia". Il riferimento al referendum è stato inserito da Ratzinger nella "questione nevralgica" della famiglia che, sostiene, "richiede la nostra più grande attenzione pastorale". Anche in Italia, dove ancora essa "rappresenta davvero la cellula fondamentale della società", la famiglia è esposta "nell'attuale clima culturale", a molti rischi e minacce che tutti conosciamo, ossia la "fragilità della coppia", la "tendenza a contestare la famiglia fondata sul matrimonio" e la "denatalità". Perciò, ha aggiunto Ratzinger, "da molto tempo voi vescovi italiani avete unito la vostra voce a quella di Giovanni Paolo II, anzitutto nel difendere la sacralità della vita umana e il valore dell'istituto matrimoniale, ma anche nel promuovere il ruolo della famiglia".
A entrare nei dettagli della campagna elettorale a favore dell'astensionismo ci ha pensato il cardinale Ruini che, forte dell'aperto sostegno del papa, nella sua "prolusione" di apertura dell'assemblea dei vescovi ha usato toni inquisitori e terroristici per sostenere ancora una volta le ragioni dell'astensione ai referendum sulla legge 40. "Siamo per una consapevole non partecipazione al voto che ha il significato di un doppio No, ai contenuti dei quesiti sottoposti a referendum, che peggiorano irrimediabimente e svuotano la legge, riaprendo in larga misura la porta a pericolosi vuoti normativi, e all'uso dello strumento referendario in una materia tanto complessa e delicata". Ha definito l'astensione un modo per "opporsi in maniera netta ed efficace a una logica che mette in pericolo i fondamenti umani e morali della nostra civiltà". Infine, a proposito della ricerca scientifica sugli embrioni "a prescindere dal loro carattere umano", Ruini ha sostenuto, disegnando scenari apocalittici, la necessità di "regole" perché senza di queste "arriveremo e prima del previsto, a risultati che suscitano orrore e paura".
Un nuovo intervento su vita e famiglia Ratzinger l'ha fatto lunedì 6 giugno aprendo nella Basilica di San Giovanni un convegno della diocesi di Roma. In questa occasione non ha fatto riferimento diretto ai referendum ma il richiamo alla "intangibilità della vita umana dal concepimento al suo termine naturale" evoca la questione centrale della campagna elettorale in corso. Inoltre ha usato termini forti e perentori per attaccare la "prigione" del relativismo che produrre "libertà anarchica" e "libertinismo", "banalizzazione del corpo" e "svilimento dell'amore umano". Ha quindi condannato chi intende "sopprimere o manomettere la vita che nasce", riferendosi evidentemente non solo alla ricerca scientifica sugli embrioni ma anche alla legge sull'aborto, che resta oggi più che mai nel mirino del papa e del Vaticano. In più ha sentenziato contro le unioni di fatto che "scacciano dio" e quelle omosessuali.
In mezzo a questi due interventi principali rivolti all'Italia, Ratzinger ne ha fatti sulla stessa materia altri due minori: uno contenuto in una lettera al cardinale Lopez Trujllo, in vista di un "Incontro mondiale delle famiglie" che si farà l'anno prossimo in Spagna, pubblicata sabato 4 giugno; e un altro pronunciato, sempre sabato, davanti a un pellegrinaggio veronese.
Ratzinger benedice dunque la crociata della CEI contro i referendum sulla fecondazione assistita, smentendo coloro, anche della "sinistra" borghese, che avevano applaudito la sua elezione accreditandolo come un papa illuminato, votato più alla vita pastorale che a quella politica. Invece Ratzinger non smentisce se stesso e la linea oscurantista, dogmatica e reazionaria da sempre sostenuta in qualità di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, la moderna versione della Santa inquisizione. E non smentisce la linea di pesante ingerenza delle gerarchie ecclesiastiche vaticane negli affari interni dello Stato italiano violandone la sovranità. Il suo non è un semplice richiamo etico e morale ai cattolici ma una precisa e diretta indicazione di voto e un invito senza mezzi termini ai vescovi a "illuminare le scelte dei cattolici e di tutti i cittadini".
Per certi versi questa ingerenza è stata ancor più pesante di quella realizzata nei passati referendum sul divorzio e l'aborto. Anche perché in questa occasione la CEI ha assunto immediatamente un ruolo di punta politico, dando fin da subito e in prima persona l'indicazione di astenersi per far fallire i referendum chiamando a raccolta e alla mobilitazione i partiti e le forze che trasversalmente la rappresentano in parlamento e cercando di egemonizzare e condizionare non solo i cattolici ma tutto il nostro popolo.
Anche questo dimostra quanto alta sia la posta in gioco in questi referendum. Non c'è solo in gioco la salute delle donne e dei nascituri e la libertà di ricerca e di sperimentazione scientifica con tutto ciò che ne consegue. Vi è anche il tentativo di riprendere il totale controllo della coscienza e delle scelte politiche dei cattolici e imporre a tutto il nostro popolo una famiglia, una morale, un'etica e una cultura profondamente reazionarie, retrograde, antiscientifiche e antifemminili. è veramente come se si fosse tornati al Medioevo.


(Articolo de "Il Bolscevico", organo del PMLI, n. 23/2005)
Mr. Bean is offline  
Vecchio 10-06-2005, 12.09.11   #120
klara
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astensione, no grazie

Votero' 4 si..ma ho difficolta' con il 1. si

Vi riporto cosa avevo letto su NEWTON

1.RICERCA SCIENTIFICA
Votando si, si abroga quella parte della legge che vieta la sperimentazione sull'embrione umano, la sua produzione per la ricerca, la selezione per eliminare embrioni con difetti, ma anche gli interventi di clonazione e la produzione di ibridi con geni di altre specie.

vorrei votare un assoluto si sulla selezione per embrione con difetti, ma non la sua produzione per ricerca..beh la clonazione e la produzione di ibridi mi sconcertano un po'....mi e' stato detto che sicuramente ci sara' un'ulteriore regolamento riguardo questi.

Qualche risposta illuminante? Ciao,Klara
klara is offline  

 



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