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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 01-03-2013, 08.53.25   #201
jeangene
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Riferimento: Esiste qualcosa al di fuori dell'io?

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Un sasso è reale e me ne accorgo perchè ci inciampo, un pensiero è reale perchè emerge dalla coscienza. Ma sono due cose reali allo stesso modo? Per non impazzire, credo, dobbiamo far coincidere in una realtà tanto la res extensa che la res cogitans, ma è veramente così?
Siamo veramente, come congetturava Leibniz, due orologi (la nostra coscienza e la materia) sincronizzati per scandire lo stesso tempo? Cos'altro avremmo se no in comune?

Poco tempo fa mi stavo interrogando su questa stessa questione quando mi sono chiesto:

Se res cogitans e res extensa sono realtà distinte, come possono entrare in contatto ed interagire fra loro?
Come possono realtà che non condividono la stessa essenza entrare in contatto ed interagire?

E' impossibile, res cogitans e res extensa devono necessariamente condividere la stessa essenza, quindi c' è identità, sono la stessa cosa.
Se così non fosse sarebberò realtà totalmente indipendenti che non potrebbero entrare in contatto.
jeangene is offline  
Vecchio 01-03-2013, 12.20.49   #202
Aggressor
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Riferimento: Esiste qualcosa al di fuori dell'io?

Perfettamente d'accordo con te jeangene, difatti la mia idea attuale è che la materia (res extensa) sia in realtà lo stesso della res cogitans, e che essa viene idividuata quando la res cogitans si fa oggetto di pensiero. In altre parole se osservo la res cogitans io vedo qualcosa che di solito chiamo materia, pensiero che fa oggetto di esperienza altro pensiero.
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Vecchio 01-03-2013, 12.45.38   #203
CVC
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Riferimento: Esiste qualcosa al di fuori dell'io?

Citazione:
Originalmente inviato da jeangene
Poco tempo fa mi stavo interrogando su questa stessa questione quando mi sono chiesto:

Se res cogitans e res extensa sono realtà distinte, come possono entrare in contatto ed interagire fra loro?
Come possono realtà che non condividono la stessa essenza entrare in contatto ed interagire?

E' impossibile, res cogitans e res extensa devono necessariamente condividere la stessa essenza, quindi c' è identità, sono la stessa cosa.
Se così non fosse sarebberò realtà totalmente indipendenti che non potrebbero entrare in contatto.
Finchè si parte dal considerare l'organismo nella sua interezza il problema non si pone, si può dire che l'organismo è sia mente che materia.
Il problema sorge quando si vuole far derivare la res cogitans dalla res extensa

Io rimango fedele alla vecchia tripartizione stoica della filosofia: logica, fisica, morale.
I successi e l'estendersi della filosofia naturale invece ci stanno portando a ridurre tutta la filosofia alla filosofia naturale.
La scienza odierna sembra non avere dubbi: il pensiero nasce dalla materia, solo che non si sa in che modo.
Io dico semplicemente: non lo sappiamo. Non solo non sappiamo in che modo la res cogitans derivi dalla res extensa, ma ancora prima non sappiamo se la res cogitans derivi dalla res extensa.
Almeno a quanto mi risulta.
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Vecchio 01-03-2013, 14.27.01   #204
gyta
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Riferimento: Esiste qualcosa al di fuori dell'io?

Citazione:
Questo lavoro non è prerogativa esclusiva della psicoanalisi, basta guardare la prima regola del metodo di Cartesio, «Non prendere mai niente per vero, se non ciò che io avessi chiaramente riconosciuto come tale; ovvero, evitare accuratamente la fretta e il pregiudizio, e di non comprendere nel mio giudizio niente di più di quello che fosse presentato alla mia*mente*così chiaramente e distintamente da escludere ogni possibilità di dubbio».
Credo non sia necessario psicanalizzarsi per mettere chiarezza nei propri pensieri, è sufficiente abituarsi a ragionare in modo matematico.

Non sono affatto convinta che sia sufficiente evitare la fretta tantomeno il pregiudizio
quando entrambe le modalità sorgono come risposta profonda a necessità di benessere interiore..
Questo discorso può valere per chi un percorso di analisi l’ha già fatto.. Poi dipende sempre da ciò che desideriamo giungere a comprendere..


Citazione:
Io non penso all'obbiettività come ad un pianeta linguistico, mi riferivo piuttosto (vagamente diciamo, per non scandalizzare i cultori del filosofo) all'imperativo categorico di Kant: "Agisci in modo tale che la tua volontà possa, in forza della sua massima, considerare se stessa come istituente nello stesso tempo una legislazione universale."
Riguardo all’imperativo sulla volontà penso che Kant non sospettasse che l’agire sulla volontà sia praticamente impossibile
essendo questa a servizio di imperativi interiori celati..
In tal caso anche l’obiettività del raziocinio è sintesi ipotetica molto limitata intorno alla questione..
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Vecchio 01-03-2013, 20.43.53   #205
ulysse
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Riferimento: Esiste qualcosa al di fuori dell'io?

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Originalmente inviato da jeangene
Poco tempo fa mi stavo interrogando su questa stessa questione quando mi sono chiesto:

Se res cogitans e res extensa sono realtà distinte, come possono entrare in contatto ed interagire fra loro?
Come possono realtà che non condividono la stessa essenza entrare in contatto ed interagire?
Non so se il sapere filosofico continui tutt'ora su questa strada...o sia solo un ricordare gli epigoni di un vecchio filosofo che pure fu pietra miliare della nostra cultura.
Sostanzialmente nelle mia pur dotta ignoranza non capisco come ancora si possa citare il dualismo delle opposte essenze: res cogitans ...res extensa!
E' come se la teoria evolutiva, il neodawinismo, i fondamenti di biologia, le neuroscienze, ecc... non fossero ulteriori e più avanzate pietre miliari di questa nostra cultura che tutto comprende ed unifica... scienza e filosofia!

Cosa sono le essenze? Cosa sono i dualismi supposti incomunicabili?
Ma non esistono!

Come già ho cercato di esprimere in precedenti post...pensiero, coscienza , mente, ecc...emergono dal processo chimico/energetico/quantistico che si svolge nelle strutture psicofisiche del nostro organo cerebrale: come dalla materia, per successiva e progressiva organizzazione, si originò la vita...così dalla materia, già evolutivamente organizzata ad hoc, si origina il pensiero e la mente.

Il come, è ovvio, non sappimo ancora: è materia di studio delle più avanzate scienze nel campo psicofisico!
Oramai i vecchi filosofi non sono più di aiuto...in questo campo!
Citazione:
E' impossibile, res cogitans e res extensa devono necessariamente condividere la stessa essenza, quindi c' è identità, sono la stessa cosa.
Se così non fosse sarebberò realtà totalmente indipendenti che non potrebbero entrare in contatto.

Infatti è così!...finalmente!....le due cosiddette "res" semplicemnte non esistono!
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Vecchio 01-03-2013, 22.08.14   #206
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Originalmente inviato da jeangene
Poco tempo fa mi stavo interrogando su questa stessa questione quando mi sono chiesto:

Se res cogitans e res extensa sono realtà distinte, come possono entrare in contatto ed interagire fra loro?
Come possono realtà che non condividono la stessa essenza entrare in contatto ed interagire?

E' impossibile, res cogitans e res extensa devono necessariamente condividere la stessa essenza, quindi c' è identità, sono la stessa cosa.
Se così non fosse sarebberò realtà totalmente indipendenti che non potrebbero entrare in contatto.
Finchè si parte dal considerare l'organismo nella sua interezza il problema non si pone, si può dire che l'organismo è sia mente che materia.
Il problema sorge quando si vuole far derivare la res cogitans dalla res extensa
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Vecchio 02-03-2013, 02.06.13   #207
gyta
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Riferimento: Esiste qualcosa al di fuori dell'io?

Citazione:

Finchè si parte dal considerare l'organismo nella sua interezza il problema non si pone,
si può dire che l'organismo è sia mente che materia.
Il problema sorge quando si vuole far derivare la res cogitans dalla res extensa

(cvc)

Ed aggiungerei, l’organismo e la materia è tale in virtù della mente che in tal modo lo intende;
senza un pensiero discriminante chi potrebbe affermarlo?

Non siamo proprio noi, mente, secondo il nostro intendere a distinguere una materia degli organismi dalla mente che li coglie?
E quella che chiamiamo materia non è a un certo livello strutturale campo di forze?
Eppure quelle 'forze' sono il cuore di quella materia che a noi appare così granitica.

Forse allora quel pensiero che caratterizza la mente così tanto invisibile non lascia certo tracce meno profonde di quei campi di forze..

Il problema allora si pone quando il frutto della qualità discriminante, la visione (mentale),
viene intesa come reale e non relativa alla qualità che l’ha limitata (individuata/oggettivata).

Citazione:
Come già ho cercato di esprimere in precedenti post...pensiero, coscienza , mente, ecc...emergono dal processo chimico/energetico/quantistico che si svolge nelle strutture psicofisiche del nostro organo cerebrale: come dalla materia, per successiva e progressiva organizzazione, si originò la vita...così dalla materia, già evolutivamente organizzata ad hoc, si origina il pensiero e la mente.

(Ulysse)

Quale materia, quella quantistica? Perché è di questo che stiamo parlando, vero,
quando guardiamo ad un oggetto e con paritetica sicurezza granitica affermiamo che è proprio.. "materiale"?
Al di là della battuta scherzo tirata in ballo apposta non sono poi così distanti
tutte queste nostre posizioni.. Tutti troviamo grande stupore di fronte ad una sostanza che sembra sfuggirci dalla comprensione,
medesimo stupore di fronte alla mente introvabile.. eppure sembrerebbe esistere..
gyta is offline  
Vecchio 02-03-2013, 13.04.17   #208
jeangene
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Finchè si parte dal considerare l'organismo nella sua interezza il problema non si pone, si può dire che l'organismo è sia mente che materia.
Il problema sorge quando si vuole far derivare la res cogitans dalla res extensa

Io rimango fedele alla vecchia tripartizione stoica della filosofia: logica, fisica, morale.
I successi e l'estendersi della filosofia naturale invece ci stanno portando a ridurre tutta la filosofia alla filosofia naturale.
La scienza odierna sembra non avere dubbi: il pensiero nasce dalla materia, solo che non si sa in che modo.
Io dico semplicemente: non lo sappiamo. Non solo non sappiamo in che modo la res cogitans derivi dalla res extensa, ma ancora prima non sappiamo se la res cogitans derivi dalla res extensa.
Almeno a quanto mi risulta.

Si, nessuno ha dimostrato che la res cogitans deriva dalla res extensa e nessuno ha spiegato in che modo potrebbe farlo.

Il credere che la res cogitans derivi dalla res extensa è appunto una credenza, una posizione filofosica come un' altra.

A mio parere sono realtà di pari livello che si risolvono nell' identità della loro essenza.

La scoperta del sistema nervoso degli organismi non è una prova a favore del primato della materia, è semplicemente la scoperta del punto di legame materiale fra res cogitans e res extensa, niente di più.
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Vecchio 02-03-2013, 13.15.59   #209
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Non so se il sapere filosofico continui tutt'ora su questa strada...o sia solo un ricordare gli epigoni di un vecchio filosofo che pure fu pietra miliare della nostra cultura.
Sostanzialmente nelle mia pur dotta ignoranza non capisco come ancora si possa citare il dualismo delle opposte essenze: res cogitans ...res extensa!
E' come se la teoria evolutiva, il neodawinismo, i fondamenti di biologia, le neuroscienze, ecc... non fossero ulteriori e più avanzate pietre miliari di questa nostra cultura che tutto comprende ed unifica... scienza e filosofia!

Cosa sono le essenze? Cosa sono i dualismi supposti incomunicabili?
Ma non esistono!

Come già ho cercato di esprimere in precedenti post...pensiero, coscienza , mente, ecc...emergono dal processo chimico/energetico/quantistico che si svolge nelle strutture psicofisiche del nostro organo cerebrale: come dalla materia, per successiva e progressiva organizzazione, si originò la vita...così dalla materia, già evolutivamente organizzata ad hoc, si origina il pensiero e la mente.

Il come, è ovvio, non sappimo ancora: è materia di studio delle più avanzate scienze nel campo psicofisico!
Oramai i vecchi filosofi non sono più di aiuto...in questo campo!

Infatti è così!...finalmente!....le due cosiddette "res" semplicemnte non esistono!

Non è così semplice.. Anche io fino a poco tempo fa ero convinto che la coscienza, l' io derivasse da "semplici" processi chimico-fisici, ma non è così scontato. Il pensare che sia solo questione di tempo e il mistero dell' io verrà svelato dalla scienza è a mio parere un po' ingenuo, significa che non ci si è resi condo della radicale differenza fra materia (res extensa) e io (res cogitans).

Come può la semplice materia prendere coscienza di se stessa, avere esperienza di se stessa e, non contenta, di conoscersi e capirsi nella sua più profonda intimità?

Difficile rispondere..
jeangene is offline  
Vecchio 02-03-2013, 14.19.20   #210
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Finchè si parte dal considerare l'organismo nella sua interezza il problema non si pone, si può dire che l'organismo è sia mente che materia.
Forse una analogia valida potrebbe essere quella di un veicolo come sarebbe un'auto o un arereo o un missile, ecc...Essi sono organismi concreti, materia organizzata in congegni ad hoc, ma non sono, nel contempo, movimento e velicità...non sono la stessa cosa...tuttavia nel compiersi del loro processo energetico producono movimento e velocità.

Analogamente l'organo cerebrale non è nel contenmpo materia e pensiero...non sono la stesa cosa ma è il pensiero che emerge dal processo energetico svolgentesi nell'organo cerebrale...come accada, ovviamente, non ancora sappiamo.

Una anologia ancora più stretta potrebbe essere quella della materia/energia: la materia non è energia, ma dalla materia può energrere energia...anzi la materia si trasforma in energia, e viceversa...in determinate situazioni.
Certo che il pensiero non è energia.
Citazione:
Il problema sorge quando si vuole far derivare la res cogitans dalla res extensa
Ma nessuno vuole che derivi!...credo piuttosto sia un fatto che constatiamo: il pensiero emergre dal processo cerebrale...anche se non lo vogliamo!
Diversamente di dove si puo' pensare che emerga il pensiero?
...dalle zucche dell'orto?
ulysse is offline  

 



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