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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 27-08-2007, 14.58.35   #91
renzananda
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Riferimento: Credi o no?

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Originalmente inviato da emmeci
Non so se è troppa presunzione, ma mi pare che si potrebbe dare una svolta a questo affollato tema di discussione domandandoci se è giusto considerare acquisito alla religione il concetto di fede.
Certo in generale si è portati a considerare la fede (il sostantivo cui fa capo il “credere”) nell’accezione religiosa, per lo più fondata su una rivelazione divina che sconvolge o dà un senso all’umana esistenza, ma in realtà (proviamo a riflettere) noi siamo sempre dentro una fede, anche quando ci appelliamo al controllo dei sensi o della ragione e questa sia intesa come logos, come calcolo, come evidenza chiara e distinta, come io-penso, come prudente empirismo, come intuizione capace di attraversare il cosmo o come riferimento a una tavola di verità e a una tecnica controllata di analisi. Dunque (è questa la conclusione cui mi sembra di poter pervenire) noi siamo legati sempre a una fede, quando si tolga a questa il luccichio di una benedizione divina.
E’ un’analogia che potrebbe farci riflettere, anche se essa sembra limitarsi al nucleo o, per così dire, al fremito originario del nostro pensiero, per poi scindersi in due modi di concepire il mondo e sé stessi, e addirittura in due contrapposti modi di vita e due diversi – a volte gioiosi a volte disperati - destini.
Si può osservare che la differenza essenziale stia nel fatto che la fede religiosa non ammette dubbi mentre quella razionale opera e cresce col dubbio: ma è qui, d’altra parte, che si può rinvenire il fantasma o la speranza di un ricongiungimento: perché solo spingendo il dubbio all’estremo la ragione può cercare di scoprire che cosa da esso si salva, cioè che cosa è incontrovertibile anche al razionalista più astuto e più raffinato: quella meta forse inattingibile ma sicura che possiamo chiamare “assoluto” e che è, dopo tutto, quello stesso che il religioso attribuisce al suo Dio. Dunque sta in quella parola ciò che può stringere in sé fede e ragione, facendo balenare la possibilità di un ricongiungimento che si pone, per così dire, al termine della storia. Una storia piagata o destinata a un misterioso a catarsi?
Credo, dunque, che più che lamentare la distinzione, dovrebbe confortarci la possibile unità di fede e ragione che palpita nel nostro cuore e nel nostro cervello e punta alla cuspide diamantina rappresentata da quella parola “assoluto”. Attenzione, però, atei decisi a difendere la vostra scelta e pronti alla contestazione, io parlo di assoluta verità, non di Dio, e l’assoluta verità non ha, almeno per ora, un modello, può aprirsi a una gamma di possibilità (“Che cosa è vero, l’essere o il nulla? La materia o il pensiero? La fisica o la metafisica? – tanto per limitarsi ad alcune appariscenti formule della filosofia, anche se immaginiamo che una sola di queste possibilità possa essere vera….. Dunque (conclusione che può essere intesa come accettabile o stravagante) la verità assoluta c’è e non c’è – ed è questo che la rende incontestabile e la pone su basi incrollabili, facendone lo scopo non solo della filosofia ma della storia dell’uomo e del mondo e, per chi è attaccato al concetto religioso di fede, il suo unico Dio.


La verità assoluta c'è e non c'è. (Im)Pensabile fuori dall'incontrovertibilità dell'episteme, dello "stante" alla Severino ma semmai come Onnicompossibilità che trascende la riduzione del possibile al non impossibile; l'Im-possibile cioè come la luce oscura di ciò che mai sarà possibile che sia: non solo la revoca di ciò che è stato esistentificato ma la possibilità che la manifestazione non sia (con il suo correlato re-ligioso dell'ontoteologia da cui non esce neppure l'Uno neoplatonico o eckhartiano, l'Indistinto che si distingue dagli enti per la sua indistinzione, ma appunto si distingue, restando in rapporto dialettico). Inizio puro, alla Cacciari se vogliamo, come ciò che è "prima" di ogni direzione, prospettiva, senso; l'Aperto, l'apeiron che non può escludere da sè una radicale insensatezza: la possibilità che nessun senso sia o che tutti i sensi implodano nell'Im-possibile
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Vecchio 29-08-2007, 14.19.46   #92
emmeci
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Riferimento: Credi o no?

La fede c’è o non c’è

Domanda di uno scienziato o un uomo qualunque: può un Dio assistere impassibile alla nascita e alla morte di stelle, pianeti, interi universi? Può un Dio esistere quando vediamo tante orribili scene e interi popoli sono distrutti?
Ma – rispondo io – questo è proprio il modo di far sorgere dalla morte la vita, vita di altre stelle, popoli, interi universi. ….
E basta questo a consolarmi? Io ho perduto una persona che era la mia vita e nessuno me la renderà mai….
Ma – rispondo io – una persona ti basta? Guarda dove l’hai sepolta: Dio la fa vivere nell’infinito…..E poi, Dio è l’assoluto, il completamente diverso, non quello che vogliamo noi.
Bene, interviene l’ironista, tutto quello che tu, emmeci, dici di Dio è soltanto un modo per sottrarlo al giudizio del mondo: ma che ne guadagni? Ed è questa la fede?
Eppure – rispondo – non bisogna credere in Dio comunque e qualunque cosa esso sia? Non è questa le vera fede?
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Vecchio 29-08-2007, 18.14.52   #93
ozner
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La fede c’è o non c’è

Domanda di uno scienziato o un uomo qualunque: può un Dio assistere impassibile alla nascita e alla morte di stelle, pianeti, interi universi? Può un Dio esistere quando vediamo tante orribili scene e interi popoli sono distrutti?
Ma – rispondo io – questo è proprio il modo di far sorgere dalla morte la vita, vita di altre stelle, popoli, interi universi. ….
E basta questo a consolarmi? Io ho perduto una persona che era la mia vita e nessuno me la renderà mai….
Ma – rispondo io – una persona ti basta? Guarda dove l’hai sepolta: Dio la fa vivere nell’infinito…..E poi, Dio è l’assoluto, il completamente diverso, non quello che vogliamo noi.
Bene, interviene l’ironista, tutto quello che tu, emmeci, dici di Dio è soltanto un modo per sottrarlo al giudizio del mondo: ma che ne guadagni? Ed è questa la fede?
Eppure – rispondo – non bisogna credere in Dio comunque e qualunque cosa esso sia? Non è questa le vera fede?
Spesso la fede nasce o si rafforza dall'impotenza e dalla disperazione umana; avere fede in chi ci comprenda e che possa essere in grado di ridare vita o di sconfiggere la morte è il miglior rimedio per un cuore afflitto; certo c'è il rischio che sia una pia illusione, ma sicuramente non ci perdi nulla; spesso ricadi nella disperazione, ma con la fede poi ti rialzi di nuovo; ti assicuro che avere nel cuore un piccolo seme di speranza fortifica la vita perchè gliene da un senso.
Con affetto, Renzo.
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Vecchio 29-08-2007, 19.36.04   #94
renzananda
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La fede c’è o non c’è

Domanda di uno scienziato o un uomo qualunque: può un Dio assistere impassibile alla nascita e alla morte di stelle, pianeti, interi universi? Può un Dio esistere quando vediamo tante orribili scene e interi popoli sono distrutti?
Ma – rispondo io – questo è proprio il modo di far sorgere dalla morte la vita, vita di altre stelle, popoli, interi universi. ….
E basta questo a consolarmi? Io ho perduto una persona che era la mia vita e nessuno me la renderà mai….
Ma – rispondo io – una persona ti basta? Guarda dove l’hai sepolta: Dio la fa vivere nell’infinito…..E poi, Dio è l’assoluto, il completamente diverso, non quello che vogliamo noi.
Bene, interviene l’ironista, tutto quello che tu, emmeci, dici di Dio è soltanto un modo per sottrarlo al giudizio del mondo: ma che ne guadagni? Ed è questa la fede?
Eppure – rispondo – non bisogna credere in Dio comunque e qualunque cosa esso sia? Non è questa le vera fede?


"Prego Dio che mi liberi da Dio", così il fedele Meister Eckhart. Pura fede, senza oggetto e perchè, mai fede "in" qualcosa ma affidamento ad una redenzione solo possibile. "Quando il figlio dell'Uomo tornerà sulla terra, troverà ancora la fede?". O non l'arrischio ad un possibile rifiuto, all'impossibile possibilità dell'implosione di ogni senso e redenzione?
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Vecchio 30-08-2007, 15.45.41   #95
emmeci
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Certo ozner appare più pietoso di un Dio che non risponde alle richieste d’aiuto e che forse a Mosè, nascosto nella nube nera, disse: “Io sono colui che non sono: è questa la condizione del patto che mi lega a voi....” Ma, del resto, perché pretendere qualcosa da chi è tanto al di sopra di noi che un popolo è per lui un insetto, un secolo un attimo e un universo un soffio di voce? Qui c’è il modo di invalidare qualunque giudizio su Dio: non ce ne sarà uno che potrà importargli – se Dio è veramente Dio. E forse è questa la sua pietà.
E a renzananda: sì, in fondo quella frase di Eckhart potrebbe confermare la possibilità della vera risposta di Dio a Mosè, e forse confortare la mia tesi, altre volte enunciata nel Forum, che la fede non è solo dei religiosi, ma copre l’intera gamma vitale, sia di coloro che cercano sia di coloro che non cercano la redenzione….Dunque tutti salvi. O tutti dannati.
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Vecchio 31-08-2007, 08.29.18   #96
Horus_il_falco
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io penso che la via più adatta sia l'umano. Rendere l'umano più umano più vero. più sincero, più giusto, le religioni... vengono dopo semmai.

La via da seguire: l'umano vero.
La ricerca della verità delle cose, è se si vuole così vederlo: un omaggio alla Verità.

l'umano è caratterizzato dalla ragione, e comprende i sentimenti e l'istinto, non disuniamo astrattamente questi tre aspetti dell'umano, siamo sempre fatti di carne e ossa.
Dire io, dire tu.
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Vecchio 31-08-2007, 20.45.29   #97
Socrate78
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Originariamente inviato da Horus:l'umano è caratterizzato dalla ragione, e comprende i sentimenti e l'istinto, non disuniamo astrattamente questi tre aspetti dell'umano, siamo sempre fatti di carne e ossa.
Dire io, dire tu.

Sì, ma a volte considerare questi tre elementi dell'umano come uniti presenta dei problemi, proprio perchè sono spesso in conflitto tra loro. L'istinto può anche portare un uomo a far del male ad un'altra persona per vari motivi, mentre la ragione consiglia di astenersi da comportamenti moralmente riprorevoli. Insomma, l'istinto è come un cavallo a briglie sciolte, la ragione è il cavaliere che deve disciplinare il cavallo.
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Vecchio 01-09-2007, 00.58.43   #98
ozner
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gliene da un senso.
Con affetto, Renzo.
scusa volevo dire seguito, non senso.
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Vecchio 01-09-2007, 01.01.21   #99
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"Prego Dio che mi liberi da Dio", così il fedele Meister Eckhart. Pura fede, senza oggetto e perchè, mai fede "in" qualcosa ma affidamento ad una redenzione solo possibile. "Quando il figlio dell'Uomo tornerà sulla terra, troverà ancora la fede?". O non l'arrischio ad un possibile rifiuto, all'impossibile possibilità dell'implosione di ogni senso e redenzione?
Forse M. Eckart non aveva capito qual'era il vero Dio.
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Vecchio 01-09-2007, 01.06.27   #100
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Certo ozner appare più pietoso di un Dio che non risponde alle richieste d’aiuto e che forse a Mosè, nascosto nella nube nera, disse: “Io sono colui che non sono: è questa la condizione del patto che mi lega a voi....” Ma, del resto, perché pretendere qualcosa da chi è tanto al di sopra di noi che un popolo è per lui un insetto, un secolo un attimo e un universo un soffio di voce? Qui c’è il modo di invalidare qualunque giudizio su Dio: non ce ne sarà uno che potrà importargli – se Dio è veramente Dio. E forse è questa la sua pietà.
E a renzananda: sì, in fondo quella frase di Eckhart potrebbe confermare la possibilità della vera risposta di Dio a Mosè, e forse confortare la mia tesi, altre volte enunciata nel Forum, che la fede non è solo dei religiosi, ma copre l’intera gamma vitale, sia di coloro che cercano sia di coloro che non cercano la redenzione….Dunque tutti salvi. O tutti dannati.
L'importante che ci sia sempre un forse.
Sa di buon futuro.
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