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Vecchio 23-11-2003, 06.28.30   #91
gyta
______
 
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
rif. "..quella in cui non riesco ad avere fiducia è la capacità dell'altro a reggere la mia perdita di controllo...."(Fragola)

Già...!
Tempo fa, spiegavo a 'qualcuno' com'ero stata "amata" per "le mie belle parole, la mia saggezza, la mia profondità, la mia sensibilità.."-(e chi più ne ha più ne metta..!)- sino a quando tale "splendore" non metteva in discussione direttamente la loro vita!
Così appena questi "cultori" delle mie qualità s'accorgevano che potevo piangere come una neonata o urlare come una scaricatrice di porto,la loro visione della 'solida divinità' si sgretolava ai loro piedi ed a me non restava che un'aborto strozzato di pianto o di grido in fondo alla gola.
Bene,secondo questo 'qualcuno',con lui sarebbe stato tutto diverso, avrei finalmente potuto essere me stessa..'completa'.
E dopo avergli concesso di entrarmi dentro (e non posso scegliere espressione più centrata ) ho dovuto ricucirmi il cuore ed il corpo con la sola forza dei pochi 'credo' che ho!
..Alla faccia del 'fidati pure..' !
"..Reggere, noi "?!?
Non sono in grado di reggere SE STESSI, CIO' CHE SENTONO,CIO' CHE PROVANO!DI GUARDARE PIU' IN PROFONDITA' DENTRO LORO!
Perché di cosa hanno paura se non di vedere in noi i loro drammi,i loro conflitti,LA LORO FRAGILITA',a volte LA LORO DISPERAZIONE!
Così succede anche a me (a noi -penso), ma io non adoro i carri armati per poi tradirli quando li scopro uomini !
Questa è la mia diversità!
Non amo chi -potendo-non combatte,ma non fuggo di fronte alla fragilità(che 'fragilità' non è!),alle emozioni che, a volte, possono anche sconvolgere. Non 'affondo'(come ama dire Kri) le mani in un cuore buttandolo poi nella spazzatura..perché sanguina!

Un' abbraccio.
Gyta
gyta is offline  
Vecchio 23-11-2003, 23.05.45   #92
eugenio
 
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meditazione

Citazione:
Messaggio originale inviato da deirdre
Sento parlare di meditazione quale non pensiero. Bene, ho qualche esperienza in questo campo, nulla di grandioso, come tutti qui... ma posso chiedere una cosa?
Dato che si prende per buona sempre e solo l'azione di non considerazione del pensiero, anzi, spesso lo si tende ad annullare..mi domando come mai, nei sistemi di pensiero occidentali, la meditazione , per esempio, sui Sephyroth viene fatta con una sorta di guida che indica cosa fare e come fare. In questo caso, l'azione c'è, il pensiero vien diretto attraverso una forza che genera una forma pensiero....

Se qualcuno può dare risposta dato che presumibilmente, esperienze meditative ne avete tutti..ne sarei grata.


Non sono ne biologo nè medico, e perciò mi posso sbagliare, ma la mia impressione è che il pensiero e la meditazione trascendente seguano due canali diversi, e per certi versi opposti.
Il pensiero logico nella misura attuata dai greci in poi, ha ingabbiato come in una gabbia di Fareday quella facoltà propria di quasi tutte le speci viventi di comunicare direttamente con le forze cosmiche di cui tu parli. Brutalmente si può alludere al sesto senso degli animali superiori. Queste facoltà erano forse necessarie quando gli uomini erano pochi e gli spazi immensi.
Tanto è vero che comunicazioni psichiche a distanza si ritrovano tra i tuareg del Sahara e nel Tibet prima dell'arrivo dei cinesi.
Ho uno splendido libro della David Niel che è stata dieci anni nel Tibet negli anni quaranta, e che descrive cose dell'altro mondo. Però gli allievi santoni subivano tre anni di isolamento in un gabbiotto. Poi avevano sensazioni simili a quelle che in occidente alcuni ottengono con le droghe. Una dilatazione della mente insomma. Sensazione di volare, il "tumo" nella neve,
la rottura di oggetti a distanza, la scansione nel tempo...
Tutte cose da noi perdute definitivamente. Un saluto Eugenio
 
Vecchio 24-11-2003, 04.06.43   #93
deirdre
tra sogno ed estasi...
 
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Non credo siano andate definitivamente perse dato che in occidente esistono ancora ordini a stampo massonico che basano il loro "cammino" sull'iniziazione. Di fatto, ciò che tu citi non è altro che questo, un percorso a tappe intermedie che conduce alla soglia della conoscenza. A me non importa che si giunga con l'ausilio di sostanze che inducano l'alterazione dello stato mentale, purché si giunga. Gli stessi sciamani che, per quanto considerati guaritori, erano e sono di fatto dei "ricercatori", s'avvalsero dell'uso di sostanze alteranti a base naturale (vedi peyote, datura ecc)... in occidente, l'assunzione controllata di laudano (assenzio, zafferano, mirra ed oppio...miscela esplosiva...direi) ed altre sostanze ...permise agli adepti di alcuni ordini, di giungere all'alterazione mentale adatta alla comprensione di taluni aspetti. Se inoltre si pensa che l'azione introspettiva che conseguentemente si proietta sul piano che molti definiscono astrale, s'avvale dell'ausilio di simbologie complesse quali i Glifi, vien facile capire il livello enorme d'apertura mentale che permisero e permettono queste sostanze (ovviamente usate in modo proprio e sotto stretta sorveglianza di colui che veniva definito maestro). Spero si comprenda il mio dire..
deirdre is offline  
Vecchio 24-11-2003, 11.57.06   #94
eugenio
 
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ecco

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Messaggio originale inviato da deirdre
Non credo siano andate definitivamente perse dato che in occidente esistono ancora ordini a stampo massonico che basano il loro "cammino" sull'iniziazione. Di fatto, ciò che tu citi non è altro che questo, un percorso a tappe intermedie che conduce alla soglia della conoscenza. A me non importa che si giunga con l'ausilio di sostanze che inducano l'alterazione dello stato mentale, purché si giunga. Gli stessi sciamani che, per quanto considerati guaritori, erano e sono di fatto dei "ricercatori", s'avvalsero dell'uso di sostanze alteranti a base naturale (vedi peyote, datura ecc)... in occidente, l'assunzione controllata di laudano (assenzio, zafferano, mirra ed oppio...miscela esplosiva...direi) ed altre sostanze ...permise agli adepti di alcuni ordini, di giungere all'alterazione mentale adatta alla comprensione di taluni aspetti. Se inoltre si pensa che l'azione introspettiva che conseguentemente si proietta sul piano che molti definiscono astrale, s'avvale dell'ausilio di simbologie complesse quali i Glifi, vien facile capire il livello enorme d'apertura mentale che permisero e permettono queste sostanze (ovviamente usate in modo proprio e sotto stretta sorveglianza di colui che veniva definito maestro). Spero si comprenda il mio dire..


Un celebre santone indiano attuale, di cui non ricordo il nome, ma non è Sai Baba, ha detto che, provando l'effetto di alcune droghe in uso in occidente, ha avuto percezioni nemmeno lontanamente paragonabili a quelle ottenute con la meditazione fatta sul serio.
 
Vecchio 24-11-2003, 12.09.38   #95
Marco_532
Vivi!
 
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Ma il tema dell'argomento è la condivisione è cosa?.....non vedo cosa centrino le indotte alterazioni dello stato mentale con questa condivisione........spiegatemi .......
Ciao.
Marco_532 is offline  
Vecchio 24-11-2003, 12.20.53   #96
eugenio
 
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Messaggio originale inviato da deirdre
Non credo siano andate definitivamente perse dato che in occidente esistono ancora ordini a stampo massonico che basano il loro "cammino" sull'iniziazione. Di fatto, ciò che tu citi non è altro che questo, un percorso a tappe intermedie che conduce alla soglia della conoscenza. A me non importa che si giunga con l'ausilio di sostanze che inducano l'alterazione dello stato mentale, purché si giunga. Gli stessi sciamani che, per quanto considerati guaritori, erano e sono di fatto dei "ricercatori", s'avvalsero dell'uso di sostanze alteranti a base naturale (vedi peyote, datura ecc)... in occidente, l'assunzione controllata di laudano (assenzio, zafferano, mirra ed oppio...miscela esplosiva...direi) ed altre sostanze ...permise agli adepti di alcuni ordini, di giungere all'alterazione mentale adatta alla comprensione di taluni aspetti. Se inoltre si pensa che l'azione introspettiva che conseguentemente si proietta sul piano che molti definiscono astrale, s'avvale dell'ausilio di simbologie complesse quali i Glifi, vien facile capire il livello enorme d'apertura mentale che permisero e permettono queste sostanze (ovviamente usate in modo proprio e sotto stretta sorveglianza di colui che veniva definito maestro). Spero si comprenda il mio dire..


Mi collego ancora al "tuo dire". Ho conosciuto per un certo tempo una signora, che aveva il pallino dei santoni. E' capitata a Milano con uno di questi, che induceva i presenti a un viaggio mentale, e alla fine della seduta, toglieva "il sogno". La mia amica ha fatto la furba, perchè le piaceva la situazione, e dice che è tornata spaventata dal santone dopo qualche giorno. E quello l'ha aspramente rimproverata e le ha detto che poteva impazzire. Lei mi ha descritto quello stato transitorio, in cui si sentiva sdoppiata. Da un lato conduceva la vita che una può condurre a Milano, dall'altro viveva in uno stato di estasi, in cui i colori erano colori mai visti, i suoni erano suoni incredibili. Insomma, uno stato di grazia! Solo che un bel momento le personalità non eranoi due, ma tre, quattro, e lei, terrorizzata, è corsa dal santone. Naturalmente per me, che non ho mai provato simili esperienze, la cosa mi risultava affascinante, come era affascinante la suddetta signora....... Si tratta insomma di una dilatazione...che fa pensare al corpo astrale degli antichi egizi, e descritto così bene da Alexis Carrel tanti anni fa.
 
Vecchio 24-11-2003, 13.31.11   #97
ancient
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Messaggi: 758
droghe ed esperienze spirituali

è un discorso interessante quello che state affrontando, e meriterebbe un thread a parte.

Fin da epoche antichissime si è cercato di accedere ad altre dimensioni, ad altri stati di coscienza, con l'ausilio di sostanze psicotrope più o meno naturali, e ne troviamo traccia anche in un testo come gli Yoga-sutra, nel quale francamente, appaiono piuttosto fuori luogo. Ma Patanjali le cita solo en passant, senza soffermarvisi.
In effetti, da quanto ho potuto leggere dell'esperienza di alcuni importanti maestri contemporanei (mi viene in mente Aurobindo, e qualcun altro), nel momento in cui essi si sono accostati a tali sostanze lo hanno fatto quasi con intento "scientifico", con lo spirito, cioè, del ricercatore che vuole non raggiungere stati alterati, ma appurare quanto quello Stato di Coscienza che avevano già faticosamente conquistato grazie alla sadhana (e con il contributo di quell'elemento imponderabile che alcuni definiscono Grazia), fosse davvero immutabile, inattaccabile persino da sostanze alteranti; ebbene, sembra che davvero quello Stato nel quale vivevano immersi fosse immune dall'influsso distorcente di qualunque droga. Ricordo a tale proposito anche l'esperienza di un famoso psicologo americano che aveva assistito personalmente ad un esperimento del genere, ed era rimasto stupefatto dall'assenza di quelle alterazioni fisiologiche normalmente percepibili in coloro che assumono stupefacenti.

Che dire? Personalmente credo che vi siano vie più affidabili di quelle chimiche, e che esiste uno Stato che è molto al di là del caleidoscopio di "effetti speciali" che possono indurre tali sostanze. Ma in alcune culture esiste un'autentica venerazione per tali vie: ognuno sceglie la sua strada.

Ultima modifica di ancient : 24-11-2003 alle ore 13.40.07.
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Vecchio 24-11-2003, 14.10.13   #98
Mistico
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Messaggi: 1,879
Re: droghe ed esperienze spirituali

Sono daccordo.
Al dilà del considerare giusto o sbagliato far uso di stupefacenti, é interessante osservare che anche una buona sbornia da gli stessi effetti. L'unica esperienza di valore consiste nel fatto di scoprire che la propria mente potrebbe percepire la realtà in modo differente dallo stato "lucido". Questo é importante perchè insegna che, nonostante la nostra ferrea e razionalissima convinzione che le cose stiano come noi crediamo, é possibile che noi stessi si possa ritenere, in altra circostanza, che stiano in modo totalmente differente.
Morale della favola:
"MAI ESCLUDERE LA POSSIBILITA' CHE QUALCUN'ALTRO ABBIA CAPITO QUALCOSA MEGLIO DI NOI".
Mistico is offline  
Vecchio 24-11-2003, 14.23.09   #99
deirdre
tra sogno ed estasi...
 
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Messaggi: 1,772
Il mio discorso era legato all'aspetto puramente di ricerca attraverso l'alterazione indotta della mente. Di fatto, la stessa autoipnosi è uno stato di coscienza alterata che può avere effetti devastanti se non controllata da una coscienza capace. La medesima situazione si può avere con l'uso di droghe. Bene, io non parlavo di extasi è pasticche varie (chimiche o sitetiche), bensì dell'uso di "materiali naturali" quali, appunto, il laudano.
Ora, indipendentemente dal soggesstivo giudizio in merito a quest'aspetto della ricerca, io credo che se fatto con coscienza e con il solo fine di mettere alla prova la mente umana (non per cercare lo sballo)... non possa essere considerato uno strumento nocivo. Il tutto è a discrezione di chi ne fa uso.

Detto questo..confesso che l'idea d'assistere all'iniziazione di un adepto..è qualcosa che mi eccita parecchio..

Ultima modifica di deirdre : 24-11-2003 alle ore 14.37.52.
deirdre is offline  
Vecchio 24-11-2003, 14.31.45   #100
eugenio
 
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Re: droghe ed esperienze spirituali

Citazione:
Messaggio originale inviato da ancient
è un discorso interessante quello che state affrontando, e meriterebbe un thread a parte.

Fin da epoche antichissime si è cercato di accedere ad altre dimensioni, ad altri stati di coscienza, con l'ausilio di sostanze psicotrope più o meno naturali, e ne troviamo traccia anche in un testo come gli Yoga-sutra, nel quale francamente, appaiono piuttosto fuori luogo. Ma Patanjali le cita solo en passant, senza soffermarvisi.
In effetti, da quanto ho potuto leggere dell'esperienza di alcuni importanti maestri contemporanei (mi viene in mente Aurobindo, e qualcun altro), nel momento in cui essi si sono accostati a tali sostanze lo hanno fatto quasi con intento "scientifico", con lo spirito, cioè, del ricercatore che vuole non raggiungere stati alterati, ma appurare quanto quello Stato di Coscienza che avevano già faticosamente conquistato grazie alla sadhana (e con il contributo di quell'elemento imponderabile che alcuni definiscono Grazia), fosse davvero immutabile, inattaccabile persino da sostanze alteranti; ebbene, sembra che davvero quello Stato nel quale vivevano immersi fosse immune dall'influsso distorcente di qualunque droga. Ricordo a tale proposito anche l'esperienza di un famoso psicologo americano che aveva assistito personalmente ad un esperimento del genere, ed era rimasto stupefatto dall'assenza di quelle alterazioni fisiologiche normalmente percepibili in coloro che assumono stupefacenti.

Che dire? Personalmente credo che vi siano vie più affidabili di quelle chimiche, e che esiste uno Stato che è molto al di là del caleidoscopio di "effetti speciali" che possono indurre tali sostanze. Ma in alcune culture esiste un'autentica venerazione per tali vie: ognuno sceglie la sua strada.


Aderisco volentieri alla tua proposta, premettendo che io non sono uno specialista, e faccio da apripista a chi ha miglior conoscenza del campo, pregando di usare un linguaggio comprensibile a tutti...... A presto!
 

 



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