La razionalita' di credere cio' da un'ottica extrafideistica e' assolutamente inconsistente,da un'ottica fideistica basata sulla mia esperienza personale pensare che la particola diventi corpo e sangue di cristo e' piu' che verosimile:ogniqualvolta mangio la particola vivo un'esperienza che mi porta a pensare automaticamente in modo singolare e l'effetto delle droghe psicogene che ho assunto non si possono avvicinare minimamente alla sensazione seguente la comunione..penso comunque che il fatto che molti testimoniamo di questo porti a ridurre l'ipotesi che il fenomeno religioso sia isterismo o patologia o quant'altro inquadrandolo nel quadro dell'ordinario,seppure non lo sia...appena posso inquadro un attimo piu' logicamente il tutto...pero' vi consiglio caldamente l'esperienza della comunione se non altro come esperimento su cui raccogliere dati..
ciao e grazie per la citazione degli analitici..non ci avevo mai pensato e con essi mi hai aperto una porta di cui mi stavo costruendo le chiavi da anni..

Ah sul sapore dell'ostia,tralasciando la mia esperienza che te lo potrebbe confermare..nelle storie dei santi ci sono racconti sul sapore di sangue e di carne dell'ostia che in alcune situazioni provavano alla comunione..cosi' per avere un interesse culturale te lo dico non come prova.ciao

x epicurus, grazie dei link, comuqnue a me leggere in inglese mi piace, solo devo averne voglia, se lo faccio controvogli aqualsiasi cosa diventa un inferno
detto cio' adesso non ne ho voglia ma credo ke li leggero'in futuro

x fiordiloto

dici che l'esperienza della comunione ti procura una sensazione
io definirei estasi mistica, o solo esperienza mistica se non e' proprio estatica

pero' perche' pensi che venga da qualcosa di trascendentale e non sia piuttosto frutto di suggestione?

durante la messa si ripetono frasi ritmicamente, gli odori di incenso, la liturgia della messa , sono fatte in modo da creare una sensazione ma e' non solo fatta ad arte, ma anke illusoria, cosa ti fa pensare che non sia questa piuttosto ke davvero qlksa di divino a darti quelle sensazioni?
quando dici >>>>>>comunque che il fatto che molti testimoniamo di questo porti a ridurre l'ipotesi che il fenomeno religioso sia isterismo o patologia o quant'altro inquadrandolo nel quadro dell'ordinario

rispondo che potrebbe essere una cosa molto normale se debitamente plagiati, abbastanza ordinario come suggestione
nulla di divino


poi dici>>>>>>>pero' vi consiglio caldamente l'esperienza della comunione se non altro come esperimento su cui raccogliere dati..

e io in chiesa ci sono andata qualche volta eh? riconosco che si crea un'atmosfera irreale e la cosa mi turba molto invece che farmi pensare al divino... forse ha piu' a che fare col maligno.. ma ke e' nell'uomo niente di trascendentale manco la'

Scusa La_viandante,
ma tu cosa intendi per "spirituale"
e cosa per "divino"..?

Ciò che tu identifichi come pura esperienza della mente,
del corpo.. della coscienza insomma,
cosa separa questa da una concezione di 'spirito', di 'divino',
di 'bellezza/beatitudine'..?
La coscienza o 'percezione di sé' non è ammissione
di un particolare <senso> sottostante all'essere,
e il percepirlo come stato 'divino' (o 'beato' o 'spirituale')
non è semplicemente disquisizione puramente linguistica
e formale..??

Gyta

forse per te lo e' e forse lo riesco anche a capire
ma la differenza tra materiale e spirituale non credo sia opinabile, c'e' ed e' evidente a tutti, che poi si formulino teorie diverse da queste di base va bene
ma la semantica e' questa
spirituale dello spirito, entita' astratta (e inesistente dico io) che nn e' una emozione ma un'entita' a se secondo i credenti, come l'anima
divino tutto cio' che nn e' umano, altro dall'uomo e dalla sua materialita'

ho chiarito?

Sì..! Assolutamente chiaro!
E non è il mio modo d'intendere..
poiché non concepisco nessuna 'entità astratta'
è assolutamente intrinseca d'umano e 'materiale'*..
E' solo una 'modalità' d'intendere
dove le parole fanno solo gran pasticci.. !!

Si arriva ad un'indagine, ad un 'sentire'
dove le parole non sono in grado di giungere..
C'è un percepire sé, il mondo e le cose
dove ogni parola non è sufficiente,
quando non addirittura contradditoria..
Si gioisce di questo 'stato di coscienza'
e lo si chiama 'spirituale'
come a sottolineare che nessun linguaggio fatto di parole
e mente 'razionale' potrà esprimere in sé la realtà unica dell'esperienza dell'essere..

(virgoletto 'materiale' poichè ciò che si reputa materia
è comprensivo anche di ogni qualità insita nella stessa
ed al di là delle attuali conoscenze scientifiche, che presuppongono la presenza inequivocabile dell'osservatore-scienziato e quindi di una pre-organizzazione mentale di ciò che è,
cosa che limiterebbe l'ampio termine in questione..)

Un saluto!

Gyta

gyta, hai un modo poetico di scrivere, le cose le sai dire in un modo bellissimo e sei estremamente intelligente
ma io in questo momento sono incazzatissima verso qualunque forma di credo perche' me la stanno imponendo, non posso permettermi un dialogo sereno e un confronto perke' domenica si andra' a votare sull'esistenza dell'anima
e chi sat boicottando il referendum e' chi pensando ch eesista non vuole dare la voce a chi non crede
sono incazzata e poco lucida, quindi per evitare di offendere chi nn lo merita vi saluto per una settimana
adieu

E' spirituale qualcosa che da noi é messo in relazione a qualcosa che consideriamo sacro. E' la nostra emotiva partecipazione, la nostra sensibilità, la nostra figurazione immaginativa a rendere "spirituale" l'intorno relativo alla sacralità.

Siamo noi che rendiamo "spirituale " qualcosa. Nulla è spirituale in sè stesso.

Quando ci relazioniamo (noi) a Dio, Questi è spirituale insieme a tutto quel che corrediamo nei Suoi confronti, come le preghiere emotivamente "sentite". Non è detto che Dio consideri sacri noi, quindi Egli non necessariamente considera spirituale quanto di sè ha a che fare con noi.

Quando amiamo qualcuno, è la stessa cosa: l'amore è spirituale e la persona amata è considerata sacra, ...ma questa può non ricambiare e dunque non è l'amore che è sacro o spirituale, lo è chi è in grado di renderlo tale per propria iniziativa e capacità!

In Verità, sacro è chi ama, non chi è amato. E' spirituale l'amore sentito e dato, non quello ricevuto.

Dio non è nè sacro nè spirituale. Le Sue parti lo sono: quelle che lo considerano tale... Siamo noi quelli sacri, siamo noi quelli capaci di creare spiritualità.


P.s.

...miei sacri amici...

Non c'è problema..

(già.. il referendum!!)

Un saluto..

Gyta

Uhmm.. niente male
la tua considerazione..

proprio niente male..

Un saluto anche a te..


Gyta