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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 16-05-2005, 18.40.58   #1
giovanni
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Spiritualità: l'handicap della ragione

Lo so, prendere a sassate un vespaio non è tra le cose più ragionevoli da fare, ma scoprire il risultato di un gesto irragionevole stuzzica oltremodo la mia curiosità.
Voler vedere cosa succede, ecco cosa sta al cuore della nostra interazione con il mondo, dove prende le mosse ogni nostro tentativo di conoscenza.
Stare a guardare il vespaio, lasciare al suolo la pietra, non disturbare il mondo, non chiedere lumi all'esperienza. Ecco dove si ferma la conoscenza.
Insomma, se la ragione conosce, lo spirito contempla. Se la ragione conosce il mondo, grazie al rapporto coi fatti dell'esperienza, lo spirito confonde la mente, ritenendo le sue speculazioni sufficienti a se stesso, costringendo i fatti del mondo in una rete di credenze prive di confronto critico con la realtà.
Vedo le vespe che iniziano a sciamare, chi ha il numero della contraerea?
giovanni is offline  
Vecchio 17-05-2005, 11.17.55   #2
Mr. Bean
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Re: Spiritualità: l'handicap della ragione

Citazione:
Messaggio originale inviato da giovanni
Lo so, prendere a sassate un vespaio non è tra le cose più ragionevoli da fare, ma scoprire il risultato di un gesto irragionevole stuzzica oltremodo la mia curiosità.
Voler vedere cosa succede, ecco cosa sta al cuore della nostra interazione con il mondo, dove prende le mosse ogni nostro tentativo di conoscenza.
Stare a guardare il vespaio, lasciare al suolo la pietra, non disturbare il mondo, non chiedere lumi all'esperienza. Ecco dove si ferma la conoscenza.
Insomma, se la ragione conosce, lo spirito contempla. Se la ragione conosce il mondo, grazie al rapporto coi fatti dell'esperienza, lo spirito confonde la mente, ritenendo le sue speculazioni sufficienti a se stesso, costringendo i fatti del mondo in una rete di credenze prive di confronto critico con la realtà.
Vedo le vespe che iniziano a sciamare, chi ha il numero della contraerea?

Cosa intendi per "ragione" e cosa per "spirito"?
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Vecchio 17-05-2005, 15.40.30   #3
giovanni
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Nulla di più, nulla di meno di quel che comunemente s'intende.
E tu cosa intendi?
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Vecchio 17-05-2005, 15.48.46   #4
Mr. Bean
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Citazione:
Messaggio originale inviato da giovanni
Nulla di più, nulla di meno di quel che comunemente s'intende.
E tu cosa intendi?

Io non intendo.... mi interessa capire cosa intendi tu per non scrivere fischi per fiaschi.... d'altro canto hai proposto tu il 3d, quindi mi aspetto che tu spieghi esattamente cosa intendi. Que nè più nè meno mi pare un po' generico...
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Vecchio 17-05-2005, 16.14.48   #5
epicurus
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situazione difficile

Ultima modifica di epicurus : 17-05-2005 alle ore 16.20.38.
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Vecchio 17-05-2005, 16.18.46   #6
epicurus
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io mi butto a palla:

io provo a proporre che cosa si intende per 'usare la ragione', almeno in questo caso.

- cercare di vedere se le nostre credenze trovano riscontro con i fatti verificabili

- cercare di capire esattamente che cosa si intende quando si usano le parole, cercando di chiarire il piu` possibile il loro uso/significato

- analizzare i fatti tramite gli strumenti basilari della logica (principio di identita` e di non contraddizione, per esempio)

etc...

Questo, in contrapposizione con l'atteggiamente mistico di molti frequentatori del forum di 'spiritualita`'.
epicurus is offline  
Vecchio 18-05-2005, 16.12.58   #7
giovanni
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Messaggi: 464
Non è per reticenza che cerco di evitare di definire cos'è lo (o cosa intendo per) "spirito" e cosa la "ragione". Immagino che riguardo quest'ultima possa bastare quanto scritto da Epicurus, probabilmente per "spirito" converrà procedere per negazione (il "neti, neti" urlato dal guru ai discepoli): campo dello spirito è quello non definibile (non ancora definibile o che non si vuole sia definito) nei termini della ragione.
Tuttavia entrambi i termini godono d'un ampio ombrello semantico, per cui se ci si infila in un qualsiasi (improbabile) tentativo di definizione univoca, credo si finirà in una (certa) diatriba terminologica, di per sé indefinibile a meno di una concertata negoziazione dei significati, negoziazione che, a sua volta, può divenire il baluardo di chi non volesse discutere nel merito e costruisse barricate sulla "forma".
Se volete, aderirei a quanto scritto su dizionario garzanti on-line:
Ragione:
1 la capacità del pensiero di stabilire rapporti e connessioni logiche tra le idee, che è a fondamento del conoscere e dell'agire (spesso in contrapposizione a sentimento, istinto): l'età della ragione; lasciarsi guidare dalla ragione; ascoltare la voce della ragione; riacquistare l'uso della ragione | perdere il lume della ragione, uscire di senno
2 (filos.) tradizionalmente, la facoltà conoscitiva di tipo discorsivo e dimostrativo, di solito contrapposta alla sensibilità e all'intuizione
3 argomento che vuole provare o difendere qualcosa; diritto, buon diritto: le sue ragioni sono infondate; esporre, far valere le proprie ragioni | non sentir ragione (o ragioni), non lasciarsi persuadere | dare ragione a qualcuno, approvare le sue argomentazioni | avere ragione, essere dalla parte della ragione, essere nel giusto ' a chi di ragione, a chi spetta di diritto ' rendere di pubblica ragione, divulgare, portare a conoscenza di tutti ' aver ragione di qualcuno, vincerlo, sottometterlo ' aver ragione in, sopra qualcuno o qualcosa, (ant.) vantare diritti su qualcuno o su qualcosa ' è ragione, (ant.) è giusto: e chi m'acqueta è ben ragion ch'i' brami (PETRARCA Canz. CCLV, 13) ' a ragione, a buon diritto, giustamente; a maggior ragione, con argomenti ancora più validi ' a ragion veduta, dopo aver ben vagliato la situazione ' di santa ragione, sacrosantamente, abbondantemente: lo bastonò di santa ragione | ragion di stato, l'interesse superiore dello stato in nome del quale si sacrifica ogni altra considerazione, anche di natura morale | ragion fattasi, (dir.) locuzione che designa l'esercizio arbitrario delle proprie ragioni | ragione canonica, civile, (ant.) il diritto canonico, [...]5 il fondamento oggettivo e intelligibile di qualcosa; causa, motivo: le ragioni di un fenomeno; la ragione del suo comportamento; la tua irritazione non ha ragion d'essere; avevo ragione di diffidare; li punì senza ragione; non c'è ragione di preoccuparsi; è assente per ragioni di famiglia, di salute | farsi una ragione di qualcosa, rassegnarsi a essa ' ragion per cui, (fam.) e per questo motivo, e perciò: non è venuto, ragion per cui me ne vado | far ragione, (ant.) pensare, ritenere, considerare: e fa' ragion che sia / la vista in te smarrita e non defunta (DANTE Par. XXVI, 8-9)
Spirito:
poet. spirto, s. m.
1 l'entità immateriale che si rivela come pensiero, sentimento e volontà, considerata sia in relazione al singolo individuo (in contrapposizione a corpo) sia impersonalmente (in contrapposizione a materia): la creazione artistica, la riflessione filosofica, l'esperienza religiosa sono attività dello spirito; i valori, le esigenze dello spirito | spirito dei popoli, in Montesquieu e nel pensiero romantico, l'insieme dei costumi, princìpi e condizioni che determinano la forma storica degli stati | Spirito, in Hegel e nella filosofia idealistica, la coscienza universale, cioè la razionalità che si attua nel reale
2 nelle religioni, l'anima individuale, sia unita sia separata dal corpo; anche, la realtà divina o quella degli esseri soprannaturali | in partic., nella teologia cristiana, Dio, gli angeli e i demoni: Dio è puro spirito; gli spiriti dei defunti; gli spiriti beati, le anime del paradiso; gli spiriti purganti, le anime del purgatorio; gli spiriti celesti, gli angeli; gli spiriti infernali, i demoni; lo Spirito Santo, la terza persona della Trinità | povero di spirito, chi ha un'anima da semplice e perciò è più disponibile alla fede; nel linguaggio com., persona semplice, sciocca
3 disposizione dell'animo che è alla base delle azioni e delle opere dell'uomo: vivere con spirito sereno; essere nelle migliori condizioni di spirito; avere spirito pratico, spirito di sacrificio
[...] 8 (ant. , lett.) soffio, esalazione; respiro, fiato | (fig.) ispirazione: né più nel cor mi parlerà lo spirto / delle vergini Muse e dell'amore (FOSCOLO Sepolcri 10-11)
9 secondo l'antica fisiologia, fluido mobile e sottilissimo che si credeva presiedesse alle varie funzioni vitali dell'organismo: gli spiriti vitali; gli spiriti sensitivi, visivi, auditivi | nella concezione filosofico-poetica dello Stilnovo, personificazione di un'attività psichica, spec. sentimentale: pegli occhi fere un spirito sottile, / che fa 'n la mente spirito destare, / dal qual si move spirito d'amore, / ch'ogn'altro spiritello fa gentile (CAVALCANTI)
10 nella mitologia e nell'animismo, personificazione di elementi, di forze naturali; divinità, genio, folletto: lo spirito del fiume | fantasma, spettro: il castello degli spiriti. DIM. spiritello.
In definitiva, comunque, credo che quel che ognuno comunemente intende vada meglio.
giovanni is offline  
Vecchio 18-05-2005, 17.37.39   #8
nonimportachi
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Salve,

Vi propongo una lettura "impopolare" della questione di cui trattate:

Lo spirito è un'entità immaginaria a cui attribuiamo tutte le azioni e prese di posizione che non sono sostenibili con la ragione. Ovvero tutte le cose che riteniamo VERE anche se non reggono alla prova dei fatti ben illustrata da epicurus con "principio d'identità e di non contraddizione".

La nostra mente non solo da per vero ciò che sperimenta direttamente e ciò che risulta empiricamente vero. Ma da per vere cose che non ha esperito e che non sono sostenibili logicamente.
Dalla mia edotta ignoranza, suppongo che il meccanismo con cui ciò avviene sia abbastanza elementare. Nel momento in cui un'idea, un concetto, un'affermazione, approda nella mia mente (perchè la partorisco, perchè mi viene detta o perchè la leggo) ho inevitabilmente una reazione emotiva basata sul contenuto di questo pensiero. Sarò portato a dare per vere tutte le tesi che mi piacciono nei contenuti e a rifiutare quelle i cui contenuti mi preoccupano.

Che sia a livello conscio o inconscio, devo fare i conti con questa fallibilità della mia mente. Tanto abile a razionalizzare i concetti è sempre preda della sua tendenza a titolare di VERO ciò che gradisce anche se non regge alla prova dei fatti o non è logicamente sostenibile.
nonimportachi is offline  
Vecchio 19-05-2005, 09.37.17   #9
kri
Ospite abituale
 
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Messaggi: 1,297
Re: io mi butto a palla:

Citazione:
Messaggio originale inviato da epicurus
io provo a proporre che cosa si intende per 'usare la ragione', almeno in questo caso.

- cercare di vedere se le nostre credenze trovano riscontro con i fatti verificabili

- cercare di capire esattamente che cosa si intende quando si usano le parole, cercando di chiarire il piu` possibile il loro uso/significato

- analizzare i fatti tramite gli strumenti basilari della logica (principio di identita` e di non contraddizione, per esempio)

etc...

Questo, in contrapposizione con l'atteggiamente mistico di molti frequentatori del forum di 'spiritualita`'.

mi piace ... ma quali sono i fatti verificabili ? E se tali fatti non fossero verificabili con gli attuali mezzi ? ... forse la ragione serve a togliere di mezzo ogni "ragionevole" dubbio ...

sulla terza mi trovo d'accordo ( ma poi mi dicono che ho un approccio mentale ... )

secondo me la "spiritualità" separata dalla ragionevolezza ... non è più spiritualità ma altro ..
kri is offline  
Vecchio 19-05-2005, 09.56.42   #10
kri
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Citazione:
Messaggio originale inviato da nonimportachi
Salve,

Vi propongo una lettura "impopolare" della questione di cui trattate:

Lo spirito è un'entità immaginaria a cui attribuiamo tutte le azioni e prese di posizione che non sono sostenibili con la ragione. Ovvero tutte le cose che riteniamo VERE anche se non reggono alla prova dei fatti ben illustrata da epicurus con "principio d'identità e di non contraddizione".

La nostra mente non solo da per vero ciò che sperimenta direttamente e ciò che risulta empiricamente vero. Ma da per vere cose che non ha esperito e che non sono sostenibili logicamente.
Dalla mia edotta ignoranza, suppongo che il meccanismo con cui ciò avviene sia abbastanza elementare. Nel momento in cui un'idea, un concetto, un'affermazione, approda nella mia mente (perchè la partorisco, perchè mi viene detta o perchè la leggo) ho inevitabilmente una reazione emotiva basata sul contenuto di questo pensiero. Sarò portato a dare per vere tutte le tesi che mi piacciono nei contenuti e a rifiutare quelle i cui contenuti mi preoccupano.

Che sia a livello conscio o inconscio, devo fare i conti con questa fallibilità della mia mente. Tanto abile a razionalizzare i concetti è sempre preda della sua tendenza a titolare di VERO ciò che gradisce anche se non regge alla prova dei fatti o non è logicamente sostenibile.

"moltissimo" spesso accade questo, è evidente nel quotidiano di questo forum ... per restare a casa ...

è anche vero però che esistono personaggi che tendono per amore della "verità" a distruggere i propri concetti/idee a favore di cose che hanno una logica (conseguenza) più solida. Ciò però non significa che se la scienza moderna non può , non riesce, non vuole, dimostrare un taluno concetto esso di per se non esiste ed è solo fantasia. Se una scienza antica ne parla affermandone la veridicità vale sempre la pena cercare il motivo di tanta certezza. Mi piace ricordare che in parte .. anche se lontani ancora .. la fisica quantistica ha molto "dimostrato" in questo senso.

Qualcuno meglio "informato" di me ha creato una scuola dove insegnare la scienza integrale ...

Sono comunque scelte.

Il vero è molto difficile da identificare .. a volte mi vien da pensare che chi sostiene di essere nel vero, un pò menta a se stesso ... per non dover fare la fatica di "distruggere" .. ma è un mio giudizio di parte ...
kri is offline  

 



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