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Vecchio 20-05-2007, 10.54.36   #11
Mirror
Perfettamente imperfetto
 
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Riferimento: In cammino..

Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
Ho tante domande, caro Mirror, cari tutti.... ma alle porte di dove non si può andare, sento ci debba arrivare con la logica nel cuore, dunque sarò felice se qualcuno di voi vorrà accompagnarmi, ma ora sono parecchio stanco e scrivo solo poche cose.


E spiego anche un po' la mia metafora, se vi va:
la mia stella è la conoscenza fenomenica, mentale, concettuale, l'oggetto
l'occhio è la facoltà del conoscere, la mente, il soggetto... puro dualismo, dunque..
quando l'occhio si volta, si distoglie dalla stella, dal concetto,
non si "identifica" (è questo che intendi, Mirror?) con l'oggetto, esso perde il suo respiro, la sua vita..
.. senza occhio non c'è stella, dunque..
e se l'occhio a poco a poco riuscisse a distogliersi da ogni oggetto sul suo cammino..?

Non mi voglio disfare della mente, a me piace...

Queste parole sono molto eloquenti e meriterebbero di essere meditate:

Ciò che non è articolato dalla parola, ma mediante il quale la parola è articolata, questo è il Bráhman. Sappilo. Non è certamente ciò che in questo mondo si venera come tale.

5. Ciò che con la mente non si può pensare ma, come dicono, mediante il quale la mente viene pensata, questo è il Bráhman. Sappilo. Non è certamente ciò che in questo mondo venerano come tale.

6. Ciò che con l’occhio non si vede, ma mediante il quale gli occhi vedono, questo è il Bráhman. Sappilo. Non è certamente ciò che in questo mondo venerano come tale.

7. Ciò che con l’udito non si ode, ma mediante il quale l’udito ode, questi è il Bráhman. Sappilo. Non è certamente ciò che nel mondo si venera come tale.

8. Ciò che nel respiro non respira, ma dal quale il respiro è guidato <nella sua funzione>, questi è il Bráhman. Sappilo. Non è certamente ciò che nel mondo si venera come tale.


Kena Upanishad


Il Bráhman è un “bersaglio”

Il Bráhman è come un bersaglio da raggiungere. Ciascuno ha in sé la freccia per raggiungere quel bersaglio: la meditazione.


Mundaka Upanishad

***
Non si tratta di disfarsi della mente, caro Nexus, ma si scoprire chi siamo, il Brahman dentro e fuori di noi, e l'Essenza che in noi, l'Atman.
Farsi tante domande può essere utile riguardo al mondo fenomenico, anzi è importante, necessario e creativo. La mente serve proprio per questo: a capire le leggi di questo mondo.
La scienza e la conoscenza di esso non progredirebbero altrimenti.

Ma riguardo all'Essenziale Conoscenza di Sè manca la Vera domanda:
Chi sono io?


Buona domenica

Ultima modifica di Mirror : 20-05-2007 alle ore 12.08.41.
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Vecchio 20-05-2007, 12.55.44   #12
gyta
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Exclamation ..Il sogno che indica la strada (che vediamo).. (!)

E come dice la Guzzanti:
"Dentro di voi c'è la risposta: peccato sia quella.. SBAGLIATA! "


Miss. Presunzione osserva che
"avere stoffa" "bianca" è molto simile al comune modo di dire/d'intendere dell' "avere carta bianca"
sia "carta bianca" come possibilità di scelta totale che "stoffa" come qualità indispensabile sulla quale poter tessere/lavorare! Ed in questo sogno io ci vedrei ben questo! (*)

L' "incubo" probabilmente consiste proprio nell'accorgersi
che le cose stanno in totale mano nostra (così indica il sogno)
Allora forse ciò che viene vissuto ancora come pesante, come "incubo"
da svegli è la responsabilità che questo vedere porta con sé, la capacità
di scegliere senza deleghe!
Non vedrei pertanto nella "stoffa bianca" dalle infinite possibilità-tonalità
altro che le infinite varianti delle possibilità che ti si presentano.. così vicine nell'aspetto, ma così inderogabilmente una differente dall'altra, seppure del medesimo "colore" ma differenti gamme d'azioni (!)

Altro elemento di distinguo è la stoffa che ti viene presentata "ricamata".. ebbene questo dato non è in secondo piano; "ricamato" sappiamo bene ciò che significa ai nostri occhi: significa qualcosa che viene presentato come "elaborato" (!) [un discorso/ un 'tessuto'/qualsiasi cosa]
Questo dato altrettanto significativo porta a sottolineare un aspetto per niente indifferente nel contesto di lettura: abbiamo a che fare con una visione "elaborata" del "tessuto" primario;
non solo, ma l'infinita gamma di variazioni (le tonalità del bianco// le tonalità che assume la scelta) ci pone di fronte ad una possibilità di scelta che sembra illimitata (senza fine) e pertanto spesa di titaniche forze..!
Questo sembra suggerire il sogno (il subconscio, quindi).

Il bianco in questo caso non lo separerei dalla stoffa nel significato quindi di avere "carta" bianca ma "stoffa" poiché ciò di cui si va a indagare è la materia prima che in questo caso rappresenta se stessi!
Bianca come ricerca non tanto di purezza come "qualità morale" quanto come base dalla quale partire!
Priva ovvero di "colori" così intendiamo generalmente il bianco. Per questo motivo probabilmente il bianco viene di massima qui in occidente associato alla castità, alla "purezza", a qualcosa quindi ancora "da conoscere" [quest'ultima naturalmente la mia interpretazione/deduzione sui significati di costume legati al colore bianco].
Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
... il pinco-pallo, dunque non "non-esistente", in quanto inafferrabile alla mente, ma "non-pensabile"..
però magari "vivibile" dalla pelle fino al midollo, in qualche altro modo...
Sì..!
Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
Quando sento di esserci, non c'è e mi dispero nel guardare le mie mani vuote
e quando sento ci sia, non sento di esserci e gioisco nell'osservare delle mani vuote.
Penso che tu abbia perciò ben trovato il nocciolo!
[senza alcun bisogno di "attendere" (!)]
Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
..e se l'occhio a poco a poco si voltasse, negasse tutto, ma nel sangue, non nel pensiero...?

Che fine farebbe l'occhio..? Sarebbe l'ultima cosa da cui esso stesso si dovrebbe distogliere,
l'ultima da negare... e poi...?
L' "occhio" non è "la facoltà di conoscere"
ma il mezzo attraverso cui "la facoltà di conoscere" si esprime.
Questa sottigliezza fa la differenza.
La stella è stella; l'occhio è occhio; il vedere è la somma delle due unite;
ma la facoltà è ciò che permette all'occhio di essere occhio, alla stella di essere stella, ed alle due di essere unite.

La deduzione di questo punto: ovvero della "facoltà" che presiede ad ogni mezzo è -seppur espressa in un concetto- l'unica possibilità per gradualmente imparare a vedere con gli occhi senza confonderci con quelli e con ciò che vedono né tantomeno con le parziali spiegazioni concettuali.

Poiché il punto che si cerca è appunto comprendere che attraverso l'identificazione (=occhi/ io/ ruolo individuale-sociale) esiste il gioco (=io/ vita) ma che quell'identificazione non è che relativa e perciò mai una risposta assoluta! Ecco perché considerata "illusoria". Non perché non vi sia, ma per la sua qualità mobile, duttile, possibile solo " in rapporto a ".

Ripeto (con la mia poca esperienza): "Chi" non osserva né è "osservato" e neppure è "l'osservazione",
ma è ciò che consente che tutto questo possa aver luogo.
L'io, la mente distingue erroneamente sé dalla cosa vista. Mentre entrambe esistono esclusivamente in rapporto l'una all'altra. Per farla spicciola ciò che può dirsi "immutabile" è ciò che consente che questo rapporto abbia luogo. Ma questo pur espresso in concetto non è che unicamente deducibile e ciò lo differenzia dal semplice pensare, divenendo, sì, risposta mentale ma comunque la più assoluta nel suo genere.
Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
.."Testimone".. "Vuoto", il "Silenzio"... e quant'altro... ma se "aiutano" che ben vengano... tanto in un modo o nell'altro dobbiamo comunicare.. o no?
Certo! A questo servono! A comunicare!
Solo simboli per comunicare ciò che è la nostra scoperta o la nostra ricerca.
Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
..vorrei andare calmo e sembrare il più ottuso possibile, cioè scevro il più possibile da concetti appresi qua e là, ma procedere solo con la mia testa..]
Essenziale! Non v'è altro modo che tastare con mano propria ogni cosa
per poter giungere alla soddisfazione della mente!
Ed infatti se non ci appartenessero, se a questi non fossimo giunti in noi
a cosa servirebbe?
L'esperienza non può essere che per sua stessa natura propria..!

Per concludere direi:
Citazione:
Originalmente inviato da Mirror
Gioca pure con questi fenomeni mentali con leggerezza e pazienza e divertimento se vuoi... e vedrai che prima o poi 'realizzi' un Satori: ovvero Comprendi che non devi liberarti della mente perchè l'Essenza non è la mente, pur se questa esiste in Te ed ha una funzione utile, indispensabile, creativa.
L'importante, da un punto di vista 'spirituale', è che essa sia al servizio dell'Essere e non che lo domini come spesso accade.
Anche in questo caso le tue belle riflessioni ti hanno condotto all'identificazione... per cui , in qualche maniera stai sognando ad occhi aperti... stai sognando facendo domande e cercando risposte... ma tutto questto accade nella mente. L?Essenza-Testimone è sempre fuori, neutralmente osservante.
o come ricorda Fallible:
Citazione:
Originalmente inviato da fallible
..il buddha dice che l'occhio (la mente la ragione) può aiutarti ad attraversare il fiume, è una zattera...poi non serve più..

Citazione:
Originalmente inviato da Mirror
..il Brahman [è]** dentro e fuori di noi..


(*)N.B:
Nel sogno ti vengono mostrate alcune stoffe bianche ricamate
per cui sottinteso sta il fatto che per ora non solo la scelta sembra impossibile visto l'infinita possibilità delle tonalità (le risposte) ma anche che queste sembrano venirti proposte da altri e che il bianco (la base tradotta in concetti) sembra essere lo scatenante proprio dell'incubo,
poiché in tal guisa diviene sempre più nel particolare differente ed infinito!
Spero d'essermi espressa comprensibilmente..




Gyta

** [è] l'ho aggiunto per sintesi.

RETTIFICA:
Mi si fa notare che: "le stoffe erano solo due"!
Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
qualcuno mi porge una stoffa ricamata.. è bianca, mi dico..
poi un'altra.. ed è bianca anch'essa..
le pongo vicine.. i colori sono differenti, tremendamente differenti,
una un bianco candido, l'altro invece sembra ingiallito... e vacillo un attimo..
.. ed indico quella candida... questa, senz'altro questa qui è "bianca".. penso nel sogno..!
Bene allora il problema è relativo a due visioni proposte
tra le quali sai ben scegliere! [così dice il sogno!]

Me ne rallegro!

Che poi sia tu (parti di te) o specchi in altri
beh.. il vedere sembra chiaro!

[l'incubo avuto da sveglio
è pensiero cosciente e non moto inconscio(!)
per cui non ha valore di "incubo"]

Ultima modifica di gyta : 20-05-2007 alle ore 16.00.56.
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Vecchio 20-05-2007, 22.07.06   #13
Yam
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

Condivido cio' che ha detto Mirror.
Nella mia esperienza personale di lunga ricerca solo ad un certo punto e' accaduto che quella consapevolezza iniziasse veramente ad emergere, spontaneamente...prima il lavoro era un continuo ritornare li...attraverso la memoria.

Il vuoto e' forma e la forma e' vuoto, bella anche questa, ma la realta' di noi umani e' che vediamo solo la forma e in quella siamo completamente identificati.
Osservando le varie forme o la forma globale, attraverso quell'osservatore interno, una semplice verita' si svela ai nostri occhi: continuamente tutto scorre, si modifica, cambia. Straordinario il succedersi delle stagioni....cosi e' il flusso di coscienza che sono in primis i pensieri e poi la realta' tutta.
La saggezza e' proprio quella consapevolezza che non sono i fenomeni....era presente ieri e lo e' oggi e lo sara' domani....i fenomeni cambiano ma lei e' sempre li silenziosa e stabile (il sole....e le nuvole fenomeno....e lo spazio cielo che contiene tutto).
Piu' avanti si potrebbe scoprire che quella e' la sorgente stessa di ogni fenomeno.

Il sogno di Nexus, gia' per il fatto che e' un sogno (da dove provengono le immagini del sogno?), porta il messaggio della purificazione, che altro non sono che le nostre fatiche quotidiane, la realta' che ci siamo costruiti senza la luce di quella consapevolezza. Realta' necessaria, ma che ora puo' essere oggetto della consapevolezza e non piu' lasciata al caotico funzionamento della mente.
Ora sappiamo che c'e' una profonda interazione tra osservatore ed osservato, anzi che il noumeno comprende entrambi, senza separazione alcuna.

C'e' una speciale magia in ogni attimo di realta': non e' mai uguale al precedente o al successivo, cogliere quella magia, che e' una sorta di danza dell'energia, e' cogliere la bellezza...questa che e' l'apprezzabile, non puo' essere afferrata...mai, non puo' essere oggetto di possesso. Quando l'afferriamo per trattenerla il suo scorrere via ci causa sofferenza. Cosi un momento di estatica contemplazione puo' lasciare il passo ad una tempesta*...che ci causa improvvisa e nuova identificazione...con la forma..
La verita' immediata di ogni istante e' quella e solo quella dell'attimo presente. Il resto, cioe' il funzionamneto di una nuova forma di intelligenza, viene da se'.

*anche una tempesta puo' essere contemplata, anche se ci viene richiesta azione, ma questo e' gia' qualcosa che indica una certa realizzazione.

Ultima modifica di Yam : 21-05-2007 alle ore 00.03.01.
Yam is offline  
Vecchio 21-05-2007, 00.40.56   #14
nexus6
like nonsoche in rain...
 
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Smile La panchina...

Salve a tutti..!

Ed innanzitutto grazie sul serio per i vostri scritti, ognuno molto prezioso per me... è bello vedere i vostri caratteri in azione... no, non vi sto studiando... (anche!)... sto cercando di "studiare" me e tramite voi, ancora me, per scegliere la stoffa più "bianca" in assoluto(!).... grazie per la profonda intepretazione del sogno, Gyta....
... ognuno dei vostri interventi mi regala qualcosa, di cui parlerò con calma e tempo.. e soprattutto non di nuovo con questa stanchezza addosso.... sì, lo so, pure ieri ho detto così, ma portate pazienza....!

Ora vorrei innanzittutto regalarvi un'altra poesia letta da poco, un haiku giapponese di un certo Shiki, che trovo molto adatto per questa discussione:

"Rugiada posata
sul campo di patate,
la Via Lattea."


Ne avvertite la straordinaria potenza? E’ una delle poesie più dirompenti ch’io abbia mai letto, sarà che amo l’ermetismo, l’estetica e la forza della sintesi... qui in poche parole, un’intera filosofia, un’intera vita, un’intera via... è tremendamente visionaria... c’è l’infinito, c’è quella "riunione" di cui parla Fallible, c'è quel "rapporto" speciale di cui parla Gyta (ciao... Miss...), c'è quella "profonda interazione" di cui parla Yam, c'è quel rincorrersi tra parole e silenzio così affine nel mio piccolo scritto iniziale con quello di Mirror.

Ci sono momenti in cui il ragionamento logico ed analitico mi è distante, preferisco lasciare andare le parole spontaneamente, le dita che battono sulla tastiera e vedere ciò che esce, ora è uno di quei momenti... magari posso dare qualcosa anche a voi, pur se ora non scrivo su ogni specifico intervento...
...
..... forse questo potrebbe essere il vero senso del presente thread, non rispondere alla mia domanda con la mente razionale che costruisce le sue risposte, ma vedere un po' cosa esce fuori se veramente si tenta di vivere una "risposta", se il più possibile il sentirsi diviene spontaneo dal cuore.... non so, così mi viene ciò che ho scritto.... magari anche voi potreste scrivere, se volete, anche solo qualche piccola parola da condividere con tutti quanti, su qualche esperienza, moto del cuore o quel che più vi aggrada su "ciò-che-osserva-ma-non-può-essere-osservato"....


Stasera mi trovavo sulla mia solita panchina di riflessione
ad osservare il crepuscolo e la Luna e Venere silenziose nel traffico cittadino
mi piace a volte il tramonto, i colori cangianti, netti nel loro sfumare
ed io rapito qua e là da profumi, suoni, rumori a contemplare ed onorare questo stupendo dipinto...
il pensiero a poco a poco inizia a farsi più disteso, tranquillo, mi risuonano le parole di quell'haiku
e subito dopo le citazioni di Mirror dalle upanishad e la domanda, che spesso mi pongo a mo' di esercizio:
"Chi sono io?" in continuazione incessantemente e poi il pensiero si blocca un attimo e poi ancora rinizia
con altri pensieri e lì mi domando: "chi è che sta pensando?" "Io!""Chi sono io?"...
... e via così per un po' di tempo.... ad un certo punto accade un fatto strano,
che più volte ho sperimentato e non so precisamente da cosa dipenda, se da forme di suggestione,
stanchezza, meccanismi di ripetizione, giochi della memoria o indizi di follia:
sto guardando un monumento davanti a me, è una porta delle mura cittadine,
rimango per qualche minuto sorpreso, svaniscono le domande, guardo quei mattoni visti centinaia di volte
come fosse la prima, la prima volta, lì nel presente, non coperto da ricordi,
osservo particolari che mai avevo notato, l'esperienza è molto bella, sono tranquillo ed in pace,
mi volto ed anche gli alberi familiari... mai visti prima...
... e nessuna ombra della fatidica domanda di "prima" "ed io chi sono..?"...
.... boh... osservo solamente, vividamente nel presente, senza nessun ricordo di me,
nessun apparente senso dell'"io", ma questa la potrei pure sparare un po' grossa a quest'ora....

Ad un certo punto mi alzo e nemmeno me ne accorgo, non l'ho deciso io, di questo ne sono sicuro(!).... non ho detto "ma sì, ora andiamo!".... e dunque mi fermo di colpo e mi trasformo in un punto interrogativo: "come diavolo ho fatto ad alzarmi, chi ha deciso..??"

Sorrido, mi accorgo di essere ritornato in "me".... e mi avvio a casa, continuando comunque a notare particolari mai visti prima....


Buona notte.... a domani(!).. cioè ad oggi(!)... vabbè facciamo... ad ora...(!)

nexus6 is offline  
Vecchio 21-05-2007, 08.21.02   #15
atisha
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

Citazione:
Originalmente inviato da maxim
Bella discussione...proprio bella!

Peccato sia in questa triste sezione dalle facili e fantasiose pretese!

Un sospiro, un minimo di coraggio, l'ultimo sussulto del prode guerriero che sta per morire...e portate questa discussione in filosofia!


perchè continui a frequentare questa triste sezione?

filosofia...?

gnosisofia..! è conoscenza-sapienza pura!.. e questa è catartica (per riallacciarmi al trehad di fallible).. perchè porta alla trasformazione della Coscienza, in profondità.. porta ad un vero mutamento del nostro pensare... parlare.. sentire e vivere caro maxim... direi in sintesi Arte di Vivere..
ma non tutti desiderano "conoscere per Essere" e si fermano a disquisire nelle altre sezioni, nelle più sicure acque dove c'è il bagnino di turno sempre pronto a gettare un salvagente alla mente..
qui no.. qui non ci sono bagnini.. qui si annega..
o s'impara a Nuotare nell'oceano Vitale...
atisha is offline  
Vecchio 21-05-2007, 08.42.06   #16
atisha
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Riferimento: In cammino..

Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
... mi spaventano troppo le fiabe (sono terribili...! Ed i bambini dovrebbero crescere con quelle..? Ecco forse il motivo di tanti incubi..!) Sarebbe molto più dolce, fiabesco e magico parlare ai bambini dell'interpretazione di Everett della meccanica quantistica, quella dei multiuniversi... oppure, perchè no, della gravitazione quantistica a loop... magari raccontate da nonno Einstein o zio Bohr... (non li fate incontrare, però.. ).. scusate la divagazione...

Buona serata a tutti...!

Un abbraccio...


una divagazione importante...
non sottovalutare le fiabe... perchè spaventano le fiabe? chi è che si spaventa?
o meglio.. cosa sono le fiabe?
sono semplici codici da interpretare.. e sono sempre a lieto fine..
esse sono maschere da capovolgere.. nell'inseguire un filo segreto.. occulto.. nascosto..
le fiabe mirano a scoprire un evento "psichico" particolare.. evocano in noi con facili simbolismi riconoscibili dalla mente elementare, l'esplorazione sotterranea di frontiere sconosciute... iniziando dalle nostre paure..
e sfidano la nostra capacità d'immaginare mondi differenti da quello della nostra attuale esperienza... ma che con questo sono collegati da principi ultraterreni.. chiamati metafisici..

atisha is offline  
Vecchio 21-05-2007, 09.30.18   #17
Yam
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

Nexus:L'occhio da chi trae la propria essenza..?

C'e' una parola sanscrita: Prabhasvara.
E' la luce che illumina i tuoi sogni, e' quella pura luminosita' interna.
Se abbandoniamo i concetti di spazio tempo scopriamo la sorgente primordiale della vita: tutto accade in ogni istante di percezione.
Quei 15.000.000.000 di anni dal big bang accadono qui ed ora in un istante.
Quella Luce che splende nel Vuoto e' una ed una sola....e' una sorta di Sole, quindi una specie di stella, ma non e' osservabile (anche perche' e' l'osservatore e l'osservato che e' la sua energia, puo' pero' manifestarsi come pura Luminosita' interna), puo' essere immaginata come una pietra preziosa (filosofale ).


Allah è la luce dei cieli e della terra. La Sua luce è come quella di una nicchia in cui si trova una lampada, la lampada è in un cristallo, il cristallo è come un astro brillante; il suo combustibile viene da un albero benedetto, un olivo né orientale né occidentale, il cui olio sembra illuminare senza neppure essere toccato dal fuoco. Luce su luce.
(Corano)

La tua consapevolezza di te stesso, in cui la vacuità e la chiarezza sono inseparabili, dimora nel grande corpo di luce che non è soggetto né a nascita né a morte: proprio questo è il buddha della Luce Immutabile.
(Libro tibetano dei morti)

Così canta il bodhisattva Avalokiteśvara nel Sūtra del Cuore:

la forma è vacuità
e proprio la vacuità è forma;
la vacuità non differisce dalla forma,
la forma non differisce dalla vacuità…

Il vuoto e l'energia sono inseparabili nella propria vita, come il patrimonio genetico dei genitori. Senza tale unione la coscienza non potrebbe essere consapevole di se stessa e, in definitiva, non potrebbe neppure esistere. Quindi, l'indivisibilità di vuoto e chiarezza è la vera natura della coscienza, l'essenza spirituale di ogni essere, ciò che i buddhisti designano come il "corpo di dharma" (dharmakāya) in cui vivono consapevolmente i buddha.


I due aspetti della tua consapevolezza di te stesso, la vuota essenza, per nulla determinabile, e la nitida chiarezza, sono inseparabili: proprio questa indivisibilità è il dharmakāya dei buddha.


edit:

Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
... e via così per un po' di tempo.... ad un certo punto accade un fatto strano,
che più volte ho sperimentato e non so precisamente da cosa dipenda, se da forme di suggestione,
stanchezza, meccanismi di ripetizione, giochi della memoria o indizi di follia:
sto guardando un monumento davanti a me, è una porta delle mura cittadine,
rimango per qualche minuto sorpreso, svaniscono le domande, guardo quei mattoni visti centinaia di volte
come fosse la prima, la prima volta, lì nel presente, non coperto da ricordi,
osservo particolari che mai avevo notato, l'esperienza è molto bella, sono tranquillo ed in pace,
mi volto ed anche gli alberi familiari... mai visti prima...
... e nessuna ombra della fatidica domanda di "prima" "ed io chi sono..?"...
.... boh... osservo solamente, vividamente nel presente, senza nessun ricordo di me,
nessun apparente senso dell'"io", ma questa la potrei pure sparare un po' grossa a quest'ora....

Ad un certo punto mi alzo e nemmeno me ne accorgo, non l'ho deciso io, di questo ne sono sicuro(!).... non ho detto "ma sì, ora andiamo!".... e dunque mi fermo di colpo e mi trasformo in un punto interrogativo: "come diavolo ho fatto ad alzarmi, chi ha deciso..??"

Sorrido, mi accorgo di essere ritornato in "me".... e mi avvio a casa, continuando comunque a notare particolari mai visti prima....


Eheheheheh, e' proprio quella la risposta al Chi sono io?
Quella pura vividezza, svelata da cio' che normalmente la ricopre e cioe' il velo delle concezioni sulla realta'. Sono piccoli momenti di contemplazione, stupore (greco Thaumazein), e' proprio quella nuda consapevolezza. Il tramonto e' l'ora ideale perche' si manifesti spontaneamente.
Poi occorre tornare nell'azione, ma con una nuova luce interiore....


Ultima modifica di Yam : 21-05-2007 alle ore 11.14.14.
Yam is offline  
Vecchio 21-05-2007, 11.19.45   #18
Mirror
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Riferimento: La panchina...

Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
... mi volto ed anche gli alberi familiari... mai visti prima...
... e nessuna ombra della fatidica domanda di "prima" "ed io chi sono..?"...
.... boh... osservo solamente, vividamente nel presente, senza nessun ricordo di me,nessun apparente senso dell'"io", ma questa la potrei pure sparare un po' grossa a quest'ora....

Ad un certo punto mi alzo e nemmeno me ne accorgo, non l'ho deciso io, di questo ne sono sicuro(!).... non ho detto "ma sì, ora andiamo!".... e dunque mi fermo di colpo e mi trasformo in un punto interrogativo: "come diavolo ho fatto ad alzarmi, chi ha deciso..??"

Sorrido, mi accorgo di essere ritornato in "me".... e mi avvio a casa, continuando comunque a notare particolari mai visti prima...



Ciao Nexus...

è molto interessante quel che hai detto: se non l'hai deciso tu, chi l'ha "deciso", allora?

Poi risorge il punto interrogativo... e ti sembra di ritornare in "te"... perchè è rispuntatata l'identificazione.
Forse è perchè l'interrrogativo che è sorto nella mente lo riporti ed attribuisci ad un soggetto, nel quale il "tu" identificato si autoriconosce, che perdi lo stupore, la pura presenza... facendo differenza fra l'osservare la natura, gli alberi, i fiori... e i tuoi pensieri.
In quel momento ti dividi... perchè distingui fra ciò che osservi: fra le le stelle (incanto) e le idee (ragione), e quindi non sei più puro Testimone, facendo emergere una frattura, un dualismo, nella Consapevolezza del ciò che è.
Divisione che non ci sarebbe se tu fossi sempre Testimone di ciò che accade dentro e fuori di te, comunque sia.

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Vecchio 21-05-2007, 12.37.59   #19
gyta
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Riferimento: La panchina...

Citazione:
Originalmente inviato da Mirror

Poi risorge il punto interrogativo... e ti sembra di ritornare in "te"...


Incredibilmente.. Perfetto questo passaggio così sintetizzato!*




Rugiada sul campo
la Via


Citazione:
Originalmente inviato da nexus6

..il crepuscolo e la Luna e Venere
ed io rapito..


anche questo è.. "haiku" !

Gyta

*Come direbbe Turaz "Dipinto di Grazia" !
gyta is offline  
Vecchio 21-05-2007, 13.33.30   #20
fallible
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?

Salve buon pomeriggio benevolenza e gioia nei nostri cuori!
fammi capire una cosa (hai invitato tu ,Nex, a digitare di impulso):Ad un certo punto mi alzo e nemmeno me ne accorgo, non l'ho deciso io, di questo ne sono sicuro(!).... non ho detto "ma sì, ora andiamo!"... ma con chi eri? tu e il Testimone? claudio
ps fallible chi digita tu o.....quello scemo di claudio
fallible is offline  

 



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