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Islam e ragione

di Nomask Cesarscoin

per Riflessioni.it - gennaio 2006

  • Capitolo 06 - Fiutare la Satanicità

CAPITOLI
01 Le Credenziali
02 Corruzione Nauseante
03 Amputare le Mani al Ladro
04 Controllo della Moralità
05 Guardie di Allah
06 Fiutare la Satanicità
07 Ricercare la Verità
08 Smascherare le Truffe
09 Allah Imbecca la Ragione

10 La coscienza Controlla le Azioni
11 Un Angelo accanto ad ogni Cervello
12 Lo Spirito dei Libri Sacri
13 Eretici e Ortodossi
14 La Verità Scolpita nei Cuori
15 L’Uomo è Nano
16 Inutili Stragi
17 Equilibrare le Tendenze
18 Credere
19 Due “Capricci” di Gesù

Isa (Gesù) secondo i musulmani proteggerà l'ultimo gruppo di fedeli e toglierà le croci dalle chiese. E' venuto il tempo anche per i musulmani di riesaminare la storia di Isa e completare quello che i brutti tempi storici della nascita del Corano fanno trascurare in una ricerca autentica e veritiera. Solo allora i veri musulmani si sentiranno completamente sereni anche in terra e nelle chiese spariranno tante croci che pesano sulle spalle dei poveri. Una delle immagini da ritoccare è quella che descrive Gesù come corazzato, come salvatore apocalittico armato fino ai denti, armato cioè di odio e voglia di vendetta implacabile.
Isa è tradito da tante mentalità passate. Sì. Egli vince con la forza, con una potenza invincibile. Ma Gesù insegna che la vera forza onnipotente è solo quella dell'amore e non quella della crudeltà e barbarie. Isa è corazzato contro tutti gli attacchi. E' lì invulnerabile, vestito della limpida e schietta parola del Vangelo. La malvagità e l'ignoranza di tutte le razze, religioni e laicismi non riescono a scalfirlo. I popoli ne riconoscono almeno implicitamente tanti valori, costretti dall'evidenza criminale di dottrine contrarie al Vangelo ad accettare e pubblicare carte di diritti e doveri. Le genti manifestano contro le ingiustizie e rivendicano la dignità umana ribadita così scandalosamente duemila anni fa. Isa o Gesù è lì. Lo possono scrutare anche i musulmani. Molti lo fraintendono incominciando dal santo Maometto. Maometto è innocente malgrado capisca parzialmente Isa. Non lo può capire meglio in tempi di confusione e violenza culturale e disordine morale.
Ora i buoni musulmani hanno più modi e possibilità di comprendere meglio il Vangelo. La ricerca e lo studio serio della Buona Notizia di Gesù illumina definitivamente le intenzioni di Maometto e lo spirito del Corano. Le interpretazioni parziali di Maometto non indeboliscono o sbiadiscono la figura di Gesù, come non l'appanna neppure la devozione bigotta e barocca di secoli di teatralità e carnevalate cristiane. Isa libera i buoni musulmani e i buoni di tutte le mentalità e perdona tutti i figlioli prodighi, se riconoscono la stupidità di allontanarsi dalla casa della felicità paterna e la smettono di sperperare la ricca parte di eredità in bagordi e sregolatezze per piombare nella miseria di malattie mentali e fisiche.
E' commovente vedere la moschea provvista di acqua a disposizione dei fedeli per spegnere la sete e per l'igiene in luoghi dove l'acqua è davvero preziosa, umile, casta e vivificante. E' commovente la precauzione liturgica di annusare l'acqua tre volte prima di berla. Un gesto di prudenza in zone dove la poca acqua può ristagnare troppo a lungo e risultare inquinata. Un buon naso musulmano antico può facilmente fiutare la satanicità di acque marce e nocive. I cavalli fanno lo stesso, come i cammelli. E' il minimo che si può fare per non trovare morte dolorosa, invece della vita e del piacere di dissetarsi.
Il precetto di fermarsi a pregare brevemente cinque volte al giorno dà un po di respiro all'assillo delle preoccupazioni e all'eccitamento esasperato delle gioie.
La tassa del povero previene di molti secoli la legge dell'assistenza dei bisognosi. I cristiani e gli ebrei fanno da sempre l'elemosina al povero. Ma ogni musulmano sente come necessità voluta da Allah di dare un contributo fisso per il bene del povero, oltre a sentire giusto l'invito alla generosità personale nel fare il bene. Ma sono evidenti i limiti umani nelle disposizioni coraniche. Sono carenze proprie di un codice formulato dentro un gruppo di persone sagge e colte, ma in ambiente torbido. Perciò malgrado la luminosa genialità del suo autore e dei collaboratori, il Corano rivela molti segni del tempo.
La preghiera anche è programmata per un mondo conosciuto a Maometto. Il saggio e pratico profeta non può sognare l'esistenza di zone della terra dove non si possono seguire le norme del Ramadan e delle preghiere. Anche Gabriele conosce poca geografia o la possibilità della diffusione dell'islamismo nella Gran Bretagna per esempio o peggio nei paesi più nordici. Un suo umile e deciso fedele può recarsi al Circolo Artico. Ma lì gli sarebbe impossibile applicare la legge della preghiera e del digiuno secondo le norme coraniche. Nel mese di digiuno il musulmano può alzarsi un'ora prima dell'alba e mangiare un'abbondante e sostanziosa colazione per poter rimanere senza prendere niente durante la giornata. In Gran Bretagna, nell'estremo nord, se il digiuno capitasse d'estate quando dalla prima luce all'ultimo crepuscolo ci sono venti ore, il fedele potrebbe mangiare solo una volta al giorno. Più a nord per esempio in Lapponia, per un periodo dovrebbe stare addirittura senza mangiare affatto. La mancanza di cibo abbastanza regolare per un mese sfiancherebbe anche la fibra forte di un cammello. Non c'è alternativa: o sopravvivere o venir meno all'osservanza delle regole coraniche.
Ancora una volta Allah crea l'uomo col cervello e vuole che lo usi adeguatamente e onestamente per programmarsi la vita con legge adatta a produrre il suo bene e quello degli altri. Allah vuole l'uomo adulto, libero e autonomo. Vuole che segua l'istinto innato. Allah immagazzina la sua volontà nel cervello di ognuno. Vuole che ogni uomo tiri fuori i dati necessari ogni volta e li manipoli per utilizzarli e renderli servibili alla vita di ogni giorno. Maometto come ogni grande profeta di tutti i tempi, non bestemmia, non riduce l'uomo, grande creatura di Allah, in un nanerottolo mostriciattolo. Non lo incapsula nel guscio di una nocciola anche stupendo come il Corano o la Bibbia.
Il guscio corazzato di una noce ha il compito straordinario di proteggere il più a lungo possibile il seme e spalancarsi gioioso quando il seme, con pressione insistente, fa capire di aver trovato il terreno adatto, l'umidità e il calore convenienti per germogliare e svilupparsi in pianta rigogliosa e a sua volta moltiplicarsi in migliaia di noci. Il guscio è felice di schiudersi per permettere il sorgere di una nuova vita che lo perpetua misteriosamente. Chi vuole custodire il guscio intatto indefinitamente, sotto la spinta vitale, rischia di inaridire il seme e condannare seme e guscio a morte perpetua. La Bibbia e il Corano, come tanta filosofia antica, hanno il merito - non abbastanza riconosciuto - di accogliere l'esperienza profonda di gioie e dolori dell'umanità. Ora però lì deve solo attingersi la vitalità perenne, senza farsi soffocare dalle scorie dei millenni che ogni eredità e pensiero accumula ai suoi fianchi.
E' interessante anche la norma sul grande Pellegrinaggio alla Mecca. Può fare questo viaggio solo una persona sana di mente e di corpo e soprattutto prima di partire deve provvedere ai suoi doveri verso i familiari durante la sua assenza.

 

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