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Vecchio 07-08-2012, 14.44.05   #31
albert
Moderatore
 
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio

Citazione:
Originalmente inviato da and1972rea
...purtroppo, l'unico dato di fatto oggettivo per noi e' che gli unici a cui possiamo attribuire la facolta' di percepire la nostra esistenza siamo noi stessi;


Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
Forse non ho capito, ma non mi pare sia così: forse un lombrico non sa di esistere...anche se è un vivente, ma la mia gatta lo sa che esiste lei e che esisto io: infatti quando ha fame mi viene a cercare e mi "trascina" allo sportello dei croccantini.

Credo che and1972rea intendesse che ognuno di noi non può sapere che cosa siano effettivamente gli altri ... potrebbero essere degli androidi perfezionatissimi guidati da una qualche bizzarra entità che inscena una commedia a suo beneficio ... così come la tua gatta

Ipotesi fantascientifica? Prova a confutarla! and1972rea ha perfettamente ragione

albert is offline  
Vecchio 08-08-2012, 11.25.13   #32
Luca1988
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Data registrazione: 07-08-2012
Messaggi: 9
Riferimento: Sull'esistenza di Dio

Citazione:
Originalmente inviato da paul11
Io credo in Dio non per un semplice atto di fede, ma semplice logica.
Se qualcuno riesce a spiegarmi come l’energia sia nata nell’atto del big bang, così ex- novo allora cambio idea.
E se anche l’energia fosse nata ex-novo essendo tutto quanto ci circonda, compreso noi e i corpi celesti, costituiti di quella stessa energia iniziale, primordiale, allora perché non riusciamo a creare energia dal niente?
Abbiamo voglia di costruire teorie delle stringhe e indagare
sul bosone di Higgs , su mondi e dimensioni paralleli.
Il quesito iniziale rimarrà.

Volevo fare una citazione ma non ne sono in grado

Secondo me l'energia non è nata così,ex -novo... semplicemente c'era già.
Mi spiego meglio,se per un credente è ammissibile l'idea che esista un dio infinito nel tempo,non solo in senso positivo(nel futuro) ma anche in negativo,da sempre esistito che a trascorso un tempo infinito(quindi da -infinito fino ad un momento 0 nell'ascissa del tempo) staticamente ad "aspettare" e poi ha deciso di creare l'universo (o gli universi...) perchè a nessuno salta mai in mente che la materia o energia o qualunque altra forma per noi oggi magari imponderabile di qualcosa(inteso come "non niente" contrapposto al niente che invece si attribisce a prima del punto zero della creazione)possa esistere da sempre.
Per quelle che sono le odierne conoscenze umane(o perlomeno le mie;-) niente si crea nè si distrugge,la materia diventerà energia,l'energia si disperderà ma non scomparirà....MAI.
Il problema dell'inizio di tutto secondo me è un problema squisitamente umano,poichè il nostro cervello finito nel nostro corpo finito che vive in un pianeta finito per un periodo finito di tempo non può concepire l'infinito,possiamo riempircene la bocca ma è un concetto davvero troppo grande,per riuscire a pensare abbiamo bisogno di limiti le cose per quanto lontane nel tempo devono essere iniziate e per quanto distanti da noi dovranno finire.
Mi piace pensare che l'energia e la materia che hanno dato origine al nostro universo venissero da un altro universo, o magari da diversi altri che vagando nello spazio infinito per un numero immenso di anni si sono incontrate ed ammassate per chissa quale fenomeno fisico concentrandosi e dando origine al big bang... e mi piace pensare anche di universi ne nascano infiniti ogni secondo,ogni millesimo di secondo,d'altronde se si ammette che lo spazio è infinito e che esiste anche infinita materia-energia la conclusione logica è che esistono infiniti universi e che ne nascono infiniti ogni ora,minuto secondo,millesimo...con tutto ciò che questo comporta(infinite altre forme di vita di cui infinite intelligenti ecc..)
Tutto ciò è troppo grande per essere accettato dall'uomo con le sue manie di grandezza,in questo senso il nostro valore tende a zero e non può essere accettato.
Chiaramente tutto questo mio "volo" non può essere dimostrato nè mai sarà dimostrabile,io ci credo perchè è logicamente plausibile e trovo questa mia idea arguta e divertente ma non arriva ad essere una fede ammetto anche qualsiasi altra possibilità,benchè ritenga quella dell'esistenza di dio meno probabile... la ricerca della verità è divertente come gioco ma come scopo di vita è irrealizzabile,meglio ricercare il piacere ed il benessere le percezioni dei nostri sensi e le conseguenze che ne traiaimo(leggi pensieri)sono l'unica cosa che realmente ci appartiene.
Che ne pensate?
Luca1988 is offline  
Vecchio 08-08-2012, 11.50.57   #33
CVC
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio

Definire lo spirito è una delle cose più difficili in assoluto, quindi non mi propongo certo io di dirimere la questione. Siamo qui in un campo puramente speculativo, dato che non ci sono solide premesse cui giungere a conclusioni. Tale speculazione non mi sembra però un mero esercizio intellettuale, dato che nella vita ci rifacciamo continuamente alla definizione di un qualcosa che diciamo spirituale; come ad esempio lo spirito di un'epoca, lo spirito di un'opera, di una generazione, o ancora la forza di spirito, la presenza di spirito, la prontezza di spirito, eccetera.
Quando ci riferiamo al termine spirito dunque, quale concetto sottintendiamo?
Personalmente io concepisco come spirito ciò che sta dietro alla volontà. Quando mi sorprendo a fare qualcosa che non è scaturito dalla mera abitudine, ne è conseguenza dei miei riflessi (come il fatto che stia scrivendo ora), mi capita talvolta di chiedermi: cosa me lo ha fatto fare? La mia volontà d'accordo, ma questa da cosa è mossa. Posso ripercorrere a ritroso il percorso che va dai caratteri che appaiono sullo schermo al movimento delle mie dita su di essi, quindi ai nervi collegati al mio cervello comandati dai percorsi neurali scaturiti dalle sinapsi, che a sua volta elaborano i dati provenienti dall'esterno e dall'interno per mezzo dei miei sensi esterni e di quello interno.
Esercitando al massimo la mia attenzione potrei trovare la causa scatenante, ciò che mi ha ispirato a cominciare l'azione, potrebbe essere un ragionamento, un'immagine, un ricordo, un sentimento.
Poi riflettendoci concludo che ciò che scrivo ha un suo spirito che, se coerente, rispecchia lo spirito stesso che mi ha portato a scrivere.
Per quanto possa cercare una connessione di cause ed effetto fra ciò che mi porta ad avere una presenza di spirito, non posso fare a meno di attribuire una natura spontanea a questa presenza.
Un pò come è scritto nel vangelo: lo spirito non si sa da dove viene ne dove va. Coltivare lo spirito significherebbe quindi allontanare o, perlomeno, controllare tutti quei condizionamenti che ci spingono ad agire incoscientemente guidati dalle nostre abitudini e dai riflessi condizionati. Vorrebbe dire preparare il campo (la nostra coscienza) a quella presenza (di spirito) che viene senza essere chiamata ed allo stesso modo ci lascia a noi stessi.
La questione dell'esistenza di Dio e dello spirito vedrebbe allora come fatto centrale non tanto la materia dello spirito e di Dio, ma questo suo carattere di spontaneità che non si riesce a definire, non tanto per l'inconoscibilità della sua natura, ma per questo suo essere e non essere, per questa sua inafferrabile spontaneità.
In questo senso Dio sarebbe un entità percepibile si razionalmente, ma con il carattere che è proprio dell'intuizione: la scintilla creatrice che scaturisce all'improvviso.
E viene altresì da aggiungere con Bergson che si può procedere dall'intuizione all'intelligenza ma non viceversa
CVC is offline  
Vecchio 08-08-2012, 13.17.33   #34
Luca1988
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio

Citazione:
Originalmente inviato da CVC
Quando ci riferiamo al termine spirito dunque, quale concetto sottintendiamo?
Personalmente io concepisco come spirito ciò che sta dietro alla volontà. Quando mi sorprendo a fare qualcosa che non è scaturito dalla mera abitudine, ne è conseguenza dei miei riflessi (come il fatto che stia scrivendo ora

Dietro a questo ragionamento vi è però la certezza che quello che stai facendo non è scaturito da abitudine nè riflessi,certezza che a mio avviso non è possibile avere.
Non penso sia possibile ricostruire ogni influenza che il nostro cervello a subito dal grembo materno fino all'istante in cui stiamo vivendo,nè tantomeno è possibile in alcun modo mappare il modo in cui abbiamo assimilato e collegato tutte queste informazioni fra loro,è quindi impossibile dire cosa è volontà,cosa istinto e cosa esula da tutto ciò e quindi non può essere altro che spirito.
Non credo esista uno spirito,penso di essere il mio corpo,il mio corpo che riceve sensazioni,che elabora queste ultime e questi sono i pensieri(che poi si sono parzialmente distaccati da queste ultime divenendo astrazioni) che prova emozioni e sentimenti che sono figli e fratelli di pensieri e sensazioni sensoriali,il corpo è un tutt'uno e questo bisogno di catalogare tutto(quindi gli istinti sono una cosa e i sentimenti un altra,i pensieri un altra ancora) a tutti i costi mi è sempre sembrato così riduttivo di una realta che è un tutt'uno e inscindibile in parti più piccole e quindi per noi comprensibili ed infinita e quindi non conoscibile nel suo complesso.
A mio avviso cercare di ricostruire i motivi per cui si compie una determinata azione dà una visuale estremamente parziale,e chiaramente una volta fatta questa indagine rimane la certezza che le cause trovate non siano sufficenti e che c'era molto di più dietro...ed effettivamente è così,ma quello che i credenti identificano col sovrannaturale(spero di non risultare irrispettoso ma spirito e dio fanno parte della sfera del sovrannaturale) io lo identifico semplicemente con la piccolezza dell'uomo rispetto ad un mondo infinito nello spazio e nel tempo,in positivo ed in negativo,nel grande e nel piccolo e nella relazione delle cose fra di loro...

L'uomo cerca certezze che non può avere... e quindi le inventa.
Luca1988 is offline  
Vecchio 08-08-2012, 16.00.12   #35
CVC
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio

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Originalmente inviato da Luca1988
Dietro a questo ragionamento vi è però la certezza che quello che stai facendo non è scaturito da abitudine nè riflessi,certezza che a mio avviso non è possibile avere.
Non penso sia possibile ricostruire ogni influenza che il nostro cervello a subito dal grembo materno fino all'istante in cui stiamo vivendo,nè tantomeno è possibile in alcun modo mappare il modo in cui abbiamo assimilato e collegato tutte queste informazioni fra loro,è quindi impossibile dire cosa è volontà,cosa istinto e cosa esula da tutto ciò e quindi non può essere altro che spirito.
Non credo esista uno spirito,penso di essere il mio corpo,il mio corpo che riceve sensazioni,che elabora queste ultime e questi sono i pensieri(che poi si sono parzialmente distaccati da queste ultime divenendo astrazioni) che prova emozioni e sentimenti che sono figli e fratelli di pensieri e sensazioni sensoriali,il corpo è un tutt'uno e questo bisogno di catalogare tutto(quindi gli istinti sono una cosa e i sentimenti un altra,i pensieri un altra ancora) a tutti i costi mi è sempre sembrato così riduttivo di una realta che è un tutt'uno e inscindibile in parti più piccole e quindi per noi comprensibili ed infinita e quindi non conoscibile nel suo complesso.
A mio avviso cercare di ricostruire i motivi per cui si compie una determinata azione dà una visuale estremamente parziale,e chiaramente una volta fatta questa indagine rimane la certezza che le cause trovate non siano sufficenti e che c'era molto di più dietro...ed effettivamente è così,ma quello che i credenti identificano col sovrannaturale(spero di non risultare irrispettoso ma spirito e dio fanno parte della sfera del sovrannaturale) io lo identifico semplicemente con la piccolezza dell'uomo rispetto ad un mondo infinito nello spazio e nel tempo,in positivo ed in negativo,nel grande e nel piccolo e nella relazione delle cose fra di loro...

L'uomo cerca certezze che non può avere... e quindi le inventa.
Non avere alcuna certezza circa le nostre azioni lo giudico come mancanza di presenza di fronte a se stessi. Non siamo tanto inconsapevoli da non conoscere le nostre abitudini, ne da distinguere ciò che facciamo istintivamente (guidati dal midollo spinale) da ciò che mettiamo in atto volontariamente (in risposta al sistema nervoso).
Come detto nel post precedente non intendo fornire le prove inconfutabili dell'esistenza dello spirito, ma o cancelliamo questa parola dal dizionario o la identifichiamo con qualcosa.
Come definiremmo allora che alcune persone sono volonterose, vitali, sempre impegnate in qualcosa ed altre deboli, evanescenti, depresse? Questioni di geni? E come mai una persona può essere l'una e l'altra cosa, vitale ed evanescente, in diversi periodi della stessa vita?
Poi se dici che non possiamo distinguere cosa è volontà e cosa è istinto, allora non possiamo nemmeno servirci dell'esperienze del nostro vissuto per migliorarci. In qualche occasione ci siamo comportati in modo sbagliato, ma non sappiamo se è stato per istinto o per volontà, quindi non possiamo correggerci.
Te lo dico francamente: non la penso così, mi trovi decisamente contrario sull'argomento.
CVC is offline  
Vecchio 08-08-2012, 20.35.13   #36
ulysse
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio

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Originalmente inviato da and1972rea:
...purtroppo, l'unico dato di fatto oggettivo per noi e' che gli unici a cui possiamo attribuire la facolta' di percepire la nostra esistenza siamo noi stessi;
Ma credo che probabilisticamente constatiamo altro: i viventi percepiscono il mondo circostante...non sarebbero viventi altrimenti!
.... E tanto più e meglio percepiscono coscientemente quanto più è elevata e complessa la loro intrinseca organizzazione bilologica.
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Originalmente inviato da ulysse:
Forse non ho capito, ma non mi pare sia così: forse un lombrico non sa di esistere...anche se è un vivente, ma la mia gatta lo sa che esiste lei e che esisto io: infatti quando ha fame mi viene a cercare e mi "trascina" allo sportello dei croccantini.

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Originalmente inviato da Albert:
Credo che and1972rea intendesse che ognuno di noi non può sapere che cosa siano effettivamente gli altri ... potrebbero essere degli androidi perfezionatissimi guidati da una qualche bizzarra entità che inscena una commedia a suo beneficio ... così come la tua gatta

Ipotesi fantascientifica? Prova a confutarla! and1972rea ha perfettamente ragione

Con la scienza si è introdotto il “pensiero relativo” (mi pare si sia parlato di Nietzsche come iniziatore in un topic parallelo) per cui niente è dogma: col chè anche concordo!

Ma non sono un fondamentalista e direi di non esagerare: la mia gatta vive con me oramai da tanti anni che se sapesse che ancor oggi, dopo tanto tempo di vita comunitaria, ho ancora bisogno di una certificazione per definirla “gatta” e non “topo camuffato” se ne avrebbe a male e non mi guarderebbe più in faccia.

Del resto ammetto che tutto potrebbe essere, ma credo che per lo più dobbiamo affidarci alla evidenza se non alla Scienza: infatti se dovessimo confutare anche ogni ipotesi fantascientifica staremo freschi!
In realtà accettiamo di vivere sulle “probabilità”: infatti andiamo in autostrada… anche se sappiamo che fra casello e casello un punto di discontinuità potrebbe sempre capitare.

Quindi da buon pragmatico posso solo dire che se il sole è sorto ogni mattino da che valgono le equazioni di Einstein (oltre 13 miliardi di anni) è molto probabile che sorga anche domattina e che, anche se non sicurissimo al 100%, ci conviene comportarci come se…senza ulteriori dubbi!
Se poi cosi non sarà non lo sapremo mai…ed in ogni caso la cosa sarebbe ininfluente.

Comunque, col solito pragmatismo, non porrei le cose tanto sul catastrofico e direi che è molto, ma molto probabile, anche se, comunque, meno probabile che non il sorgere del sole domattina, che altri esseri viventi oltre noi stessi ed oltre gli esseri della nostra specie, percepiscano le nostra esistenza classificandoci persino come umani.

Ne consegue che and1972rea non ha ragione al 100%!

In sostanza concludo che l’ipotesi degli androidi perfezionatissimi guidati da una qualche bizzarra entità sia veramente altamente improbabile…roba, insomma, che solo al cinema la puoi vedere…probabilmente: probabilità da calcolare …comunque!
Sfido a confutare!
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Vecchio 08-08-2012, 20.58.07   #37
Luca1988
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio

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Originalmente inviato da CVC
Non avere alcuna certezza circa le nostre azioni lo giudico come mancanza di presenza di fronte a se stessi. Non siamo tanto inconsapevoli da non conoscere le nostre abitudini, ne da distinguere ciò che facciamo istintivamente (guidati dal midollo spinale) da ciò che mettiamo in atto volontariamente (in risposta al sistema nervoso).
Come detto nel post precedente non intendo fornire le prove inconfutabili dell'esistenza dello spirito, ma o cancelliamo questa parola dal dizionario o la identifichiamo con qualcosa.
Come definiremmo allora che alcune persone sono volonterose, vitali, sempre impegnate in qualcosa ed altre deboli, evanescenti, depresse? Questioni di geni? E come mai una persona può essere l'una e l'altra cosa, vitale ed evanescente, in diversi periodi della stessa vita?
Poi se dici che non possiamo distinguere cosa è volontà e cosa è istinto, allora non possiamo nemmeno servirci dell'esperienze del nostro vissuto per migliorarci. In qualche occasione ci siamo comportati in modo sbagliato, ma non sappiamo se è stato per istinto o per volontà, quindi non possiamo correggerci.
Te lo dico francamente: non la penso così, mi trovi decisamente contrario sull'argomento.

Non contesto il tentativo di definire lo spirito,è esattamente lo scopo di questo forum...
Penso però che nessuna azione sia puramente volontaria o puramente involontaria senza alcun automatismo non sapremmo in alcun modo parlare, camminare, pensare,senza automatismi saremmo praticamente dei vegetali e tutti questi automatismi di base(mettere un piede davanti all'altro,saper modulare la voce in modo da produrre fonemi distinguibili fra loro,conoscere una lingua)sono parte integrante del nostro essere.
Purtroppo o per fortuna la lista di questi automatismi di base non è così breve e include anche (e amio avviso purtroppo questa volta)la lista di ciò che è bene e di ciò che è male e un elenco di verità legate a dogmi ,per esempio tu mi hai risposto"alcune persone sono volonterose, vitali, sempre impegnate in qualcosa ed altre deboli, evanescenti, depresse" ma chi e che cosa definisce il termine volenteroso,e il termine vitale,e il termine depresso e soprattutto chi ha deciso che vitale(ammesso che si possa darne una definizione univoca,cosa che io non ammetto...)è bene e per esempio depresso o evanescente è male,io ad esempio grazie al mio male interiore penso di aver fatto un piccolo passo avanti nella ricerca della verità(suppponendo che non ci sia ma questo è un altro discorso,a mio avviso è comunque un passo avanti).
Un ultima osservazione,non ritengo che il non riuscire a catalogare esattamente ogni nostra azione ci impedisca di crescere,parafrasando Pirandello (uno nessuno e centomila più di preciso) catalogare ogni cosa ci dà una visione distorta del mondo,il naso che per me andava bene per gli altri era brutto,io penso di essere profondo e mia moglie pensa che io sia uno sciocchino,la gente ha un immagine statica di me e stabilisce le cose che sono e che non sono da me e qualsiasi atteggiamento vistosamente contrario a questa immagine è incoerenza o tradimento(di fiducia sentimenti ecc...)o pazzia,io ho un immagine statica di me e interpreto il personaggio che penso di essere benchè in realtà vorrei comportarmi diversamente(anche se nella maggior parte dei casi la cosa è inconsapevole) e questa è quella che viene chiamata coerenza,che in realta,per come la vedo io è una violenza e la forma più feroce di incoerenza verso sè stessi.
In ultima analisi non penso esistano per come le intendi tu nè istinto nè volontà,il desiderio di catalogare nasce dall incertezza estrema che darebbe la consapevolezza di essere sempre in una zona d'ombra nè di qua nè di là,ma accettare il fatto di non poter essere certi realmente al100x100 di niente,NIENTE,penso sia l'unico modo che ha l'uomo,inteso come umanità,di smettere di ammazzare,opprimere,emarginare i propri simili,sempre ammesso che questa possa essere una cosa auspicabile
Luca1988 is offline  
Vecchio 09-08-2012, 00.05.56   #38
Giorgiosan
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio

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Originalmente inviato da CVC
Non avere alcuna certezza circa le nostre azioni lo giudico come mancanza di presenza di fronte a se stessi. Non siamo tanto inconsapevoli da non conoscere le nostre abitudini, ne da distinguere ciò che facciamo istintivamente (guidati dal midollo spinale) da ciò che mettiamo in atto volontariamente (in risposta al sistema nervoso).
Come detto nel post precedente non intendo fornire le prove inconfutabili dell'esistenza dello spirito, ma o cancelliamo questa parola dal dizionario o la identifichiamo con qualcosa.
Come definiremmo allora che alcune persone sono volonterose, vitali, sempre impegnate in qualcosa ed altre deboli, evanescenti, depresse? Questioni di geni? E come mai una persona può essere l'una e l'altra cosa, vitale ed evanescente, in diversi periodi della stessa vita?
Poi se dici che non possiamo distinguere cosa è volontà e cosa è istinto, allora non possiamo nemmeno servirci dell'esperienze del nostro vissuto per migliorarci. In qualche occasione ci siamo comportati in modo sbagliato, ma non sappiamo se è stato per istinto o per volontà, quindi non possiamo correggerci.
Te lo dico francamente: non la penso così, mi trovi decisamente contrario sull'argomento .

Hai ragione! Lo spirito è la chiave di ogni teologia, il deficit della scienza, il cuore della filosofia.

Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
Ma credo che probabilisticamente constatiamo altro: i viventi percepiscono il mondo circostante...non sarebbero viventi altrimenti!
.... E tanto più e meglio percepiscono coscientemente quanto più è elevata e complessa la loro intrinseca organizzazione biologica.

Sono d'accordo.

Ultima modifica di Giorgiosan : 09-08-2012 alle ore 07.57.34.
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Vecchio 09-08-2012, 16.53.09   #39
albert
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Riferimento: Sull'esistenza di Dio

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Originalmente inviato da ulysse
Ne consegue che and1972rea non ha ragione al 100%!

In sostanza concludo che l’ipotesi degli androidi perfezionatissimi guidati da una qualche bizzarra entità sia veramente altamente improbabile…roba, insomma, che solo al cinema la puoi vedere…probabilmente: probabilità da calcolare …comunque!
Sfido a confutare!

L'argomento è così interessante - e così poco correlato con questo topic - che ho aperto una discussione dedicata

https://www.riflessioni.it/forum/filo...gli-altri.html

albert is offline  
Vecchio 10-08-2012, 08.35.43   #40
CVC
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Originalmente inviato da Luca1988
Non contesto il tentativo di definire lo spirito,è esattamente lo scopo di questo forum...
Penso però che nessuna azione sia puramente volontaria o puramente involontaria senza alcun automatismo non sapremmo in alcun modo parlare, camminare, pensare,senza automatismi saremmo praticamente dei vegetali e tutti questi automatismi di base(mettere un piede davanti all'altro,saper modulare la voce in modo da produrre fonemi distinguibili fra loro,conoscere una lingua)sono parte integrante del nostro essere.
Purtroppo o per fortuna la lista di questi automatismi di base non è così breve e include anche (e amio avviso purtroppo questa volta)la lista di ciò che è bene e di ciò che è male e un elenco di verità legate a dogmi ,per esempio tu mi hai risposto"alcune persone sono volonterose, vitali, sempre impegnate in qualcosa ed altre deboli, evanescenti, depresse" ma chi e che cosa definisce il termine volenteroso,e il termine vitale,e il termine depresso e soprattutto chi ha deciso che vitale(ammesso che si possa darne una definizione univoca,cosa che io non ammetto...)è bene e per esempio depresso o evanescente è male,io ad esempio grazie al mio male interiore penso di aver fatto un piccolo passo avanti nella ricerca della verità(suppponendo che non ci sia ma questo è un altro discorso,a mio avviso è comunque un passo avanti).
Un ultima osservazione,non ritengo che il non riuscire a catalogare esattamente ogni nostra azione ci impedisca di crescere,parafrasando Pirandello (uno nessuno e centomila più di preciso) catalogare ogni cosa ci dà una visione distorta del mondo,il naso che per me andava bene per gli altri era brutto,io penso di essere profondo e mia moglie pensa che io sia uno sciocchino,la gente ha un immagine statica di me e stabilisce le cose che sono e che non sono da me e qualsiasi atteggiamento vistosamente contrario a questa immagine è incoerenza o tradimento(di fiducia sentimenti ecc...)o pazzia,io ho un immagine statica di me e interpreto il personaggio che penso di essere benchè in realtà vorrei comportarmi diversamente(anche se nella maggior parte dei casi la cosa è inconsapevole) e questa è quella che viene chiamata coerenza,che in realta,per come la vedo io è una violenza e la forma più feroce di incoerenza verso sè stessi.
In ultima analisi non penso esistano per come le intendi tu nè istinto nè volontà,il desiderio di catalogare nasce dall incertezza estrema che darebbe la consapevolezza di essere sempre in una zona d'ombra nè di qua nè di là,ma accettare il fatto di non poter essere certi realmente al100x100 di niente,NIENTE,penso sia l'unico modo che ha l'uomo,inteso come umanità,di smettere di ammazzare,opprimere,emarginare i propri simili,sempre ammesso che questa possa essere una cosa auspicabile
Se ci si propone di ricercare la verità, allora occorre avere un atteggiamento critico. Ma tale atteggiamento critico non deve piombare nello scetticismo estremo che mette in dubbio tutto tranne il fatto stesso di dubitare. Già in tempi antichi si è dimostrato che si possono produrre tante tesi contrarie ad un argomento quanto possono essere quelle a favore, quindi siamo liberi di disfarci delle nostre certezze quando e quanto ci pare. Ma visto che tutto ciò su cui ragioniamo - scetticismo compreso - è nell'ambito di una teoria, una teoria deve per forza partire da uno o più punti fermi riguardo ai quali viene sospeso il dubbio. Generalmente sono assiomi, assunzioni di verità non dimostrabili che servono però a dimostrare.
Ciò che esprimi, i tuoi ragionamenti, saranno si animati da dubbi ma poggiano su salde certezze: non fosse altro quella di poter essere compreso e di poter mettere insieme dei periodi non contraddittori e, ancor prima, di possedere un liguaggio con cui poterlo fare.
E' vero che abbiamo degli automatismi, e vero che non siamo costantemente coscienti del fatto di respirare o che il nostro cuore batte. Ma a che ci serve avere una conferma continua? Sappiamo di respirare e che il nostro cuore batte pur non essendone sempre consapevoli e non essendo noi a comandarli sempre con la nostra volontà: è tanto quanto basta
Si sprecano tempo ed energia cercando di comprendere tutto, a noi è sufficente interessarci di ciò che ci è necessario.
CVC is offline  

 



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