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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 12-10-2004, 13.31.47   #11
odos
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Kannon, forse non capisco la domanda.

Forse quello che vuoi sapere è che, se per la chiesa è eticamente sbagliato, per me, che mi interesso di filosofia, è eticamente giusto.
Ma non credo che ti interessi più di tanto la mia opinione in questo senso.

Ciò che invece volevo dire è che "per la chiesa è eticamente sbagliato", non è una semplice costatazione di un'opinione.

Non si é al Maurizio Costanzo Show, dove ognuno può dire la propria ma tanto le cose non cambiano.

Quando parla la chiesa, parla la chiesa. La sua autorità infuisce non solo su milioni di persone, ma anche sull'ordinamento giuridico, a cui TUTTI e dico TUTTI sono sottoposti.

Ora, il mondo non è cristiano, anzi. Non solo nella società di cui tu parli esistono battezzati che non saprebbero che farsene di tutte queste definizioni gratuite su sacralità della vita, morte ecc...ma esistono migliaia di altri "credo", nel mondo così come in Italia.

Se volevi una risposta filosofica, allora non posso fare altro che appellarmi alla violenza metafisica, al più subdola di tutte le violenze. Non è la risposta di un anarchico la mia, ma la voce di milioni di persone che non sanno che farsene di tutte quelle definizioni. Di persone ad esempio, che per quella sacralità della vita sono nate e conducono un'esistenza d'inferno (vedi legge sull'aborto e pillola del giorno dopo).

Che ne è delle loro opinioni? Perchè una cellula fecondata è una vita? Perchè si definisce "vita" un ovulo fecondato e perchè lo si impone a milioni di pesone?

Il problema è appunto strettamente filosofico, nel senso che ha a che fare con DEFINIZIONI.
Nei totalitarismi se non altro c'é una trasparenza totale delle intenzioni. Nelle democrazie ci si rifugia dietro alla libertà di pensiero e di opinione e contemporaneamente si ignora la possibilità di approcci alternativi a varie questioni.

Difatto io non posso decidere sulla mia morte da un punto di vista legale. forse dovresti metterti dal punto di vista di chi vorrebbe rinunciare alla vita e guardare come si vede da lì il mondo: vedresti molte violenze, nascoste dietro buone intenzioni.

Un saluto
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Vecchio 12-10-2004, 13.34.41   #12
Kannon
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Re: Ma la vita

Citazione:
Messaggio originale inviato da leibnicht


Nondimeno, io credo che valga il principio di "necessità" per il quale, dati casi limite e del tutto particolari, sia lecito interromperla.
Allo stesso modo, intendo, per cui, in caso di difesa legittima, vale la non punibilità in caso di omicidio.


Tenere in vita una persona che è accertato ormai non si possa più riprendere (coma) non ha proprio senso.

Uccidere per difendersi quando non esiste proprio altro modo per tutelare la propria vita o quella degli altri.

Chi riesce a vedere, nella società in cui vive, l'ipocrisia e la falsità che dilaga, non vittima dell'odio, ma perchè vuol capire realmente e non gli piace essere preso in giro, è chiaro che viva una coscienza civile che è quella più evoluta della società che gli appartiene.

Hai intuito qualcosa? Purtroppo hai proprio ragione, lo sapevi?

Ciao, Kannon
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Vecchio 12-10-2004, 13.49.49   #13
Kannon
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Messaggio originale inviato da odos


Difatto io non posso decidere sulla mia morte da un punto di vista legale. forse dovresti metterti dal punto di vista di chi vorrebbe rinunciare alla vita e guardare come si vede da lì il mondo: vedresti molte violenze, nascoste dietro buone intenzioni.

Un saluto

Lo conosco quel punto di vista. E non ammette giustificazioni.

Conosco anche quello opposto, di chi avrebbe mille motivi per dire basta, ma non lo fa. Siamo diversi vero?

Kannon

Ultima modifica di Kannon : 12-10-2004 alle ore 13.51.57.
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Vecchio 12-10-2004, 14.43.04   #14
odos
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Messaggio originale inviato da Kannon
Lo conosco quel punto di vista. E non ammette giustificazioni.

Conosco anche quello opposto, di chi avrebbe mille motivi per dire basta, ma non lo fa. Siamo diversi vero?

Kannon

Ma certamente, lo conosco anch'io. Ma non sto dicendo di ammazzare chi ha già deciso di morire, ma di prevedere la possibiltà di averne diritto, senza dire cosa è e cosa non è la vita.
Questo è il punto!! Cioé in altri termini ciò che criticavo è la presa di posizione morale e ontologica, imposta al mondo.

Il problema è caso mai LEGALE e non morale. Se uno muore non può più tornare indietro; e allora nel momento in cui bisogna istituzionalizzare l'eutanasia i problemi sono tanti: chi decide? il malato, la famiglia, il testamento, e quando? in che stato psicofisico? Questi sono i problemi da affrontare per cui è difficile una via di uscita. Ma l'eutanasia non è un problema perché non si rispetta la sacralità della vita. Su questa molti, moltissimi non saprebbero che farsene.


Con amicizia
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Vecchio 12-10-2004, 15.02.12   #15
Aristippo
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Question

Non credo che qualcuno di noi possa essere o fare lo spiritoso in questo argomento e credo inoltre che le sotilità nascono nel momento in cui qualcuno vuole imporre il suo modo di pensare.

Comunque, mi stupisce una tua affermazione Kannon, alla quale vorrei ricevere delle delucidazioni a riguardo. Cosa vuoi dire con :"Nessuno sa cosa succede a chi muore prima del tempo " .

Supponi che una persona ha un tempo già prestabilto di vita ?
Nel senso che qualcuno o qualche cosa sa quando tu dovrai morire ?

Il mio discorso è piuttosto serio e per lo meno per quel che mi riguarda non ho ne la voglia ne l'intenzione di scherzarci ne tanto meno di litigare su questo argomento. Sono nuovo, e ho voluto lanciare questo tema che mi stava a cuore prima e mi sta a cuore più adesso che mai, visto che mi ci trovo dentro fino al collo.

Dal mio punto di vista la vita ha un'altro significato. Per me vivere non è nascere e morire in un lasso di tempo. Per me vivere è Vivere. Nel senso che non è vita passare 30 anni in coma per poi morire, non è vita soffrire come un cane per poi morire, non è vita sapere di dover morire fra 3 mesi e non poter fare nulla per evitare di star peggio di come uno si trova in quell'istante.
Io non so voi, ma mi è bastato un giro in un ospedale nel quale curano malati di tumore per apire quanto sia sofferente continuare a stare in un letto, pieno di farmaci e di droghe che ti scombussolano la mente e non ti permettono di raginare fino a quando non succede un miracolo che tipermette di morire. Perchè poi il miracolo non è più guarire ma morire.
Ora io mi domando se sia anche giusto dare dei farmaci a coloro che soffrono. Perchè seguendo le tesi di quelli che non approvano la dolce morte perchè eticamente e moralmente sbagliata, non vedo come possano approvaqre l'uso di dorghe per alleviare i dolori. La domanda in fin dei conti è questa :

Togliere il dolore definitivamente è sbagliato e moralmente ingiusto perchè non siamo padroni di noi stessi completamente, mentre è giusto togliere il dolore momentaneamente fino a quando non sopraggiunga la vera morte ??

Nessuna ostilità solo riflessioni

Ciao
Aristippo
Aristippo is offline  
Vecchio 12-10-2004, 15.18.38   #16
odos
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Mi scuso di cuore se ho detto qualcosa di amorale.

Le mie intenzioni erano le più buone possibili.
Non sapevo del coinvolgimento personale di alcune persone.

L'espressione forum di filosofia mi ha ingannato.
odos is offline  
Vecchio 12-10-2004, 15.19.30   #17
Kannon
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Messaggio originale inviato da odos
Ma certamente, lo conosco anch'io. Ma non sto dicendo di ammazzare chi ha già deciso di morire, ma di prevedere la possibiltà di averne diritto, senza dire cosa è e cosa non è la vita.
Questo è il punto!! Cioé in altri termini ciò che criticavo è la presa di posizione morale e ontologica, imposta al mondo.

Il problema è caso mai LEGALE e non morale. Se uno muore non può più tornare indietro; e allora nel momento in cui bisogna istituzionalizzare l'eutanasia i problemi sono tanti: chi decide? il malato, la famiglia, il testamento, e quando? in che stato psicofisico? Questi sono i problemi da affrontare per cui è difficile una via di uscita. Ma l'eutanasia non è un problema perché non si rispetta la sacralità della vita. Su questa molti, moltissimi non saprebbero che farsene.


Con amicizia

Il parere di chi non sa che farsene non influisce su una intera coscienza sociale che vede nell'obbligo del medico a non poter lasciar morire il paziente, anche se questi vorrebbe, perchè fino a che è vivo, deve vivere, e nessuno può decidere la sua morte. Così è nella nostra cultura. Il caso di coma irreversibile in cui a tutti i costi si deve mantenere in vita quando si sa che non è più possibile nulla, non ha senso. Infatti, molto spesso, i familiari, consci di questo, decidono di lasciar perdere.

Non si può credere che una società come la nostra legittimi il diritto a muorire, perchè in questo darebbe anche un alibi e una giustificazione a molte persone che, almeno in questo modo, ci pensano di più o non hanno la strada così spianata in certe scelte che credono di fare.

Kannon
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Vecchio 12-10-2004, 15.25.49   #18
Kannon
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Comunque, mi stupisce una tua affermazione Kannon, alla quale vorrei ricevere delle delucidazioni a riguardo. Cosa vuoi dire con :"Nessuno sa cosa succede a chi muore prima del tempo " .

Supponi che una persona ha un tempo già prestabilto di vita ?
Nel senso che qualcuno o qualche cosa sa quando tu dovrai morire ?

Il mio discorso è piuttosto serio e per lo meno per quel che mi riguarda non ho ne la voglia ne l'intenzione di scherzarci ne tanto meno di litigare su questo argomento. Sono nuovo, e ho voluto lanciare questo tema che mi stava a cuore prima e mi sta a cuore più adesso che mai, visto che mi ci trovo dentro fino al collo.


Una persona, quando nasce, ha un tempo stabilito oltre il quale non è possibile andare. Si può muorire prima di quel tempo, però, se quella persona, nella sua libertà, lo decide!

Kannon
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Vecchio 12-10-2004, 15.32.10   #19
Aristippo
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Il mio coinvolgimento morale non deve e non centra in questa discussione. Ho lanciato questo argomento perchè mi sentivo in dovere di conoscere altri pensieri e perchè certe realtà si comprendono in pieno una volta che sei dentro, e credo quindi di poter dare un mio umile commento in merito .

E' vero che l'eutanasia può portare tante persone che affrante da una delusione d'amore decidono di togliersi la vita perchè credono di non poter più continuare la loro esistenza senza quel determinato partner. Ma anche questo è un caso limite per il quale la legge dovrebbe intervenire. E giustamente per un medico non riuscire a curare un paziente risulta essere una sconfitta. Ma l'eutanasia non significa ammazzare colui che ha delle speranze di potercela fare. Ma significa togliere la vita a colui che non ha più speranze. E giustamente come tu dici deve essere il paziente a deciderlo nel pieno delle sue facoltà.

Solo che subentrano tante piccole sfaccettature a riguardo che potrebbero impedire questo processo.

So solo miei cari signori, che la filosofia deve portarci alla verità, e in questo argomento le verità sono molteplici a seconda del coinvolgimento delle persone.
Aristippo is offline  
Vecchio 12-10-2004, 15.45.46   #20
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Ma l'eutanasia non significa ammazzare colui che ha delle speranze di potercela fare. Ma significa togliere la vita a colui che non ha più speranze. E giustamente come tu dici deve essere il paziente a deciderlo nel pieno delle sue facoltà.


Quel tempo che sembra così "apparentemente" inutile, perchè solo di sofferenze, è invece la cosa più importante che quell'essere deve vivere, miei cari signori. Ecco, adesso magari sembra strano sentire questo, ma, con chi si vuole discutere, e di che cosa. Della vita, del senso della vita, di che cosa è e a cosa serve. Voi lo sapete, avete pensato a questo, conoscete delle risposte. Ne vogliamo parlare?


Kannon
Kannon is offline  

 



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