Non lo so se dopo la morte ci sia un'altra chiamiamola "esperienza".
Comunque, qualunque cosa essa sia penso che generi quel tipo di paura che purtroppo, da sempre, appesantisce la possibilità dell'essere umano di essere veramente libero da tutte quelle zavorre di cui forse la più pesante è proprio la paura.

Spesso ho notato, piccola divagazione, che anche gli animali qualunque essi siano hanno paura di morire e mi chiedo perchè. Perchè un essere così diverso da noi ha la stessa paura per lo stesso evento?

Non credo ci siano soluzioni se non accettare questa unica vita -forse- a disposizione al fine di poterne godere appieno senza rimpianti. Spero che basti.

Ciao a tutti.

Secondo me non lo devi ringraziare, (ricordati la paradola del servo inutile del Vangelo) devi solo dire sia fatta la Tua Volontà perchè se la farò poi mi farai beato; inoltre se credi al Dio di Gesù saprai che il "RABBI" ha detto di temere sopra-tutto la seconda morte, quella che appartiene al diavolo, che come un uccello rapace, divora l'ultimo seme che il Seminatore (Dio) ha lanciato per te [( seme=parola=concetto)=(parabol a)].
Renzo.

tratto da: il profeta di kahlil gibran



Voi vorreste conoscere il segreto della morte.


Ma come potreste scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
Poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.
Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
e come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
Confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell’eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In quel suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l’impronta regale?
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?

Che cos’è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi nel sole?
E che cos’è emettere l’estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.



daria

Complimenti Daria per i bellissimi pensieri, anche se riportati son sempre scelti..
Renzo.

Volo alto

Oh, sono sfuggito ai limiti della terra
e ho danzato nei cieli su ilari ali argentee
Ho sfrecciato verso il sole
e mi sono unito al giubilo acrobatico delle nuvole forate dal sole
e ho fatto cento cose di cui non avete nemmeno sognato,
ho roteato, volteggiato ed oscillato alto nel silenzio
illuminato dal sole
Librandomi là hoinseguito l'urlante vento
ed ho lanciato il mio impaziente aereoplano
attraverso impalpabili palazzi d'aria.....
su, verso il lungo delirante intenso blu
ho toccato la cima di altezze spazzate dal vento con facile grazia
là dove l'allodola e nemmeno l'aquila non si sono mai librate,
e mentre con mente silente e levante ho percorso
l'alta insuperata santità dello spazio,
ho messo fuori la mia mano e ho toccato il volto di Dio.
John Gillespie MAGIEEJR. PILOTA della aviazione canadese
abbattuto nei cieli di Inghilterra all'età di diciannove anni nel 1941

poema inserito nel libro: Vita e insegnamenti dei maestri del lontano oriente di Baird T. Spalding

ti prego......non parlare di diavolo per la seconda morte.san Paolo ne parla e non parla certo del diavolo....
Non so da dove ti vengano certe certezze....

Allora ti consiglierei di leggere "Il gabbiano Jonathan Livingston" di un altro scrittore pilota, il celebre Richard Bach.

Dalla logica.
Il mondo in cui viviamo è dualista e questo è riscontrabile in tutti gli esseri viventi compresi gli animali e le piante; anche i programmi con i quali io stò scrivendo sono bistrutturati,.....01010101.
Quindi, per riflesso, ne consegue che: finchè cammineremo con i piedi sulla Madre Terra, madre perchè, se ben fatto per averlo, ci dà tutto ciò che desideriamo per vivere, saremo, normalmente, duofasi, anche dentro, all'interno del nostro corpo, giù giù fino al nostro ego, ma non nel nostro io che, apparentemente, non presenta forme e sostanze o cause ed effetti concatenati; una meditazione evangelica per ciò potrebbe essere il detto di Gesù: - non sappia la destra che cosa faccia la sinistra - che secondo me vuol dire che bisogna rompere le regole di duità.
Riassumendo, io penso, che in noi risieda una forza o un potere, che ci permetta di uscire dalla dittadtura del doppio, e possa portarci a volare, osando, come il gabbiano Jonathan, alle altezze della libertà.
Onde per cui, dentro di me risiedono due tipi opposti, con tutte le varie sfumature in continua lotta.
Per finire, se può rassicurarti cara paperaparsa, il mio diavolo lo tengo bene a bada, e, al massimo può vincere qualche battaglia ma non la guerra, perchè, nella furibonda lotta interna per il comando, di me, povero essere umano, creato, nella carne, poco meno di un Angelo ( Angelo= Pensiero di Dio ) ma nello spirito libero come il Figlio di Dio.
Ciao ozner.

Ho una fifa tremenda brrrrrrrrrrrrrrrr

però ho un trucco semplice: NON CI PENSO

se ci penso Muoio

se non ci penso Vivo

ciò che ti fa "vincere" la dualità è proprio lo spirito.
quella "forza" che brucia tutti i pensieri "duali"

ciauzz