In realtà sono fallible e vi ho già gabbato!

Sarebbe interessante un bel "gioco delle parti"... ognuno cerca di impersonare l'altro...; quante cose che si imparerebbero su se stessi e su gli altri...

Divino Nexsus6, hai ragione nel proporre tutti i dubbi che riguardano l'illusorietà dei concetti creati dalla mente, compreso
il senso di identità personale. Quella mente è davvero impermanente, transitoria, ingannevole, moritura.
Infatti, solo la Consapevolezza impersonale la può "trascendere", mentre la osserva, riconosce, per quel che è: un "sogno" favoloso ad occhi aperti creatore del mondo, di noi stessi, dello spazio e del tempo.
Quella Consapevolezza non identificata, trascendente tutte le categorie mentali, invece è la "Divinità" che c'è in te, in Tutti.
La "tua" mente sicuramente non sarà convinta ma...tu non sei
solo la piccola mente personale (quel complesso schema neuronale incarnato nel cervello e nella sensorialità) Sei anche la Mente Assoluta. Lo devi solo riscoprire.

In realtà sono fallible e vi ho già gabbato!

Buon gioro a tutti! (torno dalla notte) , è strano ,ieri sera dopo aver postato la mia risposta volevo rispondere che fallible era uno di quelli da Nexus cercati e Nexus si è identificato in fallible;questo mi ha fatto "vedere" i'esistenza terrena (l'impemanenza) come l'attreversamnto di un bosco......tutti hanno un sentiero(la Buddhità) che lo attraverserà fino alla fine del bosco.....tutti siamo spirituali con un differente percorso verso la "Conoscenza" claudio

Ps L'idea del bosco non so se l'ho letta da qualche parte ,anche se fosse cosi' va bene lo stesso rende bene l'idea!

E se il pensiero si ingannasse da solo, costruendo l'illusione di se stesso?


Sto leggendo Jung , come ho gia detto, che fa del pensiero (l' IO ) il fattore di quella "realtà psichica" che soggetivamente viviamo ed i cui ne siamo autori e quindi ame è venuto da pensare nell'inconscio (non conosciuto dall' IO) che in reata' cerchiamo; o no? E' un' "ottica" interessante.....(me la canto e mela suono da solo ) claudio

Non ti bastano già tutti quelli che impersoni pensando di essere sempre tu

La mia "mente" non ne è convinta poichè non ne può fisiologicamente essere convinta, essa non rifiuta a priori, ma non può accettare a posteriori; i neuroni già fanno fatica a produrre pensieri con l'illusione di essere un organismo pensante, e non una mera successione di istanti nello spaziotempo, figuriamoci se si possono creare, e poi riuscire a sostenere, la meta-illusione illusoria dell'esistenza di una Mente Assoluta (tant'è che si sono convinti che non esista niente che abbia la dignità di chiamarsi "assoluto", mannaggia a loro...).

Sono propensi pure a credere, non siate crudeli verso di loro, che l'espressione "trascendente tutte le categorie mentali" sia un impossibilia ovvero, come già detto, un'illusione dell'unica vera meta-illusione cioè la mente.


Queste che seguiranno sono domande serie e valutatele con serietà.

Provate, per un attimo, ad abbondonare la poesia e le parole che si rincorrono...; che cosa vi rimane?

Proviamo, per un attimo, ad abbondonare il nostro pre-giudicato...; che cosa ci rimane?


Ed ora l'ultima domanda, più importante e che contiene in parte le prime.

Proviamo a distaccarci dalla nostra autoreferenzialità...; che cosa ci rimane? Ed è possibile, in ultima analisi, distaccarci da essa?

Siamo un mero simulacro di una qualche entità divina, alla quale poi ognuno assegna il proprio significato, oppure siamo un misero epifenomeno, una lieve increspatura nelle perfette geometrie di ciò che è? Oppure niente di tutto questo?

Forse siamo dei Nexus6, alcuni con il pensiero della consapevolezza di questa loro tragica condizione ed altri che non lo hanno...; ci vorrebbe un bel Voigt-Kampff...




ps. l'idea del bosco non è nuova, così come ogni altra idea, ma ogni volta che pensiamo o ri-pensiamo ad una cosa, lo diviene e dunque è perfettamente lo stesso.

Siamo un mero simulacro di una qualche entità divina, alla quale poi ognuno assegna il proprio significato, oppure siamo un misero epifenomeno, una lieve increspatura nelle perfette geometrie di ciò che è? Oppure niente di tutto questo?

Propendo per il niente di tutto questo e per il tutto di tutto quello.
Esattamente ciò che riteniamo di essere.
Pertanto la simulazione di una fede non solo è possibile ma ce ne potremmo anche autoconvincere.
Tant'è che la mia impressione è che stiamo dicendo un pò tutti le stesse cose. Chi usa la poesia, chi frasi celebri, chi esperienze di vita vissuta...ma tutti stiamo ruotando attorno a quel qualcosa che è il niente o il tutto.

PS hey Nex...ti dirò di più...sono convinto che qualora ti venisse in mente di simulare qualche divinità, anche se in malafede, troveresti ugualmente adepti.

Non siamo altro che un ammasso di neuroni.

Ecco dove si trova l'illusione.

L'illusione di essere uno solo, mentre invece siamo un aggregazione di miliardi.

La società è un ottimo esempio. Vista da un umile essere umano non fa testo, ma guardata dall'alto si vede una mente collettiva che lavora, lavora e progredisce.

Siamo come la società umana: miliardi di neuroni che lavorano insieme e credono di essere solo uno, mentre invece sono l'unione di tanti.

Se morisse un neurone, nemmeno ce ne accorgeremmo, ma la morte di molti di essi sarebbe la fine.

Dove è il limite? Quando arriva la fine? Quanti neuroni devono morire per fermare questa mente pensante?

Un milardo e trecentocinquantunmila? O un miliardo e trecentocinquantadue mila?

Esiste un limite? Non credo.

Perchè cambiamo umore? perchè reagiamo a situazioni identiche in modo diverso, perchè a volte ci piace una cosa a volte no? Perchè siamo tanti che pensiamo, e non sempre siamo tutti daccordo!