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#212 |
Ospite
Data registrazione: 28-09-2011
Messaggi: 8
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Riferimento: Se Dio � uno, perch� tante religioni?
Evviva "l'effervescenza creativa" che concede all'essere umano la capacit� di non diventare un automa!
Per me,difatti,l'unica entit� nella quale credo,� l'essere umano con le proprie potenzialit� benigne e maligne:guai se non esistessero queste alternative. |
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#214 | |
Ospite abituale
![]() Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Se Dio � uno, perch� tante religioni?
Citazione:
Perch� ogni essere umano dovrebbe avere un Dio? ![]() Tanto piu' che qui si parla di un Dio trascendente: mica si trovano sulle bancarelle!...e poi io, ad es., un Dio non ce l'ho: l'ho perso da piccolo!...o forse si � perso! ![]() ![]() ![]() |
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#215 | |
Ospite
Data registrazione: 07-10-2011
Messaggi: 9
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Riferimento: Se Dio � uno, perch� tante religioni?
Citazione:
nel momento del bisogno,nel momento della paura,un pensiero : "" o Signore aiutami"" e il dio trascendente che cerchi � fatto a tua immagine e somiglianza. |
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#216 | |
Ospite
Data registrazione: 01-02-2008
Messaggi: 25
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Riferimento: Se Dio � uno, perch� tante religioni?
Citazione:
Un saluto a chalom. ![]() Ad una domanda che la mente non pu� risolvere in nessun modo, sia l'approccio sia logico o sentimentale o mistico... si potrebbe anche intuire che � la mente stessa che crea il problema. ![]() E che la risposta pu� essere lasciare perdere la domanda e tener presente i fatti quali sono (le tante religioni e modi di credere individuali), in quanto questa � gi� la risposta. E che la risposta pu� essere anche una intuizione illogica e paradossale, cos� come illogico � il fatto delle tante "verit�" ognuna delle quali escude le altre. A rigor di logica, sebbene gli dei pensati dagli uomini siano moltissimi, non pu� esistere un dio per ogni individuo, per� c'� sicuramente un modo di vedere (la divinit� o la verit� o il retto pensare) singolare per ciascuno, anche se appartiene ad un gruppo religioso molto omologante. Allora il modo di vedere soggettivo si pu� presentare come il centro della questione, e non pi� quel fattore (conosciuto o rivelato che sia) culturale, tradizionale, codificato e accettato, e comunque differente fra gruppi sociali, che crea il problema. E il modo soggettivo � l'interpretazione personale, l'opinione. A questo punto, dire che ognuno ha il suo dio equivale a dire che ognuno ha il suo punto di vista, ricordando che la parola "dio" diviene generica e si usa come metafora di opinione, pensiero, ideale, fede ( fede in quanto solo fede in se stessa e in se stessi, o fede in qualcosa di pensato da altri). Considerare in questo modo le persone con le loro personalissime fedi pu� essere molto importante, questo attribuisce dignit�, considerazione per ognuno (ognuno � sacro) in un orizzonte di rispetto, uguaglianza, libert� di essere quel che si �, di progredire nella evoluzione della propria coscienza, in quanto conoscenza, o spiritualit�, ![]() Mentre la tendenza a volere verit� di fede crea (anche) subordinazione e dominio. Diceva John Locke: "Una volta stabilita la tesi che esistono principi innati poneva i suoi seguaci nella necessit� di accogliere alcune dottrine appunto come innate: il che voleva dire privarli dell'uso della propria ragione e del proprio giudizio e porli nella condizione di credere ed accettare quelle dottrine sulla base della fiducia, senza ulteriore esame. Messi in questa posizione di cieca credulit�, potevano essere pi� facilmente governati e diventavano pi� utili per una certa specie di uomini, che avevano l'abilit� e il compito di dettar loro i principi e di guidarli." ![]() I fini e i risultati delle costruzioni religiose e dogmatiche non sono solo ![]() ![]() ![]() |
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#217 | ||
Ospite abituale
![]() Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Se Dio � uno, perch� tante religioni?
Citazione:
![]() Citazione:
![]() E poi mi vien da pensare che un Dio a mia immagine e somiglianza, come me insomma, non srabbe un gran Dio. ![]() ![]() ![]() |
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#218 |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Se Dio � uno, perch� tante religioni?
Un unico Dio e tante religioni.
Dio � una risposta alla necessit� storica degli umani di cercare di dare una soluzione alle proprie paure. E� servito a costruire delle identit� comunitarie e sociali. E� servito da insegna per dividere e per combattere il nemico con altre identit�. Ha ragione lo storico Cardini: Dio e le religioni sono state e lo sono tuttora pi� un pretesto spirituale per un fine puramente materiale: potere e ricchezze. Dio ha gi� �detto� nelle varie scritture delle pi� varie religioni; sono gli umani che devono capire. E intanto si sono create le caste sacerdotali , gli intermediari fra l�individuo e Dio che pretendono di dare etiche e morali secolarizzandosi alle logiche dei potenti di turno. E� storia di tutte le fedi. Anche qui da noi, semi analfabeti che �oravano� in latino senza sapere nemmeno l�italiano. L�emancipazione e il progresso hanno portato ora a leggere i testi senza intermediari , a cercare se si vuole una propria via e di socializzarla confrontandosi con i propri simili. Forse proprio il confronto cercando i denominatori comuni delle fedi , � la strada.. Ma dovrebbero finire le caste sacerdotali legate a doppio filo con i poteri �laici� che continuino ad essere l�oppio delle masse. Nono credo alla devozione, bens� alla consapevolezza e la differenza la fa la conoscenza.Non � vero che tutte le fedi e/o spiritualit� siano uguali, hanno anche profonde differenze, proprio come le �correnti� filosofiche. La dimostrazione � che un�identica origine(ad esempio il cristianesimo) ha creato per esegesi ed ermeneutica diverse confessioni religiose(cattolicesimo, ortodossi, protestanti, ecc.). Le nuove spiritualit� , affacciatesi con la teosofia nel Novecento, ad esempio la New Age, apre a nuovi sincretismi fra spiritualit� indiane e futuro tecnico , dove le religioni sono viste come �vecchio� e si arriva alla forte individualizzazione, ad un atomismo neo-pagano . Finisce Dio e siamo tutti dei . Lo vedo come il segno dei tempi : il delirio di onnipotenza, la seconda babele che divide invece di unire. Ma questa�� un�altra storia. E intanto Dio continua ad essere nell�eternit�, nel luogo senza luogo e nel non tempo e noi, di generazione in generazione continuiamo a perseguire le stesse colpe. �Vanit� delle vanit� , il tutto � vanit���(Ecclesiaste) |
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#219 |
AgaeflamO
![]() Data registrazione: 01-03-2008
Messaggi: 76
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Riferimento: Se Dio � uno, perch� tante religioni?
Ci saranno sempre tante religioni ma solo un Dio. E' come l'occhio umano, tutti abbiamo occhi e pupille ma non tutti vediamo le stesse sfumature dei colori, come non tutti capiamo la musica che ascoltiamo o come un quadro che trasmette ad ognuno un sentimento differente. Non ci si dovrebbe focalizzare su questa dicotomia ma trovare un punto in comune sul quale iniziare un certo discorso e allora a 360� potremmo esprimere ognuno la propria religiosit� o Fede, attraverso un obiettivo comune.La domanda posta � sbagliata, non ci si dovrebbe chiedere "se Dio � uno perch� tante religioni"? ma si dovrebbe provare a mettersi d'accordo su degli obiettivi anche materiali e perch� no, spirituali, da conseguire insieme.
Ultima modifica di ciro6 : 18-04-2012 alle ore 08.49.12. |
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#220 |
Ospite
Data registrazione: 01-02-2008
Messaggi: 25
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Riferimento: Se Dio � uno, perch� tante religioni?
La domanda posta non sembra appartenere alle categorie del giusto o dello sbagliato, se non relativamente alla opinione, che come al solito ha i limiti del pensiero umano e del linguaggio.
Anche la ricerca di obiettivi comuni materiali e spirituali pu� apparire cosa sempre cercata ma non realizzata in modo soddisfacente, sempre per via che per ognuno gli obiettivi migliori sono quelli in cui lui crede, secondo la sua cultura, secondo il suo modo di pensare. Obiettivi comunque cercati da ciascuno col semplice buon senso pratico e in qualsiasi ordine di amministrazione, dalla famiglia allo Stato, cosa sufficiente o preferibile, mentre il potere parallelo della religione pu� cercare di farne sua priorit�. La domanda "Se Dio � uno, perch� tante religioni" rimane un interrogativo necessario appena ci si renda conto che esistono altre genti con altre fedi. Per� � tendenziosa, cio� � la domanda del monoteista: con la parola "Dio" di deve intendere la creduta divinit� unica e assoluta di ebraismo, cristianesimo e islam. Se la domanda fosse universale sarebbe necessario sostituire la parola "Dio" con qualcosa come "Principio Universale", o "Realt� Assoluta", o "Legge Universale". Gi� il porsi la domanda in questi termini pare pi� corretto non implicando che il "Dio" occidentale e mediorientale sia scontato, imprescindibile, che rappresenti le religioni pi� autenticamente tali. Poi, la domanda sarebbe interessante anche capovolgerla: "Siccome ci sono tante religioni, perch� Dio dovrebbe essere uno?" Domanda che perlomeno cerca di anteporre il fatto delle molte religioni, piuttosto che il "Dio" uno, ipotesi o affermazione di fede che sia. Comunemente questa, che rispecchia la domanda esistenziale "Da dove veniamo, chi siamo, come dobbiamo vivere, dove andiamo dopo la morte?" non viene neanche posta, in quanto i dubbi sono roba da filosofi e in quanto una fede (o credenza) sembra un dato di fatto. Sempre comunemente il quesito viene alleggerito ed eluso: " Eh... questa � la verit�, ma tanti non ci credono...", oppure: "In fondo credono tutti in Dio", o ancora tralasciano i contenuti e vedono come imprescindibile avere una religione purch� sia: "Capisco altri che hanno fede diversa perch� � una religione, ma non capisco chi non ha una religione". Poi, � anche abbastanza comune che i pi� colti cerchino la risposta nelle argomentazioni teologiche che costruiscano intellettualmente ed emotivamente il loro tipo di fede, o credenza che dir si voglia. Poco o niente si considera altro che possa delineare meglio la domanda e la risposta. Se l'Essere Universale � Uno, perch� le molte religioni? Oltre alle mille religioni, ai centomila riti, ai sacerdoti e teologi, e al mare di parole sull'essere religiosi, c'� forse, se lo vogliamo, se lo sentiamo, un p� di silenzio. Consideriamo che le idee religiose siano opinioni come le altre e che la ragione umana non possa arrivare a comprendere l'immane complessit� del tutto. Se contempliamo questo mistero senza pensiero alcuno stiamo considerando le molteplici qualit� di ci� che esiste, di ci� che comprendiamo e non comprendiamo, unito nella coscienza. Questa unit� ci pu� avvicinare all'Uno e darci il coraggio e la pace che forse non trovavamo o cercavamo in qualche rappresentazione. Il non credente che trova pace e unit� nel suo esserci come il religioso, pu� trovare il significato esistenziale nel mondo che vive e proprio escludendo le rappresentazioni dette religiose che lo allontanerebbero da ci�, ed essere proprio in questo a suo modo spirituale. Un misticismo del tutto pratico che onora il mondo e il mistero dell'esistenza proprio non volendo tentare di sovrapporre ad esso il proprio pensiero. In altri luoghi del mondo si intende che solo un illuminato pu� comprendere il senso universale dell'esistenza e che, qualora qualcuno lo fosse, non pu� essere compreso. E si intende che la Realt� Assoluta non pu� avere nome, in quanto i nomi sono dati dagli uomini a loro discrezione a ci� che loro risulta utile e secondo il loro limite di conoscenza. Non pu� avere nome ed � Mistero, solo vagamente intuibile dalle umane possibilit�. Allora, forse creare e attaccarsi a multiformi credenze e riti � a suo modo sacro e a suo modo nascondimento del sacro. Anche qui dipende da cosa si crede. Ma ad un certo punto pu� darsi ci si accorga che la fede in quanto fede � fede proprio perch� determinata dal non sapere, altrimenti sarebbe una realt� che di fede non necessita. |
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