Il pensiero pensa che siete fuori strada se la pensate così perchè...

L’esperienza non si può ricevere,
La realtà non va appresa,
Non è questione di tempo (...e progredisce di giorno in giorno.)
Nè di autoanalisi..
Nè di citazioni...
Nè di fede, convinzioni, vie,...

Il fatto è che il contatto con la realtà non può avvernire tramite attività di qualsiasi genere...

atisha...bella la storiella!
Il pensiero: allora come può avvenire il contatto con la realtà?

Atisa bellissimissima la storiella!

Ciao Mr Bean.

Vediamo se l'azzecco: il pensiero non può risponderti!

atisha sa...che nelle storielle vi sono nascoste perle di saggezza...
atisha sa.. che il pensiero legge solo dove è più facile interpretare se stesso, autogratificandosi..
atisha sa che ogni individuo saprà trarre conclusioni solo dalla propria apertura del cuore..
atisha sa inoltre che chi è realmente pronto per la trasformazione, saprà creare uno sforzo interpretativo necessario, senza cadere nella solita illusione...senza costruire ulteriori fantasmi che continuano a negare..vagare..sostenere..

...ma se nessuno ti avesse spiegato da dove cominciare..saresti ancora lì immerso nella sofferenza più bieca...

l'alchimia non avviene con il solo silenzio mon cheri...

La prerogativa di "creare" è comunemente riconosciuta esclusiva di Dio. Creare è mettere in esistenza qualcosa partendo dal nulla... Grave errore public domain! Se creare significasse davvero questo, allora neppure Dio creerebbe, perchè le cose "create" non vengono dal nulla ma da Dio!

Di pari passo, le cose non generate, come il frutto dalla pianta, sono tutte "creazioni"; perciò anche l'uomo crea a conferma del fatto ch'egli è parte di Dio (e non Dio).

Ma sono uscito fuori dal tema...

Come riconoscere un vero maestro?

Prima bisogna investirlo noi di tale ruolo, e poi lui deve accettare tale ruolo... allora potremo dire che, per noi, quello è un vero maestro. Quanto buono, poi, è un'altra storia...

In un forum Zen ho trovato un vero maestro, nel senso che dopo che ho letto il suo intervento sono scoppiato a ridere e non riuscivo piu' a fermarmi. L'intervento era questo, era una domanda al maestro:

"oggi soffiava un vento caldo fastidioso,scirocco credo ,che non mi ha fatto meditare bene come al solito.
Come socchiudevo gli occhi vedevo donne nude.
Per un meditatore non è davvero il massimo.
Pensi che il vento possa condizionare la meditazione?"

La pluralità di opinioni sul "maestro" (io preferisco semplicemnte "istruttore") è utile finchè si tiene presente che, per l'appunto, si tratta di opinioni personali.

Tuttavia, in tal modo, non si risponde alla domanda: come riconoscere un maestro?

Io ritengo che la domanda non possa avere risposta. Nel senso che non c'è nessun modo per riconoscere un maestro, a meno di non esserlo a propria volta.

Il coltivare opinioni personali è sempre un legittimo diritto per ogni essere pensante.
Ma occorre tener presente che il coltivare le opinioni personali non in tutti i casi consente di trovare le risposte desiderate.

Vi sono cose che sono semplicemente come sono, qualunque opinione personale si decida di coltivare a riguardo.

E' per questo che viene da tempo detto: quando uno è maturo, un maestro si palesa.

esperantiano

Puoi osservare se possiede qualcuno dei 32 0 33 contrassegni del Buddha.
Per esempio se ha le orecchie lunghe, le dita delle mani e dei piedi palmate, le spirali nei polpastrelli, spalle larghe, naso lungo e aquilino, una protuberanza nella sommità del capo rappresentante una grande mente detta ushnîsha e nello stesso tempo la capacità dello spirito di separarsi dal corpo , non dovresti sbagliarti ....