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Vecchio 06-09-2015, 01.47.36   #151
paul11
Ospite abituale
 
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
Riferimento: Una base per l'etica

Citazione:
Originalmente inviato da albert
Vorrei esplorare insieme a voi la possibilità di fondare l’etica non su principi metafisici o assoluti, ma soltanto su una semplice regola, non danneggiare gli altri, che garantisce dei vantaggi a chi la segue (nella maggior parte dei casi, gli altri non danneggeranno te).

Analizziamo ad esempio i dieci comandamenti cristiani. I primi 3 servono a consolidare l’identità del gruppo e a mantenere il controllo sulle sue persone; sono un affare privato di quella religione. Tutti gli altri sono riconducibili a “non danneggiare gli altri”:

4. onora il padre e la madre: chi genera dei figli dà loro tantissimo e si aspetta riconoscenza
5. non uccidere: ovvio
6. non commettere atti impuri: prima del controllo delle nascite, il sesso fuori del matrimonio danneggiava tutto il gruppo per la possibilità che nascessero figli in condizioni di illegittimità
7. non rubare: ovvio
8. non dire falsa testimonianza: ovvio
9. non desiderare la roba d’altri: desiderare la roba d’altri è un preliminare al rubare, e comunque danneggia il gruppo
10. non desiderare la donna d’altri: comportamento che danneggia il gruppo

Qualche parere o commento?

La storia ti dà ragione è proprio avvenuto così.
L'assiologia si può dividere in eteronoma e autonoma.
I valori etici sono quelli sociali, i valori autonomi sono individuali.
Ciò "che viene da fuori"non è detto che corrisponda a "ciò che vine da dentro". L'etica è il presupposto, ma anche la risultante del processo legislativo è prima identificazione e poi proibizione.
Storicamente ad esempio il decalogo appare in Esodo, ma i codici identificativi del popolo ebraico sono espressi in Deuteronomio e Numeri.La regola proibitiva ovviamente serve a limitare un comportamento individuale dentro una comunità. Così la legislazione codifica il comportamento con il sistema giudiziario che commina la sanzione e il tutto dentro un ordinamento costituzionale. La storia del popolo è la premessa identificativa.

Lo Stato è per definizione l'ordinamento che pacifica il conflitto e la lite dentro il suo ordinamento. Quindi nasce da un'etica e tende a preservarla attraverso regole limitative del comportamento.
Semmai è interessante la conflittualità fra morale individuale autonoma ed etica sociale imposta. In quanto il potere incarnato della sovranità ha il monopolio della violenza per rendere pacifico il conflitto degli appartenenti.
Ma se l'etica nasce dal sistema dei valori e la poni proibitiva e quindi in negativo, la morale tende ad essere positiva, l'esempio è il concetto della filosofia politica di libertà positiva e negativa.
Quindi non basta porre la proibizione, potrebbe essere un primo momento costitutivo. Ma ad esempio il codice civile italiano e i codici di procedura entrano più nel particolare sulle regole contrattuali e negoziali con il codice della famiglia e delle successioni ereditarie e il codice de llavoro.E' quì che i valori davvero si scontrano,non più negli intenti normativi ma nei reali comportamenti quotidiani più propri delle etiche e delle morali.
Libertà ,uguaglianza, giustizia sociale, sono rispettati nel rapporto etica sociale e morale individuale? Ecco riemergere il conflitto.

Quindi non solo ritengo possibile fondare un'etica sulla regola"non danneggiare gli altri",ma la ritengo la prioritaria, la fondativa di qualunque comunità

Ultima modifica di paul11 : 07-09-2015 alle ore 00.28.44.
paul11 is offline  

 



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