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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 09-02-2007, 01.18.14   #111
DomenicoMaria
Ospite
 
Data registrazione: 08-03-2006
Messaggi: 10
Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio

Prolegomeni all'esperienza: il matrimonio, la sessualità e concomitanze.


Mi scuso per la lunghezza, ma non posso permettermi di fare dei "preludi" come l'amico Rudello, a causa del pochissimo tempo che ho a disposizione per usufruire di questi spazi. Però suddivido questo intervento in due parti, per permettere di prendere un po' di respiro.
Sarei onorato se arrivaste al termine di questa che è (solo) una prolegomeni.

Ho sposato mia moglie da sedici anni e abbiamo due figli.

Parte prima.
Matrimonio e sessualità, sessualità e matrimonio: leggendo queste parole non saprei cosa mettere per primo.
Non si tratta di porre in ordine queste parole secondo una successione cronologica di eventi ma secondo un significato più completo, corrispondente alla nostra dimensione umana perché siamo esseri, sì, animali ma da questi ultimi ci differenziamo notevolmente per avere una "coscienza" e, inoltre, per tutti i casini che facciamo e che gli animali non fanno! (Se come cianciano [riesumando Darwin] le ultime novità relativistiche noi non saremmo che animali, non mi spiegherei, ad es., perché saremmo così irrispettosi nei confronti del nostro ambiente naturale!)

Come prima cosa dobbiamo considerare, a onor di logica, che tutto quanto ci riguarda - morale, ragione, coscienza, raziocinio, capacità cognitiva, carattere, istintualità, etc. - è in noi contenuto e in tale minestrone questi ingredienti svolgono le loro dinamiche in sinergia reciproca.

E' assurdo, quindi, parlare di animalità, giustificando quanto di istintivo riusciamo a tirar fuori come se fossimo puri animali, come è illogico parlare di "ragione pura" come concetto di percezione del "vero", perché essa è utopicamente ideologica: infatti non esiste una ragione che, come ideologicamente si pretende, possa corrispondere all'esatta percezione del "reale" a noi contingente, ovvero, alla esatta valutazione di ciò che giudicheremmo come "vero", perché la "ragione", essendo in noi contenuta, si aggrappa a sé stessa fino a vacillare e cadere giù.
Infatti, alla richiesta di usare il raziocinio e seguire la ragione, personalmente mi domando: la ragione di chi?, perché se si parla di "ragione", ci deve pur essere un uomo da qualche parte, che la contenga; e con tutti gli uomini che incontro in giro, di chi dovrei seguirne la "ragione"? Infatti, se parlo della stessa cosa con dieci persone "sane", ognuno mi dice qualcosa di diverso dall'altro, perbacco!

Non può esistere nemmeno una ragione genericamente concepita, perché essa esiste in realtà solo in quanto appartenente ad un individuo e tanto meno possiamo aggrapparci ad una "ragione di massa", perché questa, in quanto tale, è paragonabile ad un organismo psichico semplice, influenzabile; da ciò ne deriva una "ragione" corrotta, soggettiva.

La ragione, per "avvicinarsi" al "vero" ha bisogno di un gancio esterno.

Quale sarà, però, quel riferimento, l'anello interno a cui dovremo agganciare successivamente il "gancio" esterno a noi?

Dovremo perciò andare a scoprire la morale, cioè quelle intuizioni di base che sono in noi, ancor prima ch'esse diventino pensiero e vengano da questo "unquinate". Quello è il luogo della nostra ontologia, dei nostri principi del bene e del male, della nostra tensione a quell'infinito immanente al quale abbiamo da sempre dedicato i nostri interessi mitici. L'anello, insomma, a cui attaccare quel gancio esterno.

Annichilire la morale è alquanto grave; oggi è proprio quello che si fa ordinariamente, pretendendone anche il plauso, esaltando, quali novelli "lumi", la sovranità della "ragione" come terìaca per la guarigione delle nostre sofferenze dovute ad una moralità, appunto, annichilita e quindi da un "io" (il nostro) ormai misconosciuto.

Come per tutte le cose della nostra vita, le nostre pulsioni sessuali le viviamo in questo tipo di ambiente psichico e umano e se si vuol riflettervi sopra credo non si possa ridurne la portata al mero significato "animale".

Il matrimonio, poi, è un'istanza complessa derivante dalla necessità di conferma personale e sociale di un atto che si sigla mediante modalità rituale (il rito è antropologicamente il significato della ripetizione di un atto creativo, cioè relativo al significato di "creazione" ex novo di qualcosa: ha origini dal presentimento morale dell'astrazione di divinità).
Tale "usanza", quella cioè del matrimonio, non è un'istituzione religiosa, né di estrazione storico-tradizionale, secondo influenze di qualche lontana civiltà. Le religioni lo consacrano sacramentalmente ma non ne sono l'origine né l'incoraggiamento. Si sappia che esso è un'esigenza umana, ovvero, nasce da una necessità dalla quale dipendono tutte le ritualità, gli usi e costumanze varie che oggi, irragionevolmente, sono scambiate per esserne la "causa"!

Esso nasce dalla naturale attrazione vitale (la sessualità non ha nulla di torbido: l'attrazione è puramente "vitale") tra esseri di sesso diverso. La sessualità non implica il matrimonio e infatti è secondaria ad esso, anche se cronologicamente lo precede ma il matrimonio implica la sessualità, che di questo è quindi conseguenza necessaria agli scopi dell'unione tra due persone di diverso sesso.

Ora, si potrebbe pensare che il sesso sia quindi secondario al matrimonio, ma sarebbe un'osservazione sciocca.
In realtà, non dimentichiamo che le dinamiche umane sono sinergiche e non esiste nulla che sia secondario ad altro.
Nella logica divina, viene da pensare, la natura evidenzia livelli di istanze d'"importanza" consequenziale e non quantitativa, cosa che noi, abituati alla valutazione del più e del meno, dell'alto e del basso, del prima e del dopo, del grande e del piccolo, non siamo agevolati a comprendere.
Mi viene in mente una frase di Cristo in un vangelo apocrifo, quando dice ai suoi apostoli che quando non esisterà più per gli uomini né l'alto né il basso, né il sopra né il sotto, quella sarà la comprensione della dimensione divina.
Effettivamente, dalle mie osservazioni, rilevo questa caratteristica d'"importanza" nelle cose della natura, ma questo è un altro discorso e dilungarvicisi porterebbe, ora, in tutt'altra direzione.

fine prima parte (di due)
DomenicoMaria is offline  
Vecchio 09-02-2007, 07.35.17   #112
atisha
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio

Citazione:
Originalmente inviato da Patri15
Sono però d'accordo con chi sostiene che una o più scappatelle non riescono a ledere un matrimonio dove ci sia ancora almeno un certo tipo di intimità.

d'intimità.. o d'insicurezza??? agiatezza?? attenzione che anche la mente è una traditrice, ci spinge a vedere ciò che è più comodo..

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Mi complimento per la relazione accurata di DomenicoMaria che in modo un po' didattico si riallaccia alla mia iniziale esposizione...
atisha is offline  
Vecchio 09-02-2007, 09.47.41   #113
pallina
...il rumore del mare...
 
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio

Il problema è che pochi riescono ad essere estremamente sinceri con se stessi.

Usiamo il cervello per capire, razionalizzare, sezionare emozioni e sentimenti ma quando è "la pancia" a farci sentire il desiderio ecco che entriamo in crisi.

Perchè un certo tipo di amore può durare per sempre ma il desiderio fisico, dirompente, "l'attrazione fatale" che ti fa perdere la testa anche solo per una notte niente ha a che vedere con l'amore. Quando succede (e succede....) c'è chi si sforza di trovare mille spiegazioni, la "tentazione" in quanto emozione viene osservata al microscopio, fino a toglierle valore, senso, fino ad annullarla. Altri sanno ascoltarla, valutarla e accoglierla. L'unica cosa è prendersi tutta la responsabilità delle proprie azioni, tenersi tutti (proprio tutti) i sensi di colpa senza scaricarli, nel nome di una aberrante sincerità, sull'altro magari felicemente inconsapevole sino a quel momento.

E non è vero che non si possano amare due persone contemporaneamente: le si ama in modo diverso perchè esse SONO DIVERSE. Quando si è liberi da condizionamenti, quando i nostri schemi mentali sono "aperti" questo è possibile.

Non è possibile riportare tutto, sempre, alla logica. L'amore non sottostà alle sue regole ma ha sempre un senso e siamo solo ed esclusivamente noi a darglielo.

Inoltre vorrei chiedere a chi ha alle spalle tanti anni di matrimonio: arriva per tutti il momento in cui la voglia di rimettersi in discussione si fa sentire? Fare i conti con l'età significa anche questo?
pallina is offline  
Vecchio 09-02-2007, 11.22.04   #114
Lucio Musto
Rudello
 
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio

Citazione:
Originalmente inviato da pallina
Il problema è che pochi riescono ad essere estremamente sinceri con se stessi.

...
....
.....
Inoltre vorrei chiedere a chi ha alle spalle tanti anni di matrimonio: arriva per tutti il momento in cui la voglia di rimettersi in discussione si fa sentire? Fare i conti con l'età significa anche questo?


Naturalmente posso risponderti solo con la mia esperienza personale, per altri può essere diverso!

Il "momento" di riflessione, del mettere in discussione sé stessi, la moglie, e tutto l'ambaradan intorno è "ogni" giorno della vita di famiglia e di coppia.

Ed ogni volta, sforzandoti di guardarti chiaramente dentro,essere obiettivo verso il mondo e sincero con te stesso (concordo che non è semplice per niente!) ti fai il bilancio di tutte le tue brave cosine, soppesi i pro ed i contro, i compromessi e le compromissioni ed infine scegli di nuovo: tua moglie, i tuoi figli, la tua casa, la tua vita... fino a domani, se ti va bene!
Sennò dovrai ricominciare tutto da capo stasera stessa!

Tutti i miei auguri a tutti quelli che partono ora ed ogni considerazione per il lavoraccio che li aspetta!
Lucio Musto is offline  
Vecchio 09-02-2007, 11.58.38   #115
atisha
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio

Citazione:
Originalmente inviato da pallina
E non è vero che non si possano amare due persone contemporaneamente: le si ama in modo diverso perchè esse SONO DIVERSE. Quando si è liberi da condizionamenti, quando i nostri schemi mentali sono "aperti" questo è possibile.

Non è possibile riportare tutto, sempre, alla logica. L'amore non sottostà alle sue regole ma ha sempre un senso e siamo solo ed esclusivamente noi a darglielo.

Inoltre vorrei chiedere a chi ha alle spalle tanti anni di matrimonio: arriva per tutti il momento in cui la voglia di rimettersi in discussione si fa sentire? Fare i conti con l'età significa anche questo?


certamente.. si possono amare anche tre contemporaneamente.. quattro e cinque.. io ci riesco perfettamente.. ma non è di quell'amore relazionale che si va a parlare... di quell'amore completo che abbraccia tutti gli aspetti..
una volta mi facevo lo stesso tuo discorso.. amavo due persone.. e mi dicevo: quello che non mi da uno, mi da l'altro.. e completa il mio bisogno... loro sono diversi ed amano in modo diverso..

appunto.. nel tempo ho scoperto che è solo un bisogno egoico, una fragilità.. un voler possedere, il tenere il piede in più scarpe, un volermi dimostrare quanto ero spaziosa e capace di vivermi un harem, anch'io come donna.. e perchè mai solo l'uomo? .. mi dicevo? si può benissimo avere uno o più compagni.. uno per il letto, uno per la sicurezza e la compagnia, relazioni interscambiabili...
No.. egoismi belli e buoni! quando si entra nella sincerità e nell'autosservazione spietata di se stessi (e non è un compito facile se non ti aiuto qualcuno, te lo assicuro..)

Ciò che c'impedisce di crescere e Guardare nelle profondità di noi stessi è sempre il nostro ego..
è ciò che riveste le nostre comodità che copriamo con mille scuse.. poi mille accuse, ma anch'esse menzogne..

Quello che scrivi è in parte vero, secondo me, ma è necessario essere responsabili.. realmente..
Ma che significa essere responsabili di noi stessi? solo accettare che ad un certo punto si ha voglia di prendersi delle libertà? no.. quella non è libertà.. è liberismo di comodo...
Ricordo che stavamo parlando all'interno di una coppia.. di una relazione solida o del matrimonio stesso..

Per ciò che mi riguarda, prendersi la responsabilità è innanzitutto decidere di Guardarsi.. e ciò non è tanto bello a volte.. si preferisce darsi un'occhiata e via!.. ma non soffermarsi, mettersi in discussione..
Prendersi la responsabilità significa anche avre il coraggio fino in fondo delle proprie azioni, significa rischiare.. essere aperti all'altro, confrontarsi con ciò che non va, con le nostre emotività, pulsioni.. e le nostre intenzioni..
non tradire e confessare dopo!.. quello è lavarsi l'anima e sperare che tutto vada a posto..
cosa allo stesso tempo di comodo, è il raccontarsela e decidere di tacere, per non far "soffrire" l'altro..
mentre l'altro, poveretto, mai potrà confrontarsi con i problemi.. mai potrà crescere, sperimentare anche il dolore, far crescere il proprio Amore!.. ma semmai sarà condannato a vivere in una rosea fioriera di fiori di carta...

Prendersi la responsabilità significa crescere insieme, rischiare.. ma questo a noi non piace.. ed allora ce la contiamo sù, riempiendo rubriche, forum, blog.. o peggio ancora nella cronaca nera.. quando ci va male. ..
perchè può succedere anche a noi, ma non lo mettiamo mai in conto..

C'è da riflettere..
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Vecchio 09-02-2007, 12.00.40   #116
atisha
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio

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Originalmente inviato da Rudello
Ed ogni volta, sforzandoti di guardarti chiaramente dentro,essere obiettivo verso il mondo e sincero con te stesso (concordo che non è semplice per niente!) ti fai il bilancio di tutte le tue brave cosine, soppesi i pro ed i contro, i compromessi e le compromissioni ed infine scegli di nuovo: tua moglie, i tuoi figli, la tua casa, la tua vita... fino a domani, se ti va bene!
Sennò dovrai ricominciare tutto da capo stasera stessa!


mi piacerebbe parlare con tua moglie..ed i tuoi figli.. ma sei sempre tu a dover scegliere?
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Vecchio 09-02-2007, 12.35.56   #117
Patri15
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio

Cara Angelo della Luce, la risposta che ho quotata di Pallina per me è perfetta, quello che dice lo avrei scritto meno bene io.
L'incidente di percorso può capitare senza che nessuno lo cerchi.

Ma, per rispondere anche ad Atisha - ciò che non viene messo in discussione è tutto quanto si è condiviso con il marito e che è Amore, passato, presente, futuro.

L'impressione che ho io delle scappatelle maschili è invece un po' diversa: sono quasi intenzionali, volute a cuor leggero: basta, per loro, mettere le mani avanti specificando, come dice Rudello che si è sposati che si hanno figli, che si ama la propria moglie, ecc..
Certo l'importante è che la moglie non lo sappia.

D'altronde, dice Maxim, io lo possa fare, ma che mia moglie invece se ne guardi bene!

Anche concedendo ironia (Maxim è molto spesso deliziosamente ironico) c'è comunque questa differenza tra la leggerezza maschile e il dolore femminile di tradire il marito e a cui si è legati da tante, troppe cose.

Ma tu Angelo che ne pensi?



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Originalmente inviato da pallina
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Perchè un certo tipo di amore può durare per sempre ma il desiderio fisico, dirompente, "l'attrazione fatale" che ti fa perdere la testa anche solo per una notte niente ha a che vedere con l'amore. Quando succede (e succede....) c'è chi si sforza di trovare mille spiegazioni, la "tentazione" in quanto emozione viene osservata al microscopio, fino a toglierle valore, senso, fino ad annullarla. Altri sanno ascoltarla, valutarla e accoglierla. L'unica cosa è prendersi tutta la responsabilità delle proprie azioni, tenersi tutti (proprio tutti) i sensi di colpa senza scaricarli, nel nome di una aberrante sincerità, sull'altro magari felicemente inconsapevole sino a quel momento.

E non è vero che non si possano amare due persone contemporaneamente: le si ama in modo diverso perchè esse SONO DIVERSE. Quando si è liberi da condizionamenti, quando i nostri schemi mentali sono "aperti" questo è possibile.

Non è possibile riportare tutto, sempre, alla logica. L'amore non sottostà alle sue regole ma ha sempre un senso e siamo solo ed esclusivamente noi a darglielo. ....

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Vecchio 09-02-2007, 14.06.38   #118
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Originalmente inviato da Patri15
L'incidente di percorso può capitare senza che nessuno lo cerchi.

Ma, per rispondere anche ad Atisha - ciò che non viene messo in discussione è tutto quanto si è condiviso con il marito e che è Amore, passato, presente, futuro.

L'impressione che ho io delle scappatelle maschili è invece un po' diversa: sono quasi intenzionali, volute a cuor leggero: basta, per loro, mettere le mani avanti specificando, come dice Rudello che si è sposati che si hanno figli, che si ama la propria moglie, ecc..
Certo l'importante è che la moglie non lo sappia.


l'incidente (che incidente non è..) non capita se lo sappiamo guardare dritto negli occhi.. ciò che capita è il fingere di essere inconsapevoli, e giocare d'azzardo dicendosi poi "ohh.. non volevo.. mi è capitato tra capo e collo"

Tutto ciò che crediamo sia un fato, una casualità che la vita ci mette tra i piedi, in effetti è ciò che sotto sotto noi "cerchiamo" desideriamo più o meno consciamente..
stiamo parlando in questo ambito.. ecco, secondo me, perchè l'incidente non esiste.. esiste solo fino a che siamo inconsapevoli, fino a che siamo pilotati dalle nostre forze instintuali e non siamo noi a pilotare loro..
Per pilotare significa rendersi consci di ogni nostra azione, significa essere Liberi di decidere se abbandonarci o meno al gioco.. con la nostra piena responsabilità.. rischio..

Per ciò che mi evidenzi, io direi che anche quell'Amore andrebbe messo in discussione, perchè in quell'Amore (o in ciò che credevamo di esso) è racchiuso il nostro futuro percorso di coppia, sia nel bene che nel male.. quindi va guardato.
Spesso, se siamo lasciati tendiamo a dirci "non era vero amore".. mentre se lasciamo noi "caro, l'amore è finito, è stato bello, ne avrò un gran bel ricordo"

Le scappatelle maschili hanno la stessa origine mentale ,secondo me, di quelle femminili, solo che c'è da ricordarsi che siamo due nature diverse, per cui è diversa la manifestazione delle stesse energie..

ciao...

atisha is offline  
Vecchio 09-02-2007, 17.53.51   #119
Lucio Musto
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio

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Originalmente inviato da atisha
mi piacerebbe parlare con tua moglie..ed i tuoi figli.. ma sei sempre tu a dover scegliere?


Ovviamente no!

Se "davvero" pensi così vuol davvero dire che non sono stato assolutamente capace di spiegarmi... o non hai voluto capire niente!

Per quello che ne so io il matrimonio si fa in due e c'è perfetta specularità fra l'uomo e la donna.
Forse le "cose" concrete sono diverse, ed al fastidio della puzza di fumo dell'uno controbilancia il chiacchiericcio dell'altra, se come vedo ti piacciono i difetti.
Alla fine avranno "pagato" sia l'uno che l'altro, forse in egual misura, forse in misura diversa. Ma l'avranno fatto per amore, e saranno contenti così!...

Ma forse questo ti è incomprensibile!


Ultima modifica di Lucio Musto : 09-02-2007 alle ore 18.35.49.
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Vecchio 09-02-2007, 18.41.44   #120
Lucio Musto
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L'impressione che ho io delle scappatelle maschili è invece un po' diversa: sono quasi intenzionali, volute a cuor leggero: basta, per loro, mettere le mani avanti specificando, come dice Rudello che si è sposati che si hanno figli, che si ama la propria moglie, ecc..
Certo l'importante è che la moglie non lo sappia.

...?


Certo è la tua impressione, ed ognuno ha le impressioni che vuole. Però, non fosse altro che per par condicio dovresti anche dire, da donna, qual'è la tua impressione sulle scappatelle femminili, se non altro sarebbe una impressione più qualificata!

O forse non ti hanno detto che nelle scappatelle eterosessuali oltre al signor maschietto c'è pure la signora femminuccia?...

Ultima modifica di Lucio Musto : 09-02-2007 alle ore 21.39.48.
Lucio Musto is offline  

 



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