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Vecchio 29-08-2005, 09.50.02   #21
Estragone
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Nella Creazione sono miscelati ed amalgamati la luminescenza del Bene ed il pulviscolo putrescente del Male. Chi realizzò quest’opera che recava in sé anche le radici e la forza inerziale primigenia del disfacimento? La Creazione, architettata e realizzata in questo modo, è come un programma software che reca in sé tanto gli algoritmi atti al proprio funzionamento, quanto quelli finalizzati al suo disfacimento. E’ un’opera imperfetta. Chi volle la sua Creatura con questa inclinazione verso il Male? Chi, in definitiva, è il responsabile di questo stato di cose? Non è ascrivibile alla Creatura la scelta originaria, la decisione di instillare in ciò che è creato anche il ‘baco’ che la spinge verso il disfacimento. Non è ascrivibile alla Creatura questa attitudine, perché il Male reca con sé, ben infitta nella sua essenza, così voluta dal Progettista, una particolarità infida: il Male ammalia ed affascina, e noi da questa sua caratteristica ci lasciamo lusingare ed innamorare. Siamo innamorati dell’orrido. Tendiamo consciamente verso il bene, ma compiamo il male. Ci crogioliamo nel dolore, rivoltolandoci e gemendo fra le sue agghiaccianti spire: < Timido, sprovvisto di dinamismo, il bene è inadatto a diffondersi; il male, ben altrimenti intraprendente, vuole trasmettersi, e vi riesce perché possiede il duplice privilegio d'essere fascinatore e contagioso. Perciò, facilmente si vede estendersi, uscire da sé, un dio cattivo piuttosto che un dio buono>. Sempre lui, Cioran, il pensatore del delirio. A questo raccapricciante delirare, Dio non partecipa, dall’alto del suo scranno osserva l’eterno dibattersi e bordeggiare della sua creatura fra i due confini della gioia e del dolore da Lui tracciati per offrirsi uno spettacolo raccapricciante. Affinché il gioco non avesse mai requie, volle creare le lusinghe della speranza, infide Muse ed ancelle, che mai giungono a realizzazione, se non quando si rinuncia al gioco, come in Schopenhauer.
Citazione:
senza il consenso dell'uomo, non può fare nulla.
Il male in se stesso non esisterebbe se l'uomo non avesse avuto la superbia di voler mettersi al posto di Dio...

Il consenso dell’uomo è solo un’altra delle finzioni che entra a pieno titolo e diritto a far parte del coacervo delle occulte regole imposte dal Creature affinché il gioco non abbia termine. Il libero arbitrio postula, implicitamente, che l’onnipotenza divina soggiaccia alla limitatezza umana: la perfezione compirebbe così un passo indietro a vantaggio della limitatezza, il bello svapora al cospetto dell’efferato, arrivando, dunque, a limitare se stesso, divenendo così imperfezione; ancora una volta si tratta di una mistificazione, una confusione dei ruoli, un tentativo di autoassolvere se stesso dall’inemendabile colpa di cui gli uomini devono chiedere conto, e lo fanno ogni qualvolta indirizzano le proprie ingiurie al responsabile ultimo di questo obbrobrio. Dio è l’unico responsabile della Creazione! Dio è l’unico responsabile del Male, giacché in essa, nella Creazione, vi è in origine la scintilla che fa divampare il Male. Una Creazione imperfetta voluta così dal suo perfetto Creatore: che sadismo!
Citazione:
Il "male" non è "manifestazione di Dio"!!!
Il "bene" non è "manifestazione di Dio"!!!!
Il "bene" ed "il male" sono interpretazioni, letture mentali!!!!
I "meriti" e le "colpe", i "successi" ed i "fallimenti" sono parametri mentali, letture, interpretazioni mentali!!!!!!!

Il Male non è manifestazione di Dio, il Male è Creazione di Dio che si manifesta per causa di una limitatezza ed una imperfezione voluta da Dio ed inoculata, come un virus terrificante, nella sua Creatura.
Il Male non esiste! Provo a seguire questo filo logico e mi domando… ti domando: <hai mai vissuto il rovinoso precipitare entro la forra del disgusto, dell’angoscia, del pianto?>. Cos’è, come potresti definire quel tarlo, quel picchiettio costante che pervade l’anima, annerendola e oscurandola, al cospetto del disfacimento delle illusioni, lo svaporare delle speranze, l’assottigliarsi della nostra esistenza spersa in mille rivoli di dolore? Proviamo a capirci, se mai sarà possibile. Quale sentimento potresti provare tu per la perdita di un figlio, per la morte di un affetto, per la scomparsa di una presenza cara che vive in te? Indifferenza, assenza di emozioni? La morte di un caro dipinge sul tuo volto un condiscendente sorriso che lascia il tuo animo sereno, privo di turbamento, oppure avverti anche tu un ago acuminato che sevizia e martiria il cuore? Lo svanire di un amore, il suo consumarsi irreversibile, lascerebbero in te un sapore amaro di sconfitta, il senso del tragico, della caduta, o, ancora una volta, l’indifferenza e la commedia s’imporrebbero indefettibili nel tuo animo? Sarebbe un’atarassia indomita quella che s’impossesserebbe di te in questi accidenti della vita? Se così fosse, lasciami le lacrime, lascia che avverta il dolore, lascia che maledica. Quando scompare un amore, quando si consuma, si spegne, questo suo annerirsi offusca parti di noi, perché l’amore non è amore verso l’altro, ma è amore di ciò che di te vedi nell’altro… quel che scompare è la scomparsa di parti, di frammenti di te, del tuo essere. Noi non amiamo il prossimo, amiamo noi stessi nel prossimo. Psicologicamente abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità per troppo tempo nell’illusione dell’immortalità, è necessario ora riappropriarsi del senso del reale, della nostra limitatezza biologica e di esistenza. Dio ha voluto tracciare il nostro Fato inoculandoci il virus della conoscenza, che Dio porti sulle sue spalle il fio di quest’orrore, che oda e avverta l’urlo ghiaccio che promana dal cuore vero della sua Creatura, che ne avverta in sé il tormento.
Un saluto
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Vecchio 29-08-2005, 17.44.27   #22
sunday01
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Messaggio originale inviato da Estragone
il Male ammalia ed affascina, e noi da questa sua caratteristica ci lasciamo lusingare ed innamorare. Siamo innamorati dell’orrido. Tendiamo consciamente verso il bene, ma compiamo il male.

Ma ti sei mai chiesto perchè si è attratti dal male?
Forse perchè ti dà una gratificazione immediata, un piacere materiale, è molto difficile trovare il male in sfere più spirituali...

Citazione:
Messaggio originale inviato da Estragone
Il consenso dell’uomo è solo un’altra delle finzioni che entra a pieno titolo e diritto a far parte del coacervo delle occulte regole imposte dal Creature affinché il gioco non abbia termine. Il libero arbitrio postula, implicitamente, che l’onnipotenza divina soggiaccia alla limitatezza umana: la perfezione compirebbe così un passo indietro a vantaggio della limitatezza
[/b]

Il libero arbitrio non è un limite alla perfezione della creazione, se l'uomo non veniva creato libero non avrebbe potuto essere a immagine e somiglianza di Dio, non è un paradosso

Citazione:
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Il Male non è manifestazione di Dio, il Male è Creazione di Dio che si manifesta per causa di una limitatezza ed una imperfezione voluta da Dio ed inoculata, come un virus terrificante, nella sua Creatura.
[/b]


La tua visione di Dio (o quella di Cioran) è molto cupa: il male non è volontà di Dio...

Finchè l'uomo si farà altri idoli e priorità materiali, il male sarà sempre il principe di questo mondo....


Ciao
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Vecchio 30-08-2005, 09.46.55   #23
Estragone
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Citazione:
Ma ti sei mai chiesto perchè si è attratti dal male?
Forse perchè ti dà una gratificazione immediata, un piacere materiale, è molto difficile trovare il male in sfere più spirituali...

Probabile sia come dici tu, ma questo non sposta di un millimetro il problema, anzi, se ci pensi bene, lo aggrava notevolmente: aver voluto creare il male, la sua scintilla primordiale, instillandola nella sua creatura (poi non è sempre così, se per male s’intende ciò che è causa di dolore e sofferenza, le catastrofi naturali non sono riconducibili alla volontà umana) ed insaporendolo – il Male – con questo mefitico condimento della ‘gratificazione immediata’ e del piacere materiale (il che, se ci pensi, non è affatto vero… più spesso si tratta di vero piacere spirituale), rende ancora più gravoso il fardello di cui Dio si è voluto liberare caricandolo sulle spalle dell’uomo… lo rende, quindi, ancora più colpevole e più meritorio dell’ingiurie che gli sono lanciate contro.
Citazione:


Il libero arbitrio non è un limite alla perfezione della creazione, se l'uomo non veniva creato libero non avrebbe potuto essere a immagine e somiglianza di Dio, non è un paradosso
Nel momento in cui noi compiamo una scelta, decidiamo qualcosa ed operiamo in conseguenza di questa nostra scelta ‘libera’ (come se fosse mai possibile), Dio si ritrae ed osserva. Dirò di più, Dio si è ritratto dal mondo fin dal principio, ed osserva il mondo sin dal momento della sua Creazione, dall’origine. L’onniscienza divina non lo esime dalle colpe. Egli sapeva già in anticipo che uso avremmo fatto della nostra ‘libertà’ di agire (ti dirò poi che la libertà di agire è un’altra mistificazione… non siamo e non saremo mai completamente e compiutamente liberi nelle nostre scelte, il che aggrava ancor di più le responsabilità del Creatore). Egli sapeva con certezza, altrimenti anche qui dovremmo correggere e limitare una delle caratteristiche precipue di Dio: l’onniscienza. Ciononostante Egli volle consentire all’Uomo di operare nel senso e nella direzione che parrebbe non risulti gratificante, vantaggiosa e benefica per alcuno di noi. Ancora una volta il Grande Architetto architettò un qualcosa di aberrante, purché lo diletasse e lo facesse sentire meno solo fra le eterne ariosità dell’Empireo. Il libero arbitrio è un’altra subdola creazione del Creatore, attribuita e appiccicata alla Creatura affinché il Creatore, ed unico vero responsabile, fosse sgravato dal fio della colpa per aver voluto in origine tale aberrazione.
Citazione:
La tua visione di Dio (o quella di Cioran) è molto cupa: il male non è volontà di Dio...

Finchè l'uomo si farà altri idoli e priorità materiali, il male sarà sempre il principe di questo mondo....

La mia visione di Dio non è né cupa né gioiosa, è solo reattiva. Essa è solo una reazione all’autocastrazione che l’uomo opera di sé per via ed in conseguenza della mefitica mistificazione operata da Dio.
A Cesare sia dato quel che gli appartiene, a Dio ciò che è irredimibilmente Suo. Non ho altri idoli, neppure un Dio vile che sfugge le proprie responsabilità, tantomeno priorità materiali.
Un saluto
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Vecchio 30-08-2005, 18.41.57   #24
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Messaggio originale inviato da Estragone
Probabile sia come dici tu, ma questo non sposta di un millimetro il problema, anzi, se ci pensi bene, lo aggrava notevolmente: aver voluto creare il male, la sua scintilla primordiale, instillandola nella sua creatura (poi non è sempre così, se per male s’intende ciò che è causa di dolore e sofferenza, le catastrofi naturali non sono riconducibili alla volontà umana) ed insaporendolo – il Male – con questo mefitico condimento della ‘gratificazione immediata’ e del piacere materiale (il che, se ci pensi, non è affatto vero… più spesso si tratta di vero piacere spirituale), rende ancora più gravoso il fardello di cui Dio si è voluto liberare caricandolo sulle spalle dell’uomo… lo rende, quindi, ancora più colpevole e più meritorio dell’ingiurie che gli sono lanciate contro.

Non credo che il male sia un virus inoculato deliberatamente da Dio nell’uomo, vedo il male come privazione del bene, cioè avendo l’uomo, al suo esordio, voluto diventare al pari di Dio dimenticando di essere una creatura e non il creatore e in questa maniera rinnegandolo, si è privato così del massimo bene (Dio) dando inizio alla spirale del male… Il fatto che ci sia stata una tentazione, implica il fatto che il tentatore nulla poteva fare senza il consenso dell’uomo, ma anche che l’uomo non è il vero colpevole… e per questo ha sempre la porta aperta per riconoscersi come creatura e ristabilire quell’equilibrio che è stato così sconvolto…
La gratificazione immediata comporta un piacere che, perché no, è anche spirituale, ma spinge l’uomo a volere sempre di tutto e di più, per provare ancora questo piacere, e non sarà mai soddisfatto di questa ricerca, perché all’inizio è stato creato a immagine e somiglianza di Dio che non è affatto essere uguali a Dio, ma compartecipi della sua stessa natura… e il vero bene sta soltanto nel non sconvolgere questo equilibrio fra Dio e le sue creature.




Citazione:
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Nel momento in cui noi compiamo una scelta, decidiamo qualcosa ed operiamo in conseguenza di questa nostra scelta ‘libera’ (come se fosse mai possibile), Dio si ritrae ed osserva. Dirò di più, Dio si è ritratto dal mondo fin dal principio, ed osserva il mondo sin dal momento della sua Creazione, dall’origine. L’onniscienza divina non lo esime dalle colpe. Egli sapeva già in anticipo che uso avremmo fatto della nostra ‘libertà’ di agire (ti dirò poi che la libertà di agire è un’altra mistificazione… non siamo e non saremo mai completamente e compiutamente liberi nelle nostre scelte, il che aggrava ancor di più le responsabilità del Creatore). Egli sapeva con certezza, altrimenti anche qui dovremmo correggere e limitare una delle caratteristiche precipue di Dio: l’onniscienza. Ciononostante Egli volle consentire all’Uomo di operare nel senso e nella direzione che parrebbe non risulti gratificante, vantaggiosa e benefica per alcuno di noi. Ancora una volta il Grande Architetto architettò un qualcosa di aberrante, purché lo diletasse e lo facesse sentire meno solo fra le eterne ariosità dell’Empireo. Il libero arbitrio è un’altra subdola creazione del Creatore, attribuita e appiccicata alla Creatura affinché il Creatore, ed unico vero responsabile, fosse sgravato dal fio della colpa per aver voluto in origine tale aberrazione.


Io penso che è sbagliato dire che Dio sapeva già tutto in anticipo, in questa maniera lo paragoniamo a un essere limitato come noi, io penso che Dio sia al di fuori del tempo e in ogni tempo, al principio e alla fine, e prima del principio e dopo la fine, in altre parole sempre nel presente… Ma credo anche che noi nel nostro percorso nel tempo e nello spazio siamo responsabili delle nostre decisioni, non è già tutto scritto, la storia la scriviamo noi tutti ogni istante, certo siamo limitati da quelli che sono vissuti prima di noi e ci hanno consegnato questo mondo, ma nulla limita gli uomini nelle loro scelte, solo che la mentalità corrente è impiegata nella ricerca di altre cose che a ritrovare l’unità con il creatore…

Un saluto
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Vecchio 30-08-2005, 19.23.03   #25
Lord Kellian
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Sono d'accordo con Cioran: per aver creato il male Dio è proprio uno $£KLç!ç. Infatti di solito preferisco dire che Dio non c'è. Altrimenti sarebbe troppo umano. O è cattivo e ci ha ingannato per motivi egoistici, o ha fatto uno sbaglio, o addirittura prova rimorso o solitudine. Ma dai! Che Dio è? Mi sembra uno fra i tanti, come Zeus o Apollo. Molto terra-terra.

Per quanto riguarda i principi contrapposti io vedo ovunque lo yin e lo yang. Ogni cosa è sé stessa, e trascende sé stessa. Ma yin e yang non sono bene e male. Questi ultimi sono solo giudizi umani per lo più aleatori.

Io credo invece che la sofferenza serve proprio a comprendere il mondo. Ti avverte di quali sono i tuoi limiti. Senza sofferenza non sapremmo più dove andare, vagheremmo come spiriti senza meta. Credendoci eterni e illimitati saremmo destinati a morte certa. La sofferenza ci impone i limiti del reale e ci permette la conoscenza. Infatti essa non è voluta da alcun Dio, ma solo dalla natura, e nasce evoluzionisticamente porprio dalla necessità di "rispondere" alle attività esterne. Sul problema del male insegna più la biologia, che la teologia. Peccato che venga così snobbata! Le vostra risposte saranno sempre simili a quei deliri di Cioran...

Comunque Estragone, non vedo perché chiedere coerenza a delle fedi che si sono sempre dimostrare incoerebnti e hanno sempre piegato la ragione ai propri disegni, rendendo inutile la logica e la presenza dell'uomo stesso.

Mi devo ancora leggere l'ultima pagina...

Ciao
Lord Kellian is offline  
Vecchio 31-08-2005, 02.13.33   #26
Mistico
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Le colpe della mela...

LE COLPE DI DIO...

Buona questa! AHAHAHAhah!



Come dire... "il colpevole è il giudice!" o "il ladro è il padrone di casa"

Ahimé...

Dicesi "MELA" la parte destra del frutto dell'albero detto "MELO".

Qual'è la destra della mela?!?!?!?!? Questa si che è una arzigogolazione interessante... Io direi che è la parte che si osserva, dato che l'altro lato lo si ignora finche non la si gira... ed allora è quello il lato che la definisce e diventa destro...


P.S.
Qualche scriteriato afferma che la mela sia in realtà l'intero frutto... Ma come fa a dirlo? Ogni volta che mi hanno mostrato una mela mi hanno sempre mostrato il lato destro!

DOGMI! DOGMI! ...Uffa!

Quando la finirete di accettare solo mezzo Dio, forse qualche risposta la troverete...
Mistico is offline  
Vecchio 31-08-2005, 09.37.20   #27
Estragone
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Citazione:
vedo il male come privazione del bene, cioè avendo l’uomo, al suo esordio, voluto diventare al pari di Dio dimenticando di essere una creatura e non il creatore e in questa maniera rinnegandolo, si è privato così del massimo bene (Dio) dando inizio alla spirale del male…
Molto Agostiniano come concetto. Lo ritengo poco convincente e non condivisibile. Basterebbe concentrare l’attenzione su un unico aspetto, su un altro dei protagonisti del libro della Genesi: il Tentatore. Dio creò il mondo perfetto, l’uomo perfetto o quantomeno Buono (qui vi sarebbe da discutere parecchio intorno alla sua perfezione… troppo debole lo volle il suo Creatore)… tutto fu asservito all’uomo… basta rileggere i primi loghion… Dio creò anche il Tentatore e, forse, lo lasciò libero di agire. A quel punto osservò, non potendo o volendo imputare a Lui la volontà tentatrice. L’uomo fu debole e si fece tentare… chi, in ultima analisi, secondo te è il vero responsabile della caduta dell’uomo? L’uomo stesso che fu voluto debole? Il Tentatore, anch’esso Creatura divina? Il Tentatore era già prima della Creazione o consustanziale e contemporaneo ad essa? Perché Dio volle creare l’Uomo con questa insita debolezza? Perché Dio creò oltre all’uomo anche colui che lo avrebbe condotto alla perdita della sua posizione privilegiata? In poche parole, a chi ascriveresti tu leggendo il libro della Genesi la responsabilità del Male, posta l’onniscienza e l’onnipotenza divina? Credo si tratti di domande retoriche, che implicano, se lette e viste con un minimo di onestà intellettuale, un’unica risposta possibile: Dio è colui che creò il Male. Sempre ché non si stia ragionando in altri termini, su altri piani, inserendo, oltre a Dio, un altro personaggio da affiancargli nell’azione creatrice: il Demiurgo… ma così si scantona nello gnosticismo, e si aprirebbero altri varchi, altre fenditure che incrinerebbero notevolmente l’intelaiatura su cui si regge la filosofia di Dio. Forse ad un’altra occasione.

Citazione:
solo che la mentalità corrente è impiegata nella ricerca di altre cose che a ritrovare l’unità con il creatore…
La primordiale unità fu infranta da Dio stesso che creò l’Uomo debole, un Tentatore che già Lui sapeva avrebbe sopraffatto l’Uomo è una condanna che dovrebbe essere rivolta solo a se stesso. La Creazione è così anche l’imputazione di Dio. Egli è l’unico vero imputato, e il Giudizio Universale dovrebbe vedere gli stessi protagonisti ma a parti e ruoli invertiti… l’Umanità che chiede conto a Dio della sua efferatezza, della sua scelleratezza… la Geenna e la correlata perdizione eterna dovrebbero essere a Lui, solo a Lui riservate. La Creazione assolve l’Uomo e il Tentatore, mentre condanna Dio.

Citazione:
Io credo invece che la sofferenza serve proprio a comprendere il mondo.
<Ma prima di tutto perché esiste il dolore? Sarebbe assurdo rispondere che gli uomini soffrono per comprendere il mondo, come se la sofferenza avesse una propria giustificazione nell'esistenza e nella comparsa della forza di disvelamento del mondo. Il cammino verso la conoscenza è così doloroso, che chi non rinuncerebbe ad esso? Il sorgere del dolore come tale non ha una finalità così elevata; inoltre, il processo di purificazione si realizza senza che ciò possa includere l'intenzionalità. Il dolorare nel mondo proviene dal carattere irrazionale, bestiale e demoniaco della vita, e dona a ciò un senso di vertigine che si distrugge nella propria tensione. La sofferenza è una negazione della vita, negazione racchiusa nella sua struttura immanente. Nel carattere demoniaco della vita è implicata una tendenza verso la negatività e la distruzione, che pone ostacoli e si consuma nello slancio di un'imperiosità vitale…>
Sempre Cioran, sempre il pensatore del delirio, sempre lui già nel secolo scorso ci urlava quanto fosse scipito poter pensare che il dolore fosse e rappresentasse un insegnamento teso alla conoscenza del mondo.

Citazione:
Comunque Estragone, non vedo perché chiedere coerenza a delle fedi che si sono sempre dimostrare incoerebnti e hanno sempre piegato la ragione ai propri disegni, rendendo inutile la logica e la presenza dell'uomo stesso.
Io non chiedo alcuna coerenza. L’ho già scritto in precedenza, la mia è solo una tensione reattiva. Essa è solo una reazione all’autocastrazione che l’uomo opera in sé per via ed in conseguenza della mefitica mistificazione operata da Dio.
Un saluto
Estragone is offline  
Vecchio 31-08-2005, 10.37.37   #28
gyta
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Re: Le colpe della mela...

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mistico
DOGMI! DOGMI! ...Uffa!

Quando la finirete di accettare solo mezzo Dio, forse qualche risposta la troverete...


Parole.. sacrosante, Mistico: sacrosante!

Gyta
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Vecchio 31-08-2005, 10.52.36   #29
Mirror
Perfettamente imperfetto
 
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Messaggi: 1,733
Non c'è bene senza il male.

La semplicità è il bene supremo: ad essa sono legati la felicità spirituale ed il raggiungimento del distacco dall'illusione dei sensi
e dall'identità mondana.

All'uomo della giusta misura il saggio taoista contrappone l'uomo naturale.
Quello che conta è il movimento, la trasformazione infinita della vita.
Il bene e il male, la fortuna e la sfortuna, la sorte e la malasorte non sono definitivi ma parte del movimento della vita.

Ecco la ragione del wu wei, del lasciar scorrere gli eventi così come vengono, senza interferire mai.

E per dirla con Chuang Tzu : "Colui che professa il vero senza vedere il falso, l'ordine senza vedere il disordine, non comprende nulla dell'universo e della natura reale degli esseri.
Egli è simile a colui che professa il Cielo senza vedere la Terra, l'oscurità senza vedere la luce.
La sua azione è necessariamente votata alla sconfitta".

Mirror is offline  
Vecchio 31-08-2005, 12.00.24   #30
gyta
______
 
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Messaggi: 2,614
Re: Non c'è bene senza il male.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mirror
La semplicità è il bene supremo: ad essa sono legati la felicità spirituale ed il raggiungimento del distacco dall'illusione dei sensi
e dall'identità mondana.
[...]

Il bene e il male, la fortuna e la sfortuna, la sorte e la malasorte non sono definitivi ma parte del movimento della vita.
[...]


Appunto: distacco dall' illusione dei sensi e dall'identità mondana!

Bene e male, sorte e malasorte, buio e luce
solo parametri mentali!
Detto questo sparisce la diatriba sulla "creazione" del 'male' e del 'bene', essendo questi solo interpretazioni, letture e non realtà (tangibili!)..!

(ho preferito sottolineare questo..
seguendo la direzione a mio avviso fallace del discorso sul "Dio creatore", tradotto come creatore della realtà illusoria dei sensi e
non i sensi* che creano realtà illusoria!! )



Gyta

*(mal ascoltati!)

Ultima modifica di gyta : 31-08-2005 alle ore 12.03.12.
gyta is offline  

 



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