Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Spiritualità
Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali


Vecchio 10-12-2007, 23.03.58   #21
tmusa
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 212
Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da maxim
Io ti seguo…non farò come questi 4 mistici recalcitranti che appena scorgono qualcuno che si autoproclama illuminato son subito li a difendere il proprio sè. Mamma mia quanto ego nelle critiche dei miei amici spirituali. Subito a dargli addosso prima ancora di leggere il programma…subito a puntualizzare come la loro luce brilli più delle altre. Ognuno ha la sua strada e quella di tmusa a me pare, per il momento, percorribile e veloce…molto più di altre stravaganti e lunghe ricerche che ho letto in questo forum. Fra l’altro non ho molto tempo in questa vita e vorrei cominciare a vivere senza spendere i miei migliori anni nella ricerca del nulla. Insomma, nel più breve tempo possibile voglio poter dire…ora sono consapevole e comincio finalmente a vivere qui!

Allora…il primo grado di consapevolezza l’ho raggiunto da molto tempo e lo puoi evincere dai miei precedenti scritti. Io sono perfettamente consapevole che il mondo è anche dominato dal dolore, dalla sofferenza e dalla morte (che una i nostri amici non temono mentre io, per dirla tutta, un pochino si)

Bene…poi?
E' difficile sottrarsi dalla mania dell'ego. Non giova biasimare nessuno per questo. E' un'infezione profonda della nostra mente, anche quando credi di essertene liberato torna a pungerti, ed è una puntura velenosa.I nostri amici hanno per lo più ragione quando la scorgono in me, ma ciò non toglie che pur nella condizione imperfetta, si può raggiungere l'Illuminazione, o almeno un grado elevato tale da risolvere tutti gli affanni.

Ora ti voglio parlare del secondo grado di comprensione, quello che ti porta più vicino alla meta. Naturalmente io non parlo in termini assoluti, dico che questo percorso ha funzionato per me, ma non è una ricetta della nonna che messi gli ingredianti ecco qua l'Illuminazione.
Dicevo, il secondo grado di comprensione è quello nel quale ci si rende conto che tutta la sozzura del mondo, non sta in realtà fuori di noi, ma dentro noi stessi.
Tutto quel corpo di male, di cui ho parlato, dolore, vecchiaia, morte, sofferenza, patimenti discende da un'errata concettualizzazione che facciamo inconsciamente.

Il primo errore è quello di concettualizzare un ego; il secondo gravissimo errore, una vera nefasta follia per l'umanità, è quella di concettualizzare un corpo.

Quindi il secondo grado di comprensine è quello di realizzare, intimamente realizzare voglio dire, che non un ego nè un corpo ci appartengono.

Quando avremmo dismesso l'idea dell'ego e l'idea di una corporeità, si origina un distacco nel quale rimane solo una forma di intellezione pura, tale forma non è né fisica nè concettuale, per comodità diciamo che è spirituale.
Il mondo scorre nella sua mutevolezza ma non ci tocca più, c'è coscienza ma non coscienza individuale, c'è una pace profonda, un senso di pienezza, e di aver raggiunto la fine di un lungo viaggio.

Una volta entrati in questo stato si scioglie anche il nodo, apparentemente insolubile, del nostro destino mortale. E' estremamente complesso dare una spiegazione logica di come ciò accada. In sostanza avviene un distacco della nostra natura intellettiva da quella fisica. la parte intellettiva che rimane cosciente, si fonde in una sorta di dimensione di natura spirituale dove non esiste tempo nè spazio. Così sospesi nel vuoto siamo come spettatori della molteplicità. Ho cercato di descrivere l'indescrivibile, ma non è questo l'importante, la cosa che conta è che in questa stato si raggiunge una vera e propria estasi spiritale.

Allora, per concludere, il secondo grado di consapevolezza è:
il mondo esterno è visionario, la realtà è insostanziale; l' unica essenza è la coscenza pura, l'Illuminazione.
tmusa is offline  
Vecchio 10-12-2007, 23.17.47   #22
tmusa
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 212
Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da andre2
è vero quello che hai scritto sopra ed è espresso con mirabile efficacia.

a quanto pare non abbiamo tutti la stessa sensibilità, me compreso. infatti, da adolescente e anche prima, mi assillava, anche più di adesso, il pensiero del tempo che passa e della morte. è per quello che mi sono avvicinato a certi argomenti. però non ho mai avuto il senso drammatico che esprimi tu.
d'altro canto i maestri esortano al senso d'urgenza, al risolvere "qui e ora" il nodo dell'esistenza. ma la morte e le brutture del mondo non devono diventare una mera ossessione, diventerebbe una paura fine a se stessa.

il giardino segreto. sarà metaforico, ma da l'idea di qualcosa di fisico, un rifugio dal brutto mondo.
non ritieni che, il risveglio (che è sempre istantaneo, o c'è o non c'è...), sia più aderente alla descrizione di un "crollo" della mente? ovvero al trovarsi d'un tratto di fronte a qualcosa d'inspiegabile, pur essendo tutto la stessa/le stesse cose e tutto uguale a ciò che era prima? è difficile definire giardino segreto questa condizione (risveglio o illuminazione)...
vedo meglio la "terra senza sentieri" di j.krishnamurti o il deserto.....

bye

Mi piace molto l'espressione di un poeta "chi ci desterà dall'esser desti?"
Non dobbiamo farne una questione nominalistica, risveglio, illuminazione, giardino o sentiero, sono tutte approssimazioni simboliche, ciascuna è buona o meno buona dipende da come la si percepisce.
La cosa importante è che si abbia la certezza che esiste uno stato dell'essere che trascende la nostra datità; uno stato estremamente elusivo e difficile, nascosto nella profondità della nostra mente, eppure evocabile in un istante che muta il nostro mondo in un giardino dell'eden.
I Grandi mistici che citi hanno raggiunto i massimi gradi di comprensione, ma chiunque puà attingere alla fonte della grazia. Anche una persona molto ordinaria, tendenzialmente scettica, e piuttosto cinica come me ci è riuscito, e questo è il messaggio che voglio lanciare.
tmusa is offline  
Vecchio 11-12-2007, 05.15.12   #23
gyta
______
 
L'avatar di gyta
 
Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
La chiave di tutto?

Una brioche calda, la marmellata che cola sulle dita..
uno sguardo vero..
Le lacrime, le risa, il silenzio nella mente stupida..
l'ossigeno nei polmoni.. il non ossigeno nei "non" polmoni..
sentire.. "non" sentire..

la chiave di Tutto..

La Chiave di Tutto questo..



Gyta
gyta is offline  
Vecchio 11-12-2007, 09.17.08   #24
gyta
______
 
L'avatar di gyta
 
Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da tmusa


Mi piace molto l'espressione di un poeta "chi ci desterà dall'esser desti?"

Non dobbiamo farne una questione nominalistica, risveglio, illuminazione, giardino o sentiero, sono tutte approssimazioni simboliche, ciascuna è buona o meno buona dipende da come la si percepisce.

La cosa importante è che si abbia la certezza che esiste uno stato dell'essere che trascende la nostra datità; uno stato estremamente elusivo e difficile, nascosto nella profondità della nostra mente, eppure evocabile in un istante che muta il nostro mondo in un giardino dell'eden.

I Grandi mistici che citi hanno raggiunto i massimi gradi di comprensione, ma chiunque può attingere alla fonte della grazia. Anche una persona molto ordinaria, tendenzialmente scettica, e piuttosto cinica come me ci è riuscito, e questo è il messaggio che voglio lanciare.

Questa parte del tuo discorso mi piace molto.. e la condivido appieno!

Per il resto -..quanto mi fece notare qualcuno tempo fa..-
essendo che il fine non sempre giustifica i mezzi, nel bene e nel male
e nel nostro caso soprattutto quando cerchiamo di comunicare l'incomunicabile o Luce che sia(!)
direi che la modalità(l'essenza) è tutt'uno con l'essenza(il fine)..

Gyta
gyta is offline  
Vecchio 11-12-2007, 11.15.27   #25
maxim
Ospite abituale
 
L'avatar di maxim
 
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
Tutto quel corpo di male, di cui ho parlato, dolore, vecchiaia, morte, sofferenza, patimenti discende da un'errata concettualizzazione che facciamo inconsciamente.
Il primo errore è quello di concettualizzare un ego; il secondo gravissimo errore, una vera nefasta follia per l'umanità, è quella di concettualizzare un corpo.
Quindi il secondo grado di comprensine è quello di realizzare, intimamente realizzare voglio dire, che non un ego nè un corpo ci appartengono.
…..
Allora, per concludere, il secondo grado di consapevolezza è:
il mondo esterno è visionario, la realtà è insostanziale; l' unica essenza è la coscenza pura, l'Illuminazione.

Ti seguo…
Io sono perfettamente d’accordo con te! Fra l’altro ne avevamo già discusso in filosofia quando abbiamo trattato il pensiero di Severino e il nichilismo occidentale.
Comprenderai però che non è affatto facile prendere questo mondo, la realtà che percepiamo attraverso i sensi, quindi il corpo, e far finta che tutto ciò non sia! Ovvio che nel momento in cui si riesce nell’ardua impresa è possibile ri-programmare abbastanza facilmente la nostra mente con la visione che più ci aggrada.
In questa sezione siamo arrivati a leggere poesie alla sofferenza e alla morte, di energie invisibili e stati di illuminazione che in barba al dolore fisico che imperversa in questo mondo, sembrano fregarsi di tutto e di tutti! Dovresti quindi spiegare meglio quale parte di noi dovrebbe annullarsi affinché sia possibile coprirsi gli occhi per non vedere la vergogna attorno a noi e credere nella favola che la nostra mente è comunque in grado di donarci.
Questo è il vero problema dell’illuminazione…annientare definitivamente ed irreversibilmente quella parte che c’è, sentiamo viva, e spesse volte dolorante. In questo momento per me lo stato di illuminazione è la massima espressione della triste condizione umana…è l’uomo che annienta la sua stessa vita, che non vuole sentire e non vuole credere in ciò che vede nella sofferenza senza un perché. Di fronte all’invisibile spiritualità insita nell’uomo provo sempre una grandissima compassione per tutti noi.

maxim is offline  
Vecchio 11-12-2007, 12.17.08   #26
andre2
Ospite abituale
 
Data registrazione: 13-11-2007
Messaggi: 258
Riferimento: La chiave di tutto

[quote]
Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
Mi piace molto l'espressione di un poeta "chi ci desterà dall'esser desti?"
Non dobbiamo farne una questione nominalistica, risveglio, illuminazione, giardino o sentiero, sono tutte approssimazioni simboliche, ciascuna è buona o meno buona dipende da come la si percepisce.
La cosa importante è che si abbia la certezza che esiste uno stato dell'essere che trascende la nostra datità; uno stato estremamente elusivo e difficile, nascosto nella profondità della nostra mente, eppure evocabile in un istante che muta il nostro mondo in un giardino dell'eden.
da questo si evince una "volontà di pervenire..." sicuro che funzioni cosi?
perchè deve essere un giardino, ovvero qualcosa di bello?

Citazione:
I Grandi mistici che citi hanno raggiunto i massimi gradi di comprensione, ma chiunque puà attingere alla fonte della grazia. Anche una persona molto ordinaria, tendenzialmente scettica, e piuttosto cinica come me ci è riuscito, e questo è il messaggio che voglio lanciare.
su questo non c'è dubbio.

bye
andre2 is offline  
Vecchio 11-12-2007, 21.23.35   #27
tmusa
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 212
Riferimento: La chiave di tutto

Rispondo a Maxim

Io sono perfettamente d’accordo con te! Fra l’altro ne avevamo già discusso in filosofia quando abbiamo trattato il pensiero di Severino e il nichilismo occidentale.
Comprenderai però che non è affatto facile prendere questo mondo, la realtà che percepiamo attraverso i sensi, quindi il corpo, e far finta che tutto ciò non sia!

Proprio così. Per noi occidentali è la cosa più difficile di questo mondo. Ma non si tratta di "fare finta" che la realtà non esiste o che questo nostro corpo è illusorio, è esattamente il contrario. La nostra personalità è convenzionale, il nostro ego è in continua costruzione, il mondo che ci circonda è una concettualizzazione che muta con le esperienze. Non c'è nulla di stabile e di definito. Siamo noi che decidiamo di inventarci una individualità separata dal mondo, è una scelta culturale, una scelta convenzionale appunto. Il terzo grado di consapevolezza, quello che per sintesi chiamo Illuminazione, è proprio una coscenza che, liberata dai vincoli maniacali di costruire un'individualizzazione guarda al mondo per quello che è un divenire indistinto.

Ovvio che nel momento in cui si riesce nell’ardua impresa è possibile ri-programmare abbastanza facilmente la nostra mente con la visione che più ci aggrada.

In realtà non siamo noi a sceglier una visione che più ci aggrada, come vedrai, essa trascende scelte e giudizi, è uno stato di quiete, perfetto e si spegne ogni sete di desiderio, è Il punto di arrivo, è quel punto in cui si afferma.. ah ecco dove volevo arrivare!

In questa sezione siamo arrivati a leggere poesie alla sofferenza e alla morte, di energie invisibili e stati di illuminazione che in barba al dolore fisico che imperversa in questo mondo, sembrano fregarsi di tutto e di tutti!
Dovresti quindi spiegare meglio quale parte di noi dovrebbe annullarsi affinché sia possibile coprirsi gli occhi per non vedere la vergogna attorno a noi e credere nella favola che la nostra mente è comunque in grado di donarci.

Come ho detto in precedenza, l'origine dei tutte le nostre sofferenze deriva dalla falsa concettualizzazione di possedere un corpo che a sua volta è gestito da un'ego anch'esso concettuale, ma dalla sete insaziabile.

Allora bisogna puntare alla distruzione di questi due falsi concetti.
Come?
Qui sta il cuore del problema.
Siccome sia l'uno che l'altro sono insostanziali; allora come si può distruggere qualcosa che non esiste?
Ogni tentativo non fa altro che affermarli.

Mi devo fermare un attimo, perchè forse è facile capire la natura vuota dell'ego, essendo una costruzione psicologica; molto più complesso afferrare la insussistenza del nostro corpo, in quanto è fatto di carne ed ossa; mi prendo un pizzico, e mi faccio male. E dunque qualcosa c'è?
In realtà le cose non stanno proprio così. L'idea di corpo nella sua totalità è appunto un'idea. Tornando al pizzico: se mi prendo un pizzico per dimostrare che esiste il mio corpo in realtà dimostro che esiste un pizzico, che esiste un dolore sulla gamba; ma devo poi concettualizzare per arrivare ad un senso corporeo.

Allora il primo passo è quello di annullare l'idea di avere un corpo.
Come fare?
Io uso questa tecnica:

Normalmente pratico la meditazione alle prime ore del mattino dalle 4 alle 6.
Ma non è categorico, si può fare anche stando seduti sulla metropolitana.

Stando sveglio sul letto, supino e nel silenzio più assoluto, pratico la tranquillizzazione, ovvero, un rilassamento profondo che parte con il lasciare andare ogni singola parte del corpo, molto dolcemente, compassionevolmente, per riprendere un termine usato da un amico, cercando di capire quale parte di quella totalità corporea possiede ancora una qualche tensione, e piano piano acquitarla, l'esercizio richiede tempo perché fatalmente ci si distrae, o si piomba nel sonno, e bisogna sempre, senza affanni, ritornare alla pacificazione del corpo. La meta da raggiungere è un rilassamento talmente copleto che non si avverte più dove si hanno le braccia, o quale posizione abbiano le gambe.
Durante la tranquillizzazione e soprattutto quando si raggiunge quello stadio parte la fase dell'attenzione viva.
In sostanza si pongono in essere due comportamenti totalmente contrapposti: da una parte la tranquillizzazione più assoluta del corpo, dall'altra un'attenzione vivissima della mente senza oggettivarla.
Con il nostro corpo abbandonato così inerte, la mente incomincia a non sentirne più il suo dominio e si produce un senso di distacco. La mente rimane tuttavia sotto il dominio dell'ego, e infatti ragiona, indaga, pondera sullo stranezza della condizione, ma noi sappiamo di dover abbandonare anche questa consuetudine di concettualizzare, tuttavia non sappiamo dove andare, perchè non sappiamo fare altro che ragionare per concetti, e sembra che non ci sia una via d'uscita.
Ma fozandolo, il vicolo cieco a un certo punto si apre.
Ed è così che si apre il fiore dell'Illuminazione.

Questa che ho descritto è una tecnica per attingere all'Illuminazione le prime volte, perchè in seguito, La si raggiunge più semplicemente.




Questo è il vero problema dell’illuminazione…annientare definitivamente ed irreversibilmente quella parte che c’è, sentiamo viva, e spesse volte dolorante. In questo momento per me lo stato di illuminazione è la massima espressione della triste condizione umana…è l’uomo che annienta la sua stessa vita, che non vuole sentire e non vuole credere in ciò che vede nella sofferenza senza un perché. Di fronte all’invisibile spiritualità insita nell’uomo provo sempre una grandissima compassione per tutti noi.

In realtà ci sono vari gradi, quello definitivo e irreversibile non credo sia facile da raggiungere. Ma è già moltissimo essere in grado di attingere alla visione Illuminata ogni volta che lo si vuole.
Ed è anche difficilissimo permanervi per lungo tempo.

Ad ogni modo, tutto sta a raggiungere il primo lampo, poi tutto si semplifica.
Anzi, il solo fatto di sentirsi attratti da questi argomenti, già dimostra che si hanno i semi dell'Illuminazine in seno.
tmusa is offline  
Vecchio 11-12-2007, 21.27.02   #28
tmusa
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 212
Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da gyta
Questa parte del tuo discorso mi piace molto.. e la condivido appieno!

Per il resto -..quanto mi fece notare qualcuno tempo fa..-
essendo che il fine non sempre giustifica i mezzi, nel bene e nel male
e nel nostro caso soprattutto quando cerchiamo di comunicare l'incomunicabile o Luce che sia(!)
direi che la modalità(l'essenza) è tutt'uno con l'essenza(il fine)..

Gyta
non riesco a capire il senso di quello che vuoi dire, potresti esplicitarlo.
tmusa is offline  
Vecchio 12-12-2007, 08.30.08   #29
Noor
Ospite di se stesso
 
L'avatar di Noor
 
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
Normalmente pratico la meditazione alle prime ore del mattino dalle 4 alle 6.
Ma non è categorico, si può fare anche stando seduti sulla metropolitana.
Lo avevi detto tmusa:no perditempo..non è per loro..
E' sufficente questa frase,e ne hai scremati già i tre quarti che ti seguivano interessati.
PS.Per chi non l'avesse capito.."sulla metropolitana" significa che per la consapevolezza non bastano neanche quelle due orette..ma va sviluppata e ritrovata 24/24 h.
Noor is offline  
Vecchio 12-12-2007, 15.19.24   #30
gyta
______
 
L'avatar di gyta
 
Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
non riesco a capire il senso di quello che vuoi dire, potresti esplicitarlo.

Il modo di esporre/di comunicare un messaggio ed il messaggio sono la medesima cosa.
Il modo di comunicare e ciò che comunichiamo sono la medesima cosa, questo intendevo sottolineare:
l'importanza della modalità nella comunicazione affinché Realmente il messaggio giunga a colui che è destinato. Poi, logico che ognuno secondo il proprio carattere si esprimerà!
Un messaggio di amore e di comprensione non potrà che esplicitarsi in tali termini, allora la profonda reale comunicazione sarà avvenuta.. Spesso non è il <cosa> ma il <come>, proprio perché il <come> è già di per sé il <cosa> riguardando nel nostro caso l'anima dell'uomo, la sua parte più luminosa: la tua luce richiamerà la sua.. Così io reputo agiscano le sintonie..

Penso che per <risvegliare> la parte più luminosa dell'uomo si debba agire direttamente sulla sua luce, intensificandola, mirandola, e non per contrasto -sempre a mio avviso- sottolineando e rimestando sulle miserie della <piccola mente> umana [<piccola> per distinguerla dalla mente <buddica>].
Questa era la mia critica riguardo a chi desidera comunicare luce mettendo in risalto l'ombra;
se poi si mira a coniugare entrambi i due aspetti, questo è tutt'altro parlare, ed è a mio avviso proprio il fine stesso del risveglio rendere in luce ogni parte, risvegliare le zone sopite alla coscienza affinché si possa emergere integri e godere della reale sostanza dell'essere.
Naturalmente questo discorso vale per chi è sintonizzato verso un senso non duale della realtà dell'Essere,
dove bene/male, luce ed ombra non sono che due apparenti rovesci di una medesima Realtà semplicemente dall'occhio umano superficialmente maldestramente separata ma sostanzialmente Unica.

Ad esempio per ciò che è la mia <esperienza spirituale> il termine <annientamento> è divisione, separazione;
nella mia strada differentemente cerco di integrare ogni aspetto come maschera superficiale della Realtà Unica, che appare molteplice per illusione e <grossolanità> di analisi. Ogni aspetto codificato dalla mente è solo visuale relativa pertanto non Sostanziale mentre in un analisi più approfondita troveremo che tale visione (relativa) nella sua radice è l' "Essere" stesso filtrato attraverso un determinato <colore> o <realtà interpretativa>, poiché ove vige la legge della corrispondenza, dello specchio, della relazione, là vi è necessariamente relatività e non Realtà di cui possiamo -in tale gioco di sensi- assaporarne le infinite <qualità> credendole molteplici facce di un'unica sostanza mentre null'altro -a mio avviso!- sono che l' "Essere" medesimo (che <<Vive>>, che <<E' in Sé>>) .

Ugualmente non penso si possa entrare ed uscire dalla Luce come se si trattasse di una porta a senso alternato; di sicuro ci sarà tutta una graduale <preparazione> necessaria per <mollare> l'apparenza in virtù della sostanza, ma una volta scandagliato sino al fondo della nostra coscienza troveremo non una porta apribile all'occorrenza ma una mutazione alla base del sentire e dell'intendere, e come tale -non sento- <reversibile>.. Non sto parlando dell'idea dell'Illuminazione ma dell'esperienza stessa che fa cadere definitivamente le barriere poste nella memoria della coscienza-mente addestrata in luogo di una differente mente <pulita> che sottostà alla mente pensante stessa (!). Ciò che la differenzia dal sonno e dall'incoscienza è -a mio avviso- la semplice idea che seguentemente ci costruiamo sù..

E' comunque possibile che in sostanza stiamo affermando le medesime cose..

Buona giornata.

Gyta
gyta is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it